Capitolo 16
Destiny
Ho sempre pensato che il tempo fosse il mio più grande nemico ma adesso so che il nemico maggiore è chi ci sta accanto, quelle persone che ci guardano negli occhi giorno dopo giorno e in quel momento ti rendi conto che non si tratta più di avere sei semplici nemici ma semplicemente di essere circondato da persone che ti deludono e se qualcuno arriva a deluderti è perché tu avevi delle grande aspettative, magari le stesse che tu davi a loro incondizionatamente come ad esempio la fiducia e quando quella viene calpestata difficilmente si recupera. Ho pensato di aver già ricevuto la più grande delusione quando sono rimasta sola con mio padre, ho pensato di aver superato anche la delusione che la società stessa mi ha causato quando venivo bullizzata per via del mio peso ma non avrei mai pensato che loro due fossero in grado di deludermi così tanto. Non so per quale motivo Stephen ha deciso di comportarsi in quel modo con me ma da parte di Owen non mi aspettavo una cosa del genere. Lui in tutti questi mesi non mi ha mai detto niente e quando il suo amico si è presentato ha continuato a tacere.
<Reparto mummificazione si trova da questa parte> la voce fastidiosa di Trixy arriva alle mie orecchie, facendomi sbuffare all'istante.
<Ma tu non hai una casa propria?> domando irritata mentre continuo a prende il sole. Stranamente questa mattina c'è una bella giornata di sole e praticamente da quando ho aperto gli occhi mi sono piazzata in giardino al sole come se fosse una lucertola, cercando però di portare il calore all'interno del mio cuore.
<Mi piace di più la tua. Qui c'è silenzio e poi Clarita cucina benissimo> si affretta a rispondere mentre si siede accanto a me sullo sdraio, spingendomi leggermente per farsi più spazio.
<Lo sapevo. Tu vieni qui solo per scroccare il mangiare della mia dispensa> dico in modo melodrammatico senza neanche guardarla. Sono anni che Trixy cerca di mangiare di più a casa mia che da lei visto che adora la cucina di Clarita e poi a dire la verità sua madre non è così brava a cucinare, per questo questa povera ragazza ogni volta che ne ha la possibilità scappa per venire qui.
<Tu piuttosto, hai mangiato?> domanda mentre appoggia la testa sulla mia spalla.
<Dei biscotti>
<E a pranzo? Lo sai che il pranzo non si salta. Viene considerato il pasto più importante della giornata>
<A dire il vero era la colazione> la correggo ridacchiando.
<Per me tutti i pasti sono importanti> risponde seria. Trixy adora così tanto il cibo che mangerebbe sempre, un po' come Owen.
<Come ti senti?> domanda l'attimo dopo, facendomi diventare seria.
<Delusa> rispondo tristemente. Tutta la notte non ho fatto altro che pensare a quello che ho scoperto ieri e mi sento delusa da entrambi i ragazzi.
<Se io fossi in te parlerei con Stephen. Insomma Des, sono anni che non si fa ne vedere e neanche sentire e ora spunta all'improvviso, omettendo la sua identità. Io me le farei due domande>
<L'altro ieri ho ricordato una cosa, più che altro ho sognato il giorno dell'incidente e non mi è mai successo ma per la prima volta ho sognato Stephen e lui non scappò via come mi aveva detto papà>
<In che senso?> domanda incredula mentre si alza di poco con il busto, appoggiando la testa sul palmo della sua mano.
<Penso proprio che quel giorno lui fu portato via dalla polizia Trixy. Io ricordo benissimo di aver sentito le sirene della polizia ma papà ha sempre sostenuto che loro fossero arrivati molto dopo> dico mentre per la frustrazione torturo qualche ciocca dei miei capelli. Lo faccio sempre quando sono stressata.
<Tu, insomma, pensi che lui sia stato arrestato?>
<Penso, non lo so Trixy. All'epoca avevo solo otto anni e papà mi disse tante di quelle cose che ci credete> mormoro piano mentre mi tiro su.
<Perché non glielo chiedi? Insomma, lui ha detto che ti vuole parlare. Perché non lo fai? Almeno ti togli qualche dubbio no? Infondo hai sempre voluto sapere del perché lui fosse sparito così senza più farsi vedere>
<E se poi scopro cose che non mi piacciono? No, io non ci parlo. Come faccio a guardarlo in faccia dopo che ci siamo baciati Trixy? Oddio, lui sapeva chi fossi e mi ha baciato ugualmente. Ho fatto un torto a Roxane> dico disperata mentre mi porto le mani nei capelli. Se Roxane fosse ancora qui sicuramente loro si sarebbero anche sposati e invece io ho baciato il ragazzo che un tempo era di mia sorella.
<Tu non hai fatto un torto a nessuno Des. Le cose belle succedono>
<E invece non doveva succedere Trixy. Non con lui. Lui, ecco, è vecchio> dico mormorando, facendo scoppiare a ride la mia amica dato che ho usato la sua stessa scusa.
<Perché, quando lo hai baciato non ti sei creata il problema che fosse molto più grande di te?> domanda ridacchiando.
<No dato che le sue labbra erano così invitati che non ho saputo resistere> confesso sincera mentre mi siedo nuovamente accanto alla mia amica. Non ho mai avuto il coraggio di approcciarmi così tanto con un ragazzo eppure con lui l'ho fatto in un modo così naturale che non mi sono sentita neanche a disagio ma adesso capisco quanto è stato sbagliato. Lui aveva ragione, sussurra la mia coscienza, girando se possibile ancora di più il coltello nella ferita. Perché scoprire che la mia mente si è infatuata di Stephen fa male.
<Se è stato così magico non può essere sbagliato>
<Invece si Trixy. Non doveva succedere, non con lui>
<Perché? Cosa ha lui che non va?>
<Tutto Trixy. Io prima lo consideravo mio fratello e lui era...>
<Avevi solo otto anni Destiny. È normale che lo vedevi solo come un amico, come un fratello, ma gli anni sono passati e in questo momento tu sei una ragazza di diciannove anni mentre lui ormai è grande e vaccinato>
<Io penso che...>
<Ora basta con a questi pregiudizi. Vi siete baciati e quindi? Non è mai morto nessuno per un bacio...>
<A dire il vero sono stati tre> la correggo mormorando.
<Adesso tieni pure il conto. Senti, non pensare a cosa c'è stato, infondo il tempo è passato e siete grandi entrambi e capisco il tuo punto di vista ma lui non fa più parte della tua famiglia già da un bel po quindi non fai un torto a nessuno e poi penso che Rox sarebbe felice per te, infondo lei ti ha sempre affidato a lui> dice seria, facendo riferimento a quelle volte quando mia sorella mi portava con se al mare ma dopo un po' spariva per qualche minuto, lasciandomi sotto la sorveglianza di Stephen.
<Ci dovrei parlare?> domando a bassa voce.
<Io lo farei se fossi in te, anche solo per capire del perché è sparito>
<Però con Owen io non ci parlo più> mi affretto a specificare mentre ci alziamo contemporaneamente, dirigendoci poi dentro casa.
<A lui ci penso io non ti preoccupare>
<Solo, non picchiarlo va bene? Mi fa tenerezza> dico seria, facendola ridere nuovamente. Nonostante lui mi abbia nascosto la vera identità di Stephen in fondo gli voglio sempre bene e temo per la sua incolumità perché quando si tratta di Trixy non si sa mai come può reagire. La mia amica quando si tratta di difendermi si trasforma in una iena, pronta a sbranare chiunque.
<Non ti prometto nulla> dice seria mentre afferra da sopra il divano un borsone per poi dirigerci al piano di sopra.
<Cosa ti sei portata la dentro?>
<Dei vestiti, non puoi andare da lui con quella maglietta orribile>
<Cosa ha che non va la mia maglietta?> domando confusa mentre abbasso lo sguardo e osservare la mia adorata maglietta oversize di colore rosa. Io la adoro, è comoda e poi mi piacciono i panda che ci sono disegnati.
<Tutto Destiny. È anti sesso>
<Anti che? No aspetta, che infezione hai?> domando preoccupata quando inizia a tirare fuori dal borsone dei vestiti tutti brillantinati.
<La prima volta quando mi detto che rifiutò di baciarti ti avevo consigliato di farli vedere cosa si era perso ma poi lui ti ha baciato ugualmente ma adesso la situazione è ben diversa mia cara. Devi fargli vedere la vera te per fargli perdere la testa>
<Penso proprio che tu hai frainteso tutto Trixy. Io non voglio far perdere la testa a nessuno. Tantomeno a lui>
<Senti, se lui ti ha baciato senza porsi alcun limiti nonostante sapeva chi fossi significa che non ti vede come la ragazzina che un tempo conosceva ma ti vede come una donna è come tale dovrai comportarti>
<Tu sei pazza. Non ho intenzione di mettermi in mostra per lui o davanti a lui Trixy. L'unica cosa che voglio fare è sapere che fine ha fatto in tutto questo tempo e poi ognuno va per la sua strada>
<Si certo. Prova questo> dice seria mentre mi indica un completino elegante.
<Io non metterò la gonna>
<Suora, stai diventando una suora e non va bene. Indossa questa cavolo di gonna e vai a parlare con Stephen>
<Al massimo posso indossare quello> mi affretto a dire mentre indico un completo sportivo.
<Grazie a dio il buon gusto sta uscendo fuori> dice felice ma dal modo in cui sorride l'attimo dopo capisco di aver sbagliato con la mia scelta.
<Di solito io indosso questo quando faccio finta di fare jogging però per andare in palestra è ottimo> mi informa di una cosa che sapevo di già mentre sistema meglio sopra il letto i leggings neri e quel misero pezzo di stoffa che lei si ostina a chiamare top.
<Per andare in palestra?> domando l'attimo dopo confusa.
<Certo, tu andrai in palestra, comportandoti quasi in modo indifferente è solo quando lui ti chiederà di parlare tu gli concederai un po' del tuo prezioso tempo>
<Ma che ti sei mangiata prima di venire qui?> domando preoccupata.
<Niente perché?>
<Parli in modo strano. Che senso ha andare in palestra? Non posso chiamarlo direttamente e digli...>
<Certo che no. Non è così che funziona. Tu devi farti desiderare e...>
<Per caso hai comprato del fumo per strada? Tu sei tutta pazza. Ma che problemi hai oggi? Io non mi comporterò come una ragazza in preda agli ormoni che vuole attirare l'attenzione di una ragazzo solo per farlo parlare>
<Tu non capisci niente di maschi. Mettiti questo e andiamo in palestra> ordina l'attimo dopo, cercando di fare la dura con me.
<Tu, tu...>
<La linea è occupata, la preghiamo di riprovare più tardi> dice seria per poi scoppiare a ride ma io l'unica cosa che faccio è sospirare per la frustrazione solo per evitare di infilzare le mani nei suoi adorati capelli.
******
<Muoviti a scendere da questa macchina> ribattere nuovamente Trixy. Siamo arrivate davanti alla palestra forse circa dieci minuti fa e da allora la mia amica non ha fatto altro che incitarmi di abbandonare il mio posto in macchina.
<Ho la pancia di fuori Trixy e fuori c'è freddo> ribadisco a mia volta. Questo completino sportivo è così corto e aderente che praticamente si vede tutto, ogni forma possibile del mio corpo e questo per me è davvero un problema.
<Hai la felpa addosso Des. Ora scendi!>
<Sei antipatica> borbotto infastidita per poi scendere finalmente dalla macchina. Trixy quando vuole sa essere davvero fastidiosa e quando fa così non la sopporto affatto.
<Che dio sia lodato>
<Amen> mormoro piano mentre mi dirigo all'interno della palestra ma faccio in tempo a fare qualche passo che l'attimo dopo mi ritrovo davanti Eleanor che mi guarda in modo strano.
<Sei qui per prendere nuovamente a pugni Stephen?> domanda seria mentre incrocia le braccia sotto il seno.
<No, perché?>
<Perché altrimenti ti avrei aiutata. Come ha potuto nascondermi che tu fossi la piccola Des?> dice poi con la voce tremolante, sorprendendomi decisamente.
<La piccola Des? Tu mi conoscevi? Prima intendo>
<E chi non conosceva la sorellina di Roxane. Non ti ricordi di me? Ero la sua amica, quella che ti faceva sempre le trecce a mare. Dio, ma quanto sei cresciuta? Non ti ho neanche riconosciuta>
<Tu sei, Eleanor la cosiddetta Lelle?> domando sconvolta.
<Ti ricordi, ti ricordi ancora come mi chiamavi?> domanda balbettando mentre le sue labbra si curvano leggermente all'insù.
<Si, anche se non mi ricordo di te. Della tua fisionomia intendo>
<Ormai sono vecchia> dice ridacchiando, facendomi sorridere. Roxane usava sempre questa battuta quando Clarita la costringeva a sistemare almeno la sua stanza per non far trovare un casino ad Allison, la vecchia domestica.
<Posso, io, posso abbracciarti?> domanda poi a bassa voce ed io incapace di usare le parole acconsento solamente con la testa. Lei era la migliore amica di mia sorella ma come in molti anche lei spari dopo quel giorno e rivederla, sapere chi è lei veramente mi fa davvero strano.
<Mi dispiace tantissimo tesoro> sussurra piano mentre mi stringe in modo forte fra le sue braccia e questo suo modo di abbracciarmi mi provoca un nodo alla gola tant'è che improvvisamente mi sento come se non potessi respirare mentre il mio corpo si irrigidisce di colpo.
<Des, tesoro, oddio scusami. Guardami Destiny. Des, mi senti?>
<Respira Des> dice Trixy a bassa voce mentre sento come afferra la mia mano in modo dolce.
<Tu respiri Des, devi, ispira profondamente. C'è Owen?> domanda l'attimo dopo speranzosa mentre continua a stringere in modo forte la mia mano.
<Lo chiamo subito> sento la ragazza dire a bassa voce mentre io cerco di concentrarmi sul battito del mio cuore.
<Tu sei viva Des hai capito? Respira con me Destiny. Fai dei profondi respiri>
<Des? Cosa ha?> domanda Owen mentre corre verso di me preoccupato ma appena mi guarda si acciglia all'istante.
<Guardati intorno Destiny. Sei in palestra, lo vedi? Sei qui con me e l'unica cosa che devi fare è lasciare che l'aria attraversi i tuoi polmoni. Puoi fare questo per me? Rilascia lentamente il respiro e ispira con me> dice in modo dolce, cercando in qualche modo di calmare la tempesta che c'è dentro di me.
<Forza piccolina, fidati di me e respira> mi supplica a bassa voce mentre afferra in modo dolce la mia mano.
<Il tuo cuore batte, lo senti?> domanda a bassa voce dopo aver appoggiato la mia stessa mano sul mio petto, permettendomi di sentire quel cartoccio come batte in maniera pazzesca all'interno della sua gabbia.
<Desy> la voce di calda di Stephen attira la mia attenzione e quando sposto lo sguardo alle spalle di Owen vedo il modo in cui mi guarda. I suoi occhi sono fermi su di me così come quelli di tutti i presenti ma i suoi in modo particolare mi fanno tremare il cuore quando capisco, quando vedo che sono lucidi.
<Tu eri lì quel giorno. Quando la macchina si è ribaltata tu eri lì e se tu sei riuscito a uscire dalla macchina io sono rimasta incastrata e ho guardato Roxane per così tanto tempo che ho dimenticato persino di respirare> sussurro con la voce tremolante, confessandoli il trauma che ho subito quel giorno. Per me vedere mia sorella in quelle condizioni è stato davvero devastante tant'è che non riuscivo neanche a parlare, a chiedere aiuto e i soccorritori si erano accorti della mia presenza molto tardi. Così tardi che adesso ogni volta che mi sento schiacciata ho la sensazione di non poter più respirare.
<Io non sapevo che tu fossi lì Desy altrimenti non ti avrei lasciata neanche un minuto da sola>
<Ma lo hai fatto dopo Stephen. Sei sparito senza più farti vedere. Neanche al funerale di Roxane sei venuto>
<Mi hanno arrestato! Non mi hanno lasciato neanche di avvicinarmi a Roxane che mi hanno portato via! Mi hanno sbattuto in carcere dannazione!> urla contro di me, facendomi sussultare per le parole che ha appena pronunciato.
<Sei stato in carcere?> domando con la voce tremolante.
<Per ben undici anni> risponde a bassa voce, pugnalando involontariamente il mio cuore. Quel sogno, quella visione era vera, sussurra la mia coscienza, ricordandomi del sogno che ho fatto è solo adesso mi rendo conto che mio padre mi ha mentito realmente anni fa. Perché, perché tutti mi hanno mentito?
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