capitolo Violet
Patty continua a chiedermi il perché io resti incatenata alle mie paure?
Dice che sia io ad immaginare ancora di ricevere i soliti sguardi di compassione, i mormorii di chi mi reputa strana, oppure un peso.
Eppure, mi sembra che non siano solo mie fantasie, sono ancora la ragazzina malata da tenere lontana e da compatire.
Lui, mi tiene lontana.
Non sono mai stata capace di farmi amici, di conquistare un ragazzo, e nonostante ora stia vivendo una nuova vita, non è cambiato nulla.
Osservo la foto su un giornale scandalistico, in prima pagina Aiden e una ragazza a dir poco bellissima, seduti fuori una caffetteria.
Se non fosse per i sorrisi che si scambiano e per la mano di lui che sfiora con il tovagliolo il viso di lei, certo, potrebbe essere una foto innocua, ma non lo è, purtroppo.
Dopo la serata indimenticabile passata insieme dopo la mostra, sono passati quattro giorni.
Non l'ho visto, non l'ho sentito.
Ero così felice di quella notte, di vederlo preoccupato per me quando ho avuto quei capogiri, della voglia che mostrava di stare insieme, della pazza idea di fare il bagno di notte.
Mi sono sentita unica per lui in quei momenti, mi sono sentita una ragazza qualunque, una nuova Violet, ma soprattutto, mi sono sentita sua mentre ero stretta al suo corpo e mi regalava il mio primo orgasmo.
Non che non me lo sia mai procurata da sola, sono umana ed è capitato, ma è stato totalmente differente.
Sono solo una povera ingenua, in fondo, non ho alcuna esperienza con il sesso, con gli uomini, e per quanto sappia che siano tutti degli stronzi, non immaginavo questo silenzio da parte sua .
Non c'è stata nessuna promessa fra noi, nessuna etichetta, nulla che ci leghi.
Non credo nemmeno nell'amore, troppi esempi di rapporti falsi e di convenienza, come quello fra i miei genitori, troppi esempi di sentimenti effimeri, facilmente volubili, come quelli del padre di Patty, che ha tradito più volte la povera Consuelo, per poi scappare con una donna più giovane.
Infine, nessuno che potesse davvero aver voglia di conoscermi e amarmi per chi fossi, indipendentemente dalla mia salute.
Non sono stati in grado di farlo nemmeno le due persone che mi hanno messo al mondo.
Come posso pretendere o pensare che possa farlo lui.
Getto in malo modo la rivista sul tavolo del mio ufficio, entrando a lavoro l'ho trovata alla reception, in bella vista sul bancone, avrei dovuto lasciarla lì, avrei dovuto evitare di leggere l'articolo dove è ben specificato che non è la prima volta che i due vengono pizzicati insieme.
Non ho resistito ed ora ne pago le conseguenze.
La mia testa è affollata da quell'unica immagine.
Mi assumo la responsabilità delle mie sciocche azioni e della stupidità di fidarmi di quel ragazzo.
Lo immagino a ridere di me dopo quella notte, della mia ingenuità.
Per fortuna non mi sono concessa a lui.
La porta del mio ufficio si spalanca e la mia amica entra come una furia.
"Stasera andiamo a divertirci e a bere qualcosa, non ho intenzione di permetterti di stare male per quel cretino, fra dieci minuti usciamo da qui."
Patty ha subito capito, il giorno dopo la mostra, trovandomi sorridente e con la testa fra le nuvole, che fra me ed Aiden fosse successo qualcosa.
Non sono mai scesa nei dettagli, mi sono limitata a parlarle del resto, ma non dell'intimità che c'è stata in acqua.
Quel momento, non so perché, ma volevo fosse solo nostro, almeno per adesso.
E poi, ad essere sincera, sono certa che lei non sarebbe stata proprio d'accordo, non so perché ma non vede di buon occhio Aiden.
Anzi, inizio a credere di saperne il motivo.
Fisso un ultima volta la copertina di quella stupida rivista, per poi voltarmi stizzita, più che altro con me stessa, afferrare la borsa e andare via dalla galleria.
"Non credo sia una buona idea."
Per l'ennesima volta pronuncio quella frase e per l'ennesima volta Patty alza gli occhi al cielo.
"Invece lo è, perché tu devi dimostrargli che non ti ricordi nemmeno più il suo nome."
La mia amica mi tira per il braccio verso l'ingresso del Last Soul, la sala è gremita di gente, stanno già tutti ballando al ritmo di I Ain't Worried dei One Repubblic.
Dopo il lavoro siamo passate a casa di Patty, abbiamo mangiato qualcosa al volo e mi ha abbligata ad entrare in questo mini vestito verde, troppo aderente, troppo corto, troppo luccicante.
La osservo ridere ad una battuta di Thomas, è passato a prenderci e ha insistito lui per venire qui.
Le uscite fra questi due continuano e mi sembra strano che Patty resista così tanto, in genere, il terzo appuntamento è l'ultimo.
Bhe, dopo la storia di suo padre, non ha nessuna fiducia negli uomini e posso capirla.
Al secondo ballo i tacchi vertiginosi della mia amica, mi stanno distruggendo i piedi, nonostante li indossi da solo un'ora, ma stringo i denti.
Sedendomi al bancone del bar, sento picchiettare sulla mia spalla e lo stomaco si stringe di colpo, mi volto piano, forse per timore di non essere pronta , o forse per timore di troppe aspettative. Incontro due occhi azzurri e un dolce sorriso.
Faccio di tutto per nascondere la delusione che non vorrei provare, ma sono una sciocca e mi rendo conto in questo istante di quanto mi stia legando ad un ragazzo che non conosco, e soprattutto, che appare e scompare nella mia vita a suo piacimento.
"William, che sorpresa rivederti."
Gli schiocco un bacio sulla guancia quando mi stringe a sé per salutarmi.
Non è semplice per me scrollarmi di dosso questa sensazione di sconforto, perché, per un attimo, ho sperato di trovare davanti a me occhi di un azzurro talmente chiaro da sembrare trasparente.
Il primo shot va giù, finisco per tossire non appena il liquido quasi invisibile di tequila brucia la mia gola, i miei amici mi incitano a spremere con i denti la fettina di lime, lo faccio subito, ma credo proprio che non faccia per me tutto questo.
Will ride quando strizzo gli occhi per il disgusto e la sua mano corre a massaggiare la mia schiena per darmi conforto.
È una strana sensazione avere accanto qualcuno che mi guarda come fa lui, che ha delle piccole accortezze come scostarmi la sedia, premurarsi di come stia, ridere con me, parlare delle mie passioni, trovarlo se mi volto.
Invece Aiden dov è?
Abbasso lo sguardo per un attimo rabbuiandomi per questi pensieri.
“Ehi, tutto bene?”
L’espressione sul volto del mio amico mi colpisce, sembra davvero interessato alla mia risposta, non sono abituata a ricevere attenzioni sincere, e per un attimo, mi sento nel posto giusto al suo fianco.
Dopo altri tre balli e, per me, solo per me, un altro shot, ho proprio bisogno di andare in bagno e allontanarmi da tutta questa confusione fatta di gente che balla, di musica ad alto volume, e dei miei amici che continuano a bere.
Mi dirigo verso la toilette, la fila ovviamente è assurda, soprattutto per la mia vescica, che in questo momento non ha tutta questa resistenza, con la coda dell’occhio guardo in direzione del retro, un’idea mi frulla in testa.
“Mi caccierò nei guai.”
Imbocco il piccolo corridoio ignorando il cartello “ solo personale autorizzato”, raggiungo il bagno delle donne sperando di non essere beccata e finalmente faccio pipi.
Qui, tutti i rumori sono attutiti, trovo un attimo di sollievo, si sente solo l’acqua che scorre mentre mi lavo le mani nell’antibagno.
Mi chino per gettare sul mio volto abbondante acqua fresca, nonostante sappia che probabilmente con questo gesto rovinerò il trucco, mi sembra già di sentire Patty che mi rimprovera.
Con occhi chiusi afferro la carta assorbente e tampono delicatamente la pelle, per ridurre al massimo i danni , non appena le mie palpebre si alzano, l’immagine che vedo allo specchio davanti a me, non ritrae solo la sottoscritta, ma un volto alle mie spalle.
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