18

Era passata una settimana dall'ultima volta che aveva visto Luke.
Dopo era scomparso, senza farsi più sentire o vedere.
Non era nemmeno più venuto a trovarla al lavoro.
Ma, per questo aveva una valida scusante.
Percy, infatti, era ancora arrabbiatissimo con lui e con Annabeth.
Era stato ferito da due delle persone più importanti della sua vita. Non sarebbe riuscito a rialzarsi in piedi neanche volendo.
Quel giorno lo Star era tranquillo. I clienti erano pochi e non avevano strane richieste.
Ad un certo punto Talia, che stava pulendo il bancone, sentì la porta aprirsi, ma non alzò gli occhi. Non percepì nemmeno il cambio di atmosfera, che divenne tesa e imbarazzata.
Solamente quando Leo le diede una botta sul braccio si decise a prestare attenzione alla scena.
Annabeth, con gli occhi rossi di pianto, stava al bancone, dall'altra parte Percy, che non la degnava di uno sguardo.
La ragazza tossì, ma lui continuò imperterrito a far finta che non ci fosse.
-Percy- lo chiamò lei con voce esitante- ti prego, parlami.
Sono giorni che mi eviti. Ti supplico, ascoltami.
Il ragazzo si decise finalmente ad incontrare i suoi occhi, e Talia pensò che dovette leggervi l'inimmaginabile. Ma, nonostante ciò, riabbassò il capo poco dopo.
Talia sbuffò, e Leo rise.
-Bene.- disse Annabeth, lo sguardo che repentinamente si era fatto determinato- hai deciso di ignorare le mie chiamate. I miei messaggi. Le mie lettere.
So perfettamente che ti devo delle spiegazioni, non deve dirmelo nessuno questo.
Ho sbagliato, e non ho problemi ad ammetterlo.
Ma, sai, non sono perfetta. Nessuno lo è.
Non ho mai mentito riguardo a ciò che provo per te. Mai.
Quello che provavo per Luke non era altro che una sorta di affetto fraterno.
Tu te ne sei andato dalla mia vita, e io sto provando in tutti i modi a farti tornare.
Ti ho spezzato il cuore, ma sono venuta qui con la colla e lo scotch per provare ad aggiustarlo, a far di nuovo combaciare i pezzi.
E se poi non potrà più battere perché si è rotto il meccanismo, pazienza. Io intanto ci ho provato.
Ho sbagliato, e sai quante volte ancora lo farò?
Resta il fatto che sei stato capace di farmi innamorare di te con qualche battuta idiota, il tuo sorriso e la luce dei tuoi occhi. 
Resta il fatto che ti sei guadagnato i miei sorrisi, le mie risate anche quando non avrei voluto far altro che piangere.
Resta il fatto che, da quando ci sei tu, vorrei addormentarmi ogni notte fra le tua braccia, respirare il tuo profumo e renderlo mio.
Resta il fatto che ti amo, e scusa se non è abbastanza per farti restare.
Talia era allibita. Annabeth aveva aperto il suo cuore a Percy.
Aveva messo in gioco se stessa, rischiando il tutto per tutto.
E adesso se ne stava lì, lo sguardo all'apparenza duro, che dietro nascondeva solo una richiesta.
Resta.
Glielo aveva chiesto, e adesso i suoi occhi lo stavano urlando.
Era incredibile quanto rumore possono fare, due occhi.
Percy la guardò per istanti che sembrarono infiniti.
Poi incrociò le braccia e disse:- Mi sei piaciuta dal primo momento.
Stavi china sul tuo libro a studiare, isolandoti da tutto.
Ogni tanto scrivevi qualcosa a matita, e borbottavi di continuo. Parlavi a te stessa, ed era la cosa più tenera che avessi mai visto.
Quando ti ho conosciuta, mi sono reso conto immediatamente che eri una persona speciale, di quelle che conosci e ti cambiano la vita.
Quando hai avuto il trauma cranico, il sangue raggrumato sui tuoi capelli... Ho avuto paura.
Non potevo perderti, avevo appena iniziato a conoscerti.
E dopo tutti i bei momenti che abbiamo vissuto, mi rendo conto che non voglio perderti.
Uscì dal bancone, avvicinandosi a lei. Le prese le mani, le baciò.
Annabeth non riuscì più a trattenersi: lo abbracciò, buttandogli le braccia al collo.
Percy la tenne stretta a sé, affondò il viso tra i suoi capelli, beandosi del suo profumo.
-E così vissero felici e contenti...- disse Talia.
Leo scoppiò a ridere, guadagnandosi un'occhiataccia.
-Scusa- disse il ragazzo- ma, non pensavo credessi al lieto fine.
-E tu? Ci credi?
-Penso che ognuno debba crearsi il suo lieto fine personale.
-Che ne sai?
-Beh- Leo si interruppe per qualche secondo- le sfide non finiscono mai. Soprattutto in amore. E bisogna lottare per costruire qualcosa di solido su cui basare la propria relazione.
Io amo follemente la mia ragazza, e ti giuro che ne abbiamo passate tante.
E mi ricordo che le abbiamo superate tutte quando torno a casa e la trovo già lì, sorridente che mi aspetta per la cena.
Mi addormento stringendola forte a me, mi risveglio sentendo il suo profumo.
Se c'è un momento in tutta la giornata in cui so di essere veramente felice è proprio quello.
Talia lo guardò negli occhi.
Non aveva mai pensato che Leo potesse essere così dolce, ma a quanto pare doveva ricredersi.
Sarebbe bello avere qualcuno che ti ami così, pensò.

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