Capitolo 7

"Hela pov's"

Passò una mezz'oretta circa e mi trovavo in un angolino nascosa nel laboratorio della velocità a contemplare i fulmini che si lasciava dietro Wally mentre correva in quel tunnel.

Ad un tratto però entrò in stanza Iris. Più di tutti mi aspettavo la sua presenza.
<Non ti stanchi mai di correre eh> urlò per farsi sentire dal fratello.
Si aprì il grosso portone del tunnel dalla quale il velocista giallo uscì.
<É questo il punto... Correndo evito di pensare> spiegò lui... Un po' lo invidiavo.
<Deve essere esaltante> continuò la donna.
<Per me raccontare una storia importante é esaltante invece> aggiunse. Sapevo dove voleva andare a parare, ma me ne stavo qui ad ascoltare la loro conversazione senza intervenire, dopo tutto... io ero in permanenza qui per poco, senza lasciare mie impronte.
<Credo di averne una per le mani> era così persuasiva con suo fratello.
<La storia del fornitore d'armi?> la precedette suo fratello.
<Come fai a saperlo> sorrise la donna.
<Perché sia papà che Barry vogliono che tu lasci perdere> si asciugò il sudore dalla fronte mentre Iris alzava gli occhi al cielo stufa di tutta questa protezione dai maschi della sua vita.
<L'espressione istinto suicida significa questo> non ce la feci a trattenermi. Attirai la loro attenzione dopo le mie parole.

Mi alzai andando da loro.
<Origliare é da maleducati> mi schernì Wally.
<Scusa, non ho avuto un padre che me lo insegnasse... Ma a te si vero?> mi rivolsi ad Iris.
<Non tirare in ballo mio padre... e non ho alcun intinto suicida, voglio solo che sia fatta giustizia come chiunque altro qui> parlò a raffica.
<Lo capisco... Ma é pericoloso Iris> continuai io.
<Cosa ne sa del pericolo una 17enne smarrita> continuò lei.
<Se avessi imparato a temere il vero pericolo, non sarei qui> abbassai la voce. Si sentii in colpa, ma faceva bene.

<Sentite, io non morirò fino a maggio, e Barry in Flashpoint diceva che noi due combattevamo contro il crimine insieme, perché non lo rendiamo di nuovo una realtà> continuò a insistere lei.
<Non dovremmo dirlo a Barry prima?> continuò timoroso Wally.
<No, questa é una cosa solo fra noi due, possiamo farlo... Insieme>.

Era come se non ci fossi più.
<E lei? la facciamo venire?> Wally mi indicò, Iris pareva contraria.
<Sono ancora qui> sbuffai.
<Comunque no, vorrei pensare alla situazione di HR, ma...> mi rivolsi ad Iris.
<Tu sta attenta, Barry non saprà niente di tutto ciò ok?> lo sorrisi dopo che lei fece lo stesso.

Mi diressi verso il laboratorio di Cisco dove si dirigeva anche lui.
<Cerchi HR?> chiese lui non appena lo salutai.
<Non possiamo lasciarlo andare con lei... Senti, lo conosco solo da qualche giorno lo so... Ma non é cattivo> cercai in tutti i modi di convincerli a tenerlo qui con loro, ma penso che non avessero mai pensato neanche lontanamente di cederlo all'esattrice.
<Non permetteremo a Gispy di portarselo via... Chiaro?> parlò lui prima di riprendere a camminare.

Giungemmo al laboratorio dove come immaginavamo c'era lui che preparava lo zaino pronto a partire.
<Sapete cosa mi mancherà davvero di questo pianeta?> parlò lui sedendosi su una sedia rammaricato.
<Le soup opera> cambiò in neanche due secondi umore. Cisco abbassò lo sguardo, io sembravo non capire.
<Quelle lunghe storie d'amore che vengono servite giornalmente in capitoli> spiegò lui. Sembrava voler nascondere la sua paura della morte... Un po' come facevo io... Ognuno lo faceva in modo diversi, lui si ostinava a mostrarsi divertente e innocentemente stupido.

<HR... Prima non hai risposto alla domanda di Rue> parlò Cisco, si riferiva a quando gli chiesi del perché avesse rischiato la sua vita per venire su questa terra. Cisco voleva una risposta anche se HR si ostinava a nasconderla. Ma ora però, era obbligato a rispondere.
<Del perché metto la senape sulle patatine?> cercò di divincolarsi.
<Ma cos... Io non ti ho fatto questa domanda, anche se mi ostino a sapere il perché tu lo faccia> sbuffai.
<Del perché hai rischiato la tua vita per venire qui> precisò HR.
<Mi sono guardato> rispose secco e conciso.
<Non ti seguo> continuò Cisco.
<Senti... sulla mia terra io ero famoso, ero potente... mi rispettavano perché ero HR Wells> scimiottò il suo nome come da farsi sembrare potente per davvero.
<Quando mi guardavo alle specchio però... Vedevo la realtà, e la realtà era che io non valevo nulla> concluse.

Come potevo immaginare tale agonia, potrei sembrare esagerata. Ma é pura agonia... Non conoscevo la storia di quest'uomo. L'unica cosa che mi era concessa sapere era che si nascondeva dietro a quell'immenso sorriso da ebete. Nascondeva il suo essere deluso dalla sua persona.

In quel momento arrivò Barry. Entrò silenziosamente in stanza non interrompendo lo sfogo di HR.

<Ero una truffa> sospirò. <Sono venuto su questa terra per poter riscrivere la mia storia, letteralmente e in senso figurato>

<Ci deve essere qualcosa che puoi fare> insistette Barry.
<Non c'è> ridacchiò.
<Non puoi tipo assumere un avvocato per...> non riuscii a concludere la mia frase che HR scaraventò a terra un macchinario a me sconosciuto urlando che non c'era modo per salvarsi... Non più.
<I-Io... non volevo essere aggressivo> si calmò pochi attimi dopo.
<Non ho altra scelta capisci... A meno che non richieda una gara di combattimento> lo disse come se niente fosse. Guardai Cisco confusa ma allo stesso tempo sollevata. C'era ancora possibilità.

<Ragazzi, Gipsy é qui> ci avvisò Caitlin dall'auto parlante.
<Sempre molto puntuale> si comportava come se i due si conoscessero, come se fossero amici di vecchia data. Ma a dirla tutta, HR vedeva tutti come amici di vecchia data.

Uscimmo dall'edificio e vi era la donna in tutta la sua bellezza in attesa del suo prigioniero.
<Sono stupita... Credevo che avresti tentato di fuggire> ridacchiò cattivamente.
<Andiamo> lo chiamò pronta a partire.
<Va bene... Gipsy> posò le sue mani sulle sue spalle. <Portami a casa> lo disse come se non sapesse che dall'altra parte ad attenderlo ci sarebbe stata la morte.

<Aspetta... Tu non lo porti da nessuna parte> feci due passi avanti.
<Perché?> alzò il sopracciglio Gipsy.
<Perché io ti sfido alla gara di combattimento> mi interropé Cisco. Era chiaro non sapesse stare al suo posto.
<Che stai facendo?> mi girai verso di lui.
<La sto sfidando ad una gara di combattimento> disse con no-chalance.
<Non lo farà lui... Ma io> intervenne Barry. Io non avevo parole.

<Ragazzi... state al vostro posto> mi girai verso di loro tendendo la mano.
<Ti sfiderò io alla gara di combattimento> avanzai ancora con fermezza.
<Beh ha parlato prima lui> Gipsy indicò Cisco.

<Oh avanti Gispy... Vuoi batterti con quello lì, non ti fa un po' pena> avanzai ancora cercando di sembrare il più timorosa possibile.
<Hey> urlò da dietro di me Cisco.

<Secondo la legge di terra-19, io ti sfido a duello per il possesso di HR Wells> continuai.
<Sai che il combattimento é una gara mortale?> mi fece notare lei.

Non avevo più paura della morte... Non dopo aver rischiato di incontrarla centinaia di volte.
<Si... per chi perde> precisai.

<Vuoi le consuete 24 ore per prepararti?> chiese lei. Non ne avevo bisogno.
<N..> non finii la mia frase che dietro di me, Cisco Barry ed HR parlarono al mio posto.
<Penso che gradirebbe usufruire delle consuete 24 ore per prepararsi> arrivò da dietro di me Cisco posandomi le mani sulle spalle che scostai immediatamente. Non avevo bisogno di distrazioni... Vi era in gioco la vita di HR.

<Molto bene ragazzina... Un giorno> si avvicinò così tanto a me da mettermi i brividi. Non quelli che delineano la mia paura di morire, ma quelli che delineavano il fatto che HR potesse morire a causa mia. Mi ero presa una responsabilità troppo grande.
La donna poi sparì in una breccia lasciandosi dietro il suo sapere di morte.

***

Ci trovavamo in un ennesima stanza sta volta molto più grande.
<Ma io dico sei impazzita?> tutti mi urlavano contro da dietro.

Io invece ero occupata a fissare le registrazioni di Gispy all'azione per studiare una qualsiasi possibilità di avere successo.

<É brava> parlò Julian guardando lo schermo.
<Gipsy é una leggenda sulla nostra terra> spiegò HR.
<Perché vuoi combattere contro di lei?> parlò Caitlin.
<No la vera domanda é come farai> Urlò Barry.
<Già, come farà una ragazzina a combattere una donna così forte... Moriresti al primo colpo> continuò a blaterare Julian.
<Non ne sarei così certa Malfoy> mi girai verso il gruppo.
<Avresti dovuto lasciare che conbattessimo noi> Parlò Cisco.
<A che scopo? Morirete e con voi pure lui> indicai HR.
<Ci stai per caso nascondendo un abilità di cui non siamo a conoscenza?> continuò Cisco.
<Sono finita in quel buco blu perché combattevo una guerra a mani nude... Senza Chione> volli precisare.
<37 Eretici ho combattuto con soli arco e frecce> continuai.

<Pensi di uccidere Gispy con un filo e due bastoni?> continuò Julian.
<Si>
<State affidando la vita di HR nelle mani di un adolescente che pensa di essere forte... Non sei forte piccola mia, sei solo debole, e la tua debolezza ti ha internato su questa terra> parlò Julian.

Aveva ragione... Le mie debolezze mi hanno condotto qui... Mio padre, Peter... Neil, loro erano le mie debolezze, persone per la quale ero disposta ad aprirmi alla morte. Potevano essere chiamate debolezze? O forze?

<Ho bisogno solo di arco e frecce, e il tuo laboratorio Cisco> decisi di non fare caso alle parole di Julian. Non meritavano la mia attenzione.

<Oh attendi un attimo> corse via Cisco per poi tornare indietro con un arco... Bellissimo.
<E quello dove l'hai preso?> lo indicò confuso Barry.
<Lo rubato da Arrow durante la battaglia contro gli alieni> disse facendo spallucce mentre me lo porterà assieme alla faretra con qualche vecchia freccia.
<Cisco> lo riprese esausta Caitlin.
<Che c'è? Era lì che mi supplicava di prenderlo> strillò.

<A cosa ti serve il laboratorio?> Chiese HR.
<Pensi che combatterò contro l'esattrice con delle classiche frecce?> lo schernii.
<Non puoi svegliare la tua killer frost?> parlò Julian.
<Beh la ucciderebbe, questo é poco ma sicuro, ma poi ucciderebbe me, voi e tornerebbe sulla mia terra per far fuori anche il resto>

Non fiatarono.

<Allora... Appena avrai finito con le tue frecce allestirò qui uno spazio per l'addestramento> mi avvisò.
<Tu Caitlin prepara l'unità medica> continuò.
<Cosa? Perché deve preparare l'unità medica?> lo guardai.
<Per quando... si insomma... per quando tu la batterai... Quando la batterai avrà bisogno di assistenza medica, perche tu la batterai... Ne sono certo> cercava di nascondermi il fatto che nessuno credesse in me in questa occasione.
Non avevo bisogno del sostegno di nessuno. L'ho fatto altre volte e lo farò per altre ancora...

Caitlin trascinò via Julian sussurrandogli qualcosa del tipo che poteva tenere la bocca chiusa dall'inizio fino ad ora.

<C'é qualcuno che l'ha mai battuta?> mi rivolsi ad HR sotto gli occhi di Cisco e Barry... gli ultimi rimasti.
<Si> disse sicuro... Mentiva.
<No> affermò successivamente.

<Buono a sapersi> andai a sedermi sulle gradinate che avevano sopra altri monitor.
<Avanti Rue... dimentica tutto quello che hai sentito fino ad ora... Meriti che noi abbiamo fiducia in te... Io ho fiducia in te> mi venne davanti Barry. Non cambio niente però.
<Mi conosci da pochi giorni Rue... Perche vuoi rischiare la tua vita per me?> aveva veramente bisogno di risposte? perché in realtà non le avevo neanche io.
<Così... Avevo voglia> feci spallucce punzecchiandomi il dito con la punta di una delle frecce.
<Ma dai perché> insistette.
<Perché se non lo facessi... Tu moriresti, e non voglio avere altre persone sulla coscienza quando avrei potuto evitare tutte le loro morti> sputai il rospo.
<Dicevi che nessuno ti aspettava sulla tua terra> parlò Cisco.
<É così... Lo faccio per salvarti HR... Ma lo faccio anche per salvare me stessa dal percorrere la vita che dio sta preservando a me>

Dall'altra parte non c'erano tutti... alcuni di loro sono morti, La mamma... Peter... tutti morti. Ma ad aspettarmi c'era mio padre. E come avrei potuto fare in modo che non venga ucciso se non mentire alle persone che mi stanno aiutando.

Non parlarono, in realtà non diedi loro il tempo di farlo... Sapevo solo che dovevo andare nel laboratorio.

"É giunto il momento di costruire le tue prime frecce truccate spacca-culi"

Ricordai quel lungo pomeriggio trascorso con Clint a costruire frecce prima della battaglia del Queens che alla fine neanche usai. Fu uno dei tanti momenti trascorsi con loro che si posso definire belli. Aver avuto per un po' un padre rese la mia vita leggermente migliore, anche se mamma non c'era più, sapevo che era felice del fatto che finalmente avessi trovato delle persone che potevo ritenere una famiglia, non come quella che ho dovuto avere per 17 lunghi anni...
Clint era una figura importante per me... Molto... E come lui, tutti gli altri lo erano e lo saranno sempre.

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