La mia famiglia
Ship: WinSpitz
Personaggi principali: Winter Moriarty, Spitz Feier
Anime/manga: Kamonohashi Ron no kindan suiri
-Questa storia è un au in cui la famiglia M è una normale famiglia, ma Winter ha dei problemi con Mylo per alcune cose successe in passato. Spitz non è un professore della BLUE ma un semplice detective privato.
-Winter usa il maschile per sé, come altri personaggi in questa os, ma io uso il femminile per parlarne, dato che nel manga usano questo pronome per lei
Winter sospirò piano, osservando il suo neo maritino addormentato sul divano del loro appartamento a Londra.
Si accomodò al suo fianco e poggiò la testa sulla sua spalla.
Non era solita dimostrare molto il suo affetto ma, per merito della persona che ora aveva al suo fianco, era diventata un po’ più spontanea, cercando di dimenticare il suo passato, di allontanarlo il più possibile dalla sua mente.
Però, quando il lilla si addormentava e lei rimaneva da sola, un po’ di paura ce l'aveva e finiva per ricordare i tempi in cui viveva a casa Moriarty.
Rimembrava quando Mylo aveva quasi ucciso la loro sorellina Alice o quando aveva quasi ucciso Winter stessa.
Quel ragazzo era un vero pazzo, ma la loro famiglia era molto simile a Mylo e avevano lasciato correre quegli episodi, che però crearono dei traumi alla castana.
<<Winter…>> si sentì chiamare e sobbalzò sul posto, colta di sorpresa.
Si spostò dalla spalla di suo marito e lo guardò.
<<Ti sei svegliato.>> constatò con tono distaccato, lo stesso che usava molto spesso con lui.
<<Perdonami, ci eravamo promessi di guardare un film.>> il lilla allungò una mano e gliela appoggiò sulla guancia, accarezzandogliela dolcemente.
<<Hai appena finito di preparare il viaggio di nozze, so che sei stanco, Spitz-kun.>> disse lei, lasciando che l'altro potesse toccarle il volto con delicatezza.
<<Non vedo l'ora di portarti da mio fratello!>> esclamò Spitz, sorridendo.
Anche la castana non poté fare a meno di accennare un sorriso.
Suo marito aveva inaspettatamente ritrovato un po’ di energia ed era veramente contagioso quando sorrideva o rideva.
<<Anch'io…>> sussurrò Winter, socchiudendo gli occhi per potersi godere al meglio quelle carezze.
-
<<Sei mai stato a Yadagami?>> chiese Spitz, allungando la mano e afferrando quella della moglie.
<<No.>> Winter scosse la testa, facendo intrecciare le sue dita con quelle del lilla.
La Moriarty aveva sempre usato i pronomi maschili per sé e ormai anche il marito aveva optato per usarli, al contrario di tutti gli altri, rendendola un po’ orgogliosa di quella cosa.
Tutti potevano usare il genere che preferivano per lei, anche se era biologicamente una donna, ma era felice di sapere che l'uomo che aveva deciso di sposare appoggiava i pronomi che aveva sempre usato per sé.
<<Hehe, allora ho fatto bene a scegliere questa meta.>> ridacchiò Feier, facendo alzare gli occhi al cielo alla moglie, divertita come sempre dal suo modo di ridere.
<<Ma se hai scelto il Giappone solo per poter vedere Kamonohashi Ron e Isshiki Totomaru…>> commentò la castana.
<<Sono i miei migliori amici, era ovvio che volessi vederli!>> esclamò Spitz.
<<Uno dei due è anche un mio parente alla lontana…>> gli fece notare lei ma si zittì, quando vide il marito sorridere, facendole provare un familiare senso di calore al petto.
<<Spitz!>> sentí urlare la coppia di novelli sposi, che smise di parlare.
Il lilla sorrise ancora di più, quando vide il fratello maggiore andargli incontro.
Winter, invece, si bloccò sul colpo.
Shepherd Feier era suo cognato, che aveva visto solo una volta nella sua vita, ovvero al suo matrimonio con Spitz, eppure la spaventava un po’.
Non aveva nulla che non andasse, sembrava una brava persona ma, forse per i suoi trascorsi con il maggiore dei suoi fratelli, non riusciva a non provare timore nei suoi confronti, senza neanche volerlo.
<<Andrà tutto bene, tesoro.>> sussurrò vicino al suo orecchio suo marito.
<<Mi fido di te, Spitz-kun…>> disse lei, a bassa voce, in risposta, stringendo un po’ di più la mano del più alto nella sua.
<<È un piacere per me accogliervi qui a Yadagami!>> Shepherd sorrise apertamente, spalancando le braccia e stringendo a sé la coppia, lasciando senza fiato la Moriarty, che non si aspettava un gesto del genere.
<<Insomma, caro, dai un po’ di spazio ai nostri ospiti.>> intervenne subito Mii, la moglie del maggiore dei Feier, venendo incontro ai tre.
<<Perdonatemi…>> bofonchiò quest'ultimo, sciogliendo l'abbraccio.
<<Non devi scusarti…>> sussurrò Winter, ancora sorpresa dalla cosa, ma un po' più tranquilla.
Non doveva preoccuparsi, non si trattava mica di Mylo.
<<Prego, seguiteci pure, così da poter lasciare i vostri bagagli nella camera che vi abbiamo riservato.>> disse Mii, mentre Shepherd prendeva la valigia della cognata e quella del fratello, scortandoli insieme a sua moglie verso la loro modesta dimora al centro del villaggio.
<<Hai visto? Sta andando tutto bene.>> Spitz circondò le spalle della castana con un braccio, attirandola a sé.
Lei lo guardò, trattenendosi dal dirgli che quello era solo l'inizio, decidendo, invece, di riporre un po’ di fiducia in tutto quello, del resto quella era la famiglia di suo marito, la sua nuova famiglia.
-
<<Quindi ti piace guidare le moto, Winter-kun?>> domandò Mii, seduta di fronte alla sua interlocutrice, profondamente interessata al loro discorso.
<<Sì, ne possiedo una da quando ero un ragazzo…cioè, da quando ero più giovane.>> rispose Winter, facendo attenzione a spiegarsi al meglio, per non creare ambiguità.
<<Al nostro primo appuntamento mi ha portato a fare un giro in moto!>> si intromise Spitz, che fino ad un attimo prima si trovava fuori in giardino con il fratello.
Si accomodò dietro alla moglie e le circondò il corpo con le braccia, poggiando il mento sulla sua spalla destra.
<<Quello non era un appuntamento…>> gli fece notare la castana, sospirando piano.
<<In che senso?>> chiese Shepherd, sedendosi al fianco di Mii.
<<Voleva aiutare i suoi amici a risolvere un mistero ma aveva bisogno di un passaggio. Ci conoscevamo da poco ma ha avuto la bella idea di chiamarmi per usarmi come taxi.>> spiegò la Moriarty.
<<Ma io mi sono innamorato di te in quel momento!>> esclamò Spitz genuinamente, facendo arrossire Winter.
<<Tu, invece, quando ti sei innamorato di mio cognato?>> Mii guardò la castana dolcemente, facendola sorprendere per l'uso del pronome maschile; probabilmente aveva capito che lo preferiva al femminile.
<<La prima volta che l'ho visto.>> rispose, senza pensarci troppo, Winter.
Il marito la guardò a bocca aperta, non aspettandosi quelle parole.
<<Mi trovavo ad un bar perché ero appena scappato di casa dopo una litigata con mio fratello e non avevo abbastanza soldi per andare in un ristorante. Ero triste, ma Spitz si è avvicinato a me e mi ha iniziato a parlare, sorridendomi nonostante fosse la prima volta che ci vedevamo. Mi ha colpito…specialmente la sua ingenuità.>> spiegò la Moriarty, con un tono di voce neutrale, anche se si poteva notare bene dai suoi occhi che ricordare quelle cose la faceva emozionare.
<<Potevi non darmi dell’ingenuo…>> borbottò il lilla alle sue spalle, con le guance e le orecchie completamente rosse; sua moglie non era solita fare dei discorsi così melensi, l'amava anche per quello, ma sentire quelle parole l'aveva reso incredibilmente felice.
<<Sono felice di sapere che ami mio fratello a tal punto!>> esclamò Shepherd, sorridendo.
<<Già. Possiamo affidartelo senza problemi.>> aggiunse Mii.
<<Non sono un bambino.>> commentò Spitz.
<<Vi ringrazio.>> Winter sorrise ai cognati, ignorando completamente le parole del marito.
-
<<Allora, com'è stata questa prima giornata a Yadagami?>> domandò Spitz, entrando nel futon che aveva preparato sua cognata per lui e sua moglie.
<<Bella.>> rispose sinteticamente Winter, facendolo sorridere.
Poi, lei si sdraiò al suo fianco e lo guardò in silenzio.
<<Vieni qui.>> sussurrò il lilla, aprendo le braccia, accogliendo la moglie tra esse.
La castana poggiò la fronte sul petto del più alto e chiuse gli occhi, rilassandosi mentre l'altro le passava una mano tra i capelli, accarezzandoglieli con incredibile delicatezza.
<<Mi trovo bene in questa nuova…famiglia.>> disse la Moriarty e, per un attimo, si bloccò sul posto, quando non avvertí più il tocco del marito sulla sua cute.
Aprí gli occhi e alzò lo sguardo, solo per scoprire che Spitz si era messo a piangere in silenzio.
<<Perché piangi?>> chiese sorpresa.
<<Scusa ma mi sono fatto prendere dall'emozione. Insomma, quando ci siamo conosciuti mi avevi detto che non avresti voluto fare mai più parte di una famiglia, perché eri terrorizzato dall'idea di averne una come la tua. Ma ora mi stai dicendo di essere felice di far parte di questa famiglia…anch'io ne sono felice e non posso fare a meno di piangere dalla gioia.>> si spiegò affrettatamente il lilla.
<<Sei veramente incredibile…>> sussurrò Winter, non sapendo neanche lei stessa se si trattava di un insulto o di un complimento.
A quanto pareva, però, suo marito lo prese come un complimento perché si piegò verso di lei, facendo combaciare le loro labbra, dando inizio ad un tenero bacio.
<<Hehe, lo so.>> ridacchiò il più alto sulle sue labbra.
La castana alzò gli occhi al cielo, abbracciando l'altro e baciandolo di nuovo.
Era nata in una famiglia senza amore, con l'unica libertà di poter scegliere il suo pronome, ma senza l'affetto dei suoi fratelli, specialmente di Mylo, che l'aveva condizionata e traumatizzata per tanto, troppo tempo.
Eppure, aveva conosciuto Spitz che finalmente la faceva sentire amata, protetta e parte di una famiglia che si poteva definire tale: la famiglia Feier, la sua famiglia.
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