Mille volte

"Sappi che sceglierei te. Sceglierei te altre mille volte.
Che fosse per me, sarei già lì ad abbracciarti per tutta la notte.
O tutta la vita"
Charles Bukowski



Sopra al tavolo della biblioteca ci sono sparsi vari oggetti che sono tutti diversi tra di loro: penne colorate, libri con copertine incartapecorite, matite masticate accompagnate a gomme consumate, oltre che ad una grande teiera dal cui beccuccio continua ad uscire del tenue vapore.

A completare il tutto, appoggiati su un vassoio distanti dal resto, si scorgono dei cucchiaini, una scatola contente dei biscotti di vari gusti e dimensioni, e alcune zollette di zucchero ambrato.

La tazza fumante viene portata lentamente alle labbra da Izuku che deglutisce il liquido caldo sospirando contento e osservando rapito la meravigliosa veduta che appare dalla grande finestra di quella stanza che rende l'ambiente ancora più misterioso e magico di quello che probabilmente è.

-Sono molto contento che abbiamo deciso di vederci qui.- Dichiara sorridendo appagato e girando lo sguardo verso Todoroki che sta mescolando lo zucchero con un movimento circolare.

-Ti vedo particolarmente di buon umore oggi.- Ribatte subito il ragazzo ricambiando il sorriso e portandosi una mano sulla fronte per spostarsi la frangia dal viso nel solito modo meccanico che utilizza ogni volta e che probabilmente fa senza neppure accorgersene.

-Ho notato che hai portato il blocchetto degli appunti e alcuni testi contenenti storie sulle leggende antiche, quindi presumo che tu abbia più domande da farmi di quelle che pensavo.-

-In realtà non sono poi tante... anzi penso di aver capito da solo la maggior parte delle cose. - Dichiara Izuku afferrando il quadernino eccitato e ricevendo in cambio un cenno dal ragazzo di fronte che lo incita con una mano a continuare il discorso.

-Vediamo...- Dice iniziando a sfogliare velocemente alcune pagine zuppe di fitte scritte e soffermandosi puntando l'indice verso un passaggio sottolineato varie volte.

-Ho capito che tutto quello che sta succedendo ruota intorno a qualche mito del posto, che per che non so quale ragione non è una favola ma è un fatto realmente esistito e che in questa storia viene richiesta ad una persona esterna e... ehm, umana... e qui entro in gioco io... di compiere una scelta. Fin qui è tutto corretto quello che sto dicendo?-

-Lo è.-

-Bene, allora sono anche fermamente convinto che questo avvenimento accada ciclicamente perché sono fermamente certo di essere già stato in questa scuola altre volte. Io... io ho spesso dei ricordi su avvenimenti già vissuti qui.-

-Ok. Ti credo.-

-E queste reminiscenze sono in qualche modo tutte legate a Katsuki. Lui in che maniera è collegato a me?-

-Le tue deduzioni sono nuovamente corrette, ma vorrei sottolineare che non esiste solamente lui in tutta questa faccenda.-

-Ci sei anche tu.-

-Già.-

Un breve silenzio scende nell'ambiente prima che Izuku scuota la testa pensieroso.

-Anche questo lo avevo immaginato, dopotutto non sareste tutti così tanto ansiosi di farmi passare del tempo con te se così non fosse! Quello che non mi è ancora ben chiaro è che cosa dovrei fare... e... cosa c'entrate voi due con me...
E ovviamente per ultima, ma non meno importante... qual'e' la motivazione che spinge le persone a farmi stare lontano da Katsuki e non da te?-

Un lungo sospiro lascia le labbra di Todoroki che per qualche istante volta il viso verso la finestra con espressione triste. L'iride azzurrissima brilla alla luce del sole di una luminosità diversa e Izuku si perde a guardare il profilo pensieroso dell'altro ragazzo chiedendosi se questo suo tormento interiore sia dovuto alla situazione esistente tra lui e Katsuki.

-Devi sapere che un tempo lontanissimo le cose erano completamente diverse in questo luogo, noi eravamo tutti amici e ci sostenevamo a vicenda vivendo in pace gli uni con gli altri pur essendo consapevoli che ognuno di noi aveva obiettivi e scopi differenti. Questo luogo che vedi, lo spazio in cui siamo ora, è stato creato apposta dagli esseri superiori che ci governano ed e' un punto sospeso tra la terra e il cielo, un principio illimitato che esiste veramente ma allo stesso tempo non c'e'.

Tutto quello che guardi e tocchi dura da un periodo imprecisato, la natura non muta quasi mai e il clima e la percezione che abbiamo noi dello stessa, è sempre uguale... i piccoli cambiamenti sono solo un minuscolo frutto prodotto dalla nostra stessa testa.-

Izuku corruga la fronte confuso mentre che cerca di digerire le frasi che ha appena sentito uscire dalla bocca dell'altro ragazzo.

-Ma come? Se nulla si modifica, se tutto sarebbe rimasto immutato...come... cosa pensavate di dirmi quando i mesi sarebbero passati e io mi sarei posto la domanda del perché gli alberi non avrebbero perso le foglie o di come la temperatura sarebbe rimasta sempre identica? Non avete pensato che mi sarei prima o poi accorto di qualcosa?

O... aspetta! Avrei dovuto per caso arrivare alla soluzione prima dell'inverno?-

-Diciamo che il nostro intento era accompagnarti per piccoli gradi verso la strada giusta. C'e' un limite di tempo massimo per fare quello per cui tu sei stato chiamato a fare.
Il corretto iter presuppone che tu avresti dovuto prima conoscere meglio sia me che Bakugou...  poi ti avremmo spiegato la missione, ed infine il modo per adempierla... ma l'equilibro è stato spezzato alcuni secoli fa e da qual giorno si è trasformato tutto in enorme caos.

Tu ti reincarni e torni da noi sempre più consapevole di prima di quello che ti attende obbligandoci a spiegarti tutto ancor prima di avere la giusta opportunità di fare altro, hai già dei ricordi di momenti che hai vissuto, ti comporti in maniera strana e hai sviluppato una irragionevole ossessione verso Bakugou.-

Dichiara secco portando le guance di Izuku a diventare rosse.
Il ragazzo si schiarisce la gola sbattendo le ciglia alcune volte a disagio.

- Todoroki dimmi... io e lui... io e... ehm, Katsuki... un tempo stavamo... insieme?-

-Potrebbe.-

-E lui è... -

-Sinceramente penso che arrivare a cosa sia e a tutte le spiegazioni di come lo sia diventato, ora sia un fatto ininfluente. Inoltre penso che sarebbe meglio che tu ne parlassi con lui di queste cose.
Ma se hai piacere posso dirti invece cosa sono io.-

Izuku annuisce convinto fissandolo in attesa mordendosi il labbro inferiore.

-Le domande che hai posto ieri a lezione erano molto mirate e corrette, mi hai veramente sorpreso per la tua perspicacia. Io sono una specie di Ten'nin.-
Todoroki si alza dal tavolo, allontanandosi e facendo qualche passo all'indietro. Volta la testa a destra e a sinistra osservando di avere abbastanza spazio attorno prima di chiudere le palpebre e spalancare con un piccolo scrocchio sordo delle meravigliose ali.

Il colore bianco risplende nella stanza, sembra quasi che si mescoli con la pelle altrettanto chiara del suo viso e con l'iride color ghiaccio che ora è completamente sbarrata.

Izuku apre la bocca incredulo e senza neppure pensarci due volte si alza dalla seggiola, allontanandola dal suo corpo e dirigendosi ammaliato verso quella distesa di candore che sta rapendo il suo sguardo.

-Sono bellissime...- Mormora fermandosi a distanza e percependo uno strano fastidio nello stomaco.

-Vuoi toccarle?-


-Vuoi toccarle?- Katsuki sussurra la domanda mantenendo un tono di voce roco e mostrando sul viso il solito sorrisino sghembo che Izuku pensa che sia sfacciatamente erotico quando si mostra su quel viso pressoché perfetto. Abbassa leggermente la testa imporporando sulle guance al pensiero prima di schiarirsi la gola a disagio e avanzare di qualche passo.

-Sai... quando un angelo ti chiede se vuoi farlo, vuol dire che ti sta dando la possibilità di vedere a nudo la sua anima... in pratica si sta letteralmente spogliando della sua parte immortale per concederti di scoprire la sua vera essenza, e se tu accetti inconsapevolmente crei un punto, un inizio, un principio di eternità che vi legherà in questo modo per tutta la vita.
Quindi se adesso ti vuoi tirare indietro, o nel profondo del tuo cuore non te la senti di farlo, io ti posso comprendere benissimo.-

Izuku si muove tremante verso di lui, gli occhi color smeraldo che risplendono di una cocente determinazione. Deglutisce la saliva varie volte cercando di dare sollievo alla bocca che gli è diventata improvvisamente secca, e allunga una mano trepidante verso le piume.

Il primo polpastrello si appoggia ad una penna portandolo a sgranare gli occhi incredulo... è flessibile, morbidissima ed il suo colore candido diventa quasi luminescente in risposta al passaggio delle sue dita.

Segue con più sicurezza le linee più dure del rachide, per poi passare ad un altra piuma ed iniziare a toccarla con più vigore, prendendone nel palmo quanta più sostanza possibile, fino a stringere tra le dita la tenera barba.

Il contatto lo rende talmente euforico che inizia a sorridere da solo emozionato fino a trasalire di colpo sentendo come un lungo sospiro turbato stia lasciando le labbra di Katsuki.

Sbatte le ciglia confuso osservandone come la pelle delle braccia sia piena di fremiti, gli occhi serrati e il labbro inferiore stretto tra i denti.

-Ti sto facendo male?-

-No, al contrario... E' come se mi stessi toccando in ogni parte del mio corpo nello stesso identico momento.
Perdonami... è che non riesco proprio a fermare i brividi, è una sensazione che non ho mai provato prima... è qualcosa di... incredibile.-

-Kacchan...- Sussurra Izuku avvicinandosi al suo viso ancora con le dita incastrate nelle sue piume.

-Si?-

Gli occhi cremisi si riaprono di scatto e rimangono immobili, posati dentro a quelli dell'altro che emette agitato un lungo sospiro dal naso.

-Sono assolutamente convinto di essermi innamorato di te.-


-Izuku ci sei? Ti ho chiesto se vuoi toccarle.-
La voce di Todoroki lo raggiunge come una secchiata d'acqua fredda riportandolo subito al presente.

Abbassa lo sguardo portandosi una mano al cuore che sta battendo fortissimo nel petto.

-No... penso che farlo sia una cosa molto personale e sinceramente non me la sento.- Dichiara facendogli un breve sorriso di circostanza e tornando veloce alla tavola nascondendosi dentro alle tasche dei pantaloni le mani che continuano a tremare.

-Allora le rimetto al loro posto.- Ridacchia imbarazzato Todoroki sminuendo il rifiuto appena ricevuto e chiudendole dietro alla schiena. Non c'e' più nulla, la maglietta non è strappata, le ali sono sparite e tutto è di nuovo come prima. Il ragazzo si stira con il palmo della mano la giacca, prima di inserire la mano tra i capelli spostandosi la frangia e riavvicinarsi a Izuku che è di nuovo piegato verso i suoi appunti con una penna in mano.

-Posso sapere cosa stai scrivendo?-

-Un breve riassunto di quello che ci siamo appena detti.
Tu sei un angelo, io un umano, Katsuki ancora non si sa... e gli altri?-

-Non sono importanti per il fine della missione.-

Izuku storce il naso alla risposta poco empatica che ha appena emesso il ragazzo, senza alzare neppure la testa per rispondere, ma facendosi scivolare addosso il solito fastidio urticante.

-Procedendo per ordine, io mi reincarno ogni tot anni per adempire a qualche destino che ancora non ho compreso quale sia e negli ultimi secoli qualche cosa è andato storto provocando falle e problematiche che si riversano nel mondo terreno. Giusto? -

-Tutto perfetto.-

-Posso sapere cosa sono chiamato a fare?-

-Una scelta ovviamente.-

Gli occhi vanno automaticamente al cielo mentre emette un sonoro sbuffo spazientito.

-E cos'ha combinato di tanto grave Katsuki per farsi odiare così tanto da tutti?-

-Non lo odiamo affatto!
E te l'ho già detto anche prima... ma cerchiamo adesso di andare per gradi. Penso che tu abbia fin troppe cose nuove da assimilare e abbiamo ancora tempo per farlo correttamente.
Prima devi cercare di essere totalmente consapevole che sei stato chiamato per assolvere ad un preziosissimo impegno, che ci saranno dei sacrifici che potresti dover intraprendere e che sicuramente non sarà facile farlo.
Poi andiamo avanti con le rivelazioni, un poco e per volta, va bene?
Che ne dici di vederci prossima settimana e proseguire?-

Un piccolo sospiro amareggiato lascia le labbra di Izuku che gira la testa verso la grande finestra, esaminando le nuvole bianche ed il cielo sgombro. Respira piano, contanto mentalmente ad ogni espiro fino a dieci e cercando di mostrare sul volto un'espressione quanto più tranquilla possibile, una pacatezza che non sente affatto perché in realtà  il cuore gli batte talmente forte nel petto da pensare che possa spaccare qualche costola e uscire da solo all'esterno.

Annuisce pensando che deve soltanto aspettare domani, che è sabato e avrà tutto il giorno per stare in compagnia di Katsuki e fargli altre domande che riguardano principalmente lui.

-Va bene, diamoci tempo.-

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