capitolo 15
Aggiorniamo i miei veri genitori sulla guerra e usciamo di corsa. Scossa dall'accaduto, mi dirigo non so dove, seguendo le persone che erano con me in casa. Non so più nemmeno chi di loro sia la mia vera famiglia; è successo tutto così in fretta e non ho ancora avuto il tempo di realizzare ciò che era appena accaduto. Fisso le spalle di Scarlett davanti a me mentre una marea di pensieri mi attraversano la mente: non sono una Bloodhunters, la prima parte della mia vita è stata cancellata dalla memoria per effetto del portale con il quale sono arrivata nel mondo che fino a qualche ora fa consideravo "casa". I miei veri genitori non hanno poteri magici, sono appartenenti alla popolazione sconosciuta di cui si parla nelle leggende. Scarlett e Nathan non sono i miei veri fratelli; stavo vivendo una menzogna, completamente convinta di essere una Bloodhunters, vivevo tranquilla in una grande metropoli, inconsapevole del fatto che i miei genitori mi stavano cercando disperati, senza avere speranze di trovarmi. Cerco di non pensare più a tutto ciò ma sembra impossibile; una lacrima mi scende veloce sulla guancia mentre continuo a seguire mia "sorella" non so dove, ma so che non mi interessa, non è importante, poiché l'unica domanda che continuo a pormi da quando ho scoperto tutto è: "Chi sono io? "Da lontano intravedo il corpo di Noah e conduco tutti a seguirmi per raggiungere lui e la sua famiglia. D'impulso lo abbraccio, l'unica cosa di cui ho bisogno ora è di lui, la persona che con Cheryl rimane tuttora ciò a cui ho sempre voluto bene. È preoccupato per me, lo capisco dal suo sguardo. Piano piano allenta la presa dell'abbraccio e con voce dolce mi chiede: "Ti senti bene?". Lo guardo e lo invito a seguirmi: "Ti devo spiegare delle cose". Ci mettiamo dietro ad un albero, e tra il caos della battaglia, inizio a parlare: "Noah, non sono una Bloodhunters." Sto per piangere, ma continuo senza esitare: "È stranissimo, non so come dirtelo... ecco... sono un'umana". Victoria mi aveva spiegato che la "popolazione sconosciuta" veniva in realtà chiamata specie umana. "i miei genitori non sono Klaus e Malia, loro mi hanno cresciuta e amata, ma la verità è che da piccola sono caduta accidentalmente nel portale, e sono finita nel mondo dei Bloodhunters! Noah, non mi è ancora arrivato il potere, io non sono come voi, non lo sono mai stata..." lo vedo un po' scosso da questa notizia, ma il suo sguardo si addolcisce, amo quando fa così, e prende la parola: "Hey, non mi importa chi sei. Lo capisco che è strano, ma nulla mi farà cambiare idea: sei una delle persone più brave e belle su questo mondo, sei semplicemente unica avanti, non piangere che così mi commuovo anche io" mi rivolge un sorriso, faccio lo stesso e finiamo di nuovo per abbracciarci. Ci guardiamo negli occhi avvicinandoci piano piano.
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