Capitolo 19

Stephen

Un profumo inebriante riempie le mie narici, facendomi ispirare più a fondo e quando quella flagranza arriva dritto al mio cervello strabuzzo gli occhi all'istante, rendendomi conto di trovarmi fra le braccia di Desy nel mio letto.

Ieri sera ad un certo punto siamo dovuti scappare dato che si è messo a piovere e un volta arrivati a casa mia le ho dato dei vestiti asciutti per cambiarsi, cosa che ho fatto anche io per poi aspettarla nel salone ma ad un certo punto mi è salito l'ansia dato che non lei non mi aveva più raggiunto per questo sono andato nella camera da letto, vedendola mentre dormiva sopra mio letto. Così la presi fra le mie braccia e dopo aver spostato la coperta l'ho appoggiata nuovamente sul mio letto per poi coprirla con molto cura, perdendomi nel guardarla forse per ore prima di andare a dormire nel salone.

<Ma come sono arrivato dal divano qui?> mi pongo da solo questa domanda mentre muovo di poco la testa per avere la possibilità di guardare questa splendida ragazza che anche se dormendo mi tiene stretta al suo petto.

<Sei bellissima> sussurro piano mentre la guardo come se fossi ammaliato da lei. Destiny è sempre stata bellissima, anche quando era piccola e la cosa che mi incantava erano proprio i suoi occhi da cerbiatta ma se prima la vedevo solo come una sorellina adesso mi sono fregato da solo dato che i miei occhi la guardano decisamente come la donna splendida che è diventata.

<Chi sarà mai?> borbotto a bassa voce dopo aver sentito il campanello di casa suonare, così controvoglia mi allontano lentamente da lei e dal suo caloroso abbraccio, dirigendomi in seguito alla porta.

<Cosa...>

<Destiny è sparita> dice il mio amico in modo preoccupato appena apro la porta di casa, impedendomi persino di parlare.

<Eh?> dico solamente in modo confuso mentre lo guardo precipitarsi dentro casa.

<Ieri non è tornata a casa e Clarita non sa niente di lei. È sparita Stephen!> dice in modo disperato mentre mi guarda davvero preoccupato e non capisco perché è così alterato se la diretta interessata dorme beatamente nel letto. Ma lui questo non lo sa, sussurra la mia vocina interiore.

<Magari sarà con qualche ragazzo> dico la prima cosa che mi viene in mente, facendolo diventare ancora più serio.

<Non dire cavolate. Destiny non farebbe mai una cosa del genere>

<Cosa non farebbe di preciso?>

<Lei non, ecco, diciamo che non si fida più dei ragazzi> borbotta a bassa voce mentre si guarda intorno in modo insistente come se stessi cercando qualcosa.

<Cosa vuoi dire? La smetti di girare?> dico in seguito, infastidito dal suo strano comportamento.

<Non ti riguarda. Perché sei così calmo?>

<E come dovrei essere?>

<Agitato, proprio come eri ogni volta che ti dicevo che non mi rispondeva al telefono da quando sai chi è>

<Non ho motivo di preoccuparmi dato che so benissimo dove si trova> rispondo mentre mi dirigo nel balcone, lasciando che il sole entri in contatto con la mia pelle, proprio come ormai faccio ogni mattina da quando sono tornato in libertà. In carcere a me personalmente non era sempre permesso di uscire nel cortile e il sole è una delle tante cose che mi è mancato.

<In che senso? Aspetta, cosa ci fa una donna a casa tua?>

<Non una donna qualsiasi> specifico in modo serio.

<Lei, lei è qui. Ma certo, ecco perché sei così calmo e poi mi sembrava strano che tu abbia fatto entrare a casa tua una donna> dice in seguito mentre mi guarda sorpreso.

<Ma di cosa stai parlando?>

<Il suo profumo che si sente per tutta la casa>

<E quindi?> domando confuso mentre involontariamente sorrido al solo pensiero. A me piace il suo profumo, così come mi piace la sua presenza a casa mia, nel mio letto. Ieri sera mentre la guardavo per un attimo ho pensato al fatto che mi piacerebbe vederla così tutti i giorni, serena ma soprattutto a casa mia. Questa è la seconda volta che dorme qui e devo ammettere che quando c'è lei dentro questa casa sento nuovamente quel senso di famiglia e mi piace.

<Lei ti piace> la voce di Owen interrompe i miei pensieri facendomi alzare di scatto lo sguardo su di lui.

<Non è vero> rispondo, mentendo spudoratamente davanti a lui.

<Nel tuo letto sta dormendo la figlia di Hunter Turner> puntualizza, facendomi salire la rabbia appena pronuncia il suo nome.

<Lei non, lei non c'entra> rispondo balbettando mentre appoggio le braccia sopra la ringhiera del balcone.

<E quando l'hai capito?> domanda curioso.

<Lei, i suoi occhi sono pieni dolore e nonostante cerca di nasconderlo ogni volta che mi guarda, ogni volta che incrocia il mio sguardo riesco a percepire tutto il dolore che prova>

<Questo è un modo alternativo per dirmi che hai capito che lei non ha colpe sin dalla prima volta che l'hai incontrata?> domanda ridacchiano. Lui infondo me lo aveva sempre detto.

<Penso, ecco...> mormoro piano, incapace di esprimermi a parole, non davanti a lui perlomeno. Da quando ho capito che lei fosse la piccola Destiny non ho fatto altro che osservarla, più di quanto non stavo già facendo visto che quella ragazza sembra essere tipo una calamita, in grado di attirare la mia attenzione su di lei e in tutto questo tempo ho solo visto una ragazza distrutta dal dolore e vorrei davvero tanto saperne di più, più di quello che so è più di quello che Owen sa di lei. Ho notato il rapporto intenso che c'è tra loro due e in certi casi non mi garba molto. Il mio amico intendo. Mi da fastidio quando lui le sorride, quando lui si prende la libertà di abbracciarla.

<Lei ti piace> puntualizza nuovamente mentre appoggia una mano sopra la mia spalla.

<È solo una ragazzina Owen e...>

<Lei non è una ragazzina Stephen, e questo lo sai meglio me. Pensi che io non abbia notato il modo in cui la guardi? Il modo in cui la cerchi fra la gente?>

<Ma è la sorella di Roxane>

<Il problema non è di chi è sorella, ma di chi è figlia, vero? Perché sei tornato Stephen? Perché presentarti qui solo dopo cinque mesi da quando sei tornato in libertà?> domanda nuovamente in modo duro. Da quando sono tornato non ha fatto altro che pormi questa domanda ma io non gli ho saputo rispondere. O semplicemente non ho trovato il coraggio.

<E tu perché la proteggi così tanto? Perché nascondermi chi fosse?> domando a mia volta, cercando di incrinare la discussione su di lui.

<Te l'ho detto anche il giorno in cui mi desti un pungo. Te lo ricordi?> domanda serio, facendo riferimento a quella volta quando ho dormito a casa sua, la stessa sera in cui ho capito che Destiny era quella piccola ragazzina a chi raccontavo le favole da piccola.

<Vuoi dirmi che la principessina è in pericolo? Ma fammi il favore> dico sbuffando ma lui mi spintona leggermente, forse infastidito per il modo in cui mi sono espresso.

<Non ti permettere di beffarti di lei. Se inizialmente non ti ho detto chi fosse è perché avevo paura che avresti agito contro di lei e lei non se lo merita Stephen. Non si merita altra sofferenza perché ne ha passate davvero tante e poi si, la principessina come la chiami tu è in pericolo! Ecco perché tutti la teniamo d'occhio> urla contro di me, facendomi diventare di pietra.

<Ti avverto Stephen, guai a te se la farai piangere. Se solo pensi anche minimamente di fare qualcosa per ferirla allora allontanati subito da lei altrimenti dimentico che sei il mio migliore amico e ti giuro che ti farò male, molto male!> dice in modo aspro.

<Io non posso> rispondo sussurrando. Ho già cercato di tenerla lontana da me ma è impossibile. Per quanto ho cercato di tenerla alla larga qualcosa mi spinge verso di lei e non voglio rinunciare a lei. Lei mi fa stare bene, proprio come è successo ieri quando per un attimo mi ha fatto dimenticare di tutto quello che ho subito in carcere mentre giocava con me sulle giostre, per poi farmi sentire nuovamente vivo quando mi ha permesso di baciarla.

<Tu sei innamorato>

<Cosa?> domando confuso appena la voce di Owen interrompe i miei pensieri.

<La principessina ti ha stregato> dice sicuro di se, facendomi arrabbiare quando usa quel nomignolo che io stesso ho usato poco fa.

<Ma di cosa stai parlando?> domando perplesso mentre inarco le sopracciglia.

<Prima o poi lo capirai da solo> risponde semplicemente mentre si dirige dentro casa.

<Cosa volevi dire con le parole di prima? Cosa...>

<Buongiorno dormigliona> la voce di Owen mi interrompe sul punto di parlare quando davanti a noi si presenta Desy mentre ancora assonnata sbadiglia dolcemente.

<Owen? Cosa ci fai qui?> domanda curiosa mentre si strofina gli occhi ed io vederla così, con la mia maglietta addosso che le fa da vestito mentre assonnata si avvicina verso di me mi fa pensare, ripensare a quanto vorrei avere questa visuale ogni mattina che apro gli occhi.

<Potrei farti la stessa domanda sai? Cosa ci fai tu a casa di Stephen?> domanda il mio amico mentre le va incontro per salutarla e quando le sue braccia la stringono a se dentro di me il sangue inizia a bollire per la rabbia.

<Sappi che sono ancora arrabbiata con te> dice lei sbuffando ma capisco dalla sua espressione che ha mentito. In realtà lei non sa portare rancore, ecco perché in questo momento sorride mentre abbraccia il suo amico.

<Sei semplicemente delusa e hai pienamente ragione Des>

<Perché mi hai nascosto il fatto che sei amico di lui? Insomma, conoscevi anche Roxane? Perché non mi hai mai detto niente?> domanda in modo curioso mentre si allontana dalle braccia del suo amico, rivolgendomi un piccolo ma intenso sguardo prima di andare a sedersi sul divano.

<Quando ti sei presentata nel mio locale ho pensato che fosse un segno dal destino e l'unica cosa che ho fatto è stato quella di mantenere la promessa fatta a tua sorella> confessa a bassa voce mentre punto lo sguardo su di me.

<La promessa? Ma di cosa stai parlando?> Desy domanda in modo confuso mentre io penso e ripenso mentalmente alle parole da Owen pronunciate fino a quando nella mi mente non torna quella richiesta che la mia migliore amica ci feci fare praticamente un giorno prima che avvenisse quel incidente.

"<Dovete promettermi che qualsiasi cosa succederà vi prenderete cura della mia Destiny>

<Perché parli così?> domanda Eleanor mentre tutti noi guardiamo Roxane in modo stranito.

<So quanto ognuno di voi mi vuole bene e spero davvero che un giorno questo bene lo trasmetterete anche a lei. Ne avrà di bisogno> dice semplicemente mentre ci sorride in modo raggiante."

<Pensavamo che fosse solo un emozionata o cose del genere perché lei si emozionava sempre quando parlava di te. Ti voleva così bene che per quelle poche ore che non ti vedeva durante la giornata lei stava male e poi parlava sempre di te> dice Owen mentre sposta lo sguardo, osservando la sua amica, la mia...

<Lei, lei lo sapeva> sussurra sconvolta dopo un lungo momento di silenzio mentre punta in modo automatico lo sguardo su di me.

<Lei lo sapeva> sussurra nuovamente mentre strabuzza gli occhi.

<Ma di cosa stai parlando?> domanda Owen in modo confuso ma lei non è in grado di pronunciare quello che pensa, e questo riesco a leggerlo benissimo nei suoi occhi. Sembra davvero sconvolta dal suo stesso pensiero è quando capisco che ha smesso persino di respirare mi precipito da lei.

<Guardami piccoletta. Desy> la chiamo in modo dolce mentre afferro la sua mano e incrociare le nostre dita, proprio come ho fatto ieri mentre eravamo sulla ruoto panoramica.

<Roxane sapeva che sarebbe successo qualcosa Steph. Lei lo sapeva> continua a ripetere mentre mi guarda attentamente negli occhi e come un flashback mi tornano in mente le parole che Roxane mi urlò quel giorno.

<Non mi farò prendere da loro Stephen. Nessuno ci avrà, lui non ci avrà!> sussurriamo entrambi le parole che la mia amica urlò quel giorno.

<Ma di cosa state parlando?> domanda Owen.

<Lei sapeva della droga> dice in modo sicuro mentre si alza dal divano e se lei inizia a muoversi in modo nervoso io la guardo incredulo.

<Chi è lui?> domanda l'attimo dopo mentre mi guarda perplessa.

<Sayid> la voce di Owen attira non solo la mia attenzione ma anche quella di Destiny che in modo automatico sposta lo sguardo su di lui.

<Il padre di Harper> risponde Owen in seguito dopo aver letto la confusione nei nostri sguardi.

<Cosa c'entra quel signore?> Desy domanda decisamente confusa mentre si avvicina lentamente a me, cercando la mia mano. E mi piace, questo suo modo di cercarmi quando vuole sentirsi protetta mi piace tanto perché mi fa capire quanto io sia importante per lei. Proprio come lei lo è per me. Perché infondo cerchiamo la sicurezza sempre dalle persone che più ci stanno a cuore.

<Pensavo che questo giorno non sarebbe mai arrivato> risponde Owen mentre per qualche attimo il suo sguardo vacilla sulla stanza, facendomi capire quanto sia importante, addirittura grave, quello che lui in realtà sa. Il suo è sempre stato un vizio, quello che evitare il contatto visivo quando non sa gestire una questione seria e questo lo so perché da piccolo quando ha dimenticato la gabbia del suo pappagallo fuori sotto il sole non sapeva come dire la verità a sua madre dato che quel povero animaletto è morto.

<A cosa ti riferisci?> domanda Desy con la voce incrinata e quando Owen la prende per mano e farla sedere nuovamente sul divano il mio cuore sussulta all'interno del mio petto quando in seguito lui mi guarda in modo intenso.

<Ci sono cose che non tocca a me raccontarle ma da qualche parte devo pur iniziare quindi devi sapere che lui non stava con Roxane> confessa il mio amico mentre mi guarda sottocchio.

<Come?> Desy domanda titubante mentre sposta in automatico lo sguardo su di me.

<Eravamo solo amici> confesso sospirando mentre cerco dentro di me il coraggio di raccontarle la verità. Quella che io so.

<Quando Roxane compì diciotto anni scoprì qualcosa riguardo alla vostra famiglia e da quel giorno iniziò a comportarsi in modo strano. Insomma, cercava sempre una scusa per passare più tempo con Harper e c'è da dire che le due non erano grande amiche, non inizialmente perlomeno ma qualcosa è successo dato che ad un certo momento le due diventarono inseparabile e Roxane passava molto tempo a casa di Harper o comunque sia con lei in generale>

<E con la sua famiglia> sottolinea Owen, interrompendomi.

<Ma per fare ciò aveva bisogno di una scusa per poter uscire di casa così mi chiesi di fingermi il suo ragazzo ed io accettai. So di aver sbagliato ma lei era la mia amica e mi chiesi solo di fidarmi di lei> confesso a bassa voce mentre mantengo lo sguardo sempre basso, incapace di guardare Destiny negli occhi.

<Cos, cosa c'entra lui?> domanda balbettando, riferendosi al padre di Harper e questo, questa risposta solo Owen potrà dargliela dato che neanche io sono a conoscenza di questa faccenda.

<Si è scoperto che Sayid ha dei brutti giri e Roxane ha voluto immischiarsi solo per cercare di non farti andare di mezzo> confessa Owen dopo un lungo momento di silenzio, facendo sussultare Destiny.

<Io non, dio> dice frustrato mentre si alza dal divano, passandosi le mani in mezzo ai capelli con fare nervoso.

<Tuo padre aveva un debito con Sayid e lui all'ora di incassare i soldi ha voluto cambiare le carte. Lui, lui non ha voluto i soldi in cambio ma bensì quello che tuo padre gli tolse anni fa>

<Owen> pronuncio il suo nome timoroso, incitandolo però a parlare una buona volta.

<Olivia era la donna di Sayid ma lei si innamorò di tuo padre e scappò insieme a lui, lasciando Sayid>

<Cosa c'entra Desy?> domando preoccupato.

<Un tornaconto. Papà le ha tolto la donna e lui voleva una in cambio> sussurra Destiny e quando Owen annuisce con la testa a me si mozza il fiato.

<Nessuno ci avrà, ne loro ma tantomeno lui> sussurra a bassa voce, ripetendo la frase, l'ultima che Roxane disse prima dell'incidente.

<Lei si riferiva a noi, a me e a lei> dice sconvolta mentre strabuzza gli occhi.

<Lei, Roxane, oddio> sussurra sconvolta mentre si porta le mani alla bocca.

<Roxane sapeva che io ero in quella macchina> dice con la voce fioca mentre mi guarda con gli occhi lucidi.

<Lei non voleva fermarsi Stephen e non era per via della droga. Roxane non voleva che lui arrivasse da noi> dice in seguito con la voce tremolante.

<Quando tuo padre mi raccontò la verità non potete credere...>

<Lui lo sa?> chiede Destiny sconvolta.

<Sono anni che lui sa la verità Des, per questo avete cambiato casa. Per questo ti ha insegnato a sparare, così come ha cercato di farti passare inosservata il meno possibile, o inscriverti in palestra con un altro cognome. Lui ha voluto solo proteggerti dopo l'incidente. Sembra che Sayid pensò che anche tu avevi perso la vita in quel incidente dato che tua madre è stata molto convincente>

<Cos, cosa c'entra la mamma?> chiede perplessa.

<Lei ha deciso di tornare da Sayid solo per farli credere che Hunter è stato sconfitto per la perdita delle figlie e l'abbandono della moglie. Per questo Sayid se n'è andò, portando con se Olivia ma adesso lui è tornato. A quanto pare un signore che viene al casinò è molto amico di Sayid ed è stato lui a informarlo che la secondogenita di Hunter sia viva e vegeta>

<Penso di, io, mi sento male> sussurra a malapena e quando la guardo noto come il suo corpo stia tremando, per questo mi affretto a prenderla tra le mie braccia e stringerla al mio petto.

<Lui aveva ragione, se io non ci fossi stata lei sarebbe ancora qui> balbetta a bassa voce.

<Non è colpa tua Des> dice Owen, cercando di rassicurarla ma dal modo in cui si stringe a me capisco quanto lei è scossa da quello che ha appena scoperto.

<Roxane è morta per colpa mia> dice a bassa voce.

<Desy...> la chiamo a bassa voce ma lei, la reazione che ha in seguito mi spezza letteralmente. Lentamente si separa dalle mie braccia per poi dirigersi a piccoli passi nuovamente nella mia camera da letto.

<Quando lei resta in silenzio...>

<È peggio, lo so> mormoro a bassa voce, finendo la frase di Owen e per quanto vorrei andare da lei in questo momento io ho paura. Paura che potrebbe respingermi.

<Perché hai aspettato così tanto per dirmi la verità?> domando a bassa voce, incapace persino di alzare il timbro. Tanto sarebbe inutile.

<Quando lei ha deciso di festeggiare il suo compleanno in seguito sono stato contattato da suo padre e se inizialmente fu titubante in un secondo momento si è ricordato di me e da lì abbiamo iniziato a parlare ed è stato lui stesso a raccontarmi tutto. La disperazione l'ha portato a riporre fiducia in me. Tu non sai la preoccupazione che cella dietro a quella freddezza Stephen>

<Perché non me l'hai mai detto?> domando nuovamente. Se solo lo avessi saputo.

<Da quando sei tornato non hai fatto altro che ripetermi che della famiglia Turner non volevi sapere più niente>

<Questo perché ho pensato che anche lei mi avesse abbandonato a me stesso> sussurro piano mentre abbasso lo sguardo. Nonostante all'epoca lei era solo una bambina io le volevo davvero bene e quando il giorno del processo suo padre mi disse che lei non sarebbe venuta neanche a vedermi io mi sono sentito abbandonato ma tutto il dolore che ho accumulato in questi anni ogni volta che mi trovo accanto a lei magicamente scompare.

<E adesso? Cosa pensi adesso?> domanda ma senza darmi il tempo di risponderli lui se ne va.

<Penso che non potrei fare a meno di lei> sussurro piano per poi dirigermi nella camera da letto e senza esitare mi infilo sotto le coperte, tirando Desy fra le mie braccia per poi accarezzarle lentamente i capelli, cercando di farla calmare proprio come facevo quando era piccola.

<Perché ha fatto quella scelta?> domanda con la voce spezzata dal pianto e per quanto vorrei darle una risposta io non so cosa dirle. Roxane amava tantissimo la sua sorellina eppure quel giorno ha scelto in modo egoistico.

<Non lo so piccolina ma ti prometto che scopriremo tutto> prometto mentre la stringo al mio petto.

<Non sono più piccola> mormora piano mentre si sistema meglio con la testa, sfiorando il mio collo forse per sbaglio.

<Menomale altrimenti mi avrebbero arrestato, facendomi passare per molestatore> dico a bassa voce e al solo pensiero di quel particolare sospiro profondamente.

<E perché?>

<Per quel bacio di ieri sera> e gli altri anche, sussurra la mia vocina interiore, ricordandomi dei nostri pochi ma intensi baci che teneramente ci siamo scambiati.

<Ecco, quello...>

<Io penso che è da rifare> sussurro timoroso quello a cui ho ripensato per tutta la notte. È inutile negare che io mi senta attratto da lei.

<Penso proprio di si. Sai, non ho ben capito il sapore delle tue labbra> sussurra piano, facendomi tremare il cuore per le parole da lei pronunciate.

<Davvero?> domando in modo scherzoso e senza darle il tempo di rispondere unisco dolcemente le nostre labbra, dando vita a quel tipo di bacio che solo con lei ho provato. Quel tipo di bacio che è in grado di liberare la mente dal dolore e riempire il cuore di quella sensazione che per troppo tempo non ho provato, l'amore.

<Oddio> sussurro sconvolto sulle sue labbra quando mi rendo conto di essere davvero innamorato di lei. Come è possibile, quando è successo? Mi domando mentalmente mentre accarezzo lentamente la sua schiena, rendendomi conto solo adesso di sfiorare direttamente la sua pelle dato la mia mano si è insinuata sotto la maglietta.

<Io non, no...> inizio a balbettare, allontanando subito la mano. Adesso ti vergogni pure, la mia coscienza si prende beffa di me.

<Non so cosa stiamo facendo Steph ma tu mi fai stare bene> confessa mentre solleva di poco lo sguardo e puntare i suoi occhi nei miei e giuro di non aver mai visto occhi più belli. Lei è bella, meravigliosa.

<Possiamo, noi, solo, restami accanto> dico in modo impacciato ma soprattutto timoroso.

<Non potrei fare diversamente Stephen. Tu, il mio cuore mi spinge sempre da te> confessa in modo dolce, facendomi sorridere all'istante di felicità quando mi rendo conto che lei prova quello che provo anche io.

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