CAPITOLO 20 CORAGGIO E SPERANZA


"Ted si era fermato in un luogo molto bello, bello per quanto potesse essere paragonato a tutto il resto..
C'era un piccolo lago lì vicino e si nascose appena fuori dalla strada principale.
Non si poteva sapere se tra le fronde si potevano nascondere degli zombie, ma almeno potevamo essere al riparo da possibili sciacalli umani.

Jenny iniziò a radunare i bambini per scendere con loro dallo scuolabus.
La vedevo. Era piuttosto in ansia. Vedevo le sue mani, tremavano.
Io ho cercato di poter essere di aiuto come potevo.
Mi chiese se per favore potevo andare a chiudere la fila per assicurarmi che tutti i bambini scendessero.

Non ero pratico di bambini. Mi resi conto di quanto, nonostante la situazione fosse diversa per loro, non avessero perso la loro allegria, la loro spensieratezza ma anche i loro atteggiamenti ribelli.
C'era uno di loro, si chiamava Tomas, lui era davvero oppositivo con i suoi atteggiamenti!
Non ascoltava, non voleva ascoltare Jenny.
Lui era arrabbiato in realtà.
Se ne stava con le braccia conserte, seduto sul suo posto a fissare fuori dal finestrino.
Dissi a Jenny che il ragazzino con il caschetto biondo non ne voleva sapere di scendere.
Lei sospirò, mi disse che Tomas aveva iniziato a comportarsi così da quando vide i suoi genitori avanzare verso di lui.. per mangiarselo!
Mi disse che andare alla ricerca dei genitori non fu una bella idea perché purtroppo a Tomas come ad altri è capitato di vederli in quelle condizioni e non capivano perché dovessero allontanarsi da loro.
Ted li fece fuori davanti a loro e questo fu un vero disastro.

Jenny si trovava ad affrontare non solo il problema della fuga con una decina di bambini, ma anche il dover spiegare a loro, per quanto ne potesse sapere, cosa era successo e perché non potevamo più ritornare dalle loro famiglie.

Mi guardò Jenny

"Puoi stare tu con Tomas per favore? Non vorrei che scappasse mentre io aiuto loro con le pipi e i cambi di vestiti.. se il lago fosse pulito.."
Io annuì, anche se avrei voluto stare dietro di loro per fare da scorta.. non mi sentivo tranquillo a stare fermo, ma anche quello era un modo per dare una mano.

Ted scese a rifornire lo scuolabus.
Io mi sedetti accanto al bambino che non mi rivolse parola. Cercai di farlo ridere, ma nulla. Era molto serio e pensieroso. Mi dispiaceva vedere un bambino della sua età così.

Jenny era scena e aveva portato i bambini al lago..
Diverse fronde nascondevano la visuale.
Dopo qualche minuto il bambino si mise a parlare con me, ma senza guardarmi negli occhi

"Sei un maestro?" Mi domandò restando a guardare fuori dal finestrino.
Io ovviamente scossi la testa

"No, sono uno studente, come te"
Risposi cercando di ottenere qualche reazione da lui e in effetti riuscì in quel intento visto che si girò, mi guardò e poi si mise a ridere dicendomi

"MA SEI TROPPO GRANDE! "
Mi venne a ridere anche a me. Sembrava che il bimbo volesse scambiare volentieri qualche parola con me ma io in realtà ero teso.
Non riuscivo a mantenere la calma sapendo che Jenny si trovava da sola con un gruppo di bambini in un posto che poteva essere popolato di zombie e così chiesi al bimbo se voleva scendere

"Se devi fare pipi forse è meglio che ne approfitti ora sai.." Lui mi guardò con aria divertita rispondendo

"Forse sei tu che devi fare pipi', dai allora ti accompagno se proprio devo.."

Era probabilmente un suo modo per reagire, o chissà. Comunque stetti al gioco e feci finta di farmi accompagnare da lui.

Vidi Ted che oramai aveva finito di rifornire. Aveva un panno tra le mani e se le stava pulendo

"Ragazzo! Vai pure a dire a Jenny che siamo pronti per ripartire e che è meglio se si sbrighi.."

Ted aveva fretta di ripartire e lo capivo.
Provavo anche io una forte ansia. Vivere sul chi va là è stressante.
Non ti permette di avere la mente lucida.

Annuì e andai con il piccolo Tomas a cercare Jenny e gli altri bimbi.

Erano poco più in là, dietro un cespuglio.
Jenny stava cambiando alcuni bambini, altri erano ancora nascosti a fare pipi.
Tomas guardò verso il lago. Lo guardò come incantato. Era bellissimo. La poca luce del sole che arrivava attraverso le nuvole facevano luccicare le sue acque ferme. Ma da li a poco quella bellezza venne rovinata da qualcosa che non mi sarei mai aspettato.

Mentre Jenny stava finendo di cambiare l'ultimo bambino, vidi le acque del lago agitarsi.
Non erano profonde, quindi si poteva vedere il suo fondo, si doveva vedere!

Dalle acque risalirono, uno dopo l'altro zombie affamati di sangue.
I bambini iniziarono ad urlare. Jenny spaventata cercò di raggrupparli ma alcuni di loro si erano allontanati.
Intanto gli zombie avanzavano, camminando a fatica, sbattendo i loro corpi mal ridotti contro l'acqua.
Il fetore che ne usciva era irrespirabile.
I bambini iniziarono a tapparsi le narici e la bocca con le mani.
Jenny iniziò ad urlare, io non l'avevo visto, Tomas mi era scappato!
Stava andando verso gli zombie urlando.
Non capivo cosa volesse fare, un bambino di 4 anni contro quei mostri.
Così impugnai la mia mazza e corsi verso di loro anche io

"Jenny! Corri verso lo scuolabus! Ti porterò Tomas!" Le urlai, ma non ero convinto di farcela.

Gli zombie risalirono dal lago sempre più numerosi. Saranno stati 10, forse 12, non ricordo.
Intanto Tomas, rendendosi conto di cosa avesse davanti iniziò ad indietreggiare ma cadde restando poi immobile mentre gli zombie lo stavano per raggiungere. Sentivo i loro versi inquietanti. Rantolavano, scuotevano testa e spalle ad ogni passo.
Tomas non si muoveva per quanto gli urlassi di togliersi immediatamente, lui era bloccato.

Per fortuna che corro veloce. Me lo disse anche Loyd una volta, che quella era forse la mia unica dote.. mi ricordo che non apprezzai quel commento ma ora gli do' ragione!

Mi parai davanti al bimbo e da lì iniziai a far fuori gli zombie.
Stavo per colpirne diversi finché non mi sentii afferrare la caviglia sinistra. Un brivido mi percorse la schiena. Abbassai lo sguardo lentamente e lo vidi. Uno zombie sott'acqua, mi voleva trascinare giù con lui. Famelico e impaziente.
Chiusi gli occhi e lo colpii più e più volte, finché non mollo' la presa.

Altri zombie stavano risalendo e a quel punto dovetti prendere Tomas di peso e iniziai a correre. Non sarei mai riuscito a combattere tutti quei zombie!

Corsi allo scuolabus ma anche lì la situazione era criticata.
Ted era circondato dagli zombie ma grazie al suo fucile li fece fuori uno dopo l'altro.

Ma quella che era davvero in pericolo fu Jenny!
Gli zombie avanzarono verso di lei i i bambini. Non era armata, questa era una cosa davvero grave, doveva assolutamente avere qualche arma con lei.
Mi urlò che aveva dimenticato la pistola sul suo sedile..
Ted mi urlò che aveva finito i colpi nel fucile e che non aveva munizioni addosso perché erano sullo scuolabus.
La situazione si stava complicando.
La tensione era altissima.
Jenny si era messa come uno scudo davanti ai bambini.
Tomas mi scappò di nuovo ma era velocissimo e andò passando tra le gambe degli zombie che tentarono di prenderlo inutilmente, riuscì a raggiungere lo scuolabus, prese le munizioni di Ted, sapeva molto bene dove l'uomo le teneva e le lanciò dal finestrino all'uomo.
Intanto io mi parai davanti a Jenny cercando di colpire più zombie possibile.
Poi udì uno sparo da dentro allo scuolabus.
Jenny si mise a piangere, Ted rimase a bocca aperta a guardarmi, avevamo pensato tutti al peggio.
Una volta che Ted ricarico' il fucile mi aiutò e ci recammo subito dentro la vettura.
Presi Jenny per le spalle per accompagnarla insieme ai bambini.
Non sapevamo cosa poterci aspettare, ma una volta saliti, un sospiro di sollievo mi uscì libero, mentre Jenny scoppiò in lacrime.

Uno zombie era a terra lungo i posti a sedere, Tomas gli puntava la pistola contro, guardò poi Jenny

"Maestra, ho difeso lo scuolabus! Ho ucciso il mostro cattivo!" Jenny corse verso di lui, gli prese la pistola e lo strinse a sé.
Ricordo ancora le sue parole

"Sei stato molto coraggioso Tomas, ma non devi più toccare questa intesi?" Il bimbo annuì. Eppure se non lo avesse fatto, forse ci saremo trovati in un tranello teso dagli zombie..

Ted chiuse subito le porte e riparti'.

Nessuno di noi aveva voglia di parlare dopo quella brutta avventura, ma Ted iniziò a mettere la radio, girandosi verso di me mi disse che cercava sempre della musica perché se la trasmettevano, significava che qualcuno era ancora vivo.
Gli domandai se in tutto questo periodo avesse trovato qualche stazione che la trasmetteva. Lui scosse la testa, ma in quel preciso istante sentimmo finalmente le note di una canzone che tutti noi conoscevamo molto bene "Carry on Wayward Son" dei Kansas.
Ted esulto', Jenny con lui e i bambini iniziarono a muoversi al ritmo della canzone. Erano settimane che nessuno di noi sentiva più musica. Era come aver ritrovato un pezzo di normalità. Ma a farmi alzare di scatto fu quello che sentimmo subito dopo la fine della canzone. Una voce, una voce che io conoscevo molto bene ma che non avevo collegato subito, perché la cosa mi sembrava tanto assurda quanto impossibile, ma quando disse il suo nome scoppiai a piangere per la felicità

"SONO DREW GAVAN, E QUESTI ERANO I KANSAS CON CARRY ON WAYWARD SON! SE QUALCUNO STA ASCOLTANDO, SE C'È ANCORA QUALCUNO IN VITA, QUESTA CANZONE È PER VOI...'

Drew era vivo, e il mio cuore sperava che lo fossero anche gli altri

Continua

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