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"Super pass per accedere per favore..." disse l' uomo con la mascherina, vestito con il completo da pizzaiolo. La ragazza arretrò, dando un' ultima occhiata fuori della finestra; ove le gocce d' acqua picchiettavano brutalmente "Senta, non ce l' ho purtroppo...ma sta piovendo a dirotto, non potete tenermi dentro?"
"No, mi spiace signorina. Non possiamo tenere all' interno della pizzeria gente senza il super pass. Dovrebbe essersi già vaccinata contro la pandemia, a mio parere..."
"Ascoltate, non ho alcuna intenzione di mandare via la clientela. Ho bisogno di fermarmi solo finché non smette di piovere..."
"Se ne vada, per favore. Se non ha il super pass può stare fuori, sotto al cornicione. Là non piove".
"Oh! Non fatemi stare al freddo!". Il pizzaiolo mandò un' occhiata al responsabile della sicurezza e gli disse "Mandatela fuori!". Mentre il ragazzo della security si stava avvicinando alla giovane, quest' ultima si gettò verso la porta "Non mi serve un uomo che mi obbliga a uscire. Esco da sola!".
Poco dopo un tizio incappucciato si mise dietro di lei "Ciao" le disse, con galanteria "hai bisogno di un luogo chiuso in cui stare?"
"Sono tamponata da neanche due giorni e sono assolutamente negativa! Da qualche parte andrò!" E fece per allontanarsi, lui la seguì. "Che vuoi?" L' incalzò lei, cercando di mandarlo via. "Entra con me" le disse "Non ti manderanno via se sei con me".
Qualche ora dopo, una ragazza di 22 anni, non vaccinata contro la pandemia, venne trovata morta sul tavolino della pizzeria; ma non a causa del virus o del contagio. Era stata avvelenata.

"Il decesso è avvenuto tra le 20 e le 21 del giorno 18 novembre. Il pizzaiolo ha dichiarato di aver, primariamente, respinto la vittima; in quanto sprovvista di super pass. Poi di averla fatta entrare e accomodare, in quanto accompagnata da un uomo di 43 anni, dichiarante di avere con sé il super pass della ragazza. Le ha offerto da bere, poi è andato via. Aveva un cappuccio e il suo pass è stato, purtroppo, cancellato; perché, quando è uscito dalla pizzeria, la vittima era ancora viva. Il veleno che l' ha uccisa non è stato assolutamente messo da uno dei dipendenti. Solo quell' uomo poteva avercelo messo; in quanto le ha servito il drink e se n' è andato subito dopo. Il pizzaiolo ha dichiarato di aver cancellato il super pass dell' assassino mezz' ora prima del decesso della vittima. Tutta la pizzeria è ora sotto indagine". Alfio lesse e rilesse il caso tre volte "Possibile che nessuno, in quella pizzeria, conoscesse l' assassino?" Domandò al collega.
"Chi gli ha controllato il super pass ha dichiarato che ha sui 43 anni, vista la data di nascita".
"E il nome non se lo ricorda?"
"No, ha detto che c' erano tanti clienti ieri sera. Già è tanto che si è ricordato la data di nascita..."
"Esamineremo di nuovo le impronte sul bicchiere...l' assassino non portava i guanti, vuol dire che ieri non aveva intenzione di uccidere. Probabilmente si sarà lasciato influenzare dagli eventi..."

Alfio non aveva mai avuto molti amici all' università, in realtà; tuttavia il bisogno di comprendere il caso lo condusse direttamente alla biblioteca della scuola di Filosofia. Tra quei libri avrebbe capito la mente perversa del serial killer; o, almeno, era ciò che credeva quando scese vestito elegantemente dal Suv, con in mano una pipa di puro legno, intagliato e lucido, ancora spenta. La raffinatezza del giovane detective era ben visibile ad ogni passo delle sue scarpe lucide, in ogni momento della giornata; da quando usava il suo cellulare a quando andava a dormire. Il suo portamento combaciava perfettamente con il suo aspetto piacente. Benché il suo passato, non gli mancava nulla. Si diresse silenziosamente verso l' aula 2; poi prese le scale di marmo, che lo condussero al terzo piano. Là trovò la libreria universitaria, piena di volumi di ogni forma e dimensione. Non era cambiato niente da quando il suo patrigno, armato di cinture di plastica, lo obbligava ad attraversarla, a disperdersi nei lucidi corridoi, a prendere libri su libri; tirando sempre fuori la scusa del suo Q.I. superiore alla media. La Psicologia Criminale era uno degli argomenti che avevano sempre interessato Alfio, a dispetto di ciò che voleva il suo padre adottivo; il quale bramava di vederlo filosofo, un giorno, e non detective. "Cerchi qualcosa?" Gli chiese uno studente, alto e risoluto come lui. "Cerco qualcosa sul disturbo asociale e borderline..."
"Non ne so molto, ma dietro di te c'è un manuale con il titolo Nella mente di jack...dovrebbe parlare di queste cose".
"Ma i testi dedicati alla Psicologia dove sono?"
"Tutti in prestito, in prossimità di esami...forse c'è qualcosa sulla Psicologia dei giovani, ma niente a che vedere con i killer. Il solo che mi viene in mente è quello che ti ho detto..."
 "Un argomento molto interessante la Psicologia Criminale, eh?"
"Certamente, non parla di adolescenti, amico, tu che dici?"
"Prendo in prestito il manuale che hai detto allora". 
"Ma tu sei della polizia?"
"Sì...mi sto occupando di un caso..."
 "Se vuoi posso richiamarti quando tornano gli altri libri..."
"Certo, sarebbe molto per me. Grazie". 

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