1 un giorno qualunque
Rose
Oggi è una di quelle giornate che sembrano scorrere tranquille, ma che nascondono tra le pieghe momenti preziosi. Sono in cucina, con il profumo di sugo che riempie la casa. Le mie mani mescolano dolcemente, mentre i miei pensieri si perdono nel tempo. Tommy e Ellie sono in soggiorno, la loro voce che riecheggia fino a qui.
"Non è giusto, Ellie! È il mio camioncino!" urla Tommy, con la sua solita energia da quattro anni pieni di vita.
"No! Mio!" risponde Ellie, con quella determinazione che solo una bambina di due anni può avere.
Sorrido tra me e me. Ogni giorno è una piccola avventura con loro. E, come sempre, so che tra pochi minuti faranno pace, magari condividendo un pezzo di biscotto o iniziando un nuovo gioco.
Mentre mescolo il sugo, sento la porta d'ingresso aprirsi. Jack è tornato. Il mio cuore si riempie di calore solo al pensiero. La nostra vita insieme non è stata sempre facile, ma ogni giorno con lui mi ricorda quanto siamo fortunati.
Ellie, che ha un sesto senso per il ritorno del suo papà, lascia immediatamente la discussione con Tommy e corre verso la porta.
"Papà! Papà!" urla, mentre le sue piccole gambe la portano a tutta velocità verso Jack.
Dal mio posto in cucina, riesco a sentire il suono inconfondibile delle sue risate quando Ellie gli salta addosso, stringendolo forte.
"Ellie, il mio piccolo tornado!" sento Jack dire con quella voce calda che amo tanto.
Lascio il cucchiaio nel pentolino e mi avvicino alla porta. Tommy è ancora sul divano, ma so che non resisterà a lungo senza unirsi all’abbraccio.
Jack è lì, con Ellie che gli si avvinghia al collo, il suo sorriso che illumina il corridoio. Non riesco a trattenermi, mi avvicino e lo bacio, un bacio dolce e familiare che racchiude tutto l’amore che provo per lui.
"Ben tornato a casa, amore," sussurro, sentendo il calore del suo viso contro il mio.
"Sono tornato," risponde, il suo sguardo che si ammorbidisce mentre mi guarda.
Ellie ride ancora, felice di avere tutta l'attenzione di suo padre. "Papà, papà, vieni a disegnare con me!"
Jack si china, lasciandola scendere delicatamente. "Certo, piccola mia. Andiamo a disegnare."
Lo seguo con lo sguardo mentre prende la mano di Ellie e la guida verso il soggiorno. Tommy, che aveva resistito fin troppo a lungo, finalmente si unisce a loro. "Posso disegnare anche io, papà?"
"Ma certo, Tommy. Vieni qui," risponde Jack, sedendosi sul tappeto con entrambi i bambini ai suoi lati. Prende i pastelli e inizia a disegnare con Ellie, che stringe forte il suo foglio, decisa a mostrare al mondo intero le sue creazioni.
Resto sulla soglia della cucina, osservando la scena. Jack ha un'abilità speciale nel rendere tutto magico, anche i momenti più semplici come questo. Vederlo con i nostri bambini mi riempie di una gratitudine immensa.
Torno al mio sugo, mescolando piano, ma il cuore è leggero, pieno di amore per questa piccola famiglia che abbiamo costruito insieme. Jack è tornato, i bambini sono felici, e io mi sento come se non avessi bisogno di nient'altro al mondo.
Jack
Sono appena tornato a casa, e la prima cosa che sento è la risata di Ellie che corre verso di me, urlando: "Papà! Papà!" Prima ancora di poter mettere giù la borsa, sento il suo piccolo corpo che si lancia contro di me. La prendo al volo, stringendola forte e ridendo insieme a lei.
"Ellie, il mio piccolo tornado!" dico, mentre le sue braccia si avvinghiano al mio collo.
"Papà, papà, vieni a disegnare con me!" esclama con la voce piena di eccitazione.
Lascio Ellie scendere, e sento la presenza di Rose dietro di me. Mi volto e lei mi bacia dolcemente, un bacio che sa di casa, di pace. "Ben tornato a casa, amore," dice con un sorriso che mi riscalda l'anima.
"Sono tornato," le rispondo, toccando delicatamente la sua guancia.
Ellie mi tira per la mano, impaziente. "Papà, andiamo! Andiamo a disegnare!"
"Va bene, va bene," rido, lasciandomi guidare verso il soggiorno.
Mentre ci avviciniamo al tavolino basso dove sono sparsi fogli e pastelli, Tommy, che stava giocando con i suoi camioncini, alza lo sguardo e corre verso di noi. "Posso disegnare anche io, papà?" chiede, i suoi occhi pieni di speranza.
"Certo, Tommy. Vieni qui, prendiamo un po' di fogli e iniziamo a creare qualcosa di bello insieme."
Mi siedo sul tappeto con Ellie da un lato e Tommy dall’altro. Prendo una manciata di pastelli e li distribuisco. Ellie afferra immediatamente un rosa e un blu, iniziando a fare scarabocchi vivaci su un foglio. Tommy sceglie un verde e un arancione, concentrandosi più attentamente sui suoi disegni, tipico del suo carattere più riflessivo.
"Ellie, cosa stai disegnando?" le chiedo, curioso di sapere cosa passa per la sua piccola mente creativa.
"Un unicorno, papà! E ha le ali!" dice lei con entusiasmo, tracciando grandi cerchi e linee che sembrano danzare sul foglio.
"Bellissimo! Un unicorno volante, eh? Mi piace!" rispondo, lodandola. "E tu, Tommy? Che cosa stai creando?"
Tommy alza gli occhi per un momento, il suo viso concentrato. "Sto disegnando un dinosauro, ma... è un dinosauro speciale. È un supereroe!"
"Wow, un dinosauro supereroe! Adoro l’idea," dico, orgoglioso della sua fantasia.
Inizio a disegnare con loro, tracciando linee morbide e curve, lasciando che la mia mente si rilassi in questo momento di semplicità. Disegno una casa, una famiglia, noi. Ellie aggiunge i suoi tocchi colorati al disegno, mentre Tommy si concentra sul suo dinosauro.
"Papà, il dinosauro può volare come l'unicorno di Ellie?" chiede Tommy, con un'espressione seria.
"Beh, certo! Se è un supereroe, può fare qualsiasi cosa," rispondo, dando al suo dinosauro un paio di ali con il mio pastello.
Ellie ride, felice dell'idea. "Papà, papà, anche il mio unicorno può combattere i cattivi, come il dinosauro di Tommy?"
"Assolutamente sì! Possono essere una squadra," le dico, aggiungendo qualche dettaglio al nostro disegno.
Lavoriamo insieme, ridendo, parlando, condividendo idee. Ogni tanto, Rose passa dal soggiorno, osservando la nostra creazione con un sorriso tenero. Questo è uno di quei momenti in cui tutto sembra perfetto, dove la vita si riduce a colori e linee su un foglio, ma racchiude tutto l'amore del mondo.
Dopo un po’, Tommy si appoggia a me, stanco, ma soddisfatto del suo lavoro. "Papà, disegniamo sempre cose belle insieme," dice, socchiudendo gli occhi.
"Sì, Tommy. Disegnare con voi è la cosa più bella del mondo," rispondo, stringendolo a me.
Ellie, invece, è ancora piena di energia, continuando a scarabocchiare mentre racconta storie elaborate sul suo unicorno volante.
Resto lì con loro, godendomi ogni istante, consapevole che questi momenti sono quelli che ricorderemo per sempre.
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