Angelo caduto

Siamo figli di noi stessi, perché siamo noi a decidere per la nostra vita. Perché parlo in prima persona plurale? Io non sono così. Io non sono figlio di nessuno. Io non sono nessuno. Figlio della morte e di un angelo. Un essere impuro. Nascondo ali nere, altrimenti tutti mi eviterebbero. Invece trovano piacere nel conoscermi, è dopo che mi abbandonano. Posso biasimarli? Assolutamente no, non mi sopporto io, perché dovrebbero gli altri? In questo cammino infinito bisogna essere egoisti, perché i pavimenti si sgretolano, e cado insieme alle macerie, in altri mondi, di altre persone. Perché dovrebbero cercare di salvarmi? O muoio io, o muoiono loro, bisogna essere egoisti. Penso di avere il carattere di mio padre, l'angelo, mentre cerco le mani di mia madre, guardando in basso.

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