CAPITOLO 8 DISARMATO
"Che cosa aveva detto il presidente? Ah si! 'PROCURATEVI UN'ARMA!'....
Io non l'avevo! Non mi ero preso nulla del genere da casa, stupidamente o ingenuamente credevo di non averne bisogno.
Pensavo di seguire Ester e Clarence con i loro genitori....
Non avrei mai pensato che potesse andare diversamente. Tante cose sono andate diversamente in realtà da quello che il mio IO interiore proiettava al mio cervello.
Un rimpianto di adesso? Non essere andato al ballo, ovvero, esserci andato in ritardo e aver visto quello che non avrei voluto vedere. Comunque, come dice Loyd, avrei dovuto essere più deciso.
Non l'ho mai sopportato quando mi chiamava Romeo, non mi va nemmeno adesso che lo faccia, ma le cose ora sono diverse e mi da camunque meno fastidio di qualche mese fa.
Penso che alla fine sarà il mio soprannome, del resto penso che ogni uno di voi ne abbia uno, o ne aveva....
Dopo l'esperienza di vivere su un albero avevo deciso di correre il più possibile lontano da tutto, ma dove mi giravo ovunque era APOCALISSE!
Erano ovunque.
Carcasse putride in attesa.
Deve essere davvero terribile risvegliarsi così.....
Preferirei essere semplicemente divorato o scomparire, ma non essere uno di loro.
Mi ero addentrato nella zona sud della città.
Ovunque c'erano macchine completamente morte, come i loro proprietari.
Avevo trovato delle valigie con dentro abiti ripiegati con cura, ma senza un proprietario.
Decisi di prendere quello come un dono mandato da mia madre e decisi di cambiarmi quei abiti ancora umidi di pioggia e sudore.
Erano vestiti che mi stavano larghi ma così maledettamente comodi che avevo guardato il cielo in quel momento limpido e avevo ringraziato mia madre, ovunque fosse in quel momento.
C'era anche dentifricio e uno spazzolino ancora confezionato, li presi immediatamente e li misi nello zaino.
Mi nascondevo dietro alle auto non appena li vedevo per poi correre più veloce che potevo, ma ancora non pensavo al fatto che fossi disarmato.
Non avevo una meta, non avevo un'idea di dove volessi arrivare.... chi mai l'avrebbe in una situazione del genere?
Non avevo nemmeno l'idea di arrivare al distretto militare più vicino. Onestamente non vi so dire il perché.
Probabilmente ero in uno stato di confusione.
Certi traumi lo provocano. E quello che era successo in così poco tempo era decisamente traumatico.
Pensate di passare da uno stato di totale spensieratezza e pensieri personali da comune liceale come l'ultima verifica fatta, un voto che non è piaciuto a SCAPPARE PERCHÉ ALTRIMENTI SEI MORTO!
Chi non sarebbe totalmente disorientato?
Vagavo per la strada come un fantasma, credetemi, in quel momento avrei voluto davvero esserlo!
Era difficile essere invisibili a loro.
L'odore dei vivi li scatena.
Avevo trovato un profumo in un borsone. Pensai che potesse essere utile per confonderli e l'ho preso su con me.
Avete comunque capito che per giorni ho vissuto prendendo cose che trovavo in giro, oggetti fortuiti. Nessuno li aveva presi o rubati, era ancora una situazione fresca e si pensava solo a scappare.
Oggi la situazione è lievemente cambiata.
Qualcuno si è organizzato per depredare. Sono sopravvissuti aggressivi, che hanno fatto della sopravvivenza un regime di terrore e sciacallaggio.
Me ne ha parlato Loyd. Lui li ha visti....
Contro ad ogni previsione, non ha voluto farne parte.
Quei giorni da solo la preoccupazione più grande era trovare un luogo sicuro dove dormire.
Ero stanco. Una stanchezza su ogni fronte.
Avevo trovato rifugio in qualche capannone dismesso e avevo dormito lì.
Ma non si poteva abbassare la guardia.
Anche dormire era diventato pericolo.
Mi spruzzavo qualche goccia di quel profumo nuovo che avevo trovato, senza alcuna logica, e mi mettevo a dormire. Speravo di coprire il mio odore, penso che un po' la cosa abbia funzionato.
Per dormire mi nascondevo sempre sotto a qualcosa. Sotto a delle travi, sotto a dei macchinari o sotto a qualsiasi cosa avesse spazio sufficiente per contenere la mia figura sdraiata. Il perché era semplice, GLI ZOMBIE NON SI ABBASSANO! È così! Non li ho mai visti abbassarsi per prendere qualcuno. Li ho solo visti correre o muoversi a scatti. Sempre perché vedevo come si comportavano. Mi è capitato spesso purtroppo di vederli all'opera e credetemi, non è uno spettacolo che vorreste vedere....
Un giorno mi ritrovai nei pressi della casa dove viveva Alissa con la madre.
Giuro, non avevo assolutamente collegato che quella zona mi potesse far ritrovare nei pressi di casa sua....
Non so perché, ma mi ero avvicinato.
Sapevo che lei non c'era, l'avevo vista andare via con la madre, ma non so, volevo come avere la certezza che fosse andata via per davvero.
Notai che la porta d'ingresso non era stata chiusa. Era solo appoggiata. Probabilmente la madre aveva così ansia di correre a prendere la figlia che se l'era semplicemente chiusa alle spalle senza guardare che si fosse effettivamente chiusa.
Tentennai un po' ma spinsi la maniglia del tutto e entrai....
Vidi tutto il Mondo di Alissa. Non ero mai andato a casa sua. Non ci furono occasioni.
C'erano foto, poster, quadri, libri, i suoi articoli di giornale incorniciati. Sua madre la portava su un palmo di mano.
Erano amiche, come sorelle. Lei me lo diceva spesso, sua madre era un elemento importante della sua vita.
Andai verso camera sua. Volevo vederla.
Una cameretta tutta rosa, con i cuscini a cuore e pizzi.... era tipico per Alissa.
Una collezione sterminata di peluche e piccoli soprammobili. Suovenir presi nei luoghi dove è stata....poi fu lì che il cuore mi si fermò...
Tra le foto messe ai lati dello specchio una spiccava più delle altre, quasi come se avesse avuto un posto d'onore tra tutti quei scatti....
Alissa e Loyd al ballo di San Valentino...
Lei era bellissima, sorrideva. Mi ricordo il suo abito. L'avevo visto la stessa sera....
Loyd.... non lo avevo mai visto così sereno, felice.
Non so perché, ma presi quello fato insieme ad altre e le misi tra le pagine di questo diario.... le ho ancora qui con me.
Ho pensato che, se mai l'avessi rivista sarebbe stata felice di riaverle. Io sarei felicissimo ora come ora se qualcuno mi tirasse fuori delle foto prese da casa mia....
È triste pensare che non c'è più nulla di quei scatti felici. Un altro mondo, come un sogno o un film.....
Scesi dal secondo piano per poi uscire da lì, ma un rumore mi fece bloccare a metà scala.
Guardai da sotto lo scorrimano delle scale e lo vidi, uno zombie si era addentrato nella casa di Alissa!
Cercai un'uscita alternativa ma non c'era nessuna uscita possibile. Saltare dalla finestra della camera di Alissa era impossibile. Troppo alto!
Così, presi a correre di nuovo. Avevo l'idea di travolgerlo magari.... mi trovai davanti non uno zombie ma un gruppo di zombie.
Ero disarmato, non solo fisicamente ma anche emotivamente in quel momento.
Pensavo ancora ad Alissa e Loyd in quella foto mentre gli zombie mi stavano accerchiando....
Dal diario di Colin Ston
Continua
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