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Tre anni dopo
Piper varcò la navata, più bella che mai nell'abito da sposa che la faceva sembrare ancora più carina di quanto non fosse già ogni giorno.
Jason sorrise, e Talia lo notò immediatamente. I suoi occhi brillavano, mentre osservava la sua ragazza che gli veniva incontro, non distogliendo mai lo sguardo dal suo.
Sorrideva, Piper, e vedendoli Talia non potè che sperare che un giorno anche lei avrebbe avuto lo stesso sorriso, e che magari avrebbe trovato anche lei la tanto desiderata felicità.
Negli ultimi anni si era ritrovata con in mano i pezzi di un amore distrutto, senza sapere cosa farci.
Dopo qualche tempo, aveva deciso che niente avrebbe potuto ricostruire quel che aveva perso, semplicemente perché nulla sarebbe stato così forte da riuscire a rimettere insieme i suoi pezzi.
Così si era guardata intorno, badando a quello che aveva d'intero.
Una famiglia che le voleva bene.
Un lavoro, anche se non dei migliori.
Delle amiche che tenevano veramente a lei.
E una terribile e spietata fame di vendetta.
***
Clarisse l'aveva chiamata, due giorni dopo il funerale. Avevano arrestato Nakamura e sequestrato una pistola calibro 38. Quella che aveva ucciso Luke.
Talia si era precipitata in commissariato, ed era arrivata proprio nell'istante in cui Ethan era uscito dalla volante della polizia per l'interrogatorio.
Si era avvicinata, e lo aveva guardato negli occhi, perfidi e maligni ma che adesso non le facevano più paura. Gli aveva tirato uno schiaffo in pieno viso, lasciandolgi l'impronta della sua mano sulla guancia. Lui aveva imprecato, e a quel punto Talia non ci aveva visto più. Aveva iniziato a picchiarlo talmente tanto, che erano dovuti intervenire due agenti per fermarla.
Ma mai in vita sua si era sentita più viva.
Così era iniziato il processo, ed erano emersi altri omicidi a carico di Ethan Nakamura, tutti commissionati da Crono. Quest'ultimo, tuttavia, sembrava essere scomparso nel nulla.
Nonostante Ethan avesse parlato, e avesse rivelato di tutti i nascondigli ed i bunker sotterranei di cui era a conoscenza. Ma Crono non era da nessuna parte.
Il processo andò avanti, e si concluse con la condanna definitiva di Ethan Nakamura all'ergastolo.
Quando il giudice aveva pronunciato la sua sentenza, Ethan aveva guardato Talia dritta negli occhi e aveva sorriso. Poi aveva gridato:- Tu mi hai tolto un occhio, ma io ho ucciso la tua vita!
E non aveva idea ti quanto avesse ragione.
***
Il ricevimento di Jason e Piper era stato piuttosto gradevole.
Tutto sommato, si stava divertendo.
Ma ad un tratto, le si era avvicinato una vecchio amico di Jason. Nico.
Talia non l'aveva preso in simpatia, e man mano che la conversazione andava avanti, Talia si rendeva conto quanto fosse veritiera la sua prima impressione.
-Ho saputo cosa è successo tre anni fa.- disse Nico.
Talia lo guardò, stupita. Lei non ne aveva fatto parola ad anima viva. Faceva fatica a pronunciare il nome di Luke, e non riusciva a scriverlo perché le tremava la mano. Preferì non rispondere, sperando che Nico avrebbe fatto cadere l'argomento. Ma così non fu.
-So che sembrano parole vuote, le mie. Dopotutto sono uno sconosciuto, ma... mi dispiace.
Il cuore di Talia accelerò, ma continuò a non rispondere.
-Ho notato che hai rifiutato senza troppi scrupoli qualunque ragazzo single ti si sia avvicinato stasera, ed ecco... io penso che tu non l'abbia mai veramente superata.
Fingi che sia così per non far preoccupare i tuoi amici ma...
Solo in quel momento Talia aveva osato rispondere, alzando la voce:- Tu non mi conosci. Non sai niente di me e pretendi al volo di capirmi. Che ne sai tu di quello che ho passato?!
-Ho perso mia sorella, quando ero piccolo. So cosa significa perdere una parte di te, senza poter sperare di riaverla indietro. Ti sembra che il mondo ti sommerga, e ogni problema si ingigantisce perché non siete più in due ad affrontarlo. Sei rimasto solo tu.
Talia ammutolì. Lui continuò:- Ero piccolo, quando è successo. Mia madre era morta anni prima, e mio padre mi aveva abbandonato. Perdere Bianca è stato come se mi avesse lasciato contemporaneamente mia madre e mia sorella. Mi sono ritrovato senza punti di riferimento, completamente perso.
Mi sono lasciato andare per un po'... ma poi mi sono rialzato. Ho impiegato molto tempo per accettare la sua morte, e ancora di più per rifarmi una vita. Tuttavia, ora sono qui. Ho trovato il coraggio di andare a trovarla al cimitero giusto un mese fa. Ed è morta da tanto tempo.
Solo così sono riuscito a superare la sua perdita.
E te? Sei mai andata in questi tre anni a trovarlo?
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