Ho guardato in faccia il dolore, i suoi occhi erano immersi nel vuoto. Nel suo riflesso riuscivo a squadrare ogni singolo ricordo, e un velo d'empatia cadde sui nostri volti. Come vecchi amici che si sceglievano per non dover scegliere la solitudine, ci fissammo intensamente, facendo trasparire le nostre reali emozioni, fino ad arrivare ad un'immagine comune. Le nuvole che avvolgevan la mente, la pioggia che rigava il viso. Il dolore mi sorrise e disse che non avrei avuto più bisogno di lui, che sarei riuscito a cavarmela da solo. Divenne polvere, e le mie gambe cedettero su di lui. Adesso siamo entrambi liberi, e sogniamo di volare via da una prigione chiamata mondo. Io lo farò, e tu? Sei pronto ad abbandonare il dolore e seguirmi?