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Alfio

"Giù i jeans!" mi ordinò. Ed io capii che voleva farmi male, di nuovo. Non era la sua frusta che temevo, né il dolore che sentii in seguito, per sedermi. Più che altro avevo paura che mamma entrasse, che capisse cosa stava succedendo. Avevo 15 anni e mezzo, quasi 16...e, alle volte, la sua autorità riusciva a piacermi...mi abbassai i pantaloni. "Anche i boxer!" Ordinò "Poi stenditi sul tavolo". Eseguii, facendo scivolare lungo le cosce la mia biancheria intima di 'Intimissimi'. Mi ricordo che a quei tempi andavano i pois, di ogni colore e forma. Quando ricevetti il primo colpo, sentii subito i miei occhi riempirsi di lacrime; ma non le lasciai fluire. Non volevo dargli quella soddisfazione! Il dolore si unì perfettamente al mio stato d' animo. A volte, durante le punizioni, mi sembrava di vedere 'It il clown' che rideva. Mi sembrava addirittura di sentirlo. Quanto avevo paura di quel pagliaccio! Poi c' era un secondo, un terzo colpo. Sentivo la carne bruciare, salire, sempre di più...e le risate del 'mostro che terrorizza i bambini' alzarsi al vento...10, 11, 12 colpi; mi faceva male, tantissimo. Arrivava quasi sempre a 20, poi tutto cessava. Avevo le guance rosse, gonfie di lacrime che non volevo far uscire. Al ventesimo colpo anche la risata perversa di 'It' terminava. Quindi mi rivestivo e salivo in camera, a piangere nel silenzio, finalmente. Una voce dentro di me mi diceva di ribellarmi, ma c' era qualcosa che mi fermava sempre...come se lui avesse il diritto di comportarsi così con me...
Nel 2018 andai a vedere il nuovo film del 'pagliaccio assassino' al cinema, pensando di aver esorcizzato la paura dentro di me. Mi sbagliavo, ma quel film mi portò da Assunta. Lei non ne aveva affatto paura, anzi, direi che quel mostro la facesse addirittura ridere. Lo trovava figo, gotico, misterioso. Aveva già 27 anni. Vedendo che tremavo, si avvicinò a me e, senza dire nulla, mi abbracciò. "Non avere paura del clown" mi disse "è solo un pazzo masochista che fa il fantasma". Ed io mi innamorai di lei.

Solitamente, non era da Alfio seguire le persone, neanche se erano importanti per lui, ma Assunta era un caso a parte. Si intrufolo' nel suv, mentre nella città, pian piano, calava la notte e le luci dei lampioni si preparavano a sostituire i raggi del sole. Assunta viveva ancora con sua madre perché, come molti giovani oggi, il destino non era stato così clemente da regalarle un posto di lavoro. Mentre l' arancea e soffusa luce elettrica illuminava l' asfalto grigio scuro, Alfio giunse alla villa della giovane. Sceso dall' automobile tentò, con sguardo attento, di raggiungere con gli occhi la sua stanza, che era stata costruita a fianco della terrazza. Vide, dal giardino, le eleganti e snelle gambe di Assunta; coperte da una vestaglia bordeaux. Quando le aveva notate, la prima volta, si era subito reso conto di non aver mai visto gambe più belle in tutta la sua vita. Mentre la tonda luna prese posto nel cielo freddo e notturno, gli arrivò un sms dall' interessata: "Guarda che so benissimo che sei lì sotto, Alfio. Se volevi venirmi a trovare bastava chiedermi il permesso. Non dico mai di no..."
"Sai che non mi permetterei mai di insistere, mia cara Assunta".
"Sai che sei tremendo, mio caro Alfio?"
"Sono un detective".
"Ed io una scrittrice. Allora, vuoi tenere il tuo bellissimo sedere al freddo, lì sotto, o venire a scaldarlo da me?"
"😂 Venire a scaldarlo da te! 🤣"
"Allora ti apro 😅".

Se la ritrovò davanti, seduta in soggiorno, con le gambe accavallate e un vestito con uno spacco laterale, fuxia. La vestaglia era dietro di lei, appesa. "Spero tu non sia venuto per portarmi a letto stasera..." espresse lei "sei sparito per un mese, qualunque fidanzata si sarebbe chiesta che fine avresti fatto..."
"Ero venuto appositamente per parlartene. C' è un killer, sotto i panni di un animatore turistico, che pare abbia già ucciso o persuaso ad uccidere quattro giovani donne; l' ultima di nazionalità cinese. I primi tempi credevo fosse la bellezza esteriore delle giovani, poi però mi sono reso conto che si tratta di ben altro. Tutte le donne uccise, ad eccezione di una, erano non vaccinate contro la pandemia. Dovrebbe essere uno schizoide, oppure un sociopatico fissato con la medicina. È per questo che sono sparito..."
"Un animatore turistico dici?" Si alzò con eleganza, poi prese un biglietto color crema su un tavolino vicino alla parete chiara del salotto "mi ero prenotata un piccolo viaggio, per Natale, in un villaggio turistico vicino al paese di mio nonno materno. Verso la Puglia". Gli mostrò il foglietto piegato in quattro "È il mio biglietto".
"Capisco, non dovresti preoccupartene. Il killer attacca solo le animatrici turistiche alla prima esperienza, non i clienti; inoltre uccide soltanto quelle non vaccinate".
"Mi auguro che sia così, detective. Anche perché non posso rimandare il viaggio ora, purtroppo".
"Goditelo, non preoccuparti".
"Tu, ovviamente, non verrai con me, vero?" Alfio si passò una mano fra I capelli chiari "Assunta, non ti rendi conto quanto vorrei; ma non posso. Ti supplico di capirmi e perdonarmi, se puoi". Si alzò e le strinse le mani "Ma ti prometto che l' anno prossimo andremo dove vorrai..."
"Ti faccio un the' caldo" cambiò discorso e si recò in cucina "ti fa bene con questo freddo...devo avere qualcosa al gelsomino..."
Alfio non rispose. Rimase fermo immobile, seduto sulla poltroncina rossa ed elettrica, di lana cashmere, a guardarsi le unghia mangiucchiate. I suoi pantaloni eleganti, di colore blu elettrico, brillavano soffusamente sotto la lampada accesa. La camicia ricamata, di colore bianco e con un rubino incastonato sul colletto alto, gli davano più l' aria di un uomo del passato che del presente; mentre la giacca, dello stesso colore del pantalone, restava allacciata sul suo corpo nuscoloso, esile ed elegante. Era un aristocratico, sì, e lo era dalla nascita.  Come Assunta, figlia di una contessa e di un nobile. Se soltanto suo padre l' avesse visto, conosciuto... ma il destino era stato crudele con lui e gli aveva messo a fianco un patrigno che era buono solo ad alzare le mani. Quando la giovane donna tornò, con in mano il vassoio dipinto di fiori, i suoi occhi chiari si incrociarono a quelli scuri di lei. 'Ti avrò mai, Assunta? Ti avrò mai, per sempre? Quanto ancora il mio lavoro mi porterà via da te?' Pensò tra sé e sé.

Fuori della villa un uomo scuro stava fumando una pipa, aveva addosso una maglietta della 7D animation. "E quindi, il nostro detective è innamorato di una donna, eh?" Disse al vento "E che donna! Caro Alfio, ci incontreremo presto, non temere...nel frattempo, tieni al sicuro la tua amata" e una risata maligna pervase tutta la prateria, portando i corvi della notte a volare alti nel cielo nero.

 

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