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La campanella riscuote Natsuko dai suoi pensieri e prima che se ne possa rendere conto Inori è di fianco a lei sorridente come sempre,ma un po' più pallida del normale - Allora? Andiamo a mensa? - chiede col suo normale tono gentile e Natsuko annuì.
Uscirono dalla classe e attraversarono la scuola diventata all'improvviso silenziosa.
Appena entrate in mensa le ragazze notarono subito il silenzio di tomba e la tensione che aleggiava nell'aria,come gas pronto ad esplodere alla prima scintilla.
Natsuko ed Inori dopo aver preso il loro pranzo si diressero verso un tavolo isolato al fondo della mensa.
Inori non dice nulla,sta lì ferma a mangiare senza dire una parola e Natsuko per la prima volta in vita sua,vorrebbe che ci fosse casino,in modo da non dover sentire l'ostilità dei suoi compagni in modo così diretto.
Natsuko scosse la testa cercando di ignorare la sensazione di prurito alle mani dovuto al nervosismo,sua madre e la sua psicologa,le avevano detto che soffriva attacchi d'ira e che,con gli anni,avrebbe imparato a contenersi. Anche se con tutti quegli occhi puntati contro,le veniva difficile contenersi.
Continuarono a mangiare facendo finta di nulla e ignorando i bisbigli sempre più insistenti.
Fece volare lo sguardo sulla mensa e notò un gruppetto indicarle e sussurrare tra loro.
Ad un tratto qualcuno,a voce un po' più alta,indica Inori ridacchiando sotto i baffi - Certo che è incredibile che abbiano il coraggio di venire in luoghi pubblici...- seguito dai suoi compagni.
Natsuko strinse i pugni e contò fino a dieci.
Uno.
Mantieni la calma.
Un altro commento e altre risatine.
Due.
Sono solo degli idioti.
Si ripeteva queste frasi come un mantra per tranquillizzarsi,quando una voce superò le altre.
-Se fossi uno di loro mi suiciderei.- Inori si irrigidì,toccandosi appena ik collo e Natsuko,veloce come una molla scattò verso il ragazzo.
-Senti un po' ragazzino. Se proprio vuoi fare il figo insultando qualcuno almeno vaglielo a dire in faccia.- gli urlò avvicinandosi - perchè in questo modo non fai altro che confermare essere un codardo - disse prendendo il bicchiere di succo sul tavolo e versandoglielo in testa.
Il ragazzino urlò per lo stupore e Natsuko si voltò per tornare al suo tavolo.
-Perchè li difendi?- urla una ragazza, mentre il ragazzo cerca di pulirsi,aiutato da i suoi amici. Lancia un breve sguardo ad Inori che è bianca come un lenzuolo prima di risponderle - Perchè? Perchè è inutile insultarli! I vostri commenti non cambieranno certo qualcosa! Non capite che sta succedendo di nuo- venne interrotta da una voce - Natsuko basta.- la voce di Inori le arriva chiara alle orecchie. Natsuko si voltò a guardarla,osservando come,per due volte in poche ore si stia sforzando di trattenere le lacrime.
"Ma perchè non gli rispondi mai?" le chiese Natsuko,pulendosi il labbro sanguinante dovuto ad una piccola rissa avvenuta poco prima.
Inori sospirò e con delicatezza le sfilò il batuffolo dalle mani e cominciò a disinfettare il labbro sanguinante.
"Non ha senso farlo." di solito Natsuko avrebbe risposto ma venne bloccata da quello sguardo pieno di tristezza che aveva davanti a se.
Chiuse appena gli occhi,sospirando.
"Noi umani non capiremo mai."
Inori rimase ferma per qualche istante prima di correre fuori,inseguita da Natsuko.
La raggiunse su una panchina in un angolo isolato del parco che era il giardino della loro scuola,sotto un albero,che dalla targhetta attaccata al tronco,capì essere un ciliegio in fiore.
Si lasciò cadere sopra,osservando i piccoli disegni fatti ai raggi di luce sul marciapiede - Che branco di idioti...-
Sussurrò a denti stretti.
- Natsuko,capisco che tu mi voglia bene,ma cosi non ti farai mai degli amici...-
La giovane la fissò alzando il sopracciglio destro e sorridendo divertita - come se potessi essere amica di quelle iene che non sanno pensare con la propria testa. -
La ragazza alzò lo sguardo all'albero sopra di loro,dove alcuni fiori venivano spazzati via dal leggero vento e uno cadde proprio di fronte a loro.
- Ti ricordi cosa ti dissi quando ti parlai per la prima volta? -
Disse e Inori annuì,mentre si pettinava nervosamente i capelli con le mani - Si,dei ragazzini mi prendevano in giro e tu li hai picchiati tutti e poi mi hai accompagnata in classe.- disse sorridendo appena - Esatto ti dissi che le persone non hanno il diritto di giudicare chi non conoscono. E ti promisi che ti avrei sempre protetta ricordi? -
Lei annuì timida.
- E ti ho anche promesso che avrei preso a calci in culo chiunque ci avesse provato- Inori ridacchia lievemente,stringendomi la mano con delicatezza - Inori,io ti proteggerò ricordatelo sempre.-
Inori la osserva per qualche secondo con una strana tristezza nello sguardo prima di sorriderle.
-Nastuko,grazie per essere mia amica.-
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