9

Suonò il citofono dell'appartamento di Percy senza interruzione, ma non gli aprì nessuno.
Dove era finito?!
Prese il telefonino e lo chiamò.
-Ehi, Talia dimmi.
-Si può sapere dove sei?!
-Nell'appartamento di Luke, perché?
-Aprimi, devo parlargli.
-Quarto piano- rispose suo cugino, e dopo qualche secondo il portone si aprì.
Attaccò a Percy, poi entrò nell'atrio e si diresse verso l'ascensore.
Una volta dentro schiacciò il pulsante per chiamarlo e, nel giro di un paio di minuti, si ritrovò davanti alla porta di Luke.
Bussò, e un Percy scompigliato e con la maglia al contrario le aprì. -Perché hai la maglia al contrario?- domandò quindi Talia.
Lui si osservò, poi scoppiò a ridere:- È la moda, non lo sai?- rise di nuovo, seguito a ruota da Luke, che se ne stava a torso nudo seduto al tavolino del salotto.
-Non voglio sapere cosa stavate facendo...- disse la ragazza.
-Piuttosto- la interruppe Luke- cosa ci fai qui?
-Con te faccio i conti dopo- lo guardò male, e un brillio negli occhi di Luke le confermò che sì, sapeva esattamente per quale motivo era lì e non aveva paura di affrontarla.
Lo osservò meglio, e notò una vistosa garza su una spalla. Era leggermente sporca di sangue e siero.
-Che hai fatto?- domandò.
-Ho lavorato con mio zio in campagna, mi sono ferito con un ramo.
-Gli stavo ripulendo la ferita, intervenne Percy.
Talia si avvicinò a Luke, gettando la sua borsa da una parte, senza curarsene troppo.
Il ragazzo la osservò, mentre lei toglieva la garza e delicatamente toccava la ferita ai margini e la allargava leggermente. Luke sussultò, e Talia tolse le dita.
Percy si avvicinò, prese il disinfettante e un panno, e continuò quel che aveva lasciato a metà.
Talia allora osservò il piccolo salotto, forse un po' vuoto.
Non c'erano foto alle pareti, e il mobilio era scarso.
Nessuno disse nulla, e gli unici suoni furono i gemiti trattenuti da Luke, che soffriva silenziosamente.
-Amico è proprio una brutta ferita.- mormorò Percy, quasi scusandosi per quello che stava facendo.
L'attenzione di Talia fu attirata da uno stereo, con alcuni CD impilati lì a fianco.
Ne osservò i titoli e i cantanti, stupendosi non poco per i gusti di Luke.
Erano così simili ai suoi... e Dio solo sapeva quanto fosse importante la musica per lei.
-Fatto!- disse Percy soddisfatto.
Luke si alzò in piedi, ancora dolorante, e solo in quel momento Talia si rese conto che sì, Luke era proprio un bel ragazzo.
Capelli color sabbia, occhi azzurri, a dir poco magnetici.
Fisico asciutto, snello, muscoloso quanto basta.
Nemmeno la cicatrice che aveva su una guancia riusciva a scalfire il suo aspetto, anzi.
Lo rendeva ancora più affascinante.
Si rese subito conto che lo stava squadrando, quindi distolse lo sguardo.
-Ragazzi, io andrei.
-Fammi indovinare...- sorrise Talia- Vai da Annabeth?
Luke la incenerì con lo sguardo, e lei lo guardò interrogativa. Che male c'era se prendeva un po' in giro Percy? Aveva fatto lo stesso anche lui il giorno prima!
-Anche fosse? C'è qualche problema?- rispose Percy, acido.
-Trattala bene.- si intromise Luke.
Percy annuì, poi uscì dall'appartamento, lasciandoli soli.

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