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In quell'istante Percy la vide.
Trattenne un sorriso, e capì immediatamente ciò che doveva fare.
Iniziò ad attirare l'attenzione su di sé.
-Dovevate proprio colpirla con il calcio della pistola?- chiese irritato.
-Devi proprio lamentarti? Potresti ritrovarti con una pallottola in testa.- rispose quello che non aveva ancora parlato.
L'aguzzino di Jason si voltò verso di loro, e fu questione di un attimo.
Talia prese l'arco, e in una frazione di secondo scoccò la freccia.
L'uomo avvertì il rumore, si girò e schivò appena in tempo la freccia. Ma il secondo fu colpito alla spalla.
Urlò, puntando la pistola verso di lei.
Talia si nascose, prese il coltello e lo lanciò, senza lasciare che gli altri la colpissero sparando.
Intanto Percy aveva deposto Annabeth, ancora incosciente, da una parte.
Mentre l'uomo colpito dalla freccia tentava di estrarla, lui lo colpì alla schiena con una sedia.
Cadde svenuto.
L'altro continuava a sparare, e a poco servì il coltello che Talia scagliò, conficcandosi ai piedi del malvivente.
Egli rise, e gli spari si interruppero.
Aveva terminato i proiettili, dando il tempo a Talia di prendere una delle freccette, quelle con cui tante volte aveva battuto Jason, e di scagliarla contro l'uomo.
Si nascose, e poi sentì un urlo straziante.
Si sporse un po', per vedere dove aveva mandato la freccetta.
Il malvivente si teneva un occhio, da cui uscivano rivoli di sangue.
Imprecò, e quando avvertì in lontananza le sirene della polizia, scappò via.
Percy corse incontro alla cugina, abbracciandola.
Jason chiese aiuto, e, una volta sciolto l'abbraccio Talia recuperò il coltello che aveva lanciato e lo usò per liberargli i polsi.
Il biondo se li massaggiò, ringraziando la sorella. Poi guardò Percy, che stava tentando di far riprendere conoscenza ad Annabeth.
La ragazza piano piano aprì gli occhi, e non esitò ad abbracciarlo dopo averlo messo a fuoco.
Una squadra di poliziotti entrò nel locale, e quando notò che tutto era, per quanto possibile, in ordine, abbassarono le armi.
Una poliziotta dalla fluente chioma rossa si fece avanti:- State tutti bene?
-Lei ha bisogno di un'ambulanza...- rispose Percy, indicando Annabeth. Poi si voltò, in cerca del malvivente che aveva steso.
-Dove diamine è?- sbuffò sonoramente.
-Dev'essere fuggito- congetturò Jason, massaggiandosi i polsi feriti dalla corda con cui fino a qualche minuto prima erano legati.
-Io sono Clarisse La Rue- si presentò la poliziotta- comandante della squadra emergenze di New York. Qualcuno ha avvertito dei colpi di arma da fuoco, e ci ha chiamati. Cosa è successo?

***

Solo nel tardo pomeriggio furono liberi di andare.
Annabeth fu ricoverata in ospedale per un lieve trauma cranico, e il mattino dopo Talia si svegliò presto per andare a vedere come stava.
Star sarebbe restato chiuso, dato che erano ancora in corso le indagini, Qualcosa diceva a Talia che non avrebbero ripreso a lavorare molto presto: quei delinquenti stavano cercando qualcosa, ed erano convinti che l'avesse Jason. Ma cosa?
Con queste domande, la ragazza parcheggiò il suo pick-up. Scese stando attenta a non mettere i piedi in una pozzanghera fangosa, e poi proseguì.
Entrò nel pronto soccorso, e subito la investì un forte odore di disinfettante. Il pavimento sotto i suoi piedi, lucido, lasciava che le sue scarpe emettessero dei leggeri squittii ogni volta che camminava.
Odiava i pavimenti degli ospedali.
Sapeva dove andare, perché il giorno prima Jason le aveva fatto sapere il reparto e il numero della stanza in cui avevano ricoverato Annabeth.
Raggiunse l'ascensore, che partì facendo rumori poco rassicuranti. Possibile che l'ospedale non avesse soldi per pagare la manutenzione degli ascensori? Se si bloccasse con un paziente in codice rosso dentro?
Tirò un sospiro di sollievo quando raggiunse il reparto di Annabeth senza che l'ascensore si bloccasse.
Raggiunse la stanza, e sorrise istintivamente vedendo Percy, addormentato sulla sedia vicino al letto di Annabeth, anch'essa fra le braccia di Morfeo.
Talia estrasse dalla borsa un foglietto, su cui scrisse:

"Sono passata per vedere in che condizioni fosse Annabeth, ma dormivate tutti e due. Chiamami appena vi svegliate.

Talia".

Lo pose vicino alla mano di Percy, poi uscì dalla camera.
Quasi si scontrò con Jason.
-Ehi! Dov'eri?- chiese la sorella.
-Non vuoi veramente saperlo.
Talia rise:- Non stavi cercando di abbordare l'infermiera, vero?
Gli occhi del fratello le confermarono, invece, che era proprio quello che stava facendo:- Lo ammetto, sono colpevole. Ma volevo solo cercare di carpire qualche informazione in più sulla salute di Annabeth. E, dato che l'infermiera è veramente carina, le ho anche chiesto il numero.
-E lei?
-Ha detto che non stavo usando il giusto metodo per rimorchiare... Ma mi ha dato il suo numero comunque. E, per la precisione, si chiama Piper McLean.
Talia diede uno schiaffo affettuoso a Jason, poi lo lasciò solo, diretta al bar dell'ospedale.
Si mise in fila, aveva bisogno di mettere qualcosa nello stomaco, quando avvertì una strana sensazione.
Si voltò, e incontrò gli occhi azzurri più belli che lei avesse mai visto.

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