Capitolo 3

Dopo aver notato il nostro entusiasmo ha deciso di farci conoscere il corso che tiene due volte a settimana e quindi, eccoci qua! Iniziamo con i soliti esercizi di riscaldamento e io sto già fremendo in attesa che Beatrix attacchi la musica, non vedo l'ora di ballare e come al solito sono la prima a concludere gli esercizi.

- « Dolcezza, hai forse qualche impegno dopo la lezione? Guardala Vee, sembra che stia andando in fibrillazione. »
- « Ha ragione Blair, Ary. Sembri una bimba in un Luna Park che non sa da quale giostra iniziare. Relax piccola, relax! »
Lancio ad entrambe un'occhiataccia che loro ricambiano con delle risatine soffocate. Entrambe sanno che, dopo il mio lavoro, il ballo è l'unico contesto in cui mi sento davvero a mio agio e sono pienamente sicura di me.

Nel dizionario accanto alla voce "imbranato" c'è la mia foto, mi sfugge tutto di mano e, si può tranquillamente dire che un buon sessanta per cento della mia vita l'abbia passato a rialzarmi da terra con le guance in fiamme per l'imbarazzo ma quando lavoro o ballo riacquisto tutta la sicurezza che ho seminato nei tortuosi marciapiedi di New York.

Forse dovrei iniziare a prestare più attenzione quando cammino per strada, o più semplicemente quando sono sveglia invece di fare "la sonnambula" come direbbe Blair. Un dolore al braccio mi riporta coi piedi per terra e poco prima di lanciare un gridolino per il dolore mi rendo conto che la lezione sta per iniziare e Vee mi ha dato un pizzicotto per riportarmi alla realtà. Felice come una bambina la mattina di Natale mi avvicino alla mia sedia, parte la musica e dimentico tutto il resto mentre mi lascio trasportare dal ritmo delle sensuali note di "Cream - Sunshine of your love".

Beatrix ha deciso di farci continuare la coreografia iniziata martedì scorso, eravamo già state divise in gruppi, io, Vee e Blair ovviamente insieme. Inizialmente ripetiamo i vecchi passi che sono abbastanza semplici, dopodiché proviamo i nuovi e infine proviamo tutto insieme. Mentre eseguo l' ultima parte mi raffiguro mentalmente al contempo la coreografia, dobbiamo muoverci lentamente in avanti e dopo un paio di passi girarci verso sinistra continuando a rimanere in fila indiana - Blair a destra, io centrale e Vee a sinistra- e al cambio di note della canzone iniziamo ad abbassarci, mantenendo una gamba dritta e l'altra leggermente piegata, ci sfiliamo contemporaneamente il cappello ricevuto in prestito da Beatrix e facciamo un piccolo scatto del busto in avanti che ci concede di poggiare i cappelli a terra e con un ultimo movimento, ancora abbassate, arcuiamo il busto, sporgiamo il sedere all'esterno e giriamo il volto verso Beatrix rivolgendole un occhiolino.

Ci rialziamo mentre qualcuno ci applaudisce, guardo imbarazzata le ragazze ma loro sembrano abbastanza a proprio agio, dopotutto, cosa mi aspettavo? Blair è una modella a tempo pieno, quindi è normale per lei essere al centro dell'attenzione, Vee invece ha fatto talmente tante esperienze diverse - dal teatro all'equitazione -che potrebbe affiancare il presidente senza battere ciglio.

Io invece sono abituata a stare dietro le quinte, e ad essere sincera non mi dispiace per niente, le uniche attenzioni che voglio su di me - e nemmeno troppe - sono quelle dei miei genitori e ad occorrenza quelle delle qui presenti amiche. Mi guardo in giro facendo un sorrisetto timido di ringraziamento finché i miei occhi non incontrano quelli entusiasti e soddisfatti di Beatrix, che continua ad applaudire in modo elegante ed affusolato - non è la prima volta che penso che venderei l'anima al diavolo pur di avere dei modi felini come i suoi -. Ricopre velocemente la distanza che ci separa e con voce melliflua e decisa dice:
- «Ragazze, questa volta non voglio sentire ragioni, la prossima settimana sarete inserite nella scaletta degli spettacoli del "Cleopatra". Non capisco ancora perché non abbiate accettato! La proprietaria è un po' pazza è vero, ma è un angelo, la paga è ottima e in più vi sto offrendo un'occasione che non capita a tutti.»

Ed ha ragione, è già la quarta volta che ci propone di ballare al Cleopatra, fino ad oggi ero riuscita a declinare l'invito inventando scuse su scuse ma, guardando Blair e Vee capisco che sarà difficile spuntarla anche questa volta e con tono lamentoso rispondo:
- «Dobbiamo pensarci, va bene se ti diamo una risposta domani sera? Quando verremo a vedere il tuo spettacolo al Cleopatra?»
Beatrix sembra leggermente delusa e mi risponde un po' freddamente:
- «Va bene, ma solo entro domani sera, dopodiché sarà troppo tardi per gli spettacoli della prossima settimana.»
Detto questo fa un piccolo saluto nella nostra direzione e si dirige ancheggiando agli spogliatoi.

Blair e Vee mi stanno fulminando con gli occhi, iniziano a parlare contemporaneamente quando Beatrix non è più a portata d'orecchio, bofonchiano e mi insultano, ed io mi sento terribilmente in colpa:
- «Ragazze?... Ragazze,calma! Vi prometto che questa volta ci penserò sul serio! Ora sono davvero esausta, perciò su, muovete quei bei sederi e dirigiamoci agli spogliatoi!»

In realtà il motivo principale per il quale non ho voglia di accettare, è per paura di fare qualche figuraccia. New York è una città enorme, ma non ho proprio voglia di rischiare d'essere bandita dal mio locale preferito per la vergogna!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top