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Ascoltate la canzone mentre leggete il capitolo

Non aveva mai pensato che la vita fosse facile.
Lui, Luke Castellan, aveva combattuto fin da bambino, determinato a non cedere al dolore, come aveva fatto invece sua mamma.
Era scappato di casa innumerevoli volte, rifugiandosi in strada. Ed era lì che aveva iniziato ad analizzare la situazione. Suo padre se ne era andato appena aveva saputo della gravidanza. E anche dopo la sua nascita, lo aveva visto pochissime volte.
Ogni tanto mandava una cartolina da qualche luogo in cui era stato, e Luke si ritrovava a passare ore ed ore, seduto sul suo letto, a studiare ogni particolare di quel cartoncino colorato. Si chiedeva come sarebbe stato visitare quei luoghi con lui, tenergli la mano mentre camminavano sulla Muraglia Cinese, mentre fotografava il Colosseo cercando la giusta angolazione. Chissà se la Torre di Pisa era davvero così storta, se faceva così caldo in Egitto, se il mare era davvero così bello alle Hawaii. Perchè non lo aveva portato con lui?!
Il mondo era così bello, ma lui aveva visto talmente poco... avrebbe voluto vedere le Cascate del Niagara, le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, mangiare un piatto di pasta in Italia.
Ed era strano come, all'improvviso, si immaginasse così bene in questi luoghi mano nella mano con Talia.
Forse avrebbe avuto paura davanti alle piramidi Maya, ma lui l'avrebbe stretta a sè.
Magari avrebbero sorriso, vedendo un canguro in Australia, oppure un delfino nell'oceano.
Pensava a questo, mentre prendeva Talia per i fianchi e la baciava. Le sue labbra erano bagnate per tutta la pioggia che, senza sosta, si abbatteva su di loro.
Poi aveva avvertito un dolore fortissimo, alla schiena. Solo dopo avvertì il rimbombo dello sparo nella testa.
Le gambe avevano ceduto, e lui era caduto a terra, in una posa scomposta che gli provocava ancora più dolore. Ma non aveva la forza per muoversi.
E la consapevolezza di quello che stava succedendo realmente lo investì con una forza inarrestabile.
Il proiettile doveva avergli trapassato un polmone.
Stava morendo.
E allora capì quello che voleva. Un ultimo desiderio.
Cercò con gli occhi Talia, che continuava a schiaffeggiargli la faccia, nel tentativo, vano, di non fargli abbassare le palpebre.
Lei non aveva ancora realizzato quello che stava accadendo. O forse sì, ma si rifiutava di accettarlo. Forse lo stava negando a se stessa con così tanta forza da potersi anche convincere che si sarebbe potuto salvare.
-Luke, guardami.- disse, con la massima calma. E' incredibile come agisca la mente umana in questi momenti.
Lui trovò la forza di sorridere, per l'ultima volta. Era quasi tenera.
-Luke, continua a guardarmi. Ora chiamo l'ambulanza. Passerà, vedrai.
-Talia...
-Continua a parlare. Saranno qui a momenti.
-Talia, basta...- rispose Luke, e lo sguardo di Talia lo trafisse. Vide la consapevolezza che si insinuava nella sua mente, ed urlò di sbrigarsi alla povera infermiera che aveva risposto alla chiamata.
-Talia... è finita.
-Non dirlo. Non è vero. Saranno qui tra poco...- ribattè lei. Una lacrima le scese lungo la guancia, e lei gli si fece ancora più vicino.
-Luke... -sussurrò.
-Talia. Ascoltami.
E' finita, lo sai tu come lo so io. E... avrei voluto davvero che tutto questo casino non finisse così. Lo volevo davvero.
-Non parlare al passato. Tu lo vuoi ancora. Vedrai, Clarisse rinchiuderà a vita quegli inetti...
-Beh, sperò che sarà davvero così. Mandagli i miei saluti dall'Inferno.
-Luke, smettila. SMETTILA!
-Voglio che tu sappia una cosa- mormorò Luke, le forze che pian piano abbandonavano il suo corpo- ti amo.
Mi dispiace non avertelo detto prima... Forse avremmo potuto viverlo insieme, questo amore.
-Luke, tu non morirai. Tu sei forte.- Talia scosse la testa con vigore. Sì, era decisamente tenera. Respingeva la realtà con tutta se stessa. Non le piaceva ciò che il destino aveva programmato per loro due. E quello che aveva in serbo per lei le sarebbe piaciuto ancora di meno.
-Ti amo, Talia.- disse il ragazzo, mentre la vista si appannava, fino a diventare tutto bianco. E chi l'aveva detto che la Morte doveva essere nera?
L'ultima cosa che sentì fu la sirena dell'ambulanza e i singhiozzi di Talia.
E lei, l'unica ragazza che era riuscita a prendergli il cuore, a farlo suo, fu l'ultima cosa che vide.
E, in un certo senso, morire era anche un po' dolce.

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