Capitolo 25
Destiny
Roxane è stata incastrata.
Sono state queste le parole che mi ha detto Harper ieri sera prima di sparire dalla mia vista e per quanto ho cercato di non pensarci non c'è la faccio. Questa frase, queste parole mi gironzano in mente di continuo, senza darmi pace. Chi ha voluto fare del male a mia sorella ma soprattutto perché, sono queste le domande che mi faccio mentalmente mentre continuo a fissare il vuoto.
<Cosa ti preoccupa?> domanda Stephen per l'ennesima volta mentre prende posto accanto a me sul divano.
<Stavo pensando. Tra poco ci saranno le festività natalizie e sono diventata un po' malinconica> borbotto la prima cosa che mi viene in mente, incapace di raccontarli del mio incontro con Harper. Non mi piace mentire, tantomeno a Stephen, ma ho paura che se solo andassi in fondo a questa storia lui possa mettersi nei guai solo per difendermi e non lo voglio. Lui non si merita altra sofferenza.
<Adori ancora fare l'albero?> domanda curioso mentre solleva di poco il braccio, dandomi la possibilità di appoggiare la testa sulla suo petto.
<Non l'ho più addobbato> confesso tristemente. Era una cosa che facevo con mia sorella ma da quando non c'è ho rinunciato persino a festeggiare il natale.
<Se vuoi, ecco, quest'anno possiamo farlo insieme> propone speranzoso mentre accarezza la mia schiena.
<Come ai vecchi tempi?> domando mentre sollevo di poco la testa per avere la possibilità di guardarlo negli occhi.
<Solo se tu lo vorrai> sussurra piano mentre a sua volta mi guarda con occhi da innamorato.
<Ti amo Stephen> dico a bassa voce mentre sollevo di poco il braccio per poi accarezzare la sua guancia con la mia mano in modo tenero.
<E sempre lo farò> ammetto sincera ma soprattutto sicura di me perché lui è quel tipo di persona che ti entra nel cuore, cambiando così tanto la tua esistenza che non saprai più fare a meno di lui, proprio come io non so fare a meno della sua presenza.
<Desy...> pronuncia a malapena il mio nome ma io lo interrompo all'istante quando unisonò le nostre labbra, impedendoli di parlare. In questo momento l'unica cosa che voglio è fare l'amore con lui, dimenticando, anche se per un istante i problemi che sembrano volermi sotterrare giorno dopo giorno.
<Ti amo Destiny> sussurra sulle mie labbra mentre accarezza dolcemente il mio corpo ormai privo di vestiti e come la prima volta facciamo l'amore lentamente, amandoci senza timore.
******
<Stephen, il telefono> borbotto con la voce assonnata dopo aver sentito nuovamente il suo telefono squillare.
<Steph> lo chiamo nuovamente mentre lo spintono lentamente quando quel affare riprende a suonare ma dato che neanche questa volta lui mi da conto mi alzo dal divano controvoglia, cercando in seguito con lo sguardo il suo telefono che sembra non voler smettere di suonare.
<Chi sarà mai?> mi pongo da sola questa domanda mentre mi dirigo verso la cucina, seguendo il rumore della suoneria.
<Avvocato Marshall?> leggo confusa il nome di colui che chiama interrottamente e quando dopo pochi attimi di silenzio la mia mente realizza chi potrebbe essere sgrano gli occhi all'istante.
<Pronto? Signor Walker, mi sente? Pronto?> una strana voce arriva alle mie orecchie e quando abbasso lo sguardo sul telefono capisco di aver accettato la chiamata senza volerlo.
<Dimmi che non è lui> sussurro tra me e me sorpresa mentre rilascio il telefono sul ripiano della cucina, dirigendomi verso la mia stanza, dove l'altro ieri avevo sistemato le cartelle che ancora mi mancano da esaminare.
<Dove ti ho messo?> borbotto a bassa voce mentre cerco quel fascicolo che vidi l'altro ieri ma di cui ho dimenticato dell'esistenza.
<Stephen Walker Scott, nato a New Haven ...>inizio a leggere la cartella, passo dopo passo fino a quando non arrivo a quello che più mi interessa sapere.
<Denunciato per abuso di minori il 16 aprile e arrestato il 24 aprile per traffico di droga> leggo a bassa voce, sconvolta della sorpresa che ho appena fatto.
<Abuso di minori?> domando tra me e me incredula, perplessa, mentre continuo a guardare questi fogli di carta.
<In che senso?> domando nuovamente, parlando da sola. Chi mai lo avrebbe denunciato per una simile barbarità? Lui, Stephen non avrebbe mai fatto una cosa...
<Papà> sussurro sconvolta mentre strabuzzo gli occhi quando improvvisamente mi torna in mente un giorno, ma non uno qualunque, bensì il girono in cui lui mi lasciò da sola, esattamente settimana prima che avvenisse l'incidente.
"<Non urlare Hunter, sveglierai Desy>
<Non urlare? Ma come ti permetti, ti ho accolto nella nostra famiglia e tu ti fai trovare a letto con mia figlia? È minorenne dannazione!>
<Hunter, hai frainteso io...>
<Esci fuori immediatamente da questa casa Stephen! Io ti denuncio!>"
<Cosa hai fatto papà?> sussurro sconvolta mentre mi accascio sul pavimento della mia stanza. Come ha potuto pensare una cosa del genere? Come ha potuto marcare la sua fedina penale in quel modo?
<Perché mi ha dato questo fascicolo?> cosa devo trovare io che lui non ha trovato, mi domando mentalmente mentre guardo e riguardo quelle carte, cercando di trovare un senso a tutto.
<Il vero colpevole> sussuro piano quando finalmente realizzo. L'avvocato Marshall non ha mai trovato il vero colpevole, perché lui sapeva che Stephen fosse innocente.
<Perché Stephen non mi hai mai parlato di quella denuncia?> parlo nuovamente a voce alta, cercando dentro di me una risposta. Una risposta che non tarda a venire quando ricordo le parole da mio padre pronunciate.
"Lui ti farà soffrire"
<Stephen!> lo chiamo, urlando il suo nome quando nella mia mente si fa spazio un'idea che al solo pensiero mi mette paura.
<Svegliati!> urlo contro di lui mentre lo scuoto in modo brusco.
<Ma cosa, Desy? È successo qualcosa?> domanda appena apre gli occhi, guardandomi preoccupato.
<Perché non mi hai mai detto che papà ti aveva denunciato?> domando, andando dritto al punto.
<Io non, io...> inizia a balbettare mentre si alza all'istante dal divano.
<Tu cosa? Perché non me l'hai detto Stephen?> domando nuovamente.
<Non volevo che pensassi male di me>
<Pensare cosa precisamente?>
<Che io, che...>
<Che tu volevi vendicarti?> domando e quando lui abbassa solamente la testa io mi acciglio quando capisco di aver indovinato.
<Tu, tu, ma cercato. Quei strani discorsi sul non lasciarti e, oddio, sei stato tu a incastrare Roxane?> domando sconvolta, ripensando alle parole di Harper.
<Cosa? A cosa ti riferisci?> domanda decisamente confuso.
<Non mentire Stephen! Tu volevi vendicarti e hai usato Roxane!> urlo contro di lui.
<Ma di cosa stai parlando? Non avrei mai fatto del male a tua sorella>
<Ma a me si? Per questo sei tornato Stephen? Per questo ti sei avvicinato a me? Per cercare di ferirmi?>
<No, io inizialmente...>
<Almeno mi ami veramente?> domando sussurrando, interrompendolo.
<Non puoi pensare che io non ti ami. Quello che è successo prima...>
<È stato uno sbaglio> dico sussurrando, pugnalando il mio povero cuore.
<Non poi pensarlo realmente. Io ti sento Desy, io, il tuo cuore...>
<Il mio cuore l'hai ingannato Stephen> sussurro tristemente mentre indietreggio lentamente.
<Non è così Destiny. Io ti...>
<Non voglio più sentirti. Va via> ordino, usando un timbro di voce duro ma soprattutto distaccato.
<Destiny> mi chiama a bassa voce mentre cerca di avvicinarsi a me ma io metto una mano davanti, cercando di fagli capire anche se non a parole che non si deve avvicinare.
<Io ti amo sul serio Destiny> dice solamente mentre fa un'ulteriore passo in avanti e rilasciare sulla mia fronte un tenero bacio prima di afferrare le sue cose e uscire da casa mia, lasciandomi sola.
<Perché mi hai mentito Stephen?> sussurro a bassa voce mentre mi accascio sul pavimento, portando le gambe al petto mentre le lacrime bagnano il mio viso.
<Lui non lo avrebbe fatto, lui mi ama> sussurro a bassa voce, ricordando a me stessa che lui è buono. Stephen è sempre stato buono.
<Allora perché gli hai urlato contro in quel modo?>
<Dio santo, Harper> la chiamo con fare di rimprovero dopo aver sussultato per colpa sua.
<Come diamine sei entrata?> domando incredula mentre sposo lo sguardo, vedendo la ragazza incamminarsi verso di me,
<Da dove salivo e scendevo ogni volta> risponde, facendo riferimento al mio balcone.
<Cosa vuoi Harper?> domando sbuffando mentre mi alzo da terra.
<Chiacchierare un po'>
<Non sono dell'umore giusto Arpa>
<Smettila di chiamarmi così> dice infastidita mentre si avvicina al divano, forse intenta a sedersi ma io la blocco all'istante quando le rivolgo un occhiataccia.
<Parla prima che cambi idea> dico mormorando. Nonostante in questo momento non mi garba la usa presenza infondo devo scoprire cosa ha da dirmi di così importante dato che mi segue praticamente dappertutto.
<Tua madre vuole che la aiuto a scappare da mio padre> dice in modo serio mentre si siede sulla piccola poltrona che c'è davanti al divano, dall'altra parte del piccolo tavolino che c'è in mezzo.
<Come mai me lo dici?>
<Ancora non l'hai capito?>
<Capire cosa?> domando confusa mentre mi siedo sul divano, ispirando profondamente l'odore che il profumo di Stephen ha rilasciato in giro per la stanza.
<Non ti sei mai chiesta del perché mio padre non ha mai saputo da me che tu fossi viva? Infondo io ho continuato a vivere qui a New York>
<Senti Harper, la mia mente in questo momento è impegnata su altro quindi saresti così gentile da semplificarmi le cose e spiegarmi cosa vuoi insinuare?>
<Io amavo Roxane, Destiny, e non avrei mai fatto del male a sua sorella, per questo in tutti questi anni non ho mai detto a papà che tu fossi viva. Senti, la storia, tutta la verità è molto più complessa di quello che tu sai> ammette sincera mentre si sofferma per qualche attimo, guardandosi intorno, osservando con occhi malinconici questa casa.
<Ricordi quando Rox ti portava con lei a mare e poi spariva, lasciandoti con Stephen?>
<Certo>
<Lei in realtà si nascondeva per incontrarsi con me. All'epoca noi andavamo nella stessa scuola e nonostante tutti mi descrivevano come una stronza figlia di papà Roxane fu l'unica che si avvicinò a me, dandomi la possibilità di farli vedere la vera me è più i giorni passavano più adoravo la sua presenza fino a quando non ho capito che lei mi piaceva sul serio. Inizialmente mi sembrava tutto così strano dato che mi sentivo attratta da una ragazza ma lei con molta cura e calma è stata in grado a dimostrarmi che quello che provavo, quello che entrambe sentivamo non era poi così sbagliato, non per noi perlomeno ma agli occhi del modo si, per questo ci nascondevamo, ma poi lei ha sentito di quella conversazione tra i nostri genitori e si è messa davanti a mio padre solo per cercare di incastrarlo in qualche modo>
<A me è stato detto che...>
<Che lo ha fatto per proteggerti? Certo, ma lei voleva farlo affondare per quello che lui ha fatto a me, a tua madre e a quelle donne che mio padre continua a trasportare da un paese all'altro, vendendole>
<Come? Cosa vuoi dire?
<Roxane era coraggiosa sai? Lei non aveva paura di fare dei piccoli lavori sporchi solo per entrare nelle grazie di mio padre, ottenendo così la sua fiducia>
<Di cosa stai parlando Harper?>
<Lei ha finto con mio padre quando in realtà voleva solo incastrarlo con la polizia e ci sarebbe riuscita se quel giorno non, lei...>
<È stato tuo padre ad avvisare la polizia?> domando arrabbiata mentre mi alzo dal divano. Ricordo benissimo le parole di Stephen e lui ha sempre sostenuto che la polizia quel giorno gli stava aspettando, come se fossero a conoscenza di qualcosa.
<Se mio padre avrebbe saputo che Roxane facesse il doppio gioco l'avrebbe ammazzata con le sue stesse mani Destiny>
<Quindi c'è un terzo, vero? Qualcuno che sapeva e ha avvisato quei bastardi solo per incastrare mia sorella. Chi è stato Harper? Chi ha provocato la morte di mia sorella?> domando urlando.
<Qualcuno vicino a te> sussurra piano, facendomi accigliare.
<Non puoi pensare che Stephen sia implicato in questo Destiny, quello ti ama così tanto che morirebbe per te>
<Ma tu che...>
<La tua faccia sconvolta mi fa pensare che tu abbia pensato a lui, e poi prima ti ho sentito ma sono rimasta in silenzio perché ho bisogno del tuo aiuto>
<Per fare cosa?> domando confusa.
<Roxane anni fa ha parlato con la polizia e loro avevano un piano per incastrare mio padre e da quando lei non c'è più ho giurato che quel bastardo avrebbe pagato per tutto il male che ha fatto>
<Cosa devo fare Harper?>
<Lasciare Stephen>
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