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Le nostre scelte dicono
sempre chi siamo e chi diventeremo
Alfio
Quando nacqui mi diedero il nome di mio nonno. Purtroppo, lui morì ed io venni alla luce. Lo stesso identico giorno, esattamente quattro ore dopo. Ma il nome non fu la sola cosa che condividevo con mio nonno. Mia nonna disse che ero la sua copia esatta; ad esclusione dei miei occhi, perché io li ho tra l' azzurro e il verde, mentre mio nonno li aveva nocciola. Quando i miei genitori divorziarono, mamma si fidanzò con un altro uomo; che però mi odiava. Mi picchiava e mi minacciava che, se ne avessi fatto parola con i miei parenti, avrebbe loro fatto del male.
In pratica, mi faceva sempre stare con i pantaloni abbassati. Avevo solo 9 anni quando mamma si mise con lui. Subii i suoi soprusi fino all' età di 15 anni, poi mia madre lo lasciò. Solo allora le raccontai ciò che lui mi aveva fatto passare...ricordo che mia madre si inginocchiò davanti a me e, con le lacrime agli occhi, mi abbracciò. Fece il mio nome quattro volte, come per scusarsi, ed io le dissi che non doveva preoccuparsi per me; perché ormai era tutto finito.
Non denunciai mai quell' uomo. In un certo senso credevo di meritare di non potermi sedere qualche giorno...ad ogni modo, ciò che passai mi spinse a voler lottare contro le ingiustizie. A 16 anni cominciai a guardare 'Criminal Minds' e 'Cold Case' alla TV, oltre che la 'Signora in Giallo' e 'Don Matteo'. Pian piano cominciai a costruire la mia personalità ed entrai nella polizia con il punteggio massimo. Volevo diventare come il più giovane protagonista di 'Criminal Minds', Spencer Reid.
Ho appena cominciato il mio lavoro da 'detective' e già mi si presenta un caso irrisolto. Per di più, un altro ragazzo dell' animazione turistica è morto oggi. Si è suicidato, dopo aver scritto sul muro dell' hotel i nomi di Edda e Nella. Sta a me ora capire il perché e che collegamento poteva avere con loro...
Andrea Michele Pozzi sembrava un tossicodipendente. Benché i suoi 42 anni; il suo sguardo era freddo, vuoto, spento, quasi lontano dalla realtà. In una mano teneva una birra, nell' altra un sigaro di oppio. "Capo animatore, eh?" Proferì Alfio, mettendosi innanzi a lui e guardandolo fisso negli occhi.
"Da dieci anni ormai. Sarebbe ora che vado in pensione". Il detective tirò fuori due foto di Nella ed Edda e gliele lanciò sul tavolo "Ti dicono qualcosa queste due donne?". Facendo l' ennesimo tiro l' uomo esaminò prima l' una e poi l' altra "Le ho avute sotto di me..."
"In che senso le hai avute sotto di te? Su un letto o in un villaggio turistico?"
"In entrambi i luoghi!" Fece una risatina isterica "Ma non me le sono fatte, troppo ciccione!". Gli occhi verdi di Alfio diventarono grigio piombo "Queste due ragazze sono morte, lo sai?"
"Ehi, come cavolo hai fatto a cambiare il colore degli occhi?"
"Non cambiare discorso. Queste due ragazze sono morte..."
"Prima o poi capita a tutti, lei che dice? Anche agli alieni come lei!" E fece un' altra risatina, ancora più isterica della prima.
"Qualcuno le ha ammazzate!" La sua voce divenne tetra "Sono state trovate nel loro letto con i polsi feriti e gli occhi mezzi aperti...e con ancora addosso la maglietta della compagnia dell' animazione in cui lavori tu!"
"Non sarebbero mai dovute venire a lavorare al villaggio. La colpa non era loro, ma di chi aveva dato loro l' okay. Quella negra non era neanche vaccinata contro la pandemia!"
"Dunque avete pensato bene di farla fuori, eh? Almeno non c' era il rischio di contagio!"
"Senta, per accedere al villaggio era necessario essere vaccinati. Se l' hanno fatta entrare senza il pass è perché ha fatto loro pena! Se non fosse mai entrata al villaggio, adesso sarebbe viva".
"Stai dicendo che è colpa sua perché voleva lavorare, benché non vaccinata?"
"Sto dicendo che certe cose non sempre si possono fare! Tutti noi animatori abbiamo dovuto fare due punture per accedere al villaggio. Lei veniva dall' estero e non ne ha fatta neanche una! È ovvio che una così scatena l' ira di tutti!"
"Quindi ho ragione io...hanno fatto bene a farla fuori, secondo la tua idea, eh?"
"L' ho conosciuta appena. Mi ricordo che era talmente grassa che entrava a fatica nella maglietta e che mi ha supplicato di averne una più grande! Purtroppo la taglia massima, nel nostro abbigliamento, è la M. Lei era una XXL piena... l' uniforme le arrivava sopra all' ombelico..."
"Qualcuno di voi ha deciso di ucciderla...un animatore o un turista, ma qualcuno è stato..."
"E pensa che sia io?" L' ennesima risatina isterica, accompagnata da un altro tiro di oppio. Alfio fece un sorrisetto tra il tirato e il malizioso, poi si appoggiò al tavolo di vetro della caserma "Beh, la faccia ce l' hai...sbaglio?"
"Crede che io sia un serial killer?"
"Può essere...ho in testa uno tipo il nemico del Dottor Strange nel tuo caso..."
"Torni ai suoi fumetti allora! Ha anche l' età ancora! Invece che atteggiarsi da adulto e saggio...quanti anni ha? 19? 25?"
"Ho 27 anni e non mi atteggio a nulla, fuorché a un detective; perché è ciò che sono!"
"A soli 27 anni è già così in alto? L' Italia è sempre messa peggio..."
"E lei a soli 42 anni ammazza una donna? Anzi due... La prima deve averla ammazzata a 40 anni secondo i miei calcoli..."
"Non le ho fatte fuori io! Non mi ricordo niente delle sere in cui sono morte! Come si permette di accusarmi così! Io voglio un avvocato!"
"Uno degli animatori ha ammesso che lei voleva morta Edda... qualche giorno prima del delitto. Certe donne vanno ammazzate subito dopo la nascita...sbaglio o è stata una sua frase, signor Pozzi?"
"Quel moccioso di 13 anni! Devo fargli il culo a strisce quando lo vedo la prossima volta! È lui che vi ha dato il mio contatto, vero?"
"Lei non fa il culo proprio a nessuno. È illegale colpire un minorenne, lo sa? Per di più è già un indiziato per la morte di Edda, non le conviene fare moralismi!"
"Senta, fra di noi ci diciamo queste cose dalla mattina alla sera" fece un ultimo tiro di oppio "siamo animatori turistici, non impiegati in ufficio...facciamo divertire le persone e, per farlo, dobbiamo avere un certo aspetto fisico e una certa apparenza...non so perché questi due casi siano capitati nel nostro villaggio; ma le assicuro che in altri villaggi non succede..."
"Lei fuma oppio, nevvero? Lo sa che è una droga?"
"E allora? Non posso farne a meno! Fumo da quando avevo 12 anni!"
"E non si è mai curato, nevvero?"
"Ci ho provato, non sono mai riuscito a smettere..."
"Sa che, sotto gli effetti della droga, si possono commettere i peggiori delitti? Lei dice di non ricordare niente della sera del delitto. Io posso crederci, ma ciò non lo rende meno colpevole...anzi, se lo rende più colpevole... potrebbe averla uccisa in uno stato di incoscienza...lo sa?"
"Non sono un assassino! No, non io!"
"Bene, tu non sei. Il tuo collega non è. Il campo si restringe di molto, non credi?" Ritirò le foto e le ripose elegantemente nel suo taschino blu metallico "Vi tengo d'occhio, ad entrambi. E la nostra discussione non finisce qui...ma, soprattutto, tengo d'occhio te!". Fece cenno ad altri due poliziotti di entrare "Rimandatelo in comunità, per ora...non vedete che ha finito l' oppio? Una crisi d' astinenza in caserma non è il massimo per salutarci, non crede, signor Pozzi?"
"Vada affanculo!" Gli rispose, tirandosi su e raggiungendo gli altri due agenti "So tornare in comunità da solo, non mi servono questi due!". Poi uscì dall' uscio; ripetendo "Questi mocciosi di oggi, non hanno neanche 30 anni e già si credono Sherlock Holmes!".
Alfio guardò i suoi colleghi "Chi è il prossimo in lista?" Sospirò.
"Un certo Enrico" rispose uno "siamo quasi sicuri che non c' entri nulla, ma dobbiamo comunque interrogarlo... è un Idol..."
"Mad Hatter?"
"Si, proprio lui".
"L' immaginavo...va bene, portatemi quel ragazzo. Non spaventatelo però... dobbiamo solo sentire la sua versione dei fatti. Tranquillizzatelo prima di farlo venire qui..."
"Si, signore".
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