11
-Due cappuccini- disse Piper sorridendo mentre Talia prendeva le ordinazioni scrivendo velocemente su un blocchetto.
Si diresse verso il bancone, strappando il foglietto e porgendolo a Percy.
Lui lo prese e lo guardò:- Perché c'è disegnato un cuoricino?
-Perché uno di quei cappuccini è per Annabeth.- sorrise Talia.
-Non è divertente, e dovreste farla finita tutti quanti. - borbottò Percy, mentre preparava le ordinazioni.
-Già che ci sei, aggiungi un altro cappuccino.- rispose la ragazza, mentre si dirigeva verso il tavolino di Annabeth e Piper.
Si sedette con loro, guardandole attentamente.
Piper continuava a rivolgere occhiate impazienti alla porta dello studio di Jason, e Annabeth fissava il vuoto, sorridendo di tanto in tanto, persa nei suoi pensieri.
-Allora, che mi dite ragazze?- domandò a quel punto Talia.
-Piuttosto cosa ci dici tu- rispose Annabeth - se pensi che mi sia persa la scena tra te e Luke di qualche sera fa ti sbagli di grosso.
Talia la guardò negli occhi.
Non le sfuggì l'ombra che ora li offuscava. Annabeth soffriva ancora per Luke, e pensava che tra loro ci fosse qualcosa.
Doveva dissuaderla.
-La cosiddetta "scena", come la chiami tu, è stata semplicemente la dimostrazione di quanto possano essere stupidi e fastidiosi i ragazzi, sempre convinti che le donne debbano essere protette.
Non accettano la loro indipendenza, e a volte pensano addirittura che le ragazze debbano cadergli ai piedi solo perché respirano.
E posso garantirti che tra me e Luke non c'è niente, e mai ce ne sarà.
-A me sembravate carini, l'altra sera.
Lui non ti perdeva d'occhio un secondo, era buffo e dolce allo stesso tempo.- intervenne Piper.
-Non credo che la definizione "buffo" e "dolce" mi si addica.
Talia saltò sulla sedia, sorpresa.
Ma quando era arrivato Luke?!
-Piuttosto- riprese il ragazzo, dietro di lei- trovo che "stupido" e "fastidioso" siano aggettivi più corretti, anche se limitano sensibilmente il mio essere.
-Che discorsi filosofici, e di prima mattina. Devi essere particolarmente ispirato.- disse Talia, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la cantina.
Luke la seguì, la raggiunse e le bloccò il polso con presa salda:- Se ti dicessi che sei tu che mi ispiri non mi crederesti, vero?
Talia lo fissò negli occhi color cielo per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
Jason uscì dallo studio, attirato dalla risata rumorosa di Talia:- Che state facendo?- domandò, poi notò la mano di Luke stretta intorno al polso della Talia- Perché le stai tenendo il polso?
-Tua sorella si sente particolarmente divertente a denigrarmi davanti alle sue amiche, perché non ammetterà mai di essere attratta da me.
Talia rise ancora più forte, liberandosi il polso e scendendo in cantina.
Aprì la porta, accese la luce e si diresse verso uno dei freezer.
La porta della cantina si chiuse, e non dovette lambiccarsi troppo per capire che era sola con Luke.
Perché quel ragazzo la seguiva ovunque?
-Perché hai detto quelle cose su di me?- chiese il ragazzo.
Talia non rispose.
Prese la cassa di succhi di frutta da spostare nel mini frigo sotto al bancone, si girò e si ritrovò vicinissima a Luke.
Si doveva essere avvicinato senza che lei lo sentisse. Ora che ci pensava aveva un certo talento in questo.
A dividerli rimaneva solo la cassa di succhi di frutta.
Se solo uno di loro due si fosse avvicinato un po' con il capo, si sarebbero baciati.
Perché stava notando tutte queste cose?
-Rispondimi- sussurrò Luke.
Talia rimase in silenzio.
Voleva sfidarlo, e si stava divertendo fin troppo.
Luke fece un respiro ancora più grande, continuando a guardarla negli occhi.
La luce era fioca, ma Talia riusciva a scorgere perfettamente ogni dettaglio della sua iride, ogni sfumatura, e si stava perdendo, ma non le importava.
-Talia- sospirò il ragazzo- cosa stai facendo?
Solo allora Talia si rese conto di quel che stava accadendo.
Aveva lasciato cadere la cassa con i succhi di frutta, per fortuna in tetrapak, e il suo volto si stava progressivamente avvicinando a quello di Luke.
Scostò la cassa con un piede, e alzò la testa per guardare ancora Luke.
La stava guardando con un misto di stupore e aspettativa.
Talia si avvicinò ancora al suo viso, avvertendo il suo respiro sulle labbra, dischiuse.
Iniziò ad accarezzagli la guancia con la cicatrice, sentendola ruvida ed irregolare sotto il suo tocco.
-Come te la sei fatta?- domandò.
-Non credo che al momento ti interessi- rispose lui, e Talia sorrise.
Forse aveva ragione.
-Talia- disse ancora Luke- cos'hai intenzione di fare?
-E se ti dicessi- sussurrò Talia a pochi centimetri dalle labbra del ragazzo- che non ne ho la più pallida idea?
Luke sorrise, e lentamente avvicinò le sue labbra a quelle di Talia, baciandola con dolcezza.
Ma evidentemente il ragazzo aveva frainteso Talia.
Lei era tutto tranne che dolce.
Gli portò le braccia al collo, approfondendo il bacio, che divenne intenso.
Sentiva le sue braccia che la stringevano forte, quasi a volerla proteggere da chissà cosa.
E, per una volta, Talia si lasciò stringere.
Per una volta, Talia la volle far finita di essere quella forte.
Si sciolse un po' dentro, mentre Luke la stringeva sempre più, quasi a voler diventare una cosa sola.
Sorrise, interrompendo il bacio per qualche istante, prima che Luke la baciasse ancora, con più urgenza di prima.
Il cuore di Talia minacciò di esplodere, mentre passava le mani fra i capelli di Luke, sentendoli morbidi.
Qualcuno tossì alle loro spalle.
Talia interruppe immediatamente il bacio, ma Luke non voleva saperne.
Si separarono il tempo necessario per guardarsi negli occhi e dirsi in silenzio che era finito tutto.
Luke si scostò da Talia, lasciando entrare nel suo campo visivo Percy che sogghignava senza alcuna pietà:- Se volete andare da qualche altra parte, Talia hai il turno coperto.
Jason ha assunto un nuovo ragazzo.
Luke le prese immediatamente la mano, ma Talia si liberò dalla sua stretta.
-Non vengo da nessuna parte- rispose lei.
Percy sorrise, poi se ne andò, chiudendo la porta.
-Adesso puoi anche ammettere di essere attratta da me.- disse Luke, tentando di prenderle nuovamente la mano.
-Direi che è l'esatto opposto- rispose Talia, con un sorriso beffardo- sei tu che hai baciato me. Non il contrario.
-Eri a due centimetri da me!
-Non cercare scuse- rispose Talia, prima di prendere la cassetta dei succhi di frutta, poi se ne andò, senza dire più alcuna parola.
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