CAPITOLO 34 HENK WENTON (parte prima)
"Cosa si può dire di Henk?
Henk Wenton è il genere di persona che proprio non ti aspetti!
Il suo aspetto trae senza dubbio in inganno perché è grosso!
La sua imponenza incute quel timore quando te lo ritrovi davanti per la prima volta, quel timore che ti passa per la testa pensando che forse non è una buona idea infastidire un tizio del genere.
Eppure, Henk Wenton è il genere di persona che se ti vedesse per strada sotto la pioggia senza ombrello ti porgerebbe il suo per poi allontanarsi proseguendo per la sua strada.
Alla fine non sono stato solo un giorno nella stazione radio di Henk ma qualche giorno.
Aveva ricominciato a piovere molto forte i giorni seguenti e così, per una cosa o per l'altra, rimandavo il mio proseguì di viaggio.
Poi onestamente la musica mi mancava.
Trasmettevamo canzoni, sperando che chi fosse in viaggio e sulla stessa frequenza, potesse ascoltarla.
Così stava facendo anche Drew, incessantemente.
Nei tre giorni successivi Henk mi porto' a "fare la spesa" così chiamava i giri in moto per andare a cercare da mangiare.
Henk aveva una bella motocicletta e amava usarla.
Il suo rombo attirava tantissimi zombie ma non riuscivano a starci dietro.
In realtà era una cosa buona perché faceva da richiamo per quei bastardi, una sorta di Pifferaio Magico, facendoli così allontanare dalla stazione radio.
Si disperdevano ed era solo una buona cosa.
Henk aveva il suo modo di vedere le cose.
Era molto legato a suo fratello ma di indole era un tipo solitario, più che altro , molto selettivo nelle frequentazioni.
Con me aveva detto di aver trovato un buon amico e ne ero felice visto come i miei rapporti a scuola erano disastrosi o auto distruttivi.
Comunque, vi stavo raccontando il concetto di "Spesa" di Henk..
In pratica facevamo dei sopralluoghi mirati.
Sopralluoghi nei supermercati, ristoranti, bar e qualsiasi negozio che potesse avere del cibo, ovviamente in scatola o comunque con scadenze lontane.
Non potete immaginare quante cose siano andate perdute a causa della mancanza di elettricità.. tanto cibo andato a male di quello fresco da lasciare un vuoto, non solo allo stomaco.
Henk guardava con dispiacere i pezzi di carne o di prosciutto andati a male.
Si capiva che fosse una buona forchetta, ma anche lui come tutti ha dovuto adattarsi.
I crakers, biscotti, grissini, patatine secche e tutto quello che era confezionato ed essiccato era tutto quello che cercavamo insieme a scatole di legumi e tonno o carne insieme ad acqua e bottiglie di qualsiasi cosa.
Henk mi diceva sempre
"Se troviamo una bottiglia di Rum o di un qualsiasi alcolico stasera si ci sbronza!"
Era una delle speranze di Henk trovare qualche alcolico ma non si sarebbe mai sbronzato. Aveva troppa paura di abbassare la guardia e ciò poteva essere una cosa che lo avrebbe messo in pericolo.
Delle volte mi diceva che adesso, senza più suo fratello da dover proteggere, non aveva uno scopo ben preciso in questa prospettiva di vita, la sopravvivenza lo era già, ma lui si domandava perché dover sopravvivere se il mondo si sarebbe fermato a questo scenario.
Le sue parole mi avevano messo una certa tristezza perché infondo lo pensavo anche io.
Avevo paura del domani ma non lo volevo mettere a fuoco nella mia mente perché sarebbe stata la fine.
Volevo a tutti i costi provare a cercare gli altri, per aggrapparmi alla speranza che le cose si potevano risolvere o che si sarebbero risolte, bastava non essere soli.
"Basta non essere soli..."
Risposi così ad Henk, che scoppiò in una risata subito dopo, probabilmente per stemperare l'atmosfera tetra che si era creata e intanto, continuevamo a cercare provviste da portare alla stazione radio.
L'idea di Henk era quella di fare provviste in tre giorni per poi non uscire per un mese o se poteva, anche oltre.
Non era però una cosa così semplice come a dirsi perché molti luoghi nelle vicinanze erano già stati saccheggiati o presi di mira da teppisti fuori di testa visto che avevano lanciato e distrutto cose che potevano essere commestibili a lungo termine.
Ci dovemmo allontanare di qualche miglio per trovare un posto che sembrava essere stato immune da attivi di vandalismo e saccheggi vari.
Un piccolo bar sigillato da un lucchetto.
Per Henk fu un gioco da ragazzi romperlo, la forza non gli mancava.
Il locale richiamava l'atmosfera anni 50 e sembrava davvero essersi fermato nel tempo.
Ad Henk brillarono gli occhi quando vide che il muro dietro al bancone era ancora pieno di bottiglie da aprire e non solo di alcolici.
Trovare una cinquantina di lattine di Cola e Soda varia aveva trasmesso un certo entusiasmo anche a me, per non parlare di patatine e salatini completamente intatti nei loro sacchetti.
Prendemmo tutto e di gran fretta ci lasciammo quel posto alle spalle.
Avevamo rafforzato l'ingresso della stazione radio con delle grosse assi di legno che Henk aveva recuperato da un cantiere vicino prendendo anche i vari attrezzi per il fai da te.
Spesso sentivamo le orde in movimento ed Henk mi sottolineo' l'importanza di essere riusciti a fare delle scorte. Come potergli dare ragione!
Quando decisi che era ora per me di proseguire il mio viaggio e stavo salutando Henk, un riflesso arrivato da fuori mi colpi' in pieno volto per poi colpire le spalle di Henk.
Andai verso la finestra per vedere cosa avesse creato quel riflesso. Il sole era da poco uscito dalle nuvole dopo tanta pioggia.
Pensai che fosse solo un semplice riflesso ma non appena guardai il palazzone che si affacciava dall'altra parte della strada fui nuovamente investito dallo stesso riflesso.
Cercai di guardare da cosa fosse creato e poi la vidi.
Chiamai Henk che corse subito a vedere anche lui
"Quella donna è viva!" Esclamò semplicemente indicando l'ultima finestra a destra del palazzo di vetro nero....
Con uno specchietto fece dei segnali usando i raggi del sole, noi la salutammo, ma era palese
Henk: "Bisogna andarla a prendere..."
Mi disse restando con lo sguardo fisso alla finestra.
Io invece guardai sotto, la strada era di nuovo brulicante di zombie, ed erano affamati...
Dal diario di Colin Ston
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