L'idea di scrivere queste poesie mi è venuta quest'inverno, quando nella mia mente non facevo altro che comporre poesie. Il problema è che non le mettevo per iscritto. Dicevo: tanto me le ricordo e le scriverò domani. Dicevo così perché la maggior parte, quasi tutte, mi sono venute in mente durante la notte. Direte: ma questo qua non dorme. Sì che dormo. Mentre sono sdraiato penso, magari mi viene in mente qualche parola o frase, e da lì cerco di tirare fuori le poesie attraverso i collegamenti. Uso immagini, simboli, per rappresentare qualcosa. Alcune poesie non vengono capite subito. Una mia lettrice in una poesia non ha capito un concetto, quello che volevo dire. Dopo averglielo spiegato, si è resa conto che la poesia è bellissima. Non lo dico per vantarmi ma è quello che mi ha detto lei realmente.

A questo punto direte: e quindi? Vi rispondo parlando di quello che io ho scritto e scriverò. Come capirete nel corso dell'opera, queste poesie sono dedicate a una persona molto cara a me e che, purtroppo non è più presente. Peccato. Non avete presente di quanto ho sofferto. Ma non sono le uniche poesie. Alcune parlano di altro, tra cui il paesaggio legato ai sentimenti, simboli, visione del mondo e critica sociale. Già. Devo dirvi che sono una persona molto critica quando vedo che c'è qualcosa che non va oppure non viene fatta come dovrebbe essere fatta. Scusate il gioco di parole, ma il concetto è quello.

Alcuni amici mi hanno definito un Leopardi. Io mi considero Leopardi per la visione del mondo che ha avuto lui e che io ho deciso di condividere a seguito di varie vicende che mi hanno fatto pensare in questo modo.

Ma non vi voglio più annoiare dei discorsi filosofici e concludo ringraziando ogni lettore che avrà voglia di leggere fino in fondo il libro e capirmi veramente. Ringrazio anche quelli che non mi avranno capito ma hanno tentato di leggere comunque il mio libro. Infine ringrazio anche quelli che si sono fermati a leggere almeno la mia premessa. Grazie a tutti e buona lettura!