Arrivo Al passato

Paimon ricordò cosa gli aveva detto Clementine.
Se  era per riportare il sorriso sul volto di sua nipote allora va bene.
Avrebbe riportato indietro quel pavone narcisista del cazzo.

Per quanto lo odiasse,  avrebbe fatto di tutto per Octavia- non avrebbe sbagliato... non di nuovo..

Aprì un portale e ritornò nel passato, dove Paimon si nascose nello specchio della camera di Rose.

//per chi non si ricordasse Rose, è il papà di Andrealphus e Stella, il caro papà Fenicottero che abbiamo conosciuto nel libro: il marchese delle nevi. SE NON LO AVETE LETTO, LEGGETELO e Azura, è la mamma di Andrealphus e Stella.  //

//per chi non se lo ricordasse
Dare crediti all'artista Ashirotyan//

Era ritornato nel passato di Andrealphus.
Chissà quanti anni aveva? Onestamente poco glie ne fregava..
Ma adesso doveva nascondersi, e sperare di trovare una carta dei tarocchi che avrebbe presto riportato in vita Andrealphus.
Non voleva fare quei viaggi temporali,  lo mandavano su di giri.
Il gufo era nascosto su uno specchio, fingendosi un quadro, e ci riusciva benissimo...
Mentre osservava come il giovane Andrealphus di soli sedici anni si lamentava col padre, dato che la madre, lo aveva sgridato ancora una volta. Non era stato capace  per le sue lezioni di pianoforte.

-QUELLA ... STUPIDA.. UGH.. ZOCCOLA!!-  si poteva vedere il ghiaccio apparire, e che congelava tutto.  Mobili, divani, aveva addirittuta ghiacciato un povero piccolo imp.

Rose non poteva sopportare di vedere suo figlio arrabbiato sempre, provava difenderlo dalle torture della sua dannata moglie, ma era tutto inutile.

-mio principino delle nevi, so che tua madre puo' essere molto... ehm..-

-troia- finì la frase Andrealphus. Paimon cercò di non ridere attraverso lo specchio.
Il gufo conosceva Azura, Rose, Clementine, la regina Octavia (che sarebbe diventata sua moglie)
e Zephar, da una vita.

Da quando erano Teeneger.
Ma... con Zephar e Rose.. più che altro, da quando erano bambini.

-beh.. è un soggetto particolare tua madre però, si paziente con lei-

-con lei mi sa che pure la pazienza se ne va.. caro mio-  pensò Paimon, mentre osservava la scena.
Erano succese cose che avevano fatto litigare Azura e Paimon. Ma questa è un altra storia.

-pazienza? PAZIENZA? come faccio ad essere paziente padre.. è praticamente impossibile padre.
È sempre arrabbiata. Non le va bene mai ciò che faccio.. è sempre adirata..
Mai contenta.. come posso.. ugh..
Non diventerò mai un marchese provetto come te..-

Rose osservò lo sguardo scontento e triste nel suo viso,  e gli si avvicinò sperando di rallegrarlo in qualche maniera.

-perchè non impariamo qualche potere magico? Tu? Ed io? Mh?...-

Era un demone fenicottero.. e adorava insegnare a suo figlio, poteri psichici.

-scusa papà.. ora non sono in vena.. magari dopo, forse?-

-merda, Azhura è stata proprio una grandissima puttana, non immaginavo-

Paimon rimase in silenzio ad osservare. Sebbene fosse stato pure lui  un padre di merda.. almeno non aveva mai messo le mani addosso A Stolas.
Lo aveva sempre e solo ignorato.
Beh! Una buona ragione per ignorare quella vipera. Non è che gli era stata tanto simpatica Azhura..
Iniziò a cercare quella che doveva essere una carta dei tarocchi ma..

Paimon non capiva!

Clementine diceva che l'avrebbe trovata quando l'intuito  gli avrebbe detto dove era, ma onestamente non trovava nessuna carta e non sapeva dove cazzo stava.
Stava solo perdendo tempo.
Voleva solo fumarsi una sigaretta oppure trombarsi una bella donna in quel momento.

-ugh.. ma perchè perdo tempo in questo momento..-
Pensò Paimon, ma poi, ripensò alla nipote Octavia.
E sospirò.
Mannaggia a lui che stava diventando troppo sentimentalista.
Doveva esserci un modo.

-avanti Paimon pensa! Pensa !!-

Il pregio di Paimon, era che era un ottimo osservatore..
(Non in quel senso)

Che riusciva a notare i problemi degli altri..

-mh.. andiamo, deve essere pur da qualche parte questa carta-

Rose non disse niente, appena vide il figlio che iniziava ad allontanarsi.
Ma, abbassò tristemente lo sguardo.
Si sentiva abbattuto..
Come se non stava svolgendo bene il ruolo da genitore.

-maledizione.. cosa posso fare per renderlo felice..?-

E fù così, che Paimon vide allontanarsi papà  fenicottero.
Mh~ doveva pur avere un modo però?
Oppure, una soluzione per  avvicinarsi alle carte di Andrealphus..

O forse era deficente lui.

Con la magia, iniziò a girare per gli specchi del palazzo.
Senza farsi beccare, doveva pure esserci un modo.
Poi; ecco che improvvisamente... si bloccò in una stanza. Doveva essere la camera da letto di Rose e Azhura.

Percepiva qualcosa..
Se lo sentiva.
Si teletrasportò su uno specchio e osservò a destra e a sinistra, fortunatamente non c'era nessuno, ne Azhura ne Rose.
Ed uscì dalla camera.

-bene. Clementine ha detto che la carta dovrebbe essere qui.. ma.. dove? Io non vedo nessuna stra cazzo di carta.. ugh. Quella maga del cazzo mi ha ingannato?!-

Disse incazzato il gufo,  stava cercando a vuoto.
Gia pronto a spaccare un cassetto dove si trovavano le magliette dell'amico di infanzia. Ma poi.. sentì che non doveva colpire qualcosa.. come se non doveva colpire il mobile del secondo cassetto..
Aprì piano piano..

                     PRIMA CARTA

LA TORRE


SIMBOLISMO: La Torre gioca col destino e accoglie la distruzione come mezzo per la trasformazione e il rinnovamento. Libera dalle catene del passato e lascia andare ciò che non serve più. Attraverso la sua demolizione, apre nuove possibilità e rivela le fondamenta più solide su cui costruire un futuro luminoso e autentico.

-La... torre? Che cazzo di carta è?!..
Bah-

Ma se non altro..

Aveva trovato
Una carta. No?

Meglio procedere con la seconda.

Ah! Sei ancora qui che leggi?
Sono proprio curioso di vedere  se ancora durerai..

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