Chapter 9

Sbuffo stancamente. E guardo per l'ennesima volta l'orologio: le 4:30. Ma dove si è cacciato quell'idiota?!
Proprio mentre bevo l'ultimo sorso della mia bibita il campanello suona.
"Finalmente."
Dico e mi alzo per sbloccare il cancello,apro la porta e lui è li davanti con i suoi occhiali da sole. Anche se il sole fuori non c'è.
"Finalmente ce l'hai fatta! Pensavo ti fossi perso!"
Dico con scherno e lui rotea gli occhi.
"Ciao anche a te. Posso entrare?"
"Certo."
Dico e una volta entrato chiudo la porta.
"Certo che hai proprio in bella casa!"
Dice dalla cucina,lo raggiungo e noto che sta osservando molto attentamente tutto,come se fosse un museo.
"Giá,allora come vogliamo fare la nostra relazione?"
Chiedo,giá stanca di tutto questo.
Lui ci pensa su.
"Potremmo fare un reportage sulle persone che cercano di rendere il mondo migliore."
Sbuffo ironica.
"Non c'è nessuno che ci provi,non relamente. Tutti parlano ma nessuno fa nulla."
Dico e lui sorride.
"Bhe potremmo cercare persone che ogni giorno fanno un piccolo gesto per aiutare gli altri,persone che non conosce nessuno,ma che però fanno realmente qualcosa."
Dice e io annuisco,non mi sembra un'idea così malvagia.
"Va bene,oggi lavoreremo sull'inizio e la spiegazione e da domani andiamo alla ricerca di buoni samaritani."
Dico e lui ridacchia.
Gli faccio cenno di seguirmi ed entriamo in camera mia.
Mi siedo sulla sedia della scrivania e lui su un cuscino gigante.
Apro il portatile e apro gli appunti.
"Però prima levati gli occhiali."
Dico e lui sobbalza,ma dopo qualche secondo se li toglie esponendo quegli occhi sgargianti.
"Poi mi spighi perche li tieni anche quando è nuvoloso."
Dico mentre scelgo i caratteri e i colori per il titolo.
"Perchè questo sembra un quartiere ricco,e non vorrei che qualcuno vedesse un Karafuru entrare in casa tua,per fortuna ho dei capelli che possono passare per tinti come i tuoi,ma gli occhi no."
"Non farti più problemi del genere le prossime volte,i miei genitori fanno parte di coloro che hanno proposto la legge sull'anti discriminazione dei Karafuru."
Lui sbarra gli occhi.
"Davvero?"
Annuisco.
"Ah e ti consiglio di scappare prima che arrivi mia madre o ti riempirà di domande scientifiche,sono entrambi scienziati del governo."
Dico.
"Come quello ucciso ieri sera?"
Mi irrigidisco ma mi rilasso subito dopo. Lui non sa nulla.
Almeno spero.
"Si,lavoravano insieme."
Dopo qualche secondo di silenzio ricomincio a parlare cercando di sviare l'argomento.
"Dai muoviamoci,prima finiamo,prima ci leviamo questa stupida relazione."
Lui annuisce e comincia a scrivere,è parecchio veloce anche.
"E comunque non sono tinti."
Dico ad un tratto e lui si volta a fissarmi.
"Cosa?"
Chiede curioso.
"Ho detto che non sono tinti."
Lui spalanca leggermente la bocca.
"Ma quindi anche tu sei..."
Cerca di dire,ma lo interrompo subito.
"No no,mia madre mentre era in cinta di me si è ammalata e quindi i miei capelli sono diventati così."
Lui sembra pensarci un po' su prima di ritornare a scrivere al computer.
"Strano che nessuno te lo abbia rinfacciato."
Dice.
"Giá,gli unici che ci hanno provato sono finiti all'ospedale prima di sapere come stanno le cose,da allora si è sparsa la notizia e così nessuno dice più nulla."
Lui ridacchia e continua a scrivere.
"E pernsare che a prima vista sembri una santa."
Involontariamente mi scappa una risata.
"Dai su muoviamoci a finire."
Dico avvicinandomi allo schermo.
"Okay."

"Finalmente! Solo per fare l'introduzione ci è voluta una vita!"
Dico mentre mi appoggio sullo schienale della sedia.
Shubaru si gratta gli occhi con l'indice e il pollice.
"Giá ma almeno l'abbiamo finita."
Dice.
"Io sto morendo di sete vuoi qualcosa?"
Lui annuisce.
"Un po' d'acqua va benissimo grazie."
Ci alziamo e ci dirigiamo in cucina,prendo l'acqua e la verso in un bicchiere che do a Shubaru mentre io mi prendo la mia solita bibita.
"Se non prendiamo un bel voto su questa ricerca gli faccio vedere io al professore perchè i Karafuru sono così discriminati."
Dice scherzando e io rido. In queste tre ore abbiamo anche parlato,non di cose private,ma ho capito che è un bravo ragazzo,molto simpatico per di più.
"Giá,fagli vedere chi comanda."
Scherzo a mia volta e insieme ridiamo sonoramente.
"Sono a casa!"
Sento la voce di mia madre arrivare dall'ingresso,guardo l'orologio digitale: le 7:00?! Abbiamo fatto così tardi?
"Dannazione!"
Sussuro a bassa voce.
"Chi è?"
Chiede Shubaru e il volto angelico di mia madre compare dalla porta in cucina insieme a quello perennemente solare di mio fratello,ancora in divisa da kendō*.
"Ah ciao mamma,questo è un mio amico si chiama Shu-"
Mia madre non mi da il tempo di finire che si avvicina a Shubaru e lo osserva seria.
Shubaru abbassa lo sguardo credendo che ora lo caccieranno fuori di casa,pensando che le mie parole di prima fossero solonper ttanquillizzarlo.
Ma mia madre dopo in po' fa un sorriso a trentadue denti.
"Oh oh! Tu sei un Karafuru vero? Si si lo sei proprio! E sei anche molto carino per di più..."
Dice ammiccando e io divento rossa all'istante proprio come Shubaru.
"E-ehm...grazie signora..."
Dice insicuro e balbettando,evidentemente imbarazzato.
"Eh? Signora? Per chi mi hai preso,per un vecchietta allo spizio? Chiamami Elise."
Dice per poi sedersi.
"Allora dimmi..."
Comincia.
"Mamma..."
Dico in tono ammonitore e anche abbastanza esasperato,anche con Inori ha fatto così le prime volte.
"Okay okay scusa. Ma dimmi cosa ci fai quá?"
Chiede alzandosi.
"Io e Shubaru dobbiamo fare una ricerca per scuola."
Spiego.
"Ah capisco! Bhe allora che ne dici di rimanere da noi a cenare? Così conoscerai anche mio marito! Non accetto un no!"
Aspetta cosa?
"Mamma io credo che..."
Cerco di intervenire.
"Tranquilla per me va bene,se a voi non da fastidio."
Dice accondiscendente a mia madre prima di voltarsi verso di me e sorridermi.
"Perfetto! Allora sta sera curry! Ti piace?"
Lui fa una faccia un po' spaesata.
"Curry? Mai sentito nominare."
Dice,ma cosa gli ho fatto di male?!
"Cosa! Non conosci il curry? Allora vieni qui che te lo spiego,così ti insegno a cucinarlo!"
Dice piena di entusiasmo,ecco da cho ha preso Louis...
"Grazie! A me piace cucinare."
Dice.
"Davvero?! Almeno a te,Natsuko invece è completamente negata in cucina,pensa che una volta ha persino dato fuoco alla pasta!"
Dice ed entrambi ridono. Io sbuffo esasperata e mi butto sul divano.
Non sono mai stata superstiziosa ma di sicuro questo è il karma!

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Hey everybody!
We don't have to live this way...
No scusate momento sbagliato
Cooomunque mi scuso di nuovo per il ritardo.
Come sempre spero che la storia ci piaccia,se si votate o commentate,mi farebbe molto sapere cosa ne pensate✌
Detto questo me ne vado.
Un bacione alla mamma.
Sayonara minnā!

*kendō: Il kendō (剣道) è un'arte marziale giapponese, evolutasi dalle tecniche di combattimento con la katana anticamente utilizzate dai samurai nel kenjutsu. Kendō significa letteralmente "La via (道 dō) della spada (剣 ken)".

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