• Sixty-fourth •
Elizabeth buttò il cellulare sul letto poi corse velocemente verso la finestra e la spalancò, guardando verso il basso. Cameron era lì che respirava affannosamente, con le mani appoggiate sulle ginocchia, la schiena e la testa incurvate verso il basso. Aveva corso fino a lì per abbracciarmi? Dio, casa sua era dall'altra parte della città!
«Come pensi di salire fino a qui? Con i superpoteri?» domandò scherzosamente Elizabeth poi sorrise contenta mentre fissava la figura slanciata e muscolosa di Cameron che si muoveva a ritmo del suo respiro affannoso.
Cameron, dopo aver ripreso fiato, alzò il viso e drizzò la schiena, facendo un sorriso sghembo alla ragazza, «Sta a guardare».
Elizabeth lo vide arrampicarsi sull'albero con audacia e agilità per poi saltare da un ramo enorme che si accostava alla sua finestra, piombando dentro alla camera con un leggero tonfo.
«Eccomi qui, piccola mia.» Il ragazzo le mostrò un dolce sorriso poi senza darle tempo di replicare, la intrappolò in un abbraccio caldo e bisognoso.
«Sono felice che tu sia qui.» mormorò la ragazza, strofinando il suo viso contro al petto del ragazzo.
«Anche io.» sussurrò lui in risposta, accarezzandole dolcemente la schiena.
«Che stavi facendo?» chiese Cameron indicando il suo letto cosparso di fogli, libri, biro ed evidenziatori.
«Cercavo di studiare, ma col fatto che non mi rispondevi, non riuscivo a concentrarmi quindi mi sono arresa.»
«Elizabeth vorrei che tu ti fidassi di me.» sussurrò lui tristemente poi appoggiò le sue labbra sulla fronte della ragazza che rabbrividì a quel contatto, «Non ti tradirei mai, né tantomeno ti prenderei in giro. Non potrei. Finalmente sei mia e puoi star certa che non ti lascerò andare».
Elizabeth annuì poi mormorò frasi senza senso, fin troppo imbarazzata. Voleva sprofondare per la vergogna.
Cameron portò due dita sotto al mento della ragazza poi le alzò il viso paonazzo e depositò un bacio sul suo naso a patata. Elizabeth perse un battito mentre a fatica mandava giù la saliva che le stava impastando la bocca. Cameron era dolcissimo e non potevo crederci.
Il ragazzo avvicinò il suo viso a quello di lei e poggiò la sua fronte su quella della ragazza. Gli occhi di Elizabeth si posarono sulle labbra squadrate di Cameron, pensando a quanto volesse baciarle, proprio come aveva fatto quel pomeriggio. Il ragazzo sembrò pensare alla stessa cosa perché avvicinò maggiormente il suo viso a quello della ragazza per poi premere le sue labbra su quelle di lei, in un dolcissimo bacio.
«Lizzy mi daresti una mano co- oh...» Oh, cazzo mia madre!
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