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Era appena tornato dal servizio fotografico e aveva ancora addosso i vestiti e il trucco dello Shooting. "Mi avete fatto chiamare?" Esordì, abbassando il tono di voce, non appena si accorse dell' ospedale attaccato all' edificio della caserma.
"Benvenuto, Enrico" espresse il detective Alfio, con un tono di voce basso e pacato "stiamo lavorando a un caso, vuoi aiutarci?" Gli strinse la mano. La sua presa era fredda, elegante, misteriosa quanto lui "Prima di accomodarti, ti sarei grato se ti togliessi i guanti, Enrico. Non mi sembra educato tenerli. Ricordati che siamo in una caserma..."
"Si, signore" E si tolse anche il cappello, in segno di rispetto.
"Prego, siediti" lo invitò Alfio "tu hai lavorato come animatore turistico, vero? Sia questa estate che nel 2019. Mi sbaglio?"
"No, è vero. Si, ho lavorato nello stesso villaggio due volte di seguito"
"Lo stesso luogo in cui si sono consumati due delitti, nevvero? Ne sei al corrente?"
"Si, le ho anche conosciute...quelle due ragazze..."
"L' immaginavo. Non trovi strano che un villaggio in cui si sono consumati due atroci delitti sia ancora aperto?"
"La seconda ragazza...uccisa... dormiva fuori dal villaggio turistico, era una non vaccinata. Non so se sapete che intendo dire..."
"Si, lo sappiamo. Tutta Italia lo sa. Per questo ti chiedo quando è stata l' ultima volta che l' hai vista".
"Sono un indiziato?" Deglutì "Io non potrei mai fare una cosa simile! Ho anche fans della loro età, non potrei mai fare del male a due trentenni!"
"Lo so. Ma la tua testimonianza ci serve, Mad Hatter. Sono io per primo a dire che non c' entri nulla, ma ciò che sai potrebbe servirci...a risolvere questi casi e mettere dentro il serial killer..."
"In cosa potrei esservi utile io?"
"Quando lavoravi, per caso, c' era un animatore che aveva la fissazione per la salute o la malattia? Per caso c' era qualcuno che si igienizzava ogni minuto le mani o si rifiutava di lavare i suoi indumenti insieme ai vostri?"
"Che io mi ricordi no, però c' era un capo animazione che faceva davvero paura... l' avevo già visto nel 2019, in realtà, ma non era parte del mio Team..."
"Con chi lavorava e di cosa si occupava?"
"Di tutto, più o meno. Sport, intrattenimento, tutto..."
"Anche mini club?"
"Faceva qualcosa con i maschietti, ma non con le bambine. Era straniero, non parlava bene la lingua italiana, però aveva uno scagnozzo che faceva tutto quello che diceva lui, un tipo che si metteva sempre il rossetto viola".
"Perché ti faceva tanta paura?"
"Era aggressivo, violento. Non con i turisti, ma con noi animatori si".
"Era aggressivo a parole?" Enrico sospirò e tentò di allontanarsi dallo sguardo penetrante del poliziotto "Sono abituato a gente aggressiva, con il lavoro che faccio" sorrise tirato "mi è difficile ricordarmi di qualcuno in particolare..."
"Ti sto solo chiedendo se questo capo animazione ti ha mai messo le mani addosso e quanti anni aveva..."
"Ero quasi sempre ubriaco, non mi ricordo..."
"Sei stato tu a chiamare il 112 quando Edda è stata assassinata...ora ti ricordi meglio di quello che è successo al villaggio?"
"Edda era una cara, carissima ragazza; ma aveva sbagliato lavoro secondo me...come Nella...si, ho chiamato io il 112, ma era ancora viva quando l' ho fatto..."
"Lo sappiamo. Il decesso è avvenuto un minuto dopo la tua telefonata e nemmeno uno come Jack lo squartatore ucciderebbe una tizia quando sta telefonando alla polizia..."
"Infatti..."
"Inizialmente non sei stato creduto. Tanti animatori chiamano le forze dell' ordine quando i capi animazione, i turisti o i loro colleghi diventano un po' troppo prepotenti con loro. Dicesti che un' animatrice era stata aggredita da un capo animazione. Quando siamo arrivati era già morta".
"Ero anche un po' ubriaco quella notte. Purtroppo sono abituato a bere quando finisco un tour o un lavoro pesante...ogni tanto..."
"Rilasciasti che l' animatore con il rossetto viola l' aveva aggredita, ma il DNA sui suoi vestiti con era di lui...ecco perché abbiamo aperto il caso..."
"Tutto quello che dovevo dirvi, ve l' ho già detto. Ora, forse è meglio che vada a struccarmi, non è Halloween". E fece per alzarsi, evitando di stringere di nuovo la mano al detective. Alfio lo richiamò "Enrico, Sei sicuro di non voler aggiungere altro?"
"No, signore. Nulla".
"Non rivolgerti a me come se avessi 50 anni. Sono poco più grande di te e faccio il poliziotto, non il critico...e neanche il manager..."
"Una autorità come lei potrebbe fare il critico con un povero cappellaio, basta che non sfiora la mia etichetta. Io, senza di essa, non sono nulla".
"Dopo l' omicidio hai avuto un mancamento. Hai dichiarato di essere caduto e di esserti ferito".
"Si, sono caduto per chiamarvi. Avevo lasciato il cellulare in camera e la stanza di Edda era distante dalla mia..."
"Quanto possono essere distanti le stanze di due animatori? Io ho sempre saputo che chi faceva un lavoro simile dormiva sempre insieme...o comunque in stanze vicine. Come gli Idol kpop, no? Non dormono, forse, sulla stessa camera?"
"Si, ma io sono inciampato nella stanza di Edda. Mi sono sbucciato un ginocchio, infatti c' era il mio sangue sui gradini..."
"Insomma, il serial killer è per forza il famoso animatore con il rossetto viola, eh? Allora perché riaprire un caso, anzi, collegarlo ad altri due casi? L' ultimo in Svizzera. Credi, forse, che noi poliziotti siamo un po' scemi?"
"Vi ho già domandato se credete o meno che io sia il colpevole..."
"Adesso ci consideri degli inetti" sospirò "dopo l' omicidio di Edda sei stato, dunque, ricoverato. Per un ginocchio sbucciato?" Alzò un sopracciglio. "Siamo in piena pandemia" tuonò "fanno gli accertamenti per ogni minima cosa..."
"Una settimana di accertamenti per una caduta sui gradini. Mi sembra un po' troppo anche per un anno di totale pandemia..."
"Non mi sono fatto male solo al ginocchio, mi sono fatto male anche alla schiena. Sui gradini c' era un bicchiere rotto, mi ha tagliato..."
"Va bene, verificheremo se sui vetri c' è il tuo DNA allora..."
"A che scopo? Sulla gola strangolata di Edda c' era il DNA dell' animatore con il rossetto viola. Lui l' ha uccisa".
"È vero, ma non combacia con quello dei vestiti, né con quello dei tagli sui polsi...tutto fa pensare a un raggiramento...qualcuno lo ha convinto ad ucciderla..."
"E cosa ne posso sapere io?"
"Un tipo sadico, abituato al comando, difficilmente saziabile e altamente sottomesso alle idee dei dottori. Qualcuno che ritiene che i non vaccinati siano spazzatura, qualcosa da estinguere! A parer mio è lui il vero omicida".
"Io non ne so niente!" Urlò, di nuovo.
"Siamo vicino ad un ospedale, Mad Hatter, non se ne dimentichi..."
"E se me ne scordo, che succede? Mi punisce?" Si morse il labbro inferiore e appoggiò la mano sulla sua bocca "Mi scusi" si riprese "volevo bene ad Edda, e anche a Nella".
"Se hai voluto bene, dovresti aiutarmi a capire. Non è giusto che il tuo collega si prenda tutte le colpe, specialmente se è stato portato a farlo. Sai che il tipo di cui tu parli ha gravi problemi mentali, vero? E quella stessa notte del delitto aveva fumato molto, non era del tutto consapevole di sé. Quando è morta la ragazza svizzera lui era già in carcere, come può averla uccisa? Io sono sicuro che la stessa persona che l' ha convinto a farlo, è la stessa che ha fatto fuori anche Nella e la donna tedesca. Questo individuo gira di villaggio in villaggio, libero, mentre io ti sto interrogando oggi..."
"Non so niente della ragazza svizzera, mi dispiace" sospirò, con tono calmo.
"Enrico, non è un peccato avere paura; ma può diventarlo se ti rifiuti di aiutare la giustizia. Se veramente volevi loro bene, devi dire tutto quello che è successo quella maledetta notte".
"Sapete già tutto. Sono caduto. Punto".
"No, non sappiamo tutto. Non sappiamo cosa è successo a te prima della caduta..."
"Nulla" proferì, con voce tremante "chi sbaglia, viene punito in questo mondo..."
"Punito? È già la seconda volta che parli di punizioni oggi. Non sai resistere all' idea o preferisci ricordare il vostro nuovo singolo?"
"Sa una cosa, agente? Meglio essere matti come un cappellaio che sani come chi taglia le teste ai cittadini..." e uscì dall' uscio; dopo aver riposto, elegantemente, sul suo capo, il cappello di velluto nero e blu notte.
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