Purple- Capitolo due

Mario

La guardo ancora addormentata al mio fianco e penso ai suoi occhi, dalla prima volta che lì incrociai sentì una strana connessione, mi dimenticai completamente della delusione che avevo subito da parte di Alessia.

Non mi era mai successo nulla di simile prima, lei è stata l'unica persona con la quale ho riso così tanto che il mio cuore era tornato a respirare e il passato, almeno per un po', faceva meno male.

Nina è l'unica eccezione alla regola che mi ero dato sull'amore, da quando fa parte della mia vita tutto è cambiato.

Sarei capace di cercarla ovunque, se dovessi rinascere e non averla al mio fianco, perché senza di lei la mia vita non avrebbe senso.

Affogherei volentieri tra le sue braccia, fino a smarrirmi completamente, tanto da portarla dentro di me per sempre, oltre il cuore, fin dentro l'anima. Lei mi somiglia, oltre ogni mia immaginazione.

È fragile, ma anche un lato di sé forte come una tigre. Siamo due guerrieri, abbiamo dovuto lottare in questa società che non ci ha mai concesso un cazzo. Siamo cresciuti troppo in fretta, nelle nostre famiglie spaccate a metà.

La mia Nina che ogni tanto che mi domanda come sia possibile che io abbia scelto proprio lei, convinta di non meritarmi per via di tutti i suoi casini, ma la verità è che il mio cuore ha scelto lei prima ancora della testa, non è come l'uscita di un disco, l'amore non si programma. E di certo non era nei miei piani inziali innamorarmi, ma è accaduto e se potessi tornare indietro mi innamorerei altre mille volte di questa ragazza.

Le sfioro appena una guancia con la punta delle dita, lei si sveglia, batte appena le palpebre e vengo catturato dai suoi occhi, ancora assonati, ma lo stesso belli.

<< Dove devo firmare per avere sempre un risveglio così>> con voce impastata sposa lo sguardo lungo il mio corpo. Dormo senza maglia, così lei indugia sul mio fisico.

La solevo appena, per farla adagiare sopra di me. Le passo una mano tra i capelli e arrotolo un dito in una ciocca.

<< Tieni presente che siamo in estate e che io dormo praticamente sempre così>> rispondo ammiccante.

Mi rivolge un sorrisetto furbo ed in un attimo pare completamente sveglia, comincia a lasciarmi scie di baci dalla gola fino ai pettorali. In contemporanea struscia il bacino contro il mio, torturandomi lentamente.

<< Cristo Nina, ti sei svegliata con i bollenti spiriti>>. Mi sta eccitando e se ne accorge, continuando nella sua tortura e sorridendo.

Premo la mia bocca contro la sua e le faccio schiudere le labbra. Il bacio diventa focoso, mentre infilo una mano sotto la sua maglietta e le accarezzo un seno morbido.

Geme piano, contro la mia bocca, con le nostre lingue che si rincorrono disperate. Siamo fuoco puro in questo momento.

Succhio il suo labbro inferiore, che trattengo appena tra i denti. Quanto desidero perdermi completamente insieme a lei.

L'arrivo di un messaggio sul suo cellulare ci riporta bruscamente alla realtà e contro voglia la riadagio sul materasso.

Mi guarda con un sopracciglio alzato, le labbra gonfie per i baci.

<< Tigrotta per quanto ti desideri, non posso farti fare tardi al lavoro>> dalla mia voce traspare tutta la frustrazione.

Mette il broncio ed è adorabile, le poso un bacio sulla fronte.

<< Oggi è la nostra giornata tesoro, mi avrai con calma. Ora pensa vestirti, che così mangiamo qualcosa>>.

Esco dalla camera, prendendo al volo una maglietta e cerco di concentrarmi sul preparare la colazione, per calmarmi.

Faccio un caffè per me e un cappuccino per lei, servo dei biscotti su un piattino e poso il tutto sul tavolo.

Riempio la ciotola di Lorelai, che resta in paziente attesa seduta a terra. Si è ambientata quasi subito dentro queste mura.

Quando Nina fa capolino nella sala ha indossato una t-shirt blu e un paio di pantaloncini di jeans.

Ha fatto scalare i capelli, che ora le arrivano all'altezza delle spalle, donandole un look più fresco.

Consumiamo la nostra colazione, poi prendo le chiavi della macchina e usciamo di casa.

Si infila sul sedile del passeggiero e dopo aver messo la cintura chiede<< Cosa fai stamattina?>>

<< Vado in palestra ad allenarmi con Mirko>>. È da parecchio che non passiamo del tempo da soli, nei mesi scorsi ci siamo visti poco per via della registrazione della Deluxe.

Annuisce appena<< mi sta simpatico, sia lui che gli altri tuoi amici mi hanno fatto sentire sin da subito come se facessi parte della vostra cerchia>>.

La guardo di sottecchi<< a chi non potresti piacere?>> Chiedo retoricamente, lei per tutta risposta si stringe nelle spalle.

Durante tutto il tragitto non aggiungiamo altro, finché non arriviamo davanti al Collins. Ci scambiamo un bacio a fior di labbra, Nina esce dall'auto e si dirige al lavoro.

*

Mi siedo su una panca, asciugandomi il sudore con un asciugamano, mentre Mirko finisce di fare le trazioni. In passato ha praticato il Muay Thai, arte marziale thailandese, di cui è diventato cintura nera.

Tracanno metà bottiglietta d'acqua, mentre il mio amico finiti gli esercizi prende posto accanto a me.

<< Ci stava questo allenamento intensivo>> borbotta scolandosi una bibita ai sali minerali.

<< Puoi ben dirlo>>. Giocherello con il tappo della bottiglietta.

Mirko si piega sul borsone, fruga in cerca di qualcosa e tira fuori una barretta proteica.

<< Mi è mancato passare del tempo con te fratello>> scarta l'involucro e ne addenta un pezzo.

<< Anche a me>> rispondo dandogli un forte pungo sulla spalla, in modo scherzoso.

<< E sei sempre il solito troglodita, Molinari>> fa una smorfia, massaggiandosi il punto dolente.

Gli faccio un sorriso sbilenco<< lo so che mi ami>>. Ammicco nella sua direzione, per accentuare le parole.

Per tutta risposta mi becco il dito medio e mi lascio andare ad una risata sguaiata.

Recuperiamo le nostre cose e ci dirigiamo nello spogliatoio, per farci una doccia e cambiarci. So che anche Mirko deve lavorare ad un nuovo progetto, di cui però ha detto poco. Dopo il successo dell'ultimo disco le aspettative sono alte ed è normale, quando fai la nostra vita. Ma sono sicuro che sarà un successo, ho sempre saputo che lui aveva talento e l'ho spronato apposta quando eravamo più giovani, affinché trovasse la sua strada.

<< Com'è stato conoscere tuo padre>>
Mirko si fissa le scarpe, mentre mi domanda ciò.

<< Strano. Mi ha letteralmente scombussolato. Il giorno prima non hai idea di che faccia abbia e il giorno dopo ti ritrovi davanti quest'uomo che ti dice di essere tuo padre>>. Scrollo le spalle, al ricordo di quel pomeriggio.

Mi punta addosso i suoi occhi verdi malinconici. Anche se non lo ammetterà mai, avrebbe voluto essere al mio posto.

<< Almeno puoi costruire un rapporto con lui, non è una cosa da poco>> la sua voce è leggermente cambiata, chi come me lo conosce bene sa interpretare i suoi modi, i suoi silenzi.

<< Non tutti sono adatti a fare i genitori>> dico con tono amaro e mi vengono in mente Lara e Nina, abbandonate da una madre insensibile ed egoista.

Se mai in futuro dovessi avere un figlio, di certo cercherei di essere presente per lui e non abbandonarlo a sé stesso. Tutti commettiamo degli errori, per carità, nessuno è perfetto. Ma mi sentirei responsabile nei confronti di quella creatura.

<< Havana ha avuto la fortuna di avere una famiglia presente e non parlo solo dei genitori. É molto legata anche ai suoi zii.
Sono stato a Cuba a conoscerli e mi hanno fatto una buona impressione>>. Si passa una mano tra i capelli e sospira.

Lascio cadere l'argomento, il discorso é già di per sé delicato.

Usciamo dalla palestra e veniamo investiti dal sole, Mirko indossa gli occhiali protettivi e mi segue fino al parcheggio. La ghiaia scriccchiola sotto i nostri piedi, mentre camminiamo.
Lancio le chiavi della macchina a Mirko, lasciandogli intendere che guidi lui.
Sgrana leggermente gli occhi, poi mi ringrazia con un cenno del capo.

<< Perché non hai detto a Nina che le hai dedicato una canzone ieri?>> Chiede mentre mette in moto ed esce dal parcheggio.

<< Voglio che sia una sorpresa per il primo Live all'ippodromo>>.

Percoriamo un pezzo di strada nel traffico milanese, poi gli faccio cenno di fermarsi davanti ad un negozio di gioielleria, scendo dalla macchina e fisso le vetrine.
Devo scegliere il regalo di anniversario per Nina, niente di troppo soffisticato.

Entro dentro e parlando con la commessa trovo quello che stavo cercando, me lo faccio impacchettare, mentre provo ad immaginarmi che faccia possa fare stasera.

Angolo Autrice:

Mario e Mirko hanno avuto una discussione importante sul ruolo genitoriale.
Mirko soffre per la mancanza del padre, anche se non lo ammette apertamente.

Vi piace la loro amicizia?
La canzone che accompagna questo capitolo é Colori, di Tedua & Rkomi.
Vi lascio il link sotto

Grazie per le letture :)



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