Caro diario,
non so perché ti scrivo, non ha senso!
Nessuno potrà mai leggerti perché nessuno ci sarà dopo.
Il tempo della Terra è finito.
Tu, amico mio, sei l'unico con cui mi posso sfogare.
Sono chiusa in casa, da sola.
Non c'è più nessuno.
Ho paura.
Ci sono grida la fuori.
Molti sono già morti.
Molti stanno morendo adesso.
Ho paura.
Non so cosa il Signore abbi in serbo per me dopo la morte.
Ho paura.
Ho paura di non aver fatto abbastanza e, ormai, è troppo tardi.
Scusa se ti bagno con le mie lacrime, ma la paura di ciò che mi aspetta, il non sapere se sono tra coloro che si salveranno, è troppa.
Solo il Signore può giudicare.
Se la mia anima si salverà ne sarò lieta, se la mia anima non sarà salvata, saprò che sto ricevendo quel che merito.
Ho paura.
Una scossa.
Un altra.
I palazzi crollano.
Le stelle si sono spente e la luna è rossa come il sangue o come il fuoco.
Come il sangue di tutti quegli innocenti uccisi dalle guerre.
Come il sangue che ci dà vita.
Come il fuoco che brucia e strappa l'ossigeno dai polmoni.
Come il fuoco che riscalda e fa sopravvivere un'altro giorno.
Ancora un'altro giorno.
Manca poco, amico mio.
Manca poco alla fine del dolore.
L'unica cosa che posso fare ora è affidare la mia anima a Dio.