Capitolo 5
"Hela's pov"
<La cosa che nessuno ti dice mai del combattere contro i criminali é che niente resta sempre uguale. Più fatichi duramente per sconfiggere i cattivi più loro alzano il tiro>
Eravamo tutti nel Cortex alle prese con dei rapinatori. HR era impegnato con un suo progetto personale. Ci teneva a raccontare le avventure del team Flash ad un registratore al quanto strano... Una penna.
<Fortunatamente anche il nostro team ha un arma segreta, un uomo di scienza, un uomo d'azione... E il nome di quest'uomo é HR Wells... E con un solo colpo del mio cannone a turbina, spedii i malvagi...> continuò con il suo racconto prima che potesse essere fermato bruscamente da Cisco.
<HR!> urlò dopo averlo chiamato innumerevole volte.
<Aiuta Barry> ordinai io.
<Si aiuto Barry> si svegliò lui.
<Dov'é Kid Flash> chiese la dottoressa Snow. Che nome bizzarro.
<Sta arrivando... Stai arrivando? Servi a Keystone Bridge> parlò HR.
<Non sarete sempre così disorganizzati> si lamentò l'ultimo arrivato.
<C'é del metodo in questa baraonda> Mi intromisi io nonostante non sapessi neanche come lavorassero di solito questi tipi. So solo che se avessero fatto quest'osservazione a mio padre, lui avrebbe risposto così.
<Guarda e impara> disse Cisco.
<La gang elettrica va a nord> mi sedetti accanto a Cisco.
<Fermateli prima che raggiungano la Freeway> disse lui mettendo in guardia i due in azione.
Dai microfoni si sentivano molti spari... Forse mi mancava un po' essere sul campo di battaglia. Ma dovevo stare al mio posto, almeno per ora.
Si sentii un grosso tonfo e in sottofondo delle ragazze festeggiare. Ce l'avevano fatta.
***
<Bel salvataggio... Nemmeno io avrei saputo scrivere di meglio> parlò HR.
I due super eroi arrivarono ai laboratori una decina di minuti dopo trionfanti.
<É stato merito di Barry> volle precisare Wally.
<Si bravi... ma ho trovato sei modi in cui avreste potuto gestirla meglio> ci mostrò Julian il suo monitor.
<Taci> esordii io guardandolo male. Quel suo modo di fare non mi andava chissà che a genio. Forse il suo essere un figo pazzesco mi permetteva di mandalo giù.
<Però quelle sexy cheerleader hanno gradito il nostro intervento> precisò Wally.
<Mi sento un po' fiacco... Vi posso offrire un caffè da Jitters?> HR trascinò via Wally.
<Bond sei dei nostri?> si riferì a Julian.
<No grazie> si rifiutò.
<Tu 616?> chiese a me.
<Grazie HR, magari un altra volta> sorrisi per non sembrare sgarbata.
<Allora... quante cheerleader sexy c'erano> Iris si rivolse al suo ragazzo.
<Ho fatto il bravo ragazzo> sorrise dandole in bacio.
Io li sullo sfondo sembravo una sfigata, ma non riuscii a fare a meno di una conversazione che mi attirò anche tanto.
<Volevo chiederti... Quando hai scovato la gang elettrica hai visto se si stavano incontrando con qualcuno?> Parlò lei.
Barry pareva non capire.
<Gira voce che ci sia un nuovo fornitore con accesso ad armamenti sofisticati tipo il fucile che ha usato plunder> spiegò la donna.
<E non credi che debba occuparsene la polizia?> fece lo scrupoloso Barry. Mi ricordava tanto qualcuno.
<Sono una giornalista Barry... Non posso ritirarmi dal mondo a causa tua> controbatté la donna. Un po' mi dispiaceva per l'uomo.
Lo baciò prima di andare via...
<Non posso perderla ragazzi, ditemi che avete trovato un modo per cambiare il futuro> si rivolse successivamente a me e Cisco.
<Abbiamo trovato un modo per cambiare il futuro> Esordì Cisco.
<Dici davvero?> Parlò Barry.
<No> mi intromisi io.
<Ma con l'aiuto di Rue abbiamo trovato il modo di mapparlo> disse Cisco.
<Ti piacerà seguimi> lo guidai fino al laboratorio personale di Cisco dove io e lui discutemmo per tutta la notte della situazione di Iris divertendoci però a costruire la scena del futuro con i lego. Lavorare in questa maniera dopo molto tempo mi piacque...
<Julian ci ha suggerito di fare una ricostruzione in 3D della scena del futuro che abbiamo visto> spiegai appoggiandomi al tavolo.
<Con dei giocattoli> ci scutò.
<Il mezzo non é importante> spiegò Caitlin. Indossava quella maledetta collana che mi faceva impazzire. Resistevo con tutta me stessa alla mia nemesi ma diventava sempre più difficile. Preferivo tenere le distanze.
<I lego sono una forma d'arte> dissi io.
<Alleluia sorella> disse poi Cisco.
<Segui il concetto Barry> volli iniziare a spiegare ma lui continuava a distrarsi.
<Questo sono io? Perché é un astronauta?> afferrò lui la sua impersonificazione.
<Ripeto... Segui il concetto Barry> glielo strappai via esausta.
<Questo diorama dice che devi coprire questa distanza in meno di 0.21 secondi> spiegò Cisco.
<Voi che ne pensate> si riferì a me Caitlin e Julian che era appena entrato in stanza.
<Io dico che quello che gli stiamo proponendo é impossibile> dissi
<Fallirai Barry> continuò Julian posando la sua giacca.
<Sta zitto> lo scansai prima di prendere un pennarello e trascinare una lavagna.
<Il multiverso é un concetto nuovo per me... Ma non la matematica>.
<Questa é la linea temporale della tua velocità> disegnai un piano cartesiano. l'asse delle y rappresentava la sua velocità, quella delle x il tempo.
<Mi sono permessa di sbirciare un po' nei vostri archivi>. Cisco sbuffò, odiava che fossi in disaccordo con lui, ma se avessero pensato di potercela fare in questo modo, le tessere del domino di cui parlavo, non sarebbero servite a nulla.
<Questa é la sua velocità massima di quando hai acquisito i tuoi poteri la prima volta... questa é la tua velocità massima di ora... questa é quella che dovrai avere a maggio per coprire quella distanza in 0.21 secondi> costruii un piano cartesiano sotto i loro sguardi di fuoco.
<Come vedi é impossibile>
<Sei andata a scuola?> alzò il sopracciglio beffeggiando Julian.
<Sai, potevo diplomarmi a quindici anni se avessi continuato gli studi> lo guardai con sfida.
<Grazie per il tuo stimolante discorso di incoraggiamento coach, ora torna pure in panchina... qui é tutto sotto controllo> mi provocò Cisco.
<Penso che abbiate bisogno di me in campo. Sono l'unica persona che in questo momento pensa con il cervello e non con il cuore, finirai per far avverare il futuro chiaro?> posai la penna con forza sul diorama che tanto ci mici a costruire con l'uomo che ora mi sottovalutava.
<Pensate di farvi aiutare da un adolescente con problemi di gestione della rabbia?> parlò Julian.
<Attento a come parli impostore> mi si illuminarono gli occhi. Lui indietreggiò. Aveva una paura matta di Killer Frost.
<Ok ora calmati> mi venne in contro Cisco.
<Non intendevamo ecco... Ferirti> mi si posò davanti.
<Se pensi di ferirmi con così poco, allora dei fuori strada> gli sbattei i capelli letteralmente in faccia calmandomi.
<Voglio solo darvi una mano, e dovete accettare> mi rivolsi a Barry.
<Hai ragione, non si possono mettere in dubbio quei calcoli> indicò la lavagna.
<D'accordo, allora dovremmo trovare un altro modo> parlò Cisco.
<O mio dio Cisco... sai ragionare> lo presi in giro. Odio chi mi contraddice.
<Assolutamente... Iris non deve morire>
***
Mi ero appena fatta la doccia dopo averne trovata una con asciugamani, saponi e shampoo nuovi.
Ero nella stanza ormai mia con i capelli bagnati seduta a contemplare Chione. Provavo a parlare con lei, ma evidentemente era in silenzio stampa.
D'un tratto qualcuno bussò alla porta.
Entrarono Cisco e Caitlin.
<Sei venuto ad insistere sul non volermi coinvolgere?> mi sedetti a capo del letto.
<Non esattamente, abbiamo una cosa per te> mi fece vedere un cofanetto blu acceso.
Non appena lo aprì, si rivelò una collana, identica a quella di Caitlin.
Sorrisi prendola in mano, il suo potere mi spaventava.
<Non so se voglio veramente indossarla> li guardai in faccia.
<É l'unico modo per non soffrire> si sedette accanto a me Caitlin.
<No... l'unico modo era quello di convivere, di sopravvivere insieme come sempre avevamo fatto> mi rammaricai.
<É evidente che qualcosa è cambiato tra voi due... Quello ti darà la calma e il tempo di scoprirlo> sorrise Cisco.
Non appena la indossai, mi sentii molto più leggera.
<Ecco noi due volevamo farti vedere qualcos'altro> mi guidarono fino al laboratorio di Cisco.
Li non appena entrai... C'era un manichino vestito. Mi si fermò il cuore.
<O mio dio> mi vennero le lacrime agli occhi. Non nascosi in alcun modo in fatto che dovessi proteggere la mia famiglia.
<Ho cercato di sistemarlo in tutti i modi> feci qualche passo in avanti.
Quel manichino, vestiva il mio vestito del ballo di fine anno... quello con cui combattei per la mia famiglia. Quello che mio padre mi regalò.
Le lacrime solcarono di più la mia pelle non appena focalizzai la collana di mamma.
L'andai a toccare con la punta delle dita.
<HS> mi venne dietro Cisco.
<Di chi sono quelle iniziali> Chiese Caitlin. Come potevo mentire in una situazione del genere.
<Nessuno> fermai quel momento di pura emozione prendendo la collana e nascondendola nel palmo della mia mano. Decisero di non fare domande anche se sapevo che ne volevano fare tante. La cosa importante però era che non venissero a sapere di nessuno della mia famiglia.
<Quando sei arrivata avevi indosso questi... Poi quando sei resuscitata abbiamo pensato di conservarli per poi restituirteli> Disse Caitlin mentre io mi limitavo a fissare il vestito.
<Vuoi parlare di quei due giorni?> chiese Cisco.
<So già tutto di quando sono morta... Sono un eretico> Li guardai con gli occhi lucidi e la voce rotta.
<Un eretico?> Chiese Caitlin.
<É così che si facevano chiamare> continuavano a non capire, lo sapevo che volevano tutti i minimi dettagli del mio essere un eretico e di tutta la mia storia.
<Questi eretici sanno nascondere di esserlo> disse Caitlin. La guardai.
<Non c'era traccia di materia oscura nel tuo organismo, non sapevano fossi un metaumano> Spiegò.
<Beh non ci vuole tanto> dissi loro.
<Come hai ricevuto i tuoi poteri?> continuò a chiedere Cisco, si ostinava a sapere tutto...
<Un esplosione> dissi secca. Avrebbero fatto due più due se avessi detto loro che fu Aron Connor a crearmi con l'aiuto di James.
Esistono questa specie di Doppleganger. Se Julian ne aveva uno, allora qui dovevano esserci anche tutti gli altri compresa io... Non posso rischiare ancora la vita della mia famiglia... Continuò a ripeterlo, ma siamo sicuri stessi facendo il lavoro per bene?
<Comunque> volle uscire dal discorso Caitlin.
<Ah vero, avevi indosso anche questi>
Mi diede i miei occhiali e l'orologio. Era Aris...
<Aris> sussurrai <Chi é> chiese Cisco.
<É la mia intelligenza artificiale> sussurrai indossando gli occhiali e cercando di accedere l'orologio.
<Non funziona, ho cercato di aggiustarle ma non ci riesco> si rammaricò Cisco.
<Basta regolarle sulla frequenza di questa terra... É un intelligenza aperta a tutti gli angoli del mondo, che vuoi che sia un mondo diverso> gli feci l'occhiolino mente si accorgeva si essersi fatto scappare un idea del genere.
<Ti lasciamo aggiustare la tua roba> sorrise Caitlin trascinandosi via Cisco.
<Ragazzi> lo fermai sull'uscio della porta.
<Grazie> sussurrai sorridendo. Essi fecero altrettanto andando via.
Nell'indossare la collana di mamma che mi diede mia padre piansi. Piansi tanto... Emozioni che cercavo di reprimere avevano però sopraffatto... Piansi per mamma... Papà... Neil... Peter... Per tutti.
Mi consolai aggiustando Aris.
Nel vederla svegliarsi e collegarsi anche ai miei occhiali e dopo averle rivelato la mia doppia identità... pensai in contemporanea alle sue parole <Io sono Aris, l'intelligenza di Rue Ridger> al fatto che fosse l'unica voce che mi teneva ancora ancorata alla mia terra...
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top