Orgoglio o gratitudine?
ATTENZIONE: questa os contiene spoiler del manga di Kaiju no. 8. Se siete in pari con il manga o avete comunque letto i primi 5-6 volumi, potete leggerlo senza problemi. Altrimenti, correte pure il rischio, se volete
Ship: NaruHoshi
Personaggi: Narumi Gen, Hoshina Soshiro
Anime/Manga: Kaiju no. 8
C'erano due cose che Narumi odiava profondamente: che qualcuno lo disturbasse mentre stava giocando ai videogiochi e Hoshina.
E le sue due più grandi rotture di scatole si erano presentate nello stesso momento, facendolo sbuffare sonoramente.
Come sempre, stava giocando ai videogiochi nella sua camera disordinata alla base della prima divisione.
Tutto stava andando bene, fino a quando Kikoru aveva aperto la porta della stanza, senza bussare.
<<Stupido maestro, hai visite.>> aveva detto lei.
Gen non avrebbe voluto alzare gli occhi dal display, del resto stava per finire un nuovo livello, ma si trovò costretto a spostare lo sguardo quando sentí la voce fastidiosa di un'altra persona.
Hoshina Soshiro, il suo peggior incubo.
Sbattè le palpebre un paio di volte perplesso, quando lo vide dietro le spalle di Shinomiya ma, subito dopo, la sua espressione sorpresa venne rimpiazzata da un'altra infastidita.
Sbuffò sonoramente, mentre ormai il gioco lo avvisava di aver perso il livello.
Ripose la console sul suo futon e si alzò, guardando male il vice capitano della terza divisione.
<<Cosa ci fai qui?>> domandò, alzando un sopracciglio.
La ragazza rivolse ad entrambi un saluto militare, uscendo in silenzio dalla stanza, mentre Hoshina accennava un sorriso.
<<Ero venuto per allenare Kafka e ho pensato di passare a salutarti.>> il più basso sembrava tranquillo, perfettamente a suo agio nella camera del suo peggior nemico, del ragazzo con cui litigava sempre.
Il bicolore inclinò la testa di lato, una vena era già visibile sul suo viso.
Lo faceva arrabbiare, eccome se lo faceva arrabbiare con già solo quelle poche parole.
<<Più che salutarmi, volevi infastidirmi, per caso?>> commentò Narumi.
<<Beh, ricordarti di avere ottenuto un risultato più alto del tuo nel combattimento ravvicinato è sempre bello.>> Soshiro sorrise ampiamente, prima di far vagare lo sguardo sulla camera disordinata.
<<Sparisci dalla mia stanza.>> sibilò il comandante della prima, senza alzare la voce.
<<La morte del capo Shinomiya ti ha fatto star male?>> chiese il viola, facendo bloccare l'altro sul posto.
Quella domanda era stata improvvisa e inaspettata.
<<Non sono affari tuoi.>> rispose Gen, poggiando le mani sulle spalle del più basso, facendolo voltare e portandolo verso la porta che, precedentemente, Kikoru si era chiusa alle spalle.
Hoshina si fermò, puntando i piedi per terra e girandosi nuovamente verso di lui.
<<So che era il tuo maestro. Non ti ho fatto questa domanda per prenderti in giro.>> affermò, aprendo i suoi occhi rossi e fissandoli in quelli del più alto.
<<Ti ho detto che non ti riguarda. Non sono debole.>> mormorò il bicolore.
<<Lo so…>> sussurrò l'altro, lasciando ancora più sorpreso il comandante della prima divisione.
Lo sapeva?
Sapeva che lui non era debole?
Ma se era il primo a prenderlo in giro perché l'aveva battuto in quello stupido test?
<<Dovresti andartene, stupido fungo.>> Narumi voleva respingerlo, cacciarlo dalla sua camera con la forza, ma si stava trattenendo.
Non si sarebbe mai mostrato debole e vulnerabile davanti al viola, non l'avrebbe mai permesso.
<<Non capisco perché tu sia così tanto difficile. Mi ero preoccupato per te, sapendo quanto eravate legati…>> borbottò Soshiro.
Non era infastidito ma, stranamente, sembrava veramente propenso ad aiutarlo ed era genuinamente preoccupato per lui.
<<Non ho pianto per lui…non avrebbe voluto.>> il più alto si schiaffeggiò mentalmente, dopo aver detto quelle parole.
Non doveva mostrarsi vulnerabile, non doveva assolutamente.
<<Ma ci sei stato male. E ne soffri ancora.>> gli fece notare Hoshina.
<<Ovviamente, mi ha insegnato lui a combattere! E non sono neanche riuscito a dimostrargli di averlo superato!>> esclamò Narumi, sorprendendosi per le sue stesse parole.
Ma la cosa che lo lasciò più sorpreso, quasi scioccato, fu l'abbraccio che gli diede Soshiro.
Quando sentí l'altro circondargli il collo con le braccia, lui si bloccò sul posto.
Cos’avrebbe dovuto fare?
Urlargli contro come faceva sempre?
Spintonarlo via ?
Non lo sapeva neanche lui eppure, senza rendersene conto, poggiò le mani sui fianchi del più basso, avvicinandolo di più a sé.
<<Tu sei forte. Non come il capitano Ashiro quando combatte a grande distanza e contro kaiju enormi, ma sei forte. Altrimenti, non saresti il perno delle forze di difesa.>> sussurrò il viola.
<<Lo credi davvero?>> mormorò il bicolore.
<<Mi duole ammetterlo, ma sì. Tu sei forte, il più forte.>> affermò il vice capitano della terza divisione, osservandolo in volto.
<<Non mi stai prendendo in giro? Insomma, non è che stai facendo tutto per umiliarmi e hai nascosto da qualche parte delle videocamere?>> Gen aggrottò le sopracciglia, ricambiando lo sguardo.
<<Certo che no. Dove potrei mai nascondere delle telecamere in una stanza così disordinata? Dovresti assumere una domestica che ti pulisca e ti tenga ordinata la camera>> gli fece notare Hoshina, sospirando divertito.
<<Beh, potresti farmi tu da domestica. Immagino staresti bene con un vestito da maid, anche se forse sei un po’ troppo muscoloso.>> commentò Narumi in tono di sfida, facendo passare le mani un po’ più in alto e un po’ più basso dei fianchi del più basso, per poi farle ritornare dov'erano prima.
Lo guardò, per vedere se aveva accettato la sfida, ma aprí leggermente la bocca per la sorpresa: Soshiro era arrossito.
<<Non dire cavolate…>> mormorò il viola, cercando di risultare infastidito.
Eppure, si vedeva bene che era imbarazzato.
“Che carino.” pensò il bicolore, arrossendo quando si rese conto di quel suo pensiero a dir poco strano.
<<Ora penso di dover andare…>> sussurrò il vice capitano della terza divisione, distogliendo lo sguardo.
Però non fece neanche un passo, non volendo sottrarsi alla presa di Gen, e non tolse le braccia che erano ancora intorno al collo di quest'ultimo.
Il più alto scosse lentamente il capo, togliendo una mano dai fianchi di Hoshina, poggiandola sotto al mento di lui.
Voleva che lo guardasse negli occhi.
<<Cosa c'è?>> domandò Soshiro, il volto alzato verso l'altro.
<<Sei uno stupido fungo che mi fa sempre arrabbiare e innervosire ma…apprezzo la tua preoccupazione.>> a Narumi fu quasi difficile pronunciare quelle parole, ma ce la fece.
<<Beh, ti conosco da un po’ e sapevo del tuo rapporto con il capo. Anch'io ho un cuore.>> borbottò il viola.
<<Non l'avrei mai detto.>> sorrise divertito il bicolore.
Il più basso non disse più nulla, guardandolo negli occhi.
Gen, quasi incantato da quelle iridi cremisi, si piegò verso di lui, facendo scontrare lentamente e dolcemente le loro labbra.
Il vice capitano della terza divisione, preso alla sprovvista, chiuse gli occhi e ricambiò il bacio.
Qualche istante dopo, i due si staccarono, entrambi con le guance rosse e con un'espressione imbarazzata dipinta in viso.
<<Scusami…>> mormorò Narumi, distogliendo lo sguardo.
Cos'aveva appena fatto?
Non si era neanche reso conto di star per baciare l'altro…che pessimo errore.
<<Non ti devi scusare. Va bene così, mica ti prenderò in giro per questo…anche perché un po' mi è piaciuto…>> Hoshina gli sorrise, un sorriso leggero, non aveva per niente l'espressione di quando litigavano o di quando combatteva i kaiju.
<<Tu…sei assurdo. E insopportabile.>> commentò il più alto, sbuffando piano, prima di baciarlo di nuovo.
<<Sei tu quello assurdo, sempre preso dai videogiochi e che vivi in una stanza del genere, sempre in disordine. Come livello di assurdità mi batti.>> scherzò Soshiro.
<<Proprio non ti sopporto.>> borbottò Gen.
<<La cosa è reciproca.>> rispose il viola, questa volta baciandolo lui.
Il bicolore sorrise divertito, lasciandosi baciare, ricambiando il gesto.
-
<<Stupido maestro, alla fine com’è andata ieri con il vice capitano Hoshina? Avete parlato di qualcosa d'importante?>> domandò Kikoru, osservando Narumi.
<<Nulla di ché.>> disse solamente il maggiore, non lasciando andare la sua console.
La bionda alzò un sopracciglio.
Era già rimasta abbastanza sorpresa quando non aveva sentito nessun urlo o rumore strano provenire dalla stanza del suo maestro.
Si aspettava una litigata, ma non era avvenuto nulla di simile.
Per di più, il capitano le stava dicendo che non era successo nulla di ché?
Quella le era proprio nuova.
Gen, dal canto suo, si perse per un attimo nei suoi pensieri.
Quando aveva visto il capo Shinomiya perdere contro il kaiju no. 9, c'era rimasto molto male.
Isao era morto senza che lui potesse dimostrargli quanto era forte, senza potergli far capire di averlo finalmente superato.
Però, nonostante non sopportasse Hoshina, quel ragazzo era riuscito a farlo stare veramente bene, dandogli valore, coccolandolo e facendogli mettere da parte il suo orgoglio.
Per una volta, doveva decisamente essergli grato di quello che aveva fatto per lui.
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