Capitolo 22
Eren corse dietro a Levi, tallonandolo per non farsi seminare.
Il moro camminava spedito, con la testa bassa e le braccia rigide stese lungo i fianchi sottili.
Le spalle gli tremavano appena.
<<Aspetta Levi! Aspetta!- Lo supplicó Eren, cercando di afferrarlo -Fermati accidenti!>>
Le dita brune si serrarono decise intorno al polso pallido di Levi e il ragazzo, finalmente, arrestò la sua corsa.
Erano giunti nelle cucine, nella parte vicino alla dispensa, completamente deserte a quell'ora.
Perlomeno nessuno li avrebbe disturbati.
<<Levi...>>
Teneva lo sguardo fisso di fronte a sé, dando le spalle a Eren. Il polso giaceva mollemente nella mano del più piccolo.
Eren lo vide chinare il capo, esponendo la nuca rasata, prima di azzardarsi a proferire anche una sola parola: <<Deve finire>> sibilò stizzito.
<<Senti hai-hai perfettamente ragione... non so cosa sia preso a Mikasa ma...>>
<<Deve finire>> ripeté Levi, alzando un poco il tono di voce.
<<Le parlerò io, d'accordo? Le dirò di smetterla di infastidirti e...>>
<<Non sto parlando di Mikasa!>>
Eren restò un momento senza fiato, diventato improvvisamente incapace di sputare fuori anche solo una parola. Levi ansimò forte: sembrava sul punto di esplodere.
<<Questa...questa cosa fra noi! Deve finire>>
Eren ci mise un momento a capire. A capire che cosa cercava di dirgli Levi. Prese a scuotere il capo, lentamente, mordendosi il labbro per non urlare.
No no no no
<<Che...che stai dicendo?>> balbettó confuso e con la speranza nel cuore di essersi sbagliato.
Dimmi che non è vero.
Ti prego, guardami e dimmi che è tutta una grossa bugia.
<<Non poteva durare in eterno. Lo sapevamo. Lo sapevi. Dobbiamo smetterla finché non fa troppo male>>
La voce era piatta. Incolore.
Perché sembrava tanto indifferente?!
<<No...>>
<<È meglio così....>>
<<No>>
<<Ora lasciami>>
<<Non se ne parla!>>
Lo strattonò.
Con fermezza perché si voltasse e lo guardasse negli occhi.
Con rabbia perché detestava quel suo tono così odiosamente calmo.
Come se quei giorni insieme fossero stati niente. Come se loro fossero niente.
<<Dimmelo in faccia almeno, codardo!>> sbottò Eren fuori di sé.
Ma quella rabbia scemò in fretta, quando scorse le lacrime.
Decine di lacrime che scivolavano giù, senza freni, lungo quelle gote che il più piccolo aveva sempre definito perfette.
<<Levi...- balbettò Eren, incredulo -Tu stai piangendo?>>
Non lo aveva mai visto piangere.
Non dopo uno stupro di Duncan.
Non dopo un incubo.
Non dopo le prese in giro e le occhiatacce dei tesori.
Mai.
<<E lasciami!>> sbottò Levi, sfuggendo la sua presa con uno strattone violento.
Si allontanò da Eren di qualche passo, celando gli occhi umidi dietro le dita tremanti; respirava con affanno e pareva reggersi in piedi a stento.
<<Che cosa pensavi sarebbe successo? Che Duncan non sarebbe mai più tornato?- la voce era fredda, come al solito, eppure Eren riuscì a cogliere una leggera incrinatura -Che saremmo restati così per sempre? Dannazione, cresci! Abbiamo colto un'opportunità e ce la siamo goduta. Niente di più>>
<<Niente di più?>> la furia tornò a impadronirsi del più piccolo che avanzò deciso verso il compagno, fino a bloccarlo contro il muro in pietra: <<E' questo che è stato per te? Un'opportunità da cogliere?!>>
Levi strabuzzò gli occhi, mordendosi il labbro. Lo aveva di nuovo messo all'angolo; <<Lasciami andare Eren>>
<<Pensi davvero che non ci abbia mai pensato? Che l'arrivo di quella dannata lettera non abbia sconvolto anche me?!>>
<<Tu non c'entri niente!>>
<<Sì, invece! Sono suo schiavo esattamente come te!>> Dalla gola di Levi fuoriuscí un gorgoglio che si tramutó presto in una risata isterica. Un'espressione distorta gli increspava il viso, facendolo somigliare a una brutta copia di se stesso:
<<Come me? Come me, Eren?>>
<<Lo sai cosa intendo>>
<<Duncan non mi lascerà mai andare, lo sai questo?! Io sono suo! Lui...preferirebbe uccidermi piuttosto che lasciarmi a un altro!>>
<<Non gli permetterò di farti del male>> sbuffò fuori Eren, ma Levi scosse con forza il capo, zittendolo: <<E cosa pensi di fare, sentiamo?! Tu sei solo uno stupido moccioso! Mentre lui...lui...>>
Si bloccó, voltando il capo per sfuggire a quegli occhi indagatori.
<<...ti prego...facciamola finita finché siamo in tempo>>
Eren mandò un sospiro, poi, ingoiando il groppo che già era andato a formarsi nella sua gola, domandò:
<<Levi perché stai piangendo?>>
E per la prima volta Levi non seppe cosa rispondere. A corto di parole, a corto di una qualsiasi scusa che lo strappasse da quella situazione. Chiuse gli occhi e si lasciò andare.
<<Non voglio che ti faccia del male>> fu il fievole sussurro che gli sfociò dalla gola arida.
Abbassò il capo, ricoprendo il volto con le mani, mentre un indistinto tremore gli attraversava le carni; <<Se lui...se Duncan ci scoprisse...- un singhiozzo lo interruppe di colpo, mozzandogli le parole sulla lingua -E' meglio finirla adesso...finché siamo in tempo...finché non fa ancora cosi male da...>> Non poté terminare la frase, che Eren gli catturò la bocca in bacio vorace.
Levi dischiuse le labbra d'istinto e, in un attimo, avvertì la lingua del ragazzo accarezzargli con dolcezza il palato, per poi concentrarsi sulla sua, in quella danza che aveva imparato a memoria.
Si sentì spingere con forza contro il muro alle sue spalle, fino a sbatterci contro la nuca; gli sfuggì un guaito, riuscendo a liberarsi da quel contatto inaspettato:
<<Eren...>> Fece per ripulirsi la bocca dalla saliva ma Eren gli bloccò le braccia ai lati della testa, prima di imprigionarlo in un altro bacio.
<<Sta zitto>> Gli sollevò i polsi e li strinse entrambi nella mano sinistra, mentra l'altra, qualla libera, gli esplorava il basso ventre, sollevandogli la casacca grigia.
<<Non intendo ascoltare altro>>
<<Non si tratta di un-...>>
Eren si chinò sul petto di Levi, su quella pelle nivea e, dopo averne assaporato il fievole odore, prese a disegnare con la lingua piccoli cerchi perfetti intorno al capezzolo, facendolo inturgidire, per poi, una volta che lo vide drizzarsi sotto il suo tocco gentile, mordicchiarlo con la punta dei denti, cosa che fece esplodere Levi in un ansito trattenuto.
Fece scivolare la mano sulla patta del moro e, con un movimento sicuro, lo liberò dall'impaccio dei pantaloni.
Levi arrossì e tentò di sfuggire a quelle effusioni.
<<Smettila moccioso!>> pigolò, con la voce improvvisamente acuta, a causa delle dita che gli solleticavano la punta del pene.
<<Levi...- gemette di contro Eren, stringendosi a lui, per soffiargli le sue parole sulla gola esposta -Io non voglio perderti>> Levi strizzò gli occhi, mentre altre lacrime scendevano giù. La mano sulla sua intimità continuava a muoversi, creando nel ragazzo un misto di sensazioni contrastanti.
<<Ora basta Eren...>> supplicò ancora Levi, senza voce.
<<Non gli permetterò di farmi del male- lo raggiunse la voce del più piccolo - E non gli permetterò di farne dell'altro a te>>
Lo liberò improvvisamente dalla sua presa e le braccia di Levi, quasi fossero senza vita, crollarono lungo i fianchi. I loro sguardi si incrociarono giusto un istante; poi Eren s'inginocchiò a terra, davanti al pene semi eretto del moro.
<<Combatterò>> sussurrò sensualmente.
Aprì la bocca e accolse al suo interno Levi, che esplose in un gemito. Le gambe del moro, a quel punto, già instabili, divennero improvvisamente molli, dopo di che cedettero.
Levi si ritrovò seduto sul pavimento, a gambe larghe, con le labbra di Eren posate sulla sua eccitazione crescente. Deglutii con estrema fatica mentre quella lingua lo esplorava per tutta la sua lunghezza, assaporandolo con una dolcezza infinita.
<<Duncan ti ucciderà>> balbettò, a causa di quel piacere; Eren sollevò la testa, abbandonando il suo "servizietto" per lanciare al moro uno sguardo colmo di tutta la sua decisione;
<<Che ci provi>>
Allungò il collo verso il viso di Levi e gli depose un timido bacio a fior di labbra. Una scarica attraversò la colonna di Levi, facendolo gemere senza ritegno.
<<Se ti facesse del male...- mormorò, mentre Eren gli sfilava del tutto le brache dalle gambe magre -...io non so cosa...non posso perdere anche te... non riesco a proteggermi...come potrei prote->> Il più piccolo lo baciò ancora, zittendo quel suo confuso balbettio.
<<Basta parlare>> Lo guidò a terra, premendo il torace contro il suo fino a farlo distendere sul freddo pavimento; poteva quasi percepire il martellare incessante del suo cuore.
Gli accarezzò le gambe, stuzzicandogliele con i polpastrelli già umidi di saliva; scivolò tra le cosce contratte, fino a raggiungere il roseo orifizio di Levi. Quando il primo dito lo violò, il moro gemette, stringendo i pugni fino a sbiancarsi le nocche.
Eren lo baciò, cercando di rilassarlo con quelle dolci lappate di lingua: <<Eren!>> grugnì Levi a quell'intrusione;
<<Andrà tutto bene>> mormorò l'altro con dolcezza.
Levi ansimò in preda al dolore del secondo dito che entrava.
<<Fa male...>>
<<Scusami- balbettò il piccolo in risposta, inserendo un terzo dito -Non resisto più>>
<<Fa male! A-Asp-aspetta>>
Sospinse le dita più a fondo, strozzandogli le parole in gola; probabilmente se ne accorse, tanto che le sue labbra si posarono lievi sul basso ventre del moro, come in cerca di perdono.
<<Levi...>>
Sentiva il suo fiato caldo accarezzargli la pelle, mentre la sua erezione si faceva sempre più dolorosa. Doveva allontanarlo, respingerlo. Era la cosa giusta da fare, il suo cervello lo sapeva. Ma allora perché l'unica cosa che davvero desiderava era sentire di nuovo il calore di Eren riempirlo fino a farlo venire?
Levi celò il viso dietro il braccio, incapace di zittire i propri gemiti. Arrossì e si morse il labbro: per quale motivo non smetteva di tremare?
<<Levi...?>> Odiava il modo in cui pronunciava il suo nome. Come se fosse la cosa più bella al mondo.
<<Non chiedere- sibilò Levi con durezza -Fa' quello che devi, ma non chiedere>>
Eren annuì con un sbrigativo cenno del capo: aveva le guance arrossate, il fiato corto e la fronte impregnata di minuscole goccioline; era al limite.
Levi sentì il suo membro spingere attraverso la stoffa dei pantaloni, implorando il suo padrone di liberarlo. La mano di Eren, allora, lasciò l'apertura del moro, per essere sostituita da quell'asta dura.
A Levi sfuggì un grido soffocato, subito messo a tacere dal bacio di Eren.
Ma per quanto sentire la propria lingua intrecciata a quella ruvida del ragazzo più giovane lo mandasse in estasi, il dolore cresceva mano a mano che Eren si spingeva più a fondo. Chiuse gli occhi, fuggendo alla sofferenza nascondendosi dietro le palpebre. Si azzardò a riaprirli solo quando sentì la fronte di Eren premere gentile contro la sua:
<<Stai bene?>>
Non ebbe la forza per rispondere, così si limitò a un breve cenno col capo.
Eren assestò la prima spinta, poi la seconda, poi la terza.
Dopo di che il ritmo si fece più serrato.
<<Eren!>> esclamò Levi, non ancora pronto a tanta irruenza.
<<Mi dispiace- gemette Eren, caricando l'ennesimo affondo che andò a colpire la prostata di Levi, rischiando di farlo venire all'istante -Non posso fermarmi>>
Levi gettò il capo all'indietro, sollevando i fianchi in cerca di un contatto più profondo, mordendosi il pugno per impedirsi di urlare.
<<E-Eren- gemette solo -Ti prego...>>
Il più piccolo gli strinse con forza il membro e iniziò a masturbarlo nel tentativo di rendere il tutto un po' più piacevole. Gli esplorò il petto con la punta del naso, risalì lungo il collo lasciandosi dietro una scia di umidi baci e si fermò per concentrarsi sul suo orecchio, nel punto dove sapeva piacergli.
<<Non lascerò che ti faccia del male>> Levi inarcò la schiena, tappandosi la bocca con entrambe le mani <<Eren sto per...>>
<<Non lascerò che ci separi>>
<<Eren...>>
Gli baciò le lacrime rimaste bloccate sulle guance imberbi, prima di tornare a fissare quelle iridi d'argento: <<Non voglio perderti. Io...io credo di starmi innamorando...innamorando di te>>
Il cuore di Levi perse un battito.
Non riusciva a credere che quelle parole fossero appena uscite dalle labbra di Eren.
Lo guardò in silenzio, senza sapere cosa dire. Il viso del piccolo, intanto si fece sempre più rosso, dandogli quell'aria da bambino che Levi adorava in segreto.
Gli posò le mani sulle guance e se lo portò vicino, fino a far scontrare le loro fronti.
<<Maledetto moccioso...- sibiló allora Levi, riassumendo il suo solito tono distaccato che nascondeva, però, più di mille emozioni -Ci farai ammazzare>>
Eren fece un sorriso storto che gli illuminò gli occhi verdi e si piegò su Levi, in cerca della sua bocca.
Lo baciò, con dolcezza, assaporando quel momento come se fosse l'ultimo e Levi lo accolse al suo interno, intrecciando la lingua nella sua, stuzzicandogli piano il palato e le labbra sottili.
<<Troverò una soluzione...- ansimò d'un tratto Eren, staccandosi da quella adorabile tortura -Te lo prometto>>
Vennero insieme, Eren dentro Levi e Levi sul proprio stomaco, gemendo l'uno il nome dell'altro.
Non sapevano di essere osservati.
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