Prologo

Si dice che all'inizio dei tempi non c'era niente all'infuori del vuoto. Un oscuro, silenzioso vuoto senza fine né tempo. Solo un vuoto divorante che avrebbe inghiottito tutto quello che ci sarebbe potuto essere. Fu così per un tempo infinito ma poi questo non bastò più. A un certo punto il buio ebbe bisogno della luce, l'eternità di una fine, l'infinito di un limite, la morte della vita. Il buio venne ripiegato su sé stesso, là dove c'erano silenzio, calma, quiete scomparvero, ad un tratto, l'ordine esplose nel caos. E tutto accadde così velocemente. La materia iniziò a ruotare rapidamente su sé stessa come un immenso vortice di fuoco. L'universo iniziò a espandersi veloce, niente arrestava il suo cammino, la polvere iniziò a creare turbinii incessanti che si riunivano in una danza ipnotica multicolore. Tutto cominciò ad acquistare un senso e tutto il caos iniziò ad avere un ordine. Nell'universo cominciarono a nascere ammassi di polvere che formarono infinite galassie con miliardi di stelle ognuna.

Proprio in una di queste, in una bellissima galassia a spirale chiamata Andromeda, alla periferia di uno dei suoi bracci, dalla polvere delle fiamme sorsero tre stelle: Zorya, Aristé ed Eris. La più piccola delle tre, Eris venne allontanata lentamente dalla forza delle altre due più grandi e luminose, finché, col tempo, non finirono per farla scomparire del tutto. Zorya e Aristé illuminarono per miliardi di anni, solitarie lanterne di luce, quel tratto oscuro della galassia, ma quello che sembrava essere la fine, era solo l'inizio.

Miliardi di corpi furono attirati dalla forza delle due guardiane, molti cominciarono a scontrarsi tra loro, creando frammenti che schizzarono lontani e che vennero catturati poi dalla luce, che li fece ruotare in cerchio, creando due spessi anelli di rocce e polveri intorno alle stelle. La gravità di altri invece permise a molti frammenti di ruotare intorno a un'asse comune, creando dieci pianeti perfetti.

Il primo fra tutti è Rubeus, il più vicino alle stelle. Chiamato anche lo zaffiro del cielo, grazie alle nuvole color zaffiro mischiate al rubino che può essere avvistato anche ad anni luce di distanza. Per la sua atmosfera del tutto unica, scie simili a spirali di rubino e zaffiro avvolgono il pianeta, sembrando ogni volta un'immensa girandola volteggiante nel cosmo.

Il secondo è Izan, un pianeta roccioso che si distingue proprio per la particolare atmosfera verdastra, che lo rendono uno dei pianeti più peculiari del sistema.

Di seguito c'è Nefeli, il pianeta delle nuvole, un ammasso di nubi che sembra volteggiare leggero nello spazio.

Di tutti i pianeti Zoëlla è quello che molti considerano perfetto. Tutti gli abitanti che lo abitano, vivono nella pace che viene garantita dall'equilibrio che avevano instaurato, considerata unica per la sua rotazione solo intorno ad Aristè.

Eira è il quinto, un'immensa palla di ghiaccio, bombardata da bufere incessanti. Nessuno sa esattamente dove vivano i suoi abitanti né come siano fatti, per questo viene ritenuto semplicemente un luogo di desolazione e morte.

Di seguito Lucelia, una gigantesca palla di cristallo vagante nell'universo, di un rosa pallido che pare una rosa che saluta il cielo di notte.

Exhydria è uno dei pianeti più strani in assoluto e sicuramente più originale. Molti dicono che i venti che lo investono siano talmente forti da essere riusciti a rovesciare l'asse, così come i suoi anelli fatti di ghiaccio, regalando quel tocco di unicità che lo contraddistingue dagli altri.

Poi c'è Kairos, tanto antico che non si sa se sia nato prima lui o le stelle, un ammasso di roccia nera come l'ossidiana.

Zale il pianeta dei mari, non esiste terra su cui potersi rifugiare ma le leggende narrano che, nel punto più profondo del pianeta, esistano città tanto ricche da superare qualunque altra per splendore e magnificenza.

In tutto ciò mancava solo una cosa: la vita. Dopo millenni di attesa, questa scoppiò in tutte le sue forme: dall'essere più piccolo a quello più grande, da quello più comune a quello più strano. Tutto questo splendore portò alla bramosia di potere che cominciò a schiacciare la libertà che era stata donata all'inizio dei tempi. Niente poté distruggere però gli spiriti ribelli abituati all'indipendenza, così ebbe inizio una guerra pluricentenaria che coinvolse milioni e milioni di esseri. Ci fu chi combatté per la libertà, chi per il potere. Quella guerra, che governava ogni singolo angolo di quei mondi, fu la strada che portò alla liberazione da una duratura e disastrosa tirannia, con i suoi seguaci gettati in un luogo ormai dimenticato. Con il passare dei secoli, nacquero molte storie su questa guerra: storie d'amore e storie di dolore, storie di lealtà e storie di tradimento. Altre ancora sono state raccontate per secoli ai bambini la notte per farli addormentare, altre per spaventarli.

Sin da piccola, la mia balia me ne raccontava una che mi è rimasta sempre in mente. C'era una volta, raccontava, il Re Nero, dal cuore di pietra e la mente di ghiaccio. Solo. Attaccato a nient'altro se non al suo trono e al suo potere. Se ne stava sempre nel suo palazzo fatto di odio. Oscuro. Cupo. Nascosto alla vista di tutti, dal viso sfregiato e la pelle pallida e malaticcia. Alcuni dicevano che fosse magro come uno scheletro. Con il viso scarno e gli occhi contornati da occhiaie violacee. La bocca bluastra adornata da una fila di denti aguzzi. Essere spietato e malvagio, che amava solo se stesso, che preferiva essere temuto che amato pur di governare.

Si narra che dopo essersi schierato con le Truppe di Zaffiro, si ribellò e tentò un colpo di stato per governare tutti i mondi. Ancora una volta, le terre vennero invase dalla guerra. Altre immense battaglie si susseguirono. Altro sangue bagnò le terre. Alla fine però un sovrano si distinse tra gli altri e, dopo un doloroso scontro, riuscì a sconfiggere il Re Nero per sempre. La pace tornò per non andarsene mai più e il sovrano venne bandito in un regno sull'ultimo dei pianeti: Xhenisia. Un pianeta circondato da anelli di polvere che forse lo rendevano il più affascinante di tutti.

Imprigionato in questo immenso palazzo, il sovrano, si dice, cominciò ad annientare il suo popolo e lo sfiancava a tal punto da farlo vivere nella miseria più assoluta. Una leggenda dicono, forse la più famosa, nata dopo la fine della guerra, su un re cattivo nato dalle storie che si raccontano di notte per spaventare i bambini. Ma le leggende hanno sempre un fondo di realtà e solo una volta che conosci la verità, capisci una cosa: a volte nascono da qualcosa che esiste davvero.

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