• Sixtieth •
La ragazza inspirò profondamente l'aria impregnata di salsedine e aprì lentamente gli occhi mentre affondava i piedi nella sabbia gelida. L'aria fredda sferzava contro ai visi dei due ragazzi seduti sulla spiaggia, i quali erano intenti a scrutare l'orizzonte di un azzurro intenso e macchiato di nuvole grigiastre.
«Oggi fa più freddo del solito.» biascicò Elizabeth battendo i denti e stringendosi nel suo cappotto nero.
Quando Cameron sentì finalmente la voce della ragazza, si voltò verso di lei e con una mano andò ad accarezzarle una guancia. La sua mano era tiepida mentre la guancia di lei era fredda come un ghiacciolo. La ragazza arrossì di botto, sentendosi le guance andare in fiamme poi lentamente voltò il viso verso Cameron e gli sorrise dolcemente.
«Se vuoi, posso portarti da qualche altra parte.» disse Cameron con voce calma.
Elizabeth scosse la testa poi andò ad appoggiarla sulla spalla di lui e infine esalò un sospiro, formando, davanti al suo viso pallido, una nuvoletta di vapore.
«Mi piace qui.» la voce di Elizabeth uscì come un leggero soffio.
«Anche a me.» sussurrò Cameron sorridendo contro alla testa di Elizabeth.
La ragazza stava davvero bene su quella spiaggia con Cameron; era felice di poter stare con lui. E non poteva ancora credere che stesse andando tutto così bene.
Il ragazzo sospirò, facendo preoccupare la ragazza che alzò di poco la testa e portò i suoi scuri in quelli del ragazzo, inarcando un sopracciglio, «Che succede?»
Lui scosse la testa e accennò un sorriso spento, «Elizabeth mi dispiace averti fatta soffrire. Mi dispiace davvero. Vorrei poter tornare indietro e cancellare ogni cosa.» biascicò, incominciando ad accarezzare la schiena della ragazza, dalla quale partirono varie scosse che la fecero rabbrividire.
«Non mi importa ora. Ora sei qui con me.» Elizabeth si accoccolò contro di lui e sorrise.
«Se non avessi deciso di fare il cretino con le ragazze, forse a quest'ora stavamo insieme da qualche anno e avrei potuto vantarmi di avere una fidanzata meravigliosa come te...» a quelle parole Elizabeth sobbalzò leggermente, coprendosi con le mani gelide le guance accaldate poi gli tirò un impercettibile pugno contro al braccio, «Non dire cose imbarazzanti, idiota».
Lui scoppiò a ridere, scalciando un po' di sabbia bianca e fredda in avanti «Sei stupenda quando arrossisci quindi non coprirti scema». Le diede un pizzicotto su una guancia, facendola innegabilmente girare verso di lui.
«Scema ci chiami qualcun altro, cretino.» esclamò cercando di fingersi offesa quando in realtà era solamente molto imbarazzata.
«Ohh fai l'offesa!» esclamò con un sorriso sghembo dipinto sul viso mentre affondava le dita nelle guance di Elizabeth, la quale si divincolava come un'anguilla al suo fianco.
«Comunque devo dirti una cosa.»
«Oddio! Cosa? Lo sapevo, hai messo incinta qualche ragazza e adesso diventer-» lo sproloquio che Elizabeth aveva iniziato venne subito interrotto dalle labbra di Cameron e dalle sue grandi mani strette intorno ai fianchi di lei. La ragazza spalancò gli occhi scioccata, ma pochi attimi dopo si ritrovò a ricambiare quel bacio inaspettato.
Cameron staccò di poco la bocca da quella della ragazza per poi appoggiarla nuovamente sul labbro superiore di Elizabeth, facendo scontrare anche i loro nasi gelati.
«Dovresti parlare di meno e ascoltare di più, o almeno lasciarmi finire la frase.» disse Cameron dopo aver staccato le labbra da quelle della ragazza e averle accarezzato una guancia bollente.
Elizabeth si schiarì la voce poi mormorò «Scusa.» abbassando lo sguardo verso i suoi piedi affondati nella sabbia, evitando di incontrare quello di Cameron.
«Posso dirti quella cosa ora?»
«V-va bene.»
«Volevo dirti che al ballo d'Inverno voglio andarci con te, quindi vorresti venirci con me?» Cameron guardò Elizabeth, la quale sorrideva con le mani appoggiate sulle guance dello stesso colore di pomodori.
«Sì, Cam.» disse lei con un gran sorriso stampato sulle labbra.
Cameron, dopo quella risposta, le toccò una guancia prima con le punte delle dita e poi visto che non si era spostata, incominciò ad accarezzarla dolcemente. Il cuore della ragazza prese a battere fortissimo, non che quello del ragazzo fosse di meno. La pelle di lei era freddissima contro quella di lui più tiepida. Il ragazzo le scostò leggermente i capelli da davanti gli occhi e si guardarono nuovamente poi lui si chinò in avanti e premette la sua bocca contro quella morbida della ragazza.
Elizabeth mise le braccia attorno al collo di lui per avvicinarlo di più a lei, facendo sfiorare i loro petti che si alzavano ed abbassavano velocemente e allo stesso ritmo. Quando si staccarono da quel dolcissimo bacio, erano senza fiato ed entrambi con le gote rosse.
«Lizzy mi piaci tantissimo.» sussurrò Cameron sulle labbra della ragazza.
«Anche tu, Cam.» replicò lei col fiato corto e le gote accaldate.
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