Capitolo 14

Ero stra in ansia, era venerdì sera e stavo perfezionando un piccolo orologio per poter comunicare con Aris.
Il giorno dopo sarebbe stato quello decisivo, o ce la facevo ed ero salva io e chi mi circondava, o fallivo e finivo in prigione per furto.

Per coricarmi un po' ordinai una pizza, avevo tanta fame e non avevo voglia di cucinare anche perché il frigo era vuoto.

***

Finii di mangiare e corsi in doccia per lavarmi i capelli dato che erano sudici, successivamente impostai la sveglia alle 7 e andai a dormire.

"Il giorno dopo"

La sveglia suonò, sarebbe stata un giornata lunghissima, feci colazione con latte e cereali, andai in bagno e mi feci uno chignon disordinato, ed andai a scegliere l'outfit, doveva essere qualcosa di comodo, sicuramente non largo come piaceva a me, quindi optai per dei pantaloni attillati, per questo riguarda il sopra mi concessi una felpa nera corta e larga con cappuccio.

Corsi in sala ad allenarmi, con la scuola persi l'abitudine ma dovevo ritornare in forma, quindi iniziai con degli squat, delle flessioni, dei piegamenti e così via.

Si fecero le 5 del pomeriggio, ero pronta, per le 6 massimo 6 e mezza sarei uscita di casa e finalmente sarebbe tutto finito.

Mi ricordai che Peter oggi aveva il saggio, decisi di scrivergli "buona fortuna per oggi" senza però aspettarmi una risposta.

***
Erano le 6 meno 10, mi diressi verso l'uscita in direzione della torre degli Avengers, ero incappucciata con le mani in tasca e camminavo a passo svelto, si stava facendo anche buio.

Ero ormai a due isolati dalla mia destinazione, quando mi arrivò un messaggio da parte di Peter "❤️".

Mi fermai per un secondo a fissare il suo messaggio, un cuore rosso...

Non so bene descrivere la sensazione che sentii in quel momento, ero certa non di non star facendo la cosa giusta.

Nonostante la mia missione fosse per un bene superiore cambiai direzione, ho lasciato che fosse il cuore a guidarmi questa volta, che mi condusse verso il teatro dove si sarebbe tenuto il saggio.

***
Ero lì davanti all'ingresso, non c'era piú nessuno in coda e non avevo neanche il biglietto, ma per mia fortuna il controllore si era assentato dandomi la possibilità di sgattagliolare dentro.

C'era una ragazza sul palco, stava ballando, era veramente bella ed aggraziata, ma di Peter ancora nessuna traccia, mi sedetti in ultima fila, il mio orgoglio mi impediva di farmi vedere da lui, non volevo sapesse che fossi lì, l'importante per me era esserci.

Alla fine dell'esibizione della ragazza tutti si alzarono in piedi per applaudire.
<Fate un applauso per Audrey!> Disse al microfono quello che doveva essere il presentatore.
<É un onore ora presentarvi Peter Parker che si esibirà in danza contemporanea!> Urlò mentre Peter saliva sul palco.

Avevo il cuore a mille quando la canzone partì e lui incominciò a ballare.
I suoi movimenti associati alla melodia della canzone mi provocarono un mancamento respiratorio.

Finita la sua esibizione il pubblico voleva impazzire, tutti esultavano e avevano pienamente ragione, Peter ero stato a dir poco spettacolare, avevo tanto talento.

Il presentatore dopo che Peter scese dal palco annunciò la fine dell'evento, in quel momento mi misi di nuovo il cappuccio e mi diressi a passo svelto vero l'uscita per non incontrare nessuno di mia conoscenza.

Durante il tragitto iniziò a piovere fortissimo, ero completamente fradicia, ma il rumore delle gocce che battevano sul suolo mi diedero il tempo di riflettere sulla mia decisione, avevo veramente messo a rischio tutto per un ragazzo? Avevo veramente abbandonato il lavoro di mesi e mesi per un saggio?
Ero molto confusa, non stavo ragionando in quel momento, non ero completamente lucida, sapevo solo che a prendere decisioni non era la mia mente, ma il mio cuore...

***

Dopo essermi fatta lo shampoo e infilato il pigiama qualcuno suonò al campanello, stava ancora piovendo a dirotto e non avevo la minima idea di chi potesse essere.

Mi diressi vero la porta e aprii.
<Peter..> sussultai, era fermo davanti a me, fradicio e con gli occhi gonfi per il pianto.
<Non sapevo dove andare...> Disse sussurrando.
Senza tener conto della mia fobia gli avvolsi il collo dando il via ad un abbraccio, affondò il suo viso tra i miei capelli singhiozzando come un neonato, gli sussurravo all'orecchio di calmarsi e che sarebbe andato tutto bene.
Dopo qualche minuto sciolse l'abbraccio si accorse che mi aveva bagnata tutta quanta ed iniziò a scusarsi:
<M-mi d-dispiace> disse indicandomi la t-shirt bagnata.
<Non ti preoccupare, entra altrimenti prendi freddo> dissi invitandolo a sedersi sul divano, gli passai un asciugamano con cui avrebbe dovuto asciugarsi i capelli poi mi diressi nella stanza di mia madre e tirai fuori un vecchio scatolone contenete i vestiti del mio ex patrigno.
<Mettiti questi> dissi passandoglieli.
<Grazie> disse con voce forzata, era scosso da ciò che gli era successo ma non sapevo come aiutarlo, non sono brava in queste occasioni.
<Se puzzano di alcol mi spiace..> dissi forzando un sorriso.
<Vanno bene grazie> disse sentendosi sul divano e guardando un punto fisso.
<Vuoi parlarne?> Chiesi io sentendomi accanto a lui.
<Non voglio intrometterti nei miei problemi, non so neanche perché sono venuto qui> disse tutto di un colpo.
<Hey, se ti fa sentire meglio sono disposta ad ascoltarti> dissi prendendogli il viso tra le mani, avevo i brividi e lui pure.
<Dopo il saggio..>  inizio bloccandosi.
<Corsi in camerino dove sarebbe dovuta essere Liz ad aspettarmi..>
<Solo che con lei c'era Elia..>
<Chi é Elia?> Chiesi io interrompendolo.
<Il suo ex...> Ripose sospirando, avevo già capito tutto ma lascia che continuasse.
<Si stavano baciando...> Disse trattenendo le lacrime nuovamente.
Sono sapevo come rispondergli, mi limitai a portarlo a me abbracciandolo forte mentre lui appoggia il suo viso sul mio petto, rimanemmo in quella posizione per minuti, ma sembravano ore, avrei voluto non finisse piú.
<Se vuoi puoi restare a dormire oggi> gli proposi.
<Ci guardiamo qualche film> dissi di nuovo, volevo distrarlo un po', dopo quello che era successo con Liz aveva bisogno di una distrazione.
Lui accettò, accendemmo Netflix e guardammo un film comico, sentire la sua risata mi faceva sciogliere ogni volta.

Prima della fine mi accorsi che si era addormentato, aveva un braccio avvolto su di me, avrei voluto restare così per ore, e così fu.

Lo stavo guardando mentre dormiva sul mio petto, non riuscivo a distogliere lo sguardo, mentre gli accarezzavo i capelli giunsi ad una cruda conclusione: ho preso una cotta per Peter Parker...

"Spazio autrice"
Aaaaaa finalmente glielo fatto dire, aspettavo questo momento da quando ho iniziato a scrivere, siate clementi con me, é la mia prima storia in assoluto.
Un bacino ❤️

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