Capitolo 41

"Peter pov's"

Dolore... Sento solo dolore, costante e forte, mi induce a pensare di smettere di combattere e di raggiungere i miei, ma lascerei dall'altra parte tante persone, Ned... Il signor Stark... Zia May... E poi c'é lei, Hela Stark, non so descrivere cosa io prova per lei, pur essendo una relazione difficile e non come me l'aspettassi, lotto ogni giorno per tenerla vicino a me, potrebbe andarsene da un momento all'altro, la nostra non é una delle classifiche relazioni, é difficile, ma bella....

Il dolore si sta alleviando, piano piano, ma sto già migliorando.

Un bagliore di luce mi investe la vista nonostante fossi ancora dormiente, e di colpo i miei occhi si aprirono, debolmente... ma di aprirono.

Mi guardai leggermente intorno per poi notare che erano le 9 del mattino.

C'era una presenza, una persona appoggiata su di me, era lei...
Era lì per me, é rimasta tutta la notte qui con me, stava dormendo con le braccia appoggiate alle mie gambe e la testa affondata fra di esse, avevo due possibilità, lasciarla dormire e continuare ad osservarla oppure svegliarla e godere del suo sorriso che mi scioglieva ogni volta.

Le accarezzai i capelli con il palmo della mano ma sembrava non svegliarsi.
<Lo sai che quando qualcuno mi fissa riesco ad accorgermene anche quando dormo> disse con la testa ancora infilata fra le sue braccia.
<Quante volte te ne sei accorta> dissi arrossendo come un peperone.
<Tutte le volte> disse alzando la sua testa e mostrando un sorriso immenso.

"Hela pov's"

Lo vidi arrossire dopo la mia dichiarazione, dopo tutte le volte in cui mi guardava nel sonno penso sia il minimo.
<Stai bene?> Chiesi con un filo di voce.
<Sto bene> disse sorridendo.
<É-é tutta colpa mia... i-io dovevo essere lì...> non mi lasciò tempo di finire che mi zittì con le sue parole.
<Non é colpa tua, non pensarlo neanche> sussurrò.
<Stavi morendo> dissi con il cuore in mano.
<Il cuore batte ancora> disse prendendo la mia mano e poggiandomela sul suo petto ancora coperto di fasciature che erano pulite rispetto a ieri, sembrava che il dottore fosse passato durante la mia dormita.
<Anche forte> dissi con gli occhi lucidi.

Passarono forse minuti, stavamo lì a fissarci, decisi di fare quello che mi sentivo dal cuore di fare e di rischiare.

Mi avvicinai al suo volto per poi poggiare le mie labbra alle sue in un bacio breve e semplice ma che mi mandava fuori di testa.

<Sei sorpreso?> Dissi ad un centimetro dal suo volto intravedendo uno sguardo confuso.
<Non me l'aspettavo> disse toccandomi i ricci, amavo quando lo faceva.
<Beh cerca di godertelo> dissi facendogli capire che non sarebbe risuccesso a breve, ma nuovamente poggiai le mie labbra sulle sue, un bacio a stampo semplice, ma non riuscivo a smettere di sorridere.

<Vieni qui> disse facendomi spazio sul suo lettino.
<E se facessi saltare qualche filo e tu schiattassi> dissi ansiosa facendolo ridere.
<Non schiatterò tranquilla> disse facendo le virgolette con le mani alla parola "schiatterò".

Mi accovacciai accanto a lui lasciando che lui appoggiasse la sua testa sull'incavo del mio collo mente gli accarezzavo i capelli spettinati.

<Ti amo> dissi senza neanche pensare, dopo neanche un secondo mi accorsi di quella che avevo detto.

Lo vidi irrigidirsi allorché smisi si giocare con i suoi capelli e andando nel panico, ho fatto una cazzata.

Mi irrigidii anche io, la sua testa era appoggiata al mio petto ed ero sicura riuscisse a sentire il mio cuore andare all'impazzata.

<Ti amo> disse successivamente prendendomi per mano, persi un battito, forse due o tre, diamine lo aveva detto.

Mandai la testa all'indietro e tirai un lungo sospiro prima di tornare a giocherellare con i suoi capelli mentre rideva.

<Signor Parker, si é svegliato> disse il dottore entrando, allorché smisi di giocare con i suoi capelli e cercai di alzarmi, probabilmente non dovevo essere lì.
<Peter> disse Stark correndo verso la sua direzione.
<Stai bene?> Disse Stark sedendosi nella sedia opposta alla mia.
<Sto meglio signor Stark> disse annuendo.

<Ti conviene sparire Giulietta> disse Stark incrociando le braccia, avevo un padre geloso o sbaglio?

Risi e mi alzai <come vuole lei signore> dissi sistemandomi i vestiti e i capelli.

<Fammi uscire voglio salutare l'aracnoide> disse Frost facendomi sobbalzare.
<Non ora> dissi facendo girare tutti verso di me.
<Con chi parli?> Chiese il dottore forse non sapendo della mia situazione.
<Dai voglio salutare il tuo fidanzatino> disse quasi supplicandomi.
<Frost no> dissi severa mentre mi allacciavo le scarpe, intanto gli altri mi stavano ancora fissando.
<Io esco comunque> disse prima di prendere il controllo, non ebbi il tempo di disapprovare che ero già bionda.
<Sei sveglio aracnoide> disse incrociando le braccia e guardandolo storto, non andavano molto d'accordo.
<Che ci fai tu qui> disse Peter guardandola male, eh sì, non vanno per niente d'accordo.
<Sono venuta a dirti che non ho provato a farti fuori durante la tua breve ritirata, anche se avrei voluto> disse lei con voce d'odio.
<Frost..> disse cercando di sistemare la rivalità.
<Frost per gli amici, tu puoi chiamarmi Killer Frost> disse voltandosi e cercando di andare via.
<Dove intendi andare> chiese severo.
<Potrei congelarti la lingua per farti stare zitto> disse avvicinandosi ulteriormente, Stark si alzò e si mise fra i due.
<Frost per favore> disse mio padre
<Quando qualcuno mio odia, io lo faccio fuori> disse accendendo sempre di piú gli occhi, la stavo perdendo?
<Ricorda chi sei Frost> disse Stark con orgoglio e comando.

Gli occhi di Frost si attenuarono un po'.
<Dove vai?> Disse Stark.
<Non sono affari tuoi> disse incamminandosi verso la porta.
<Ah e se vi interessa, ho il suo permesso> disse andando tutto verso l'uscita della torre.

Era ancora diretta verso il corridoio quando qualcosa piombò giù dal soffitto dopo averci fatto un buco.

<Salve sorellina> disse un uomo di colore, era strano, aveva un bagliore viola attorno alle mani, e gli occhi completamente accesi di un viola.
<E tu chi sei> chiese lei facendosi avanti.
<Frost non ha buone intenzioni, scappa!> dissi senza guadagnarmi però una risposta da parte sua.

<Chiamai purpleboo> disse facendo un passo avanti fiero.
<Che nome orribile> disse illuminando ulteriormente gli occhi, stava per saltargli addosso.
<Sicalis gradisce la presenza del suo fallimento> disse.

Rabbrividii e pure Frost, era uno dei seguaci di Sicalis.
<Ti ha chiesto di venire altrimenti il fidanzatino sarebbe morto, ma preferisce prenderti con la forza> disse una donna che apparve proprio dietro di me, era alta e bionda, con fare spocchioso.
<Potete tranquillamente dirgli di inviarmi una cartolina, non andrò in quel bunker puzzolente> disse Frost facendo materializzare tra le mani due paletti di ghiaccio.
<Sai del bunker, allora é un segno> disse l'uomo che alla fine sembrava solo un ragazzo.
<Volete combattere?> Chiese con fare minaccioso.
<Combattere contro la nostra sorellina?> Chiese la donna.
<Non sono la sorellina di nessuno> disse Frost attirando l'attenzione di alcuni Avengers.
<Frost che succede> disse Stark uscendo dall'infermeria seguito da un Peter malconcio, in aggiunta uscirono pure Thor, Nat e Wanda dalla stanza accanto all'infermeria.

Frost stava iniziando ad andare nel panico, se Sicalis la voleva non era un buon segno, in fin dei conti siamo convinte fosse lui ad averla creata.

<Stark devi portare Peter via da qui> disse preoccupandosi per il mio ragazzo, non me l'aspettavo.
<Non vado da nessuna parte> disse Peter cercando di farsi avanti.

<Vi conviene andarvene> disse Thor ritirando il suo martello, intanto le ragazze si erano preparate, Wanda illuminava i suoi occhi e Nat aveva appena messo in mostra le sue due pistole.

<Ce ne andremo, ma solo con lei> disse il ragazzo indicandomi, ovvero Frost.
<Non andrò da nessuna parte> disse Frost scagliandosi sull'uomo che però grazie al suo potere di cui non ne conosco la funzione é riuscito a bloccarla solo tendendo la mano, avevamo entrambe una sensazione strana, non so come descriverla, sembrava come camminare sott'acqua.

Vidi Thor e Wanda scagliarsi contro i due ragazzi mentre Nat sparava in lontananza.
Vidi la bionda tendere le mani si lati e sprigionare un bagliore giallo che aveva respinto tutti lontano, poi successivamente con le mani creò una specie di bolla gialla come protezione.

L'uomo aveva appena ritirato la mano e Frost cadde a terra, si stava rialzando, dalle sue mani usciva un vapore freddo che riuscivo a sentire pure io, la sua voce si fece sempre piú metallica e gli occhi accesi piú che mai.
<Ho promesso di non uccidere nessuno, ma per voi farò un eccezione> disse scagliandosi sulla ragazza, la ferì con un paletto ma non riuscì a fare nient'altro...

L'uomo da dietro di lei la colpì dritto alla schiena con una lama lunga, infatti riuscì dallo stomaco facendola cadere a terra in ginocchio.

Sentivo dolore, come se stessi morendo con lei, la sensazione era diversa dalle altre volte, Frost si stava tenendo tutto il dolore per se, non lo sta condividendo e questo l'avrebbe uccisa.

<Frost, condividi il dolore, ti ucciderà> urlai nella speranza che mi sentisse, ma non fu cosí.

Vidi Peter urlare e Stark pure, Wanda e Thor cercavano di tirare giù la cupola gialla mentre Nat era ferma con le pistole tese, era sotto shock.

Frost si accasciò a terra ridandomi il controllo, non ce l'aveva fatta a tenere tutto il dolore per se.

I miei occhi si spensero e i capelli ritornarono scuri, avevo il mio sangue tra le mani e il sorriso compiaciuto della ragazza che avevo davanti.

La catana venne sfilata dalla mia pelle causandomi un dolore inimmaginabile.

Delle braccia mi avvolsero, il ragazzo mi prese in braccio a mo di principessa, non so perché tratteneva le lacrime, sembrava conoscere Frost ed era molto dispiaciuto.

Successivamente la donna ritirò la cupola facendo cadere tutti a terra, successivamente il ragazzo si smaterializzò mente delle luci viola lo avvolgevano.

Persi i sensi.

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