CAPITOLO 13 IL GIORNO DOPO
15 Febbraio
Il giorno dopo il ballo di San Valentino si respirava un aria strana a scuola.
Tutti non facevano che parlare di quello che era accaduto fuori dalla scuola tra Colin e Loyd e si facevano ipotesi su come sarebbe andata tra Loyd e Alissa.
Nessuno lo sapeva, quel che si era potuto però verificare era che il giorno dopo sia Loyd che Colin non si erano presentati a scuola.
Alissa guardava i loro banchi vuoti. Ogni tanto guardava la porta dell'aula pensando o sperando che arrivassero.
Per Loyd era quasi la normalità presentarsi nel bel mezzo delle lezioni, ma per Colin no. Lui era sempre puntuale e non aveva mai fatto un ritardo se non per motivi già detti con largo anticipo e comunicati dai genitori.
Anche Drew guardava i loro banchi vuoti per poi scambiarsi uno sguardo con Alissa comunicandosi perplessità e preoccupazione per quella assenza.
Durante l'ora di pranzo Drew andò a pranzare al tavolo di Alissa. Non era solito farlo ma voleva capire se aveva ricevuto notizie da Loyd e Colin visto che nessuno dei due aveva risposto ai suoi messaggi
Drew: "Hei Alissa! Posso sedermi?"
Alissa annuì spostando la sedia accanto a lei per far sedere Drew
Alissa: " Certo! Mi stupisce che vieni a mangiare tra la ressa della mensa!...."
Drew si sedette appoggiando il suo pranzo sul tavolo
Drew: "Stupisce anche me.... sai che mi trovo meglio nell'aula della redazione ma volevo parlarti...."
Alissa lo guardò con aria dispiaciuta
Alissa: " Ti volevo ringraziare per avermi accompagnata a casa ieri sera... Ringraziare anche Evelina che è stata davvero molto gentile per aver parlato di tutt'altro... non avrei saputo cosa a dire a mia madre... lui era venuto a prendermi e se non mi avesse riportata a casa come credeva mi avrebbe tormentata con le sue ramanzine sui ragazzi...."
Drew sorrise ad Alissa
" Avevo capito che eri in difficoltà quando ti ho visto con il telefono in mano quando stavano per andare tutti via... Evelina aveva capito subito che avevi bisogno di un passaggio e ci ha fatto piacere aiutarti. Tra l'altro mi ha chiesto se posso darle il tuo numero visto che vorresti andare a Yale, ha notato come ti brillavano gli occhi mentre ne parlavate. Mi ha detto che a giugno fanno dei Open day e lei è tra gli studenti che si occupa di organizzare i tour del campus...."
Alissa sembrava distratta ma non si lasciò sfuggire quella notizia
Alissa: " Sarebbe fantastico Drew! Da pure il mio numero ad Evelina, mi farebbe anche piacere rivederla!"
Ci fu poi un momento di silenzio tra i due. Era palese dove la conversazione volesse andare a parare ma nessuno aveva il coraggio di introdurla per primo, finché un gruppetto di ragazze passando non indicarono Alissa per poi nominare Loyd.
Drew così prese la palla al balzo
Drew: "lo hai sentito?"
Alissa scosse la testa
Alissa: "NO! E ONESTAMENTE NON VOGLIO AVERCI PIÙ A CHE FARE!'
Il suo tono era duro e si avvertiva tutta la sua rabbia. Drew sospirò. Era dispiaciuto per come si era evoluta la serata
Drew: "Nemmeno io avrei mai pensato che potesse finire così la serata..
Quando vi ho visti insieme mi ero come illuminato.. Loyd ha bisogno di una persona come te nella sua vita..."
Alissa lo guardò stupita non capendo perché Drew ci tenesse così tanto a vederli insieme
Alissa: "Non capisco cosa vuoi dire Drew! Non era un invito romantico e non c'eravamo messi a fare nessun progetto di un qualcosa insieme... lui mi ha chiesto di accompagnarmi al ballo e io ho accettato, tutto qua! Ma se sapevo che realmente è come lo hanno sempre descritto tutti non sarei andata con lui."
Drew sospirò, purtroppo di Loyd si sapeva che era una testa calda, ma il motivo di quel comportamento aveva radici più profonde che, se comprese, avrebbe potuto cambiare
Drew: "Alissa.. Loyd.. non è cattivo.
Ti posso assicurare che è così. Le sue motivazioni lo hanno portano ad essersi creato una sorta di corazza... "
Alissa sembrava contrariata anche se si stava incuriosendo perché aveva capito che Drew sapeva qualcosa che lei e probabilmente nessun altro sapeva
Alissa: "Quindi dovrebbe essere giustificato per aver colpito Colin? Gli scatti di rabbia devono essere compresi?
Per quale motivo dovrei 'CAPIRLO'? Dimmi Drew, perché dovrei fidarmi di una persona del genere?"
Drew guardò Alissa, il suo volto si rabbuio'. Lui sapeva ma non poteva dirlo
Drew: " Io non posso dirti nulla Alissa. Sono cose che mi legano al mio segreto professionale di giornalista a questo punto. Le informazioni che ho raccolto per conto mio, visto che non riguardano qualcosa di dominio pubblico o me in prima persona non posso dirle. Se se la sentirà di condividere con te questa cosa allora... Nemmeno lui sa che io so' e credo che la cosa non gli farebbe piacere."
Alissa restò piuttosto turbata da quella confessione/non confessione di Drew ma sembrava che non volesse farsi coinvolgere
Alissa: "Drew, non so cosa tu voglia che io faccia, ma non voglio farmi coinvolgere dai problemi degli altri! Loyd mi ha rovinato la serata, mi ha lasciata da sola e si è comportato come un troglodita senza freni! È l'ultima persona che vorrei nella mia vita onestamente adesso!"
Detto questo si alzò per allontanarsi da Drew, ma il ragazzo disse qualcos'altro
Drew: " Domani alle 15:30 ci sarà un consiglio straordinario degli insegnanti. Loyd è nei guai. Se non si presenterà decideranno loro per lui senza neanche potersi scusare e sono per l'espulsione, Loyd non si potrà diplomare, Alissa. Magari a te risponde... Colin, vorrei sapere come sta..."
Alissa sbuffò. Non sapeva cosa poter fare
Alissa: "Non credo che Loyd voglia sentirmi dopo quello che gli ho detto arrabbiata prima di allontanarmi da lui.. Gli ho detto che avevano ragione a dire quello che dicono di lui, che è un violento.."
Abbassò lo sguardo, Drew non lo sapeva questo. Sicuramente quelle parole dette da Alissa lo avranno ferito
Drew: "Verrà espulso, quasi sicuramente.
Comunque oggi abbiamo la riunione per il giornale, anche se tutti stanno facendo pressioni per avere un articolo della zuffa, ma non voglio esaltare una cosa del genere, anche se non so cos'altro potrei mettere "
Alissa si riavvicino' al tavolo tirando fuori dallo zaino un piccolo plico di fotocopie
Alissa: "ieri sera dopo... be non sapevo cosa fare e notando la Band che stava facendo la pausa, vedendo che era stata molto apprezzata, ho deciso di fargli una piccola intervista. Mi sembrava interessante per un articolo. Lo sai che apriranno il talent Show che si svolgerà a luglio?...." porse il plico tra le mani di Drew che si illuminò
Drew: "SEI STRAORDINARIA! Sarà sicuramente un bel diversivo per raccontare il ballo di San Valentino senza far riferimento alla lite! Grazie Alissa!"
Alissa era molto soddisfatta. Per quanto potesse essere sconvolta o presa da pensieri, il suo lavoro al giornale riusciva sempre a trovare un posto primario nella sua quotidianità.
Salutò Drew tirando poi fuori il telefono.
Guardava lo schermo. Nessun messaggio o chiamata in arrivo.
Aveva aperto la rubrica, i nomi di Loyd e Colin comparivano tra gli altri numeri.
Richiuse lo schermo mettendo poi via il telefono.
Avrebbe pensato a fine lezioni se chiamare Loyd o meno.
Colin era a casa.
I suoi erano al lavoro e lui, su esplicita richiesta della madre, restò a casa.
Portava sul viso i segni della rissa avuta con Loyd. Uno zigomo gonfio e un occhio nero.
Era in cucina per prevedere un pacco di piselli surgelati da mettersi dove ancora avvertiva dolore. In realtà aveva male in altre zone del corpo perché cadendo a terra il braccio destro si era urtato piuttosto violentemente sull'asfalto e ora sentiva tutta la botta della caduta.
Il telefono continuava a vibrare.
Ester non faceva che scrivergli messaggi per scusarsi.
Colin era molto arrabbiato con lei perché lo aveva fatto andare con una bugia, aveva capito fin da subito, appena aver visto Colin e Alissa baciarsi che Alissa non aveva chiesto di lui. Non capiva perché Ester avesse fatto una cosa del genere. Se non lo avesse chiamato lui sarebbe rimasto a casa sua, si sarebbe mangiato la sua pizza e avrebbe recuperato le ultime due puntate della serie che stava seguendo e tutto quel casino non sarebbe mai successo.
Anche Clarence lo stava chiamando. Non rispose nemmeno a lui.
Voleva dimenticare la serata e non parlarne più. Probabilmente sarebbe rimasto a casa anche il giorno dopo. Non gli andava di affrontare la scuola, Loyd, Alissa...
Non sapeva cosa volesse in realtà. Alissa gli piaceva ma con Loyd che era entrato in ballo la situazione era diventata complessa e lui odiava le rivalità, soprattutto odiava mettersi nei guai a pochi mesi dal diploma.
Guardò il telefono ancora una volta per poi decidere di spegnerlo e ritornare in camera sua.
Finite le lezioni Alissa tornò a casa con lo scuolabus.
Gli occhi dei curiosi erano tutti rivolti a lei. Odiava aver preso lo scuolabus ma sua madre proprio quel giorno si doveva trattenere al lavoro e lo scuolabus era l'unica soluzione per poter tornare a casa.
Prese così un libro e si mise a leggere cercando di non ascoltare i discorsi che riguardavano lei o i ragazzi.
Il tragitto verso casa le sembrava interminabile.
Non appena l'autobus si avvicinò alla sua fermata si alzò immediatamente e scese non appena possibile.
Fece un lungo respiro, non era abituata a sentirsi oggetto di conversazione, specialmente per una questione del genere.
Camminò verso il suo vialetto ma non appena varco' l'ingresso del giardino si bloccò.
Vide Loyd sdraiato sopra la panchinetta verde.
La cosa la sorprese molto
Alissa: "Loyd! Che ci fai qui?"
Il ragazzo cercò di inquadrare la figura dinanzi a lui perché era contro luce ma aveva riconosciuto la voce
Loyd: " Alissa... Alissa.. dovrei.. alzarmi ora.."
Cercò di alzarsi dalla panchina, ma non aveva equilibrio, la testa gli girava.
Alissa capi' subito che il ragazzo era completamente sbronzo
Alissa: "NON CI CREDO! SEI UBRIACO! SEI UBRIACO E SEI VENUTO A DORMIRE NEL MIO GIARDINO! SULLA MIA PANCHINA?! PAZZESCO!"
Scuoteva la testa indignata. Vedere Loyd prima violento al ballo e poi ubriaco nel suo giardino l'aveva proprio lasciata spiazzata.
Loyd restò a guardarla. I suoi capelli erano illuminati da un sole vivace di febbraio e il canto degli uccellini la rendevano ancora più una visione Disneyana che però scomparve non appena la ragazza riprese a parlare
Alissa: "Esci dal mio cortile immediatamente o chiamerò mia madre!"
Loyd si alzò, traballando. Sentiva le gambe credergli e cadde quasi addosso alla ragazza che cercò di tenerlo ma cadde con lui.
L'erba era fresca ma umida. Loyd restò a guardarla negli occhi mentre Alissa cercava di rialzarsi per non stare così vicina a lui
Loyd: "Non volevo deluderti Alissa. Quando mi hai detto quelle parole mi sono sentito come qualcosa frantumarsi dentro di me e non mi era mai successo, non mi è mai importato cosa pensano gli altri, ma tu.."
Alissa era profondamente dispiaciuta per avergli detto quella cosa la sera prima, ma la pensava veramente. Non sapeva come comportarsi con lui.
Quando cercò di rispondergli , Alissa venne bloccata da Loyd che le accarezzò il viso con dolcezza, non staccando gli occhi dai suoi nemmeno un secondo
Loyd: "E' stato come un sogno bellissimo venirti a prendere, portarti con me, ballare, baciarti....è stato magico... ma rovino sempre tutto! Non posso essere felice, io non lo merito..."
Alissa prese la mano che le stava accarezzando il viso e la strinse alla sua
Alissa: "Ma che stai dicendo? Devi solo non essere impulsivo. Perché hai bevuto adesso?'
Loyd la guardò un po' confuso, rideva alternando sguardi seri. L'alcol gli stava offuscando la mente, farfugliava
Loyd: "Vorrei ballare ancora... Alissa.."
Restò a guardarla in silenzio. Ma Alissa, nonostante provasse qualcosa per lui, assunse un atteggiamento distaccato lasciando la sua mano e allontanandosi da lui. Voleva fargli capire che comportarsi così lo avrebbe solo portato alla rovina
Alissa: ,"Loyd! Sarai sospeso per quello che hai fatto! Te ne rendi conto? Se domani non ti presenti a scuola e al consiglio che hanno indetto per parlare della tua situazione non ti diplomerai! Vuoi diventare uno sbadato? Una persona senza futuro? Sei così intelligente, perché butti via così la tua vita?"
Loyd la guardò come spaesato. La predica che le stava facendo Alissa la stava percependo da persona ubriaca ma aveva capito che lei teneva a lui e che era arrabbiata perché le importava di lui.
La guardò mentre si sentiva come pervaso da una strana sensazione. Amore, sentiva sentimenti fortissimi per Alissa ma in quel momento il suo stato era troppo precario e pian piano gli occhi divennero pesanti e crollò dal sonno cadendo nuovamente a terra.
Alissa, non sapendo cosa fare. Cercò di farlo riprendere e facendo rialzare Loyd lo fece appoggiare a lei accompagnandolo in camera sua per farlo sdraiare sul letto
Alissa: "Puoi dormire qui ma spero che la sbornia ti passi entro sera. Mia madre tornerà per le 21... Non vorrei che mia madre ti vedesse in questo stato.. mi daresti molti problemi."
Loyd continuava a guardarla poi improvvisamente le prese la mano e la trascinò verso di lui. Alissa cadde sul letto. Il cuore le batteva forte
Alissa: "Loyd! Ma che fai?"
Loyd la strinse a sé, strinse forte la sua mano alla sua. Appoggiò le sue labbra sulla sua fronte
Loyd: "Non mi lasciare solo Alissa, non voglio stare solo.. Voglio essere come lui, non sai quanto, ma non sarò mai come lui..."
Alissa non capiva di chi stesse o di cosa stesse parlando. Si riferiva forse a Colin?
Non gli chiese nulla, era comunque ubriaco e probabilmente stava solo farneticando.
Si sdraiò accanto a lui, si era addormentato immediatamente dopo aver detto quelle cose.
Alissa restò in silenzio, ripensava alla conversazione avuta con Drew riguardo Loyd, voleva sapere di più ma avrebbe rispettato i tempi di Loyd se mai avesse voluto confidarsi con lei, lo avrebbe ascoltato.
Continua..
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