CAPITOLO 21 ALISSA
Domenica 18 Febbraio
-11 giorni all' apocalisse zombie
Alissa stava salutando sua madre. Spesso la domenica erano insieme ma questa volta la madre aveva organizzato con alcune colleghe di lavoro di passare una giornata di relax alle terme.
Aveva cercato di convincere la figlia ad unirsi con loro ma Alissa aveva diversi piani per la giornata e le piaceva l'idea di godersi la casa tutta per lei
"Alissa sei sicura? Sei ancora in tempo per cambiare idea.. Non mi sento molto tranquilla a saperti qui da sola!"
La madre di Alissa cercò di fare un ultimo tentativo per convincere la figlia a seguirla. Il suo volto e la sua voce poi sembravano piuttosto in ansia.
Alissa sorrise, non voleva che il loro passato potesse condizionare il loro presente e rendere una cosa tanto semplice come una giornata a casa da sola motivo di ansia e preoccupazione.
È vero, capitava praticamente ogni giorno che diverse ore lei stesse da sola, ma era diverso perché comunque sua madre lavorava in città e ormai era la quotidianità, poi c'era la scuola durante la settimana e lì la madre la sentiva al sicuro.
Ma oggi era diverso. Le terme erano fuori citta, avrebbe dormito anche lì visto che aveva scelto un pacchetto completo e sarebbe ritornata solo il pomeriggio seguente.
Alissa e sua madre non erano del luogo. Loro si erano trasferite lì.
Il motivo del loro trasferimento non fu mai reso noto. Alissa come sua madre, dichiarò semplicemente che si erano trasferite lì per motivi lavorativi della madre e questa era la motivazione ufficiale ma non veritiera
Alissa: "Mamma non ti preoccupare. Farò le mie cose in tranquillità. Non aprirò a nessuno.."
La madre la guardò perplessa
"Non è che ne vuoi approfittare per portare Loyd mentre io non ci sarò?
Quel ragazzo.. non so Alissa.." sospirò prima di riprendere il discorso
"Mi sembra strano, troppo taciturno, cupo, sembra avere mille preoccupazioni... Non penso sia adatto per te..." La guardò con apprensione mentre le disse quello che pensava con onestà di Loyd e Alissa cercò di non sostenere lo sguardo della madre. Da venerdì non aveva più risposto a Loyd. Non ne capiva il motivo ma, probabilmente, vedendolo così nei guai e a ripensare a come si era scagliato contro Colin la sera del ballo aveva frenato bruscamente i sentimenti che sentiva per lui. Mai avrebbe voluto nella sua vita un ragazzo complesso o violento e in parte, pensava al suo imminente trasferimento al college, una relazione nata in pochi mesi come avrebbe inciso sul suo andamento. Le università non erano certo luoghi semplici come i licei.
Tutte queste cose l'avevano fatta rivedere molte questioni dove pensava di aver ormai preso una decisione
Alissa: "No mamma, non ho voglia di vedere nessuno oggi. Ho solo deciso di stare a casa per sistemare tutte le mie cose, riorganizzare gli spazi e vorrei anche sistemare tutti i miei libri per ordine alfabetico, colore, copertina rigida e flessibile, numero di pagine e volumi.. non ti devi preoccupare davvero!"
La madre vedendola così già con le idee ben chiare si rassicurò
"Bene, allora vado. Ci vediamo domani pomeriggio" prese la sacca, abbraccio' la figlia e andò verso l'auto.
Alissa da quel momento iniziò a sistemare da prima la cucina.
Lavo' i piatti e le stoviglie che avevano lasciato dalla sera prima per poi salire al piano di sopra per recarsi in camera sua.
Con le mani apooggiate sui fianchi resto' a guardare l'armadio come se dovesse prendere un'importante decisione
"Una volta che ti avrò aperto non si può tornare indietro.." disse rivolgendosi proprio al grande bestione bianco che rifletteva la sua immagine. Alissa aveva tanti pregi ma non certo quello dell'ordine e il suo armadio ne era l'esempio più efficcace per rendersene un'idea.
Iniziò così la sua sfida tirando fuori tutto, dividendo ogni singolo capo per utilizzo e stagione e organizzando lo spazio all'interno dell'armadio.
Quando guardò l'ora la sua espressione fu di sconcerto
"ACCIDENTI! Le 14 e 38! Allora è proprio vero che dentro gli armadi si può perdere la cognizione del tempo!" Esclamò piuttosto provata dal lungo lavoro che aveva fatto per riordinare i suoi vestiti, erano passate circa tre ore da quando si ci era messa.
Sarebbe voluta passare ai libri, ne aveva molti e il lavoro che l' aspettava era altrettanto impegnativo ma non aveva mangiato e avrebbe voluto farsi una doccia così rimando' i libri a dopo pranzo e si infilò sotto la doccia.
Quando usci' in accappatoio resto' a guardarsi la pelle del viso davanti allo specchio della sua camera. Notò le occhiaie sotto gli occhi. Aveva dormito poco quella settimana. I suoi pensieri erano tutti legati a Loyd e al college, alla suola e anche al giornale della scuola.
Si sedette pensando che avrebbe fatto un po' di prove trucco. Non lo faceva da tempo e la cosa l'avrebbe divertita oltre che rilassata.
Tiro' fuori tutti i suoi trucchi e iniziò a sistemarli per tipo di utilizzo.
Improvvisamente qualcosa però la fece bloccare. Un rumore dal piano di sotto la sorprese mettendola in agitazione.
Prese il suo zaino, era piuttosto pesante e poteva essere utilizzato come arma per distrarre e poter scappare, almeno nella sua immaginazione poteva funzionare.
Scese le scale con cautela chinandosi di tanto in tanto fino ad arrivare alla sala d'ingresso.
Sembrava non essrci nessuno. Notò la finestra aperta, il vento stava facendo ondeggiare la tenda bianca scoprendo di tanto in tanto il paesaggio fuori.
Alissa si avvicinò piano per poi chiuderla. Una voce dietro di lui la fece raggelare
"ALISSA..." La ragazza si girò di scatto e con forza butto lo zaino contro la figura che si trovò davanti ma guardandola meglio cercò di riportare lo zaino verso di lei anche se era troppo tardi perché una mano con fermezza lo bloccò prima che potesse colpirlo
"E tu pensi che uno zaino possa essere un arma efficace?"
Alissa si trovò davanti a sé Loyd. Il ragazzo era piuttosto divertito dalla cosa.
Alissa indietreggio'
"CHE ACCIDENTI CI FAI QUI? COME SEI ENTRATO?"
Domandò al ragazzo con tono indispettito.
Loyd indicò la finestra che lei aveva appena chiuso
Loyd: "Dovresti controllare ogni via di entrata se non vuoi trovarti qualcuno in casa, potrebbe essere molto pericoloso!"
Alissa sospirò. Notò lo sguardo di lui quando si rese conto che notò che lei era in accappatoio e si strinse di più il nodo che si era fatta alla vita
Loyd: "MA PER FAVORE.." disse con tono fintamente disinteressato
Alissa lo guardò sgranando gli occhi
"Ma cosa ci fai qua? Non potevi suonare il campanello come tutte le persone con un po' di senno?"
Loyd si mise a girare intorno al tavolo
Loyd: "Non mi avresti aperto, sono giorni che provo a chiamarti. Non capisco Alissa, cosa ti ho fatto?"
Alissa si girò dall'altra parte, non aveva voglia di rispondere
Loyd: "Speravo di trovarti fuori venerdì. Posso continuare a venire a scuola. Volevo dirti che sono stato graziato.."
Alissa sospirò
"Lo so... Mi aveva mandato un messaggio Drew.."
Loyd si guardò intorno con aria vaga
"Drew è un chiacchierone! Perché non sei venuta a scuola ieri?"
Alissa non si sentiva pronta per la verifica di astronomia e aveva deciso di restare a casa a ripassare il giorno prima
Alissa: "Non mi sentivo pronta per la verifica di astronomia"
Affermo' con tono secco. Si sentiva in colpa per non essere andata ma prendere un voto basso non era nelle sue opzioni. In quel momento Loyd gli passò un libro.
Alissa lo prese guardando la copertina
Loyd: "Drew immaginava fosse per questo che non eri venuta. Mi ha detto che gli avevi detto che pensavi di non essere pronta.. Ho sottolineato le cose che ha chiesto il professor Elton. Non penso che cambierà le domande..."
Alissa sorrise aprendo il libro. Le sottolineature erano diverse e c'erano anche degli appunti inerenti domande specifiche
Alissa: "Grazie Loyd!"
Loyd la guardò soddisfatto, teneva troppo a lei e sapeva quanto la cosa fosse importante
Loyd: "Se ti interessa saperlo, ho preso una A..."
Alissa lo guardò stupita
"Davvero? Sei stato bravissimo!"
Dopo di che Alissa si allontanò con il libro di Loyd in mano
Loyd: "Dove stai andando?"
Alissa si fermò sul primo gradino delle scale che portavano al piano di sopra
Alissa: " A studiare!" Disse con semplicità continuando a salire le scale.
Loyd scoppiò a ridere un po' confuso
Loyd: "Quindi tu torneresti a studiare tranquillamente con una persona che è entrata a casa tua dalla finestra?"
Alissa si fermò nuovamente, si girò verso di lui
Alissa: "Puoi andare. Grazie per il libro!"
Loyd restò attonito. Lei era come sparita durante quei giorni, e adesso sembrava completamente disinteressata alla sua presenza
Loyd: "Posso andare? Mi congedi come se fossi un paggio al cospetto di un nobile?"
Alissa restò in silenzio. Non sapeva cosa dire
Loyd: "ok, ho capito Alissa. Me la sono cercata! Parlano tutti di quanto io sia un disagiato, uno che non vale niente, quello salvato dal tipo che ha aggredito... Colin ha vinto, puoi stare con lui..." Si girò per andare verso la porta d'uscita.
Alissa lo guardò con fare innervosito e tornò giù dalle scale per raggiungerlo
Alissa: "Così mi dovresti dare tu il permesso per stare con qualcuno? Posso stare con Colin?! Cosa significa questa frase?"
Loyd sbuffò. Non era lì per discutere con Alissa ma il loro rapporto si stava complicando sempre di più
Loyd: "Non intendevo questo Alissa! Penso solo che a te piaccia Colin come a tutta la scuola del resto. Poi.." Avrebbe voluto continuare ma si fermò. Avrebbe voluto dire che Colin ha sempre avuto una cotta per lei ma si frenò perché probabilmente avrebbe solo complicato le cose. Preferiva che Alissa, se non lo avesse capito,continuasse ad ignorare la cosa.
Loyd: " Penso che tua madre non abbia grande simpatia per me.."
Alissa non poteva confermare il contrario.
Ne aveva parlato giusto poco prima con lei
Alissa: "Loyd... Mia madre come tutte le madri si preoccupa per me. Ma se io sono felice lei è felice per me, per noi.."
Loyd la guardò sorpreso
Loyd: "Noi?"
Alissa lo prese per mano
"Ci può essere un noi solo se tu senti di prenderti le tue responsabilità.. Non posso frequentarmi con te se non vuoi definire il nostro rapporto..."
Loyd restò a guardarla come incantato e confuso. Notò i suoi capelli. Erano bagnati. Profumavano di balsamo ai fiori con una nota di legni... I suoi occhi brillavano come gocce di rugiada ai primi raggi del sole. Non riusciva più a riflettere o a pensare qualcosa di serio. C'era solo Alissa lì e non poté non baciarla
Loyd: "Per me lo è sempre stato definito.."
Non parlarono di altro. I due si dichiararono il loro amore fisicamente, mentre fuori aveva iniziato a piovere.
Continua
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