Capitolo 8


Una luce proiettata nei miei occhi mi risveglia e un gridolino di dolore scappa dalla bocca. Osservo la mano destra per il bruciore e realizzo che oltre ad essere completamente fasciata è lurida, proprio come il resto del mio corpo. Tento invano di scendere dal letto ma ogni mio muscolo si oppone ai comandi. Sono messa davvero maluccio. La corsa di ieri, la caduta e tutto il resto mi hanno completamente stesa. Dopo tutto quello che mi è successo è una gioia potersi risvegliare finalmente nella propria camera come una normalissima adolescente. Mia madre sbuca dalla porta giusto in tempo per bloccarmi sul letto.

-Bambina mia finalmente ti sei svegliata!

Sembra profondamente commossa, sto malissimo per lei. Posso immaginare perfettamente quello che prova, ed è solo a causa mia. Da quando mia sorella è partita per l'università mia madre si è concentrata solo ed esclusivamente su di me. Io sono più che consapevole che lo fa per colmare il vuoto che prova, ma la lascio fare perché se sta bene lei sto bene anche io. Adesso, io, il suo più grande tesoro, la taglio via dalla mia vita. Non lo faccio per malignità ma sento che quello che sta succedendo non ha niente a che fare con lei e non trovo nessuna ragione di doverla mettere a conoscenza di cose che potrebbero solo peggiorare la sua situazione emotiva.

-Come ti senti? Sei pallidissima.

-Per lo più debole, ma sto bene.

-Tesoro mio...

Fa una pausa sospirando, riflettendo a lungo su quello che sta per dire.

-Credo sia giusto che tu faccia una chiacchierata con tua zia Mary.

-Con la zia Mary? Perché? In questo momento voglio stare con te, non con lei.

Si ferma davanti la porta e un lieve sorriso le si forma in viso.

-Ci vediamo dopo amore.

In un secondo il suo posto viene rimpiazzato da mia zia.

-Ciao Ann.

-Zia..

-Come ti senti tesoro?

-Bene. Perché la mamma se ne è andata?

-Non importa. Ora ti racconto una storia.

-No zia non è il momento.

-Ci vorrà poco, te lo prometto. Un racconto narra che, dopo tanto tempo dalla creazione della Terra e degli esseri umani, l'apocalisse fosse prossima e che la fine del tutto fosse sempre più decisiva e catastrofica. L'egoismo e la cattiveria portò gli uomini stessi a distruggere la meraviglia che gli era stata offerta portando l'estinzione della loro razza. Il Supremo inizialmente deciso a punire gli umani provò pena per le sue creature, concedendogli allora un'ultima possibilità. Un umano prescelto avrebbe avuto il dono di osservare con i propri occhi ciò che gli umani hanno distrutto, vedendo fin dove l'egoismo li ha portati. Riportò quindi le lancette a quando tutto ebbe inizio, con la speranza che questi errori non sarebbero stati mai più commessi.

Ok se il suo intento era quello di farmi confondere c'è riuscita perfettamente.

-Bella storia. Ma a cosa potrebbe servirmi?

-Piccola, non capisci vero?

-No, non capisco. So solo che ieri sera delle bestie hanno tentato di uccidermi e che qualcosa li ha fatti scappare!.

"Qualcosa o qualcuno.." penso fra me e me..

-Quelli erano degli ex angeli contrariati con il Supremo per aver salvato gli umani.

-Ex angeli? Adesso in questo racconto fanno parte pure loro?!

-AnnJane devi stare attenta. Tu sei molto più preziosa di quanto immagini. Sono tante le persone che vogliono farti del male semplicemente per il fatto "che sei tu". Non sei stata tu a scegliere chi essere e cosa essere. Tu sei l'essere più prezioso e puro che possa esistere sulla Terra. AnnJane tu sei la prescelta.

-Zia se quello che stai dicendo è vero, tutto quello in cui ho sempre creduto era sbagliato, io sono sempre stata sbagliata! Non sono così perché ciò che è successo mi ha reso tale, bensì perché io non sono altro che un manichino i cui pezzi sono stati scelti con cura! Io non sono vera..io sono..

-ANNJANE. Tu sei AnnJane! Sei la bambina con il cuore grande pronta ad aiutare gli altri. Tu sei quella che lanciato una sberla a sua sorella a soli cinque anni perché le aveva rubato la bambola. Tu sei la ragazza che con le dita riesce a creare capolavori assurdi per la sua età. Tesoro mio, nulla di tutto ciò è stato programmato, sei tu l'artefice della tua vita.

Quello che mi ha detto mi ha rassicurato molto. Adesso sono pronta ad ascoltarla.

-AnnJane, sei diversa dagli altri per natura, ma ciò non vieta che tu non debba vivere le tue esperienze come una ragazza normale. Esci, divertiti, stai con le tue amiche e fa qualche pazzia! Anche tu d'altronde hai una vita sola.

-Zia come fai a sapere tutte queste cose?

-Te lo spiegherò in un secondo momento, credo che tu debba iniziare a prepararti per sta sera. Le tue amiche ti hanno gia cercata un sacco di volte. Ora io vado, ma ricorda di stare molto attenta. Ah dimenticavo! Tieni, indossala, non si sa mai!

-Ma questa è la collana che ho gia visto nei miei..

Alzo lo sguardo e neanche il tempo di finire la frase che la "nuova" zia Mary è evaporata.

Mi alzo dal letto e metto la collana al collo davanti lo specchio. Per un momento non mi sono riconosciuta. Sono ancora sporca di terra e del mio sangue. Ho lividi ovunque, uno in particolare nel ginocchio. Lo sfioro leggermente con la mano ferita e i miei occhi ricadono sullo straccio usato per la fasciatura. Non è la solita banda, non è ne leggero ne pestante, sembra uno strappo recato su una maglietta. Osservo nuovamente il mio outfit allo specchio, è sporco su questo non ci piove, ma sembra intatto, nessuno strappo. Allora di chi può essere? Ripercorro la serata di ieri e l'ultima cosa che mi ricordo è di essere stata trasportata via e una voce possente...

".....sulla cattiva strada." sono queste le ultime parole che mi ricordo. Mi sforzo più che posso, ripenso e ripenso, anche ai giorni precedenti. Ricapitoliamo:

Mattina, scuola, cancello, Amy, la discussione con Alec, il professore che ci interrompe per dirmi..

Ora un'espressione di incredulità solca il mio viso. Non può essere davvero..

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