1. Iris
Iris lasciò cadere a terra foglio e diario per lo stupore, senza accorgersene.
Tremava come una foglia e aveva il batticuore.
Non riusciva proprio a credere che la sua famiglia l'avesse abbandonata quando era solo una neonata per poi tentare un pseudo contatto con lei per una stupida leggenda. O, almeno, questo traspariva dalle parole scritte da Snow White e anche dall'ultima frase della profezia che aveva appena letto.
"No, non è possibile che sia vero" pensò la ragazza.
Solo in quel momento si accorse del foglio e del diario sul pavimento; li raccolse per poi riordinarli e metterli al loro posto, credendo che ciò bastasse a chiudere lì la brutta questione.
E, invece, nella vecchia scatola c'erano altri due diari.
Uno dei due diari sembrava spesso tanto quanto l'altro che la ragazza aveva tenuto in mano poco prima e aveva la copertina color verde acqua decorata con il disegno di un unicorno alato visibilmente pronto a volare.
Anche questo libricino aveva su una parte della copertina uno sticker bianco, ma con su scritto il numero 2, sta volta.
L'altro taccuino si differenziava sia per spessore e per la copertina semplice e rossa, sia per lo sticker che riportava il numero 3.
Iris iniziò a tremare di nuovo.
Che voleva dire tutto ciò? Stava forse impazzendo? O era tutto frutto di un brutto sogno?
Non sapeva darsi una risposta decente alle mille domande che le occupavano la testa.
Sapeva solo che stava provando tanta confusione e talmente tanta ansia che quasi non respirava e non si reggeva più in piedi.
Poi, come un fulmine che squarciava il cielo le ritornò alla mente il nome "Archinuè".
"Se tutto questo è vero, deve esserci qualche informazione nella biblioteca del convento o, ancora meglio, su internet, nel computer del municipio. Dovrò fare qualche ricerca sicuramente" rifletté Iris, tornando in sé.
Diede un ultimo sguardo all'interno della scatola mentre, con un espressione di sfida, vi mise il coperchio di sopra che produsse qualche fastidiosa folata di polvere, il quale provocò a Iris qualche leggero colpo di tosse.
~*~
Dopo il pranzo avvenuto, come di consueto, nella sala da pranzo comune del complesso in compagnia delle suore e degli altri orfani - dove aveva avuto modo di conoscere, con gran fastidio, i pettegolezzi sul suo trasferimento -, si era incamminata diretta verso la biblioteca, nell'aula ovest dell'edificio.
Arrivata alla vecchia e pesante porta malandata e intagliata con legno di quercio, trovò una giovane suora fuoriuscire da essa con un libro in mano; la religiosa donna, appena vide Iris, fece rimanere la porta aperta e guardava la ragazza come per dirle di passare.
Iris la salutò con un cenno del capo, finché oltrepassò l'accesso.
All'interno della biblioteca Iris si ritrovò coperta quasi del tutto dalla penombra.
L'ambiente, forse uno dei più ampi di tutta la struttura - oltre che uno dei più antichi -, era illuminato solo da piccole fenestrelle disposte in alto ai lati dei muri.
L'unica altra cosa che dominava la biblioteca, oltre al buio, era la polvere dei libri che si trovavano all'interno dei mobili di legno da chissà quanto tempo.
Spesso chi vi entrava trovava una suora a turno di guardia (che puntualmente dormiva come un ghiro) e un'altra che sistemava le varie opere e raccolte letterarie da una parte all'altra; ogni tanto era possibile incontrare qualche piccolo orfanello che passava lì le punizioni: con quell'atmosfera cupa e trasandata, la biblioteca sembrava il luogo perfetto per far redimere un bambino dai propri errori.
Iris non passò mai una punizione là dentro, dato che da piccola era sempre stata una brava bambina; però, quando scoprì quella misteriosa stanza, non ne provò affatto paura, anzi: ogni fine settimana, quando Grazia era impegnata e, nel mentre, lei non aveva più nulla da studiare né da fare, veniva a sistemare la biblioteca, portando una piccola lampadina tascabile con sé per aiutare la suora di turno con una bella ripulita un po' da tutte le parti.
E adesso si trovava lì per fare altro di ben meno piacevole.
Avanzò tra i mobili di legno seguendo il rumore del russare: di sicuro la sorella che sistemava i libri tra i mobili sarebbe stata lì vicino.
Una volta arrivata alla fonte, trovò la grassa suor Concetta con il busto e la testa sdraiati letteralmente sulla cattedra situata davanti a sé.
A destra da quella, una suora decisamente più snella, teneva una colonna di libri in mano, visibilmente incerta su dove andare e timorosa di far cadere quel cumulo di carta e polvere a terra. Per via del buio non si capiva molto chi era, ma, da come si muoveva energicamente, sembrava giovane.
«Posso aiutarti?» bisbigliò Iris rivolta a quest'ultima.
«Eh?» fece la donna, facendo cadere sbadatamente un paio di libri a terra.
Il tonfo della botta fece mugugnare la carnosa sorella appisolata che, però, non diede cenni di volersi svegliare.
Nel frattempo, Iris si avvicinò di più alla suora indaffarata e prese i due libri che erano caduti sul pavimento; dopodiché ripeté con tono leggermente più forte «Posso aiutarti?»
«Questo dovrei chiedertelo io» sussurrò la suora «Per informazione, sono Suor Valeria, tu chi sei e che ci fai qui, invece? Perdonami, con tutta questa dannata oscurità non vedo un bel niente» aggiunse.
Suor Valeria era entrata in convento da solamente un mese e mezzo, ma aveva già dimostrato di avere un temperamento piuttosto aggressivo per essere una suora. Era un po' troppo ligia al senso del dovere.
«Sono Iris e... Sono qui per qualche libro che tratti di un certo paese o isola dal nome "Archinuè". Ne sa qualcosa?» rispose timidamente la ragazza; quella suora era talmente scontrosa da metterla in imbarazzo su cosa fare o dire prima.
«Archinuè, eh? Ricordo di aver trovato qualcosa di inerente giusto qualche giorno fa e l'ho sistemato da qualche parte qui vicino; un attimo solo» il tono di voce della devota si era quasi addolcito; Suor Valeria posò la colonna di libri delicatamente sul pavimento e andò a cercare qualcosa tra le varie librerie con passo spedito.
Tornò cinque minuti dopo con ben tre libri in mano.
«Quello che sembra un librone altri non è che un'enciclopedia che raccoglie le leggende, le biografie e la storia dei luoghi e abitanti più importanti di Archinuè. Mentre gli altri due un po' più piccoli sono solo due libri scritti dalla sola e unica - nonché la più importante - scrittrice di Archinuè: Marina Arcòs. Spero ti saranno utili per ciò che stai cercando. Ecco a te» annunciò Suor Valeria mentre dava i tre testi in mano a Iris.
«Va bene, grazie. Buon lavoro, Suor Valeria. Mi saluti Suor Concetta quando si risveglierà» disse Iris facendo un cenno con il capo per salutare, senza sentire altro.
~*~
Una volta nella sua stanza, Iris passò un pomeriggio intero prima a leggere i testi presi nella biblioteca, in particolare l'enciclopedia; non aveva capito molto per via della grafia a mano e illeggibile di un certo Vanni Iente che aveva scritto il testo - definendosi tuttavia non uno scrittore, ma un ricercatore di informazioni -, nel 1889.
Tuttavia, per quel poco che Iris era riuscita a comprendere, si rivelò una lettura interessante per la diciottenne:
dopo una iniziale e breve riflessione di Vanni Iente, infatti, vi erano trascritte le traduzioni in latino, greco, spagnolo, portoghese, francese e italiano (seppur con un linguaggio un po' più elevato e quasi in disuso, forse per via del fatto che si trattava di versioni risalenti ad almeno quasi due secoli prima) della stessa leggenda che lei aveva trovato all'interno del diario regalatele da Snow White e, riguardo ad essa una piccola nota chiariva che, essendo molto antica, nel corso dei secoli molti pensavano si fosse compiuta già da tempo e che fosse solo una storiella per terrorizzare i bambini, altri credevano si ripetesse nel tempo, mentre i più fanatici credevano non si fosse mai compiuta ma che il momento del suo inizio era vicino.
Inoltre, nella raccolta di informazioni erano approfondite le storie delle quattro famiglie fondatrici di Archinuè e dei loro singoli individui, compresa la fondazione che avvenne solo nel 1646 - perché prima del 1643 l'isola stessa faceva parte del mondo non conosciuto; nel manoscritto, venivano citati il numero della popolazione all'epoca dell'autore (circa 3.220 abitanti) e avvenimenti storici importanti come l'inaugurazione del primo ospedale pubblico e del primo istituto d'istruzione di Archinuè tra il 1875 e il 1882, oltre al fatto che la città di Archinuè iniziò a essere definita come quartiere integrante della città di Palermo nel 1872. E proprio dall'anno in cui l'autore scriveva la raccolta, nel 1889, ai cittadini di Archinuè fu permesso di portare i propri figli "indesiderati" (citando il testo) al convento di Santa Maria dello scoglio di Palermo che, da poco, era diventato anche un orfanotrofio. Vanni Iente scriveva anche che stava svolgendo quella sottospecie di opera letteraria per "fare in modo che le miserabili generazioni future con tale sorte, avessero in futuro una fonte per conoscere le proprie vere radici".
Tutto ciò si rivelò, però, anche frustante per la cara Iris che si sentiva quasi mortificata dallo stesso Vanni Iente, che nemmeno conosceva e che probabilmente era morto da chissà quanto; nonostante questo dovette cedere e concludere che tutta quella brutta faccenda era reale.
Così si fece ora di cena, ma lei non ci fece caso: riprese il primo diario di Snow White trovato quel giorno e lo riaprì alla seconda pagina che aveva lasciato in sospeso.
A mano, la calligrafia di Snow White riportava:
"Bene Iris, adesso che hai voltato pagina, spero che tu abbia letto il foglietto di cui ti parlavo. Scusa se insisto tanto, capisco di sembrare insopportabile, ma questa vecchietta che scrive sa il fatto suo (prima che ti venga in mente una supposizione del genere: non sono affatto tua nonna!).
Ora, però non divaghiamo e iniziamo a parlare delle cose più importanti della vera storia che voglio raccontarti e che inizia da molto prima che io stessa nascessi. Il protagonista iniziale, infatti, si chiama Giorgio Arcòs ed è tuo nonno.
Dunque, correva l'anno 1971... "
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Spazio autrice:
Salve a tutti! Sì, lo so, siete tutti con i forconi in mano da ieri sera perché sono in serio ritardo di pubblicazione e vi chiedo scusa, davvero, ma purtroppo ho avuto degli impegni improvvisi e mi sono potuta ridurre solo a ora.
Spero che, comunque, ne sia valsa la pena.
Secondo voi come è stata la reazione di Iris alla scoperta dei diari di Snow White e di tutto il resto? Voi che avreste fatto al suo posto?
Ma soprattutto, cosa vi aspettate da questo nuovo personaggio (Giorgio Arcòs)?
La parentesi dedicata all'enciclopedia vi è piaciuta?
Come vi è sembrato il capitolo, in generale?
Aspetto vostre opinioni tra i commenti.
Grazie per l'attenzione, ci risentiamo la prossima domenica in tarda serata con il secondo capitolo di "Archinuè e l'inizio della profezia"!
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