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Il rossetto viola luminoso sembrava creato apposta da un cattivo della Marvel. Era stato acquistato da un ex animatore su amazon poco prima di partire per un villaggio turistico ed impazzire completamente. Mister Rossetto Viola, in realtà, si chiamava Mark ed era di nazionalità russa ma nato in Italia. Già prima di partire per l' animazione turistica, Mark aveva accusato sintomi schizoidi; a causa anche della droga che aveva cominciato ad ingurgitare a 13 anni appena. Finto Gay convinto e addetto al Junior club, Mark aveva preso in giro molte ragazze; tra cui tante minorenni. Tuttavia, le problematiche tra lui e le altre animatrici non giunsero mai alle orecchie di Alfio e degli altri agenti; un po' perché il soggetto in questione si dichiarava omosessuale senza aver mai avuto un fidanzato e un po' perché le ragazze non amavano ricordare i momenti di imbarazzo regalati gentilmente da lui... soltanto dopo aver ucciso una collega; avvocati, poliziotti e detective cominciarono ad interessarsi ai suoi desideri erotici e sessuali...

Quando Alfio fu costretto a portarsi dietro la cuginetta al lavoro, la bambina venne individuata da Mister Rossetto Viola, modestamente seduto dietro le sbarre dopo averne combinata un' altra delle sue..."Bella bambina!" Le urlò con un dialetto a metà tra il Veneto ed il Napoletano "Io sono Mark! Puoi dire a tuo cugino grande che ho bagnato il lettino?". La piccola scoppiò in una grata risata, seguita da un' intelligente frase espressa a voce molto alta "Ma sei grande! E bagni ancora il letto?". Alfio giunse come un fulmine dalla bimba e la allontano dalla cella di lui. Poi l' affidò ad un collega ed entrò dentro "Sei un animatore, Mark, non dovresti spaventare così i turisti del luogo, non credi?" Tuonò "Specialmente se si tratta della mia cuginetta; che frequenta ancora le elementari!"
"Le ho solo detto che ho fatto pipì. Sono stati troppo aggressivi con me i tuoi colleghi, mi hanno spaventato, io sono delicato di sentimenti... così ho fatto la pipì..." Indicò una grossa chiazza bagnata sulle lenzuola del carcere. "Che schifo!" Espresse istintivamente Alfio "Era chiusa la toilette?"
"Per i gay sì..."
"E tu saresti gay?"
"Ovvio, altrimenti non avrei ucciso una donna, ma un uomo! Le animatrici andrebbero ammazzate quasi tutte, se non svolgono bene il loro lavoro!"
"Naturalmente, il pentimento non ha ancora sfiorato minimamente il tuo cuore intimorito, eh?"
"È colpa dei tuoi colleghi! Io mi volevo pentire, ma mi hanno fatto paura! La prossima volta faccio addosso ben altro!"
"Non c' è nessuno che ti cambia qui dentro. Devi essere più uomo e andare al gabinetto da solo, Mark..." Disse disgustato Alfio "anche perché nessuno ti toglie le lenzuola sporche se non è passata una settimana. Non sei in un hotel, sei in un carcere! Fai l' animatore, dovresti sapere la differenza!"
"Ero un animatore turistico. Ora sono soltanto un povero gay che ha fatto fuori una negra..."
"Non ti piaceva il colore della pelle?"
"Non mi sono mai piaciute nemmeno bianche, con i capelli biondi e la bocca a cuore, credi che mi piacciano nere?"
"Se provi a parlare un' altra volta con mia cugina ti faccio nero io! Con le mie mani!"
"Perché l' hai portata qui allora? Non vuoi che la bambina sappia quanto siete crudeli con noi delinquenti?"
"Crudeli?" Tuonò "Perché? Hanno abusato di te? Oppure ti manca Sky? Non ti basta il televisore Samsung con il decoder? I vestiti puliti ogni 14 giorni? In mensa non ti danno da mangiare? Tu non hai idea di cosa sia essere crudeli con i delinquenti! Dovresti guardare The Sleepers, sai? Non i cartoni animati, come un bambino di 5 anni! Almeno capiresti una porzione di quello che dici, senza nemmeno pensare!"
"Ehi, calmati!" Si stese sul letto, non badando minimamente alla chiazza bagnata "Io adesso voglio dormire, non parlare con te! Vuoi farmi compagnia?"
"Per che fare? Per farmi maltrattare da te?"
"Allora perché sei venuto? Sbrigati a parlare, che tra poco comincia il mio cartone animato preferito su Rai Yoyo!"
"Chi ti ha istigato a fare fuori Edda? Chi ti ha fatto credere che lei meritasse la morte?"
"Te l' ho già detto! Ho fatto tutto da solo! Io odio le donne, non sanno mai come farmi godere..."
"Farabutto!" Lo afferrò per la tuta e lo sollevò di peso "Ti piace tanto fare il difensore della morte?"
"Occhio all' aggressività, agente" disse "le ho già spiegato che troppa forza mi fa uscire la pipì...e non vorrei rovinare il tuo vestito nuovo!".
"Scoprirò chi c' era con te, vedrai!" Ringhiò, lasciandolo di colpo "Con o senza di te, lo scoprirò!"
"Allora guarda bene, giovanotto; perché se eri con lui non potevi giocare a fare il detective..." Accese la TV "dì alle guardie che mi devono cambiare il lettino!"
"Te lo scordi! Lavatelo da solo!". E uscì dalla stanza. Poi prese in braccio la piccina e la portò via da là "Mi dispiace" si scusò con un suo collega "ma non posso lavorare con lei. Devo riportarla a casa, prima che un altro pazzoide la prenda di mira..."
"Va bene. Hai un' ora di tempo". Ringraziò e si recò verso l' uscita della galera. Quando passò innanzi alla stanza di Mister Rossetto Viola, la piccola disse a voce alta "Vai a lavarti, perché ne hai tanto, tanto bisogno!".
"Sei più intelligente tu che tutti quanti qui dentro..." La elogiò il cugino, prima di aiutarla a rientrare nel SUV.

Al ritorno in villetta c' era una donna ad attenderlo. Aveva lunghi e luminosi capelli rossi, tutti ricci, e profondi occhi scuri. Il vestito marrone e grigio, con cerniera, lungo fino alle ginocchia, metteva in risalto la sua figura robusta e formosa; mentre due luminose labbra rosse si stavano socchiudendo in un dolce sorriso "Alfio" esordì.
"Assunta..." La voce del giovane detective era roca, bassa, suadente. I suoi occhi grigi erano elegantemente fissi su quelli castano scuro di lei "come mi hai trovato?"
"Io...ti ho cercato" si passò un ricciolo rosso fuoco dietro all' orecchio "e ti ho trovato, Alfio".

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