Chapter V

«Allora Potter,domani giochi giusto?» gli chiese,la rossa dandosi della stupida.

Magari una domanda più intelligente no? Lily Evans non poteva dire qualcosa di meno intelligente,perché ogni volta che stava con James Charlus Potter,diventava una demente.

Proprio per questo non le era mai piaciuto stare con "I Malandrini",
perché appunto diventata stupida.

Solo Merlino sa come Remus riesce a sopportare quei tre.

Certo,lei non li conosceva a fondo,ma abbastanza per giudicarli.

Li conosceva come i ragazzini che andavano in giro a fare dispetti, e a sghignazzare come degli emeriti idioti.

Bhe doveva dire che erano stati smistati in Grifondoro,quindi dovevano avere un gran coraggio e lealtà.

Ma proprio lei queste qualità non riusciva a vederle.

Remus le diceva sempre che,conoscendoli meglio, erano bravissime e fedelissime persone,stupide ma da un buon cuore.

Lily si limitava ad annuire e continuare i suoi compiti di Divinazione.

Forse doveva solo conoscerli meglio.

«Si» rispose poco dopo James, distogliendola dai suoi pensieri «stracceremo quelle serpi» ghignò infine.

E dopo questa "lunga" conversazione piombò il silenzio.

Lily troppo impegnata a pensare a quel corridoio, che per colpa di James non aveva potuto continuare ad esplorare,e da un James impegnato ad immaginarsi la sconfitta dei Serpeverde,e lui a rinfacciarli la vittoria.

Insomma pensieri fuori luogo che vennero interrotti da un rumore proveniente dallo Stanzino delle scope.

«UHUHUHUH» ghignò il Malandrino,di fianco a Lily «l'aria si fa bollente» Lily lo guardò con uno sguardo truce, «e che ne sai può darsi...bhe... può darsi stiano studiando» ipotizzò lei, per non pensare a qualcosa che col passare del tempo se ne sarebbe pentita.

Il moro inarcò un sopracciglio e scoppiò a ridere  «nello stanzino delle scope?» sghignazzò lui «se è così allora verrò più volte con te a "studiare"» mimò con le dita.

Lily,deglutì e gli diede uno schiaffetto nel braccio,cominciando a camminare lentamente seguita dal Cercatore di Grifondoro.

Sperava davvero che lì dentro ci fossero degli studenti intenti a studiare,nonostante dentro di lei sapesse che James aveva ragione.

Ovviamente la sua risposta non tardò ad arrivare.

James rimase a bocca aperta mentre sghignazzava,come faceva a fare due azioni con le labbra, Lily non riusciva a capire, mentre la rossa era fuori di sé.

«SIRIUS MARLENE! VESTITEVI SUBITO» strillò, nelle punte e con una mani alzata, per coprire gli occhi di James, il quale era più alto di lei.

E con l'altra intenta a coprirsi i suoi occhi.

«Te l'ho detto Lily l'aria era bollente, anzi, molto bollente» ghignò James Potter.

Di risposta, si beccò un'occhiataccia, da sotto la mano, da Lily.

***

«Ti prego Marlene» la supplicò Lily «Dimmi che non lo stavate facendo sul serio.» Dopo il "piacevole" inconveniente, James si era portato in camera Sirius per rimproverarlo di non avergli detto della sua cotta, mentre Lily era fuori di testa.
«Senti Lils mi è sempre piaciuto Sirius, era solo una scappatella, per di più sono stata io a volerlo. Quindi, ora non fare la mamma e non dirmi ciò che devo o non devo fare!» E così Marlene, furiosa, uscì dalla stanza, mentre Lily si passò una mano tra capelli.

Si bloccò subito e si guardò la mano tremolante da ciò che stava facendo.
«Da quando faccio le stesse azioni di Potter?» Lily Evans era proprio impazzita, passò una buona mezzo'ora a strillare come una pazza nella sala Comune, mentre, i Grifoni che entravano dal quadro della signora grassa, uscivano immediatamente.

Così, Lily Evans rimase sola, a contemplare la sua pazzia.

Da sola, in una stanza,
Da sola in una vita,
Da sola.

Era possibile che la sua vita era fatta soltanto dalla parola "Da sola?"
Lily mise i gomiti sulle ginocchia e poi poggiò le mani sul mento, fissando la finestra e ammirando il paesaggio.
Lo fissò a lungo, fin quando la sua visuale fu coperta da una scopa, e da un ragazzo dal sorriso smagliante.
Lily, guardò per la prima volta, con molta attenzione gli occhi di James.

Erano così profondi, non si capiva che tonalità castana fosse. Nocciola o colore del cioccolato babbano che tanto amava? Aspetta cosa stava dicendo?

«Lils andiamo a fare un giro in scopa!» Le gridò James. "Ma non stava rimproverando Sirius?" Si chiese Lily mentre deglutiva rumorosamente,
diventando bianca come un fantasma.

«Non salgo in quell'affare» cominciò con voce impaurita, infatti nessuno sapeva della "paura" di Lily Evans, la ragazza perfetta.

Aveva sempre odiato volare.

«Oh andiamo ci sono io con te, che fa non ti fidi di me?» la schernì lui.
«In realtà...» ma non riuscì a finire la frase, che James la prese per le spalle e la posizionò sulla scopa, proprio davanti a lui.
«Non accetto un no come risposta chiaro? Ti chiedo un casino di volte di uscire con me per Hogsmeade, ti chiedo di studiare insieme, ti chiedo di fare il tifo per me, ti chiedo di sederti vicino a  me in Sala Grande, ti chiedo ogni anno nel treno di stare con me e il resto dei miei compagni, e sai qual è sempre la tua risposta? Un secco e noioso no!
Tu non mi conosci non sai niente di me mentre io so tutto. Non ti sei mai soffermata a guardarmi mentre rifiutavi i miei inviti. Certo» rise lui, «Ti sei sempre soffermata su tutto quello che girava in giro, che sono un puttaniere ,un egoista, uno stupido bambino viziato, uno stupido come nei tuoi romanzi babbani. Ma in realtà, cara mia Lils, benvenuta nella vita reale, io con le ragazze non ci vado al letto ci esco e basta.
Sei un egoista, ecco cosa sei Lily Evans, per non avermi mai accettato per quello che sono.»

James si calmò un attimo, cosa stava dicendo? Lily lo fissava senza proferire parola, d'altronde aveva ragione, non l'aveva mai calcolato davvero.

«Mi sono seccato di aspettare, anch'io perdo la pazienza sai?» disse poi, in modo più dolce.

Lily lo fissò un altro po', doveva ammetterlo, James aveva ragione, lei non lo conosceva affatto. Sbuffò sonoramente e poi lo fissò negli occhi.

La posizione non l'aiutava per niente ma si rese conto che questa vicinanza non la disturbava affatto, se solo si fosse mossa in avanti, avrebbe potuto baciarlo.

Scosse la testa e fissò lo sguardo corrucciato di lui «e va bene Potter, facciamo questo stupido giro, ma sappi che se oggi morirò, sarà colpa tua, intesi?»
James sorrise, un sorriso sincero che trasmetteva la sua felicità di averla tra le braccia, un vero sorriso, e non un suo solito ghigno.

Cominciò a prepararsi per lo scatto con la scopa e poi cominciò a volare fino a salire più in alto.

Lily si strinse ancora più forte a James e mise la testa nell'incavo del suo collo.

«Stupido troglodita, lo sapevo, oggi morirò, me lo sento. Merlino aiutami tu» James scoppiò a ridere e si mise a testa sotto mentre Lily si strinse più forte a lui «MA SEI IDIOTA PROPRIO.»

Eh si, la pazzia di Lily Evans aveva raggiunto ormai le stelle che si vedevano dalla torre di Astronomia.

Mentre Lily continuava a fare l'isterica, James se la rideva sotto i baffi «ti prego James portami giù, per favore» lo supplicò lei «ma è ancora presto» si lamentò lui, poi la fissò, un attimo, non aveva proprio un bell'aspetto.

I capelli, di solito lisci e lucenti, erano spenti e tutti arruffati, le labbra erano bianche e le guance non avevano quel rosso che James tanto amava.

Lily, ancora appoggiata nella spalla di James, si accoccolò ancora di più, inspirando il sul profumo.

«E va bene Lils, lo faccio solo perché ti voglio bene» le disse sorridendo, Lily sorrise nella sua spalla, un sorriso che proprio a James non sfuggì.

***

«Lily Evans, voglio una spiegazione, chiaro?» Marlene era furiosa, entrò in sala Grande a grandissime falcate «che avrei fatto stavolta?» Si lamentò la rossa, bevendo un sorso del suo succo di zucca.

Le piaceva da impazzire «hai fatto un giro -da sola- con James Potter con la scopa e non mi hai detto niente? Per di più ti sei lamentata per la mia scappatela con Sirius?!»

Lily abbassò le palpebre e la testa, come per dire -Davvero te la stai prendendo per così poco? Sei seria?!-

«E non mi fissare così» sbuffò Marlene «comunque, domani gioca il tuo innamorato, ci sarai vero?» Per poco Lily non si strozzava con un pezzo di pane «Potter non è il mio innamorato! Non farti strane idee. Siamo solo amici, tutto qui»
Marlene alzò le spalle prendendo anche lei un bicchiere di succo di zucca.

«Sarà, ma a me sembrate più di semplici amici»le disse cominciando a fissare Sirius.

«Sta parlando colei "è solo una scappatella",davvero Marly cara, ci crediamo tutti» Marlene alzò gli occhi al cielo, e poi, prendendola per un braccio, la trascinò fuori la Sala Grande, Sotto lo sguardo interrogatorio di Sirius e James.

~Capitolo corretto il 27/10/2020~

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