Natale (pt.3)
Un boato d'applausi echeggia nella grande sala mentre un disturbo incognito attanaglia l'imboccatura del mio stomaco. Incrocio le braccia al petto e fisso tremante il piccolo palco quando Giorgio s'aggrega al nostro strambo gruppo. Hanji ci fa cenno d'accostarsi a lei per poi esordire: «Se ha combinato un altro dei suoi casini, giuro che lo faccio diventare della stessa statura di quando era piccolo.»
«Siamo con te.»
«Certamente il tuo metodo sarà più ortodosso rispetto a quello della Mangiatrice di Uomini.»
Natasha trucida Aaron con lo sguardo che di tutta risposta le sorride beffardamente. Giorgio si accosta al moro e gli assesta una pacca sulla spalla, appoggiandolo nella sua affermazione, quando udiamo la voce acuta della rossa: «Carissimi ospiti, siamo qui per darvi una splendida notizia. Io, Sasha Grey, ed il qui presente Levi Ackerman ci siamo ufficialmente fidanzati.»
All'istante un falso silenzio s'impossessa della sala, ma subito dopo viene spezzato da un applauso generale. Inspiro profondamente, serrando le mani in forti pugni e conficcando dolorosamente le unghie nei palmi, mentre fisso con occhi ardenti le persone presenti sul piccolo palchetto. Avverto la collera e la delusione flagellare il mio spirito intanto che lo stomaco si stringe in una morsa dolorosa. Mi maledico per esser stata nuovamente illusa e manipolata dal corvino, tentando invano di trovare del buono anche in lui. Per la prima volta dopo tanto tempo ho dato retta al cuore, che è stato ancora una volta distrutto. In verità non posso dire d'esser indifferente a Levi Ackerman, anzi probabilmente non lo sono mai stata, ma, nonostante ciò, m'opponevo con forza al mio debole spirito stregato. Arriccio il naso e mordo il mio labbro inferiore così da non irrompere in un pianto nervoso. Stringo con violenza la carne delle mie gote tra i denti sin quando non saggio il mio sangue.
«Ambra.»
Ruoto bruscamente il capo verso la russa, arretrando e notando soltanto ora lo sguardo dei miei amici puntato unicamente su di me. Dischiudo le labbra per smentire qualsiasi cosa pensino di me quando vedo due gemme cristalline osservarmi dal palco. All'istante vengo posseduta da una collera bruciante, ma, prima che possa agire, udiamo la voce graffiante della rossa: «Inoltre questa notte vorrei dare un sincero augurio di buon compleanno al mio fidanzato.»
La Grey ancheggia e dà le spalle ai presenti per poi avvicinarsi lestamente ad Ackerman, baciarlo ed asserire a gran voce: «Buon ventiseiesimo compleanno!»
Noto disgustata e delusa che il corvino non la spinge lontano da sé né la rimprovera con lo sguardo. Lentamente ruota il capo verso i presenti, afferra dolcemente la mano della rossa e camminano fianco a fianco tra gli ospiti. Un odio viscerale si riversa sulle mie labbra: «Che brucino entrambi all'Inferno.»
«Giuro che uccido con le mie mani quello stronz...»
Prima che Natasha termini la sua invettiva, Hanji la interrompe: «Sicuramente ci sarà una spiegazione, ma dovrà essere lui a darvela.»
«Quindi tu sapevi?» Chiede Aaron visibilmente incredulo.
La scienziata acconsente, concludendo con calma: «Vi assicuro che non è come sembra.»
Un riso di scherno prorompe dalle mie labbra per poi sibilare alterata: «Hanji ti voglio bene, ma la devi smettere di difendere quel gran pezzo di merda del tuo amico d'infanzia.»
Prima che la scienziata possa ribattere, il suo viso perde colore mentre quello degli altri miei amici s'imporpora. Arcuo un sopracciglio, incrocio le braccia al petto e li osservo realmente confusa quando odo la sua voce profonda alle mie spalle: «Ti riferisci a me?»
Una lama invisibile e letale dilania il mio cuore, ma, nonostante ciò, m'impongo di non crollare dinanzi a colui che mi ha distrutta ancora una volta. Inspiro profondamente e con estrema lentezza mi volto per poi ritrovarmi dinanzi alla Grey e ad Ackerman. Osservo sfuggevolmente le sue gemme intrise di pentimento ed angoscia, dandomi la forza per proseguire: «Proprio a te.»
«E dire che pensavo che il tuo unico tallone d'Achille fosse il tuo ordinario aspetto fisico quando in verità sei pure stolta! Dovresti sapere tra poco il Consiglio si scioglierà ed io e Levi saremo i sovrani del mondo civilizzato.» Sibila la rossa elettrizzata. «Si tornerà alla monarchia assoluta.»
Prima che possa inveirle contro, Aaron mi spalleggia: «Quale sarebbe il problema?»
«Potreste trovarvi senza testa da un momento all'altro.»
Furiosa come in rare occasioni, mi accosto ad Aaron e ringhio: «Come mai Ackerman non si espone? Forse è incapace di partorire un proprio parere? Probabilmente la gatta accanto a te ti ha mangiato la lingua?»
Prima che il corvino possa ribattere, Natasha mi sostiene, avvicinandosi e concludendo: «Direi che il felino dalla cresta rossa non gli abbia soltanto succhiato la lingua, perciò ora il poverino è privo di forze. Che peccato!»
«Smettetela subito.»
«Se no? Cosa farai, Ackerman?»
«Ambra smettila immediatamente di dire idiozie. Non sei tu che stai parlando!» Ringhia il corvino, scrutandomi visibilmente deluso. «Non avevi smesso di giudicare senza conoscere la realtà dei fatti? Avevi promesso che...»
Prima che possa terminare di parlare, la Grey s'intromette ancora: «Andiamo via. Loro non meritano il nostro tempo.»
Aaron tuona contro la rossa, ma prontamente intervengo: «Mi spiace Ackerman ma non sono ancora in grado di crederti. Mi hai deluso e mentito così tante volte da rendermi quella che sono.»
M'impongo di non tremare o arretrare quando noto dolore vivo nelle gemme cristalline del corvino, ma subitamente la mia attenzione si riversa sulla rossa che grida: «SICUREZZA!»
«Non è necessario.» Ordino con decisione, facendola zittire e scrutarmi con irritazione. «Lasciamo le bestie con le bestie.»
«Basta!»
Ackerman ci scruta furibondo, ma l'ira m'impedisce di ragionare, pensando unicamente alla vendetta. Non gli permetterò più di plasmarmi a suo piacimento e distruggermi come fossi un insulso oggetto. Mostro loro un sorriso di scherno, inchinandomi sfacciatamente e concludendo: «Spero possiate condividere insieme l'Inferno.»
Prima che il corvino possa ribattere e la rossa urlare, mi allontano rapidamente da loro, ma soprattutto da lui. Tento di compiere respiri profondi e non irrompere in un pianto nervoso, artigliando il mio cappotto e dando le spalle al ragazzo elegante che me lo ha porto. Subitamente i miei amici mi affiancano per poi uscire in tutta fretta all'esterno e dirigerci alla vettura.
«È stato scioccante vederti inveire contro Ackerman.» Asserisce Giorgio alquanto colpito.
«Infatti è la mia eroina.» Concorda Natasha, avvolgendomi un braccio intorno al collo e stringendomi a sé.
«A quanto pare i miracoli di Natale esistono veramente.» Scherza Aaron.
«Ovvero?»
«Finalmente hai mostrato il tuo carattere dopo tempo immemore mentre Natasha ha palesato un lato dolce.»
«Imbecille.» Ribatte la russa.
«Ripetilo.»
Natasha lo scruta sorridente per poi scuotere il capo in diniego. Prima che Aaron possa ribattere, Hanji ci richiama, urlando nella nostra direzione ed avvicinandosi alla macchina: «Dovete esser più scaltri e non farvi guidare dalle emozioni, poiché non vi salverete ogni volta. Questo mondo vi pone dinanzi a prove mortali, perciò riflettete prima d'agire sconsideratamente.»
«Difendi Ackerman?» Natasha la scruta con astio e diffidenza.
«Vi sta proteggendo...dannazione! Non dovevate insultarlo senza conoscere la realtà dei fatti.» Hanji ci guarda, comprendendo perfettamente il nostro turbamento, per poi proseguire: «Ackerman è imprevedibile, ma è fedele alla squadra e devoto alla causa.»
Scruto l'espressione sul volto dei miei amici, visibilmente restii, quando Natasha sibila irritata: «Abbiamo bisogno di riflettere su quanto accaduto. Se Ackerman ci avesse avvisati prima, sicuramente la situazione non sarebbe degenerata sino a questo punto, mettendo in forse la sua innocenza.»
«Non poteva rivelarvelo, ma dovete capire che lui è la vittima ed ha agito a fin di bene.» Asserisce la scienziata con convinzione, fissandomi intensamente.
Sospiro spossata, esalando: «Mi spiace, ma ora mi risulta impossibile credergli.»
«Verrà da te per il tuo sangue.» Dichiara Hanji con cipiglio. «Ricorda che se lui s'indebolisce, sfogando l'ira o il dolore, necessiterà della tua linfa sempre più spesso.»
«Mi spiace, ma vorrei non vederlo per il momento.» Mormoro turbata, domandando agli altri: «Andiamo via?»
Salutiamo rapidamente la scienziata per poi entrare in macchina tutti e quattro. Prima però che possa salire sulla vettura, Hanji mi artiglia prontamente per un braccio, sussurrandomi all'orecchio: «Non innamorarti. Non di lui.»
«Ormai è troppo tardi.»
La scienziata lancia unurlo per l'incredulità, attirando l'attenzione della russa, ma prontamentesaluto Hanji ed entro in auto, spingendo Natasha di lato. Il viaggio inmacchina si consuma con battute e dispute varie fin quando non giungiamo adestinazione. Ringraziamo Aaron e Giorgio per il passaggio per poi entraresilenziosamente nella nostra dimora. Celermente mi cambio d'abito, indossandoil pigiama bordeaux e lavandomi il volto con acqua ghiacciata. Auguro allarussa un buon riposo per poi chiudermi in camera. Non appena guardo il letto,mi lancio su di esso, inspirando profondamente l'aroma agrodolce delle coperteed irrompendo in un pianto isterico. Mi libero della frustrazione edell'angoscia, rannicchiandomi su me stessa e stringendo a me il cuscino. Nonso quando abbia realizzato d'amare Ackerman, ma so che sin dal primo istantenon mi è stato per nulla indifferente. Mi detesto perché compio sempre lescelte errate e mi fido della gente sbagliata, innamorandomi d'un uomoimpossibile da comprendere. Mi ha illusa e mi ha fatto credere d'esserimportante per lui, usando riguardo nei miei confronti e non infliggendomimolto dolore durante il suo atto di nutrimento. Mi sono odiata per averlogiudicato a priori, ma ora non so che fare né come comportarmi. Le lacrimerigano il mio viso, bagnano le mie labbra e le coperte, quando tutto ad untratto la testa comincia a pulsare dolorosamente tanto da farmi cadere nelbuio.
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