Rose

La sera è calata lentamente, avvolgendo la casa in un silenzio dolce e tranquillo.

Mi siedo sul divano, il calore di Tommy stretto contro di me.

A volte sembra ancora il mio piccolo bambino, sempre alla ricerca del mio abbraccio, della mia presenza.

È attaccatissimo a me, e io non posso fare a meno di stringerlo un po' più forte ogni volta che si accoccola al mio fianco.

La luce tenue della lampada illumina la stanza in modo soffuso, creando un'atmosfera perfetta per questi momenti.

Tommy gioca con una ciocca dei miei capelli, avvolgendola attorno alle sue piccole dita mentre i suoi occhi iniziano a chiudersi lentamente.

Jack è seduto sulla poltrona accanto, osservandoci con quel sorriso che conosco così bene.

C'è qualcosa nei suoi occhi, un misto di tenerezza e gratitudine. Poi, come se avesse letto nel mio cuore, si alza e si avvicina a noi.

"È ora di andare a letto, piccolini," dice con voce morbida, rivolgendosi sia a Tommy che a Ellie, che nel frattempo si era rannicchiata sul tappeto con una coperta.

"Ma papà, non voglio andare a letto," mormora Ellie, con quella testardaggine tipica dei suoi due anni.

"Sì, papà, vogliamo stare ancora qui con mamma," aggiunge Tommy, ma la sua voce è già un po' impastata dal sonno.

Jack si china, prendendo Ellie in braccio con facilità, mentre io aiuto Tommy ad alzarsi.

"Venite, vi racconterò una storia prima di dormire," promette, e questo basta a convincerli.

Li accompagniamo nella loro cameretta, dove le stelle luminose che abbiamo attaccato al soffitto creano un piccolo universo tutto per loro.

Jack sistema Ellie nel suo letto, mentre io mi chino per baciare la fronte di Tommy. "Buonanotte, amore mio," sussurro.

"Buonanotte, mamma," risponde lui, già mezzo addormentato.

Jack si siede sul bordo del letto di Tommy e, come sempre, Ellie si arrampica accanto a lui, accoccolandosi al suo fianco.

La sua piccola testa si appoggia sulla spalla di Jack, e lui la stringe con un braccio mentre con l'altro accarezza i capelli di Tommy.

"Allora, volete sapere come io e la mamma ci siamo conosciuti?" chiede, con quel tono che sa attirare l'attenzione di entrambi.

"Sì, papà!" esclama Ellie, mentre Tommy emette un piccolo gemito di assenso.

Jack sorride, un sorriso che parla di ricordi lontani e di momenti indimenticabili.

"Bene, allora... tutto è iniziato su una grande nave. Una nave enorme, la più grande mai costruita. Si chiamava Titanic."

Mentre inizia a raccontare, la mia mente torna indietro nel tempo, a quella notte sull'oceano.

Ascolto Jack narrare con dolcezza, dipingendo immagini di una nave maestosa, di cieli stellati e di un incontro che avrebbe cambiato la nostra vita per sempre.

"Quando ho visto la mamma per la prima volta, stava sul ponte della nave, il vento che le scompigliava i capelli. Era così bella che non riuscivo a distogliere lo sguardo," continua Jack, mentre Ellie e Tommy lo ascoltano con occhi sgranati.

"Poi, un giorno, il Titanic ha colpito un iceberg. La nave ha cominciato ad affondare, e io e la mamma ci siamo trovati in mezzo a tutto quel caos. Ma anche se il mondo intorno a noi stava crollando, io sapevo che dovevo proteggerla."

Jack fa una pausa, guardando i nostri figli con occhi pieni di emozione.

"E così, nonostante tutto, siamo rimasti insieme. Abbiamo lottato per sopravvivere, e ce l'abbiamo fatta. E ora, eccoci qui, con voi due piccoli tesori."

Ellie sbadiglia, stringendosi ancora di più a Jack, mentre Tommy chiude lentamente gli occhi, il suo respiro che si fa più regolare.

La storia, quella storia che ha definito la nostra vita, ha sempre un effetto magico su di loro.

Jack abbassa la voce, continuando a raccontare, ma ormai so che sono già persi nel sonno.

Rimango sulla soglia, osservando la scena con il cuore pieno di amore e gratitudine.

Jack, il mio Jack, che una volta ha rischiato tutto per salvarmi, ora qui, a raccontare ai nostri figli la storia del nostro amore.

Mentre lui si alza piano, per non svegliarli, mi avvicino per un ultimo bacio a ciascuno di loro.

"Buonanotte, piccoli miei," sussurro, e insieme lasciamo la stanza, pronti a chiudere un altro giorno pieno di amore.