Capitolo 15

Destiny

<Forza dormigliona, svegliati>

<Va via Trixy> borbotto piano appena sento la voce della mia amica.

<Cosa ci fai ancora a letto?>

<E tu che ci fai qui?> domando curiosa appena sento la voce di Owen.

<Siamo venuti a trovarti> rispondono contemporaneamente i due, facendomi sbuffare per la disperazione.

<Ci siamo visti qualche ora fa Owen. Sentivi così tanto la mia mancanza?> domando irritata mentre mi scopro il viso, rivolgendo ai miei amici un'occhiataccia.

<Dodici ore senza di te sono una tortura> risponde teatralmente mentre si porta la mano vicino al petto.

<In che senso dodici ore? Perché, che ore sono?> domando curiosa mentre mi metto seduta.

<Sono le tre di pomeriggio> risponde Owen mentre si avvicina al letto e salutarmi con un veloce bacio sulla guancia.

<Penso, ecco, penso di aver dormito troppo> constato l'ovvio mentre scendo dal letto ma sono costretta a fermarmi quando noto come entrambi i miei amici mi guardano preoccupati.

<Che c'è?> mi affretto a domandare mentre alterno lo sguardo fra i due.

<Hai fatto a pugni con qualcuno questa notte?> domanda Trixy mentre mi squadra dalla testa ai piedi.

<A pugni? In che senso?>

<Stai male> dice Owen sicuro di se.

<Non sto male> mi affretto a rispondere mentre sorpasso i due per andare a prendermi dall'armadio la vestaglia che non tardo a indossare. Il mese di ottobre sta terminando e il freddo ormai sta iniziando a farsi sentire e io sento sempre freddo.

<Non mentire Des>

<Non dico bugie Owen. Adesso non sto male>

<Però ti sei sentita male. Quando e cosa hai avuto?>

<Ho avuto la febbre> rispondo mentre mi dirigo verso il bagno.

<È perché non mi hai chiamato?> domanda Owen con fare di rimprovero mentre mi segue insieme a Trixy.

<Perché era notte fonda e non volevo disturbarti inutilmente>

<Lo sai che mi preoccupo Des>

<Lo so, per questo non ti ho detto niente. Quando sono tornata a casa dal locale mi sentivo già male e dopo un po' mi è salita la febbre ma Clarita si è presa cure di me e adesso sto bene. Posso lavarmi la faccia senza di voi?> domando poi disperata, fermandomi davanti alla porta del bagno. Ieri sera per sbaglio mi sono scontrato con Stephen e dato che lui teneva fra le mani due boccali di birra per via di quel impatto sono finito addosso a me e per tutta la sera sono rimasta bagnata dato che non avevo alcuna maglietta da ricambio.

<Io posso entrare lui no> dice la mia amica mentre mi spinge dentro il bagno e avanzare anche lei per poi chiudere la porta alle sue spalle.

<Cosa è successo realmente?> domanda seria.

<Ti odio> dico a bassa voce mentre apro il rubinetto dell'acqua.

<Non metto in discussione il fatto che tu abbia avuto la febbre ma non stai così per questo. Sputa il rospo>

<Ho baciato Stephen. Anzi, ci siamo baciati ben tre volte e lui pensa che sia uno sbaglio>

<Tu, cosa hai fatto?> domanda sconvolta mentre strabuzza gli occhi.

<Ci siamo baciati Trixy e penso di non aver mai provato niente di più bello ma appena ho la sensazione di toccare le stelle con un dito lui mi lascia cadere, disprezzando quel momento>

<Tu, lui, o mio dio!> urla sconvolta.

<Non urlare cretina. Non voglio che quello lì lo venga a sapere> borbotto piano.

<Ma se voi vi raccontate praticamente ogni cosa>

<Si ma non so per quale motivo ho paura della sua reazione. Owen mi considera la sua sorellina e non penso che prenderà bene il fatto che io e il suo migliore amico ci baciamo per poi fare finta di niente> rispondo amareggiata. Avevo promesso a me stessa di non farmi più raggirare dalle persone eppure in un momento di debolezza mi lascio guidare dal cuore che mi spinge da lui.

<Owen dovrebbe pensare prima alle cavolate che fa lui> dice in modo aspro per poi sbuffare.

<Lo sapevo. Cosa c'è fra voi due?> domando seria mentre afferro lo spazzolino per lavarmi i denti.

<Noi chi?>

<Non fare la finta tonta Beatrix. Ti conosco praticamente da quando avevi il pannolino e avevo già captato qualcosa ma ho avuto la mente troppo impegnata per farci caso quindi tu adesso parli>

<Ma tu sei pazza? Quello è più grande di me. È vecchio e poi...>

<È affascinante. Tu non sai quanto è bello in mutande e, ai, mi hai fatto male idiota. Ma che problemi hai?> domando urlando dopo aver ricevuto un pizzicotto sul braccio da questa stupida ragazza.

<Quando l'hai visto in mutande eh? E poi cosa è questa cosa che lui ti sembra affascinante?> domanda seria mentre mi guarda male.

<Forse perché lo è> rispondo, cercando di restare seria ma quando la mia amica mi fulmina con lo sguardo io scoppio a ridere.

<Da quando ti piace Owen?> domando curiosa mentre continuo a ridere.

<Non lo so Des. Penso solo di averlo sempre visto attraverso gli occhi di Marcus. Lo sai che loro due non sono buoni amici e io stupidamente mi sono affidata alle sua parole ma vedendolo con te, così premuroso, il modo in cui cerca sempre di prendersi cura ho iniziato a capire, a vedere la magnifica persona che è realmente e non lo so, lui, lui penso che mi piace. Quando lui involontariamente possa lo sguardo su di me il cuore inizia a vibrare dentro il mio petto e questa sensazione non l'ho mai provata neanche con Marcus> confessa a bassa voce mentre tristemente abbassa lo sguardo.

<Tu non hai mai amato Marcus in realtà Trixy così come quel idiota non ha mai provato niente per te e questo tu nel profondo del tuo cuore lo sapevi solo che ti ostinavi di credere in una illusione. Volevi così tanto di avere una relazione che ti sei infatuata di quel stronzo che non ha fatto altro che prenderti in giro>

<Perché non ti ho dato mai ascolto?> chiede con la voce fioca e quando vedo le lacrime nei suoi occhi mi sento in colpa. Sono state tante le volte in cui ho provato a far ragionare Trixy ma lei non ha mai voluto darmi ascolto e adesso vederla così mi fa male perché penso che avrei potuto fare di più per lei.

<Penso solo che a volte bisogna schiantarsi contro la realtà per renderci conto di cosa è meglio per noi> risponde sincera mentre la prendo fra le mie braccia e stringerla in un forte abbraccio.

<E con Owen c'è qualcosa?>

<Lui è innamorato dell'altra bionda. Pensa che ieri ha cercato di usare me per farla ingelosire>

<C'è qualcosa che non mi torna sai? Avevo pensato che loro due si piacciono ma poi Owen non mi ha più parlato di Eleanor così come non gli ho più visti insieme o perlomeno non gli ho visti atteggiarsi in un determinato modo e poi così all'improvviso l'altra sera Eleanor ha chiamato Stephen amore anche se lui ha cercato di farmi capire che tra di loro non c'è niente e che sono semplici amici>

<Questa stronza vuole entrambi> dice la mia amica in modo duro mentre si libera dalle mie braccia.

<In che senso?> domando incredula.

<Lei sa che Owen la trova attraente quindi cerca sempre di attirare la sua attenzione e di questo mi sono resa conto l'altro ieri al locale ma se mi dici che lei ha chiamato Stephen in quel modo sicuramente lo ha fatto per un tornaconto>

<Che film ti sei vista?>

<Nessuno Des solo che quella sicuramente cerca di fare la stronza. Cosa sai in realtà di lei?>

<Che è la proprietaria della palestra e che è tornata da poco in città>

<Tornata quando per l'esattezza?>

<Ma che vuoi che ne sappia. Se non mi sbaglio l'ho vista per la prima volta quando Owen aveva scoperto del ritorno di Stephen> rispondo incerta mentre usciamo dal bagno.

<E perché i due sono tornati nello stesso momento?>

<Non lo so Trixy. Non gli conosco così bene da sapere determinate cose> rispondo sbuffando. In realtà Owen mi ha parlato tante volte di Steph ma non mi ha mai detto del perché il suo amico se n'è andò tanti anni fa così come non mi aveva mai parlato di Eleanor.

<Io penso proprio che uno dei due lo conosci meglio di quanto tu creda>

<A cosa ti riferisci?> domando confusa mentre avanzo dentro la mia stanza.

<A quello che avrei voluto dirti ieri. A una verità che non so come la prenderai> risponde mormorando mentre apre la mia cabina armadio, o perlomeno quella che secondo mio padre è la stanza dedicata ai vestiti quando in realtà qui dentro tengo nascosto tutti i ricordi di Roxane. Innumerevoli scatoloni che anni fa Clarita recuperò nella vecchia casa solo perché volevo per me qui ricordi di mia sorella e nonostante in tutti questi anni ho guardo, ho spostato e spolverato questi scatoloni non ho mai avuto il coraggio di aprirli.

<La smetti di parlare in modo strano? Ma che fai?> domando allibita quando la vedo aprire uno scatolone per poi cercare al suo interno.

<Sto cercando quel album che Roxane non voleva mai mostrare a nessuno> risponde seria, riferendosi a un piccolo album dalla copertina blu che Roxane custodiva gelosamente. So che al suo interno c'erano le foto delle persone che lei riteneva importante ma non ha mai voluto mostrarmelo e da piccola io accettavo ogni sua scelta.

<Perché? A cosa ti serve?> domando confusa.

<Devo farti vedere una cosa. Sono giorni che ci penso sai?>

<Ma a cosa?>

<A questo> dice seria più che mai appena trova quel album e dopo averlo sfogliato per un po' lo mette tra le mie mani, indicando poi con il dito una foto, un ragazzo per l'esattezza.

<L'altro ieri quando sono venuta a trovarti a Brooklyn chi si è presentato sotto casa tua?>

<Stephen, ma cosa c'entra con questa foto?>

<Lo sai cosa ho osservato quella sera? Un ragazzo di nome Stephen che avrebbe voluto restare ancora un minuto. Non ti dice niente questo?>

<Non capisco cosa tu voglia...oh> sussurro l'attimo dopo quando la mia mente inizia a ricordare in quale circostanza io abbia già sentito quella richiesta.

"<Resta ancora un minuto Steph, il tempo che finisce il film>

<Posso restare ancora un minuto?> domanda il ragazzo speranzoso mentre si siede accanto a me senza aspettare una vera e propria risposta da parte di Roxane che vorrebbe già andarsene.

<Ti prego, resta un altro minuto. Un minuto e basta>" piccoli flash mi tornano in mente, ricordandomi del nostro modo di dirci resta. È vero, Stephen era il ragazzo di mia sorella ma tra di noi era nato un bellissimo rapporto, tant'è che molte volte facevo fatica a lasciarlo andare.

<Cosa stai cercando di dirmi Trixy?> domando sconvolta.

<Io quella sera ho visto Steph in lui. Ho visto quel ragazzo che consideravi come un fratello e dal modo in cui ti guardava mi ha ricordato molto lui. Non pensi che si assomigliano parecchio?> domanda in modo serio mentre mi fa guardare nuovamente la foto che mi ha indicato prima. Un giovane ragazzo, alto, snello e dagli occhi castani, e più lo guardo e più i miei occhi provano a trovare una somiglianza con Stephen fino a quando non capisco che l'aspetto fisico è l'unica differenza tra i due. Questo Stephen, l'amico di Owen è robusto, i capelli a differenza di quel ragazzino c'è gli ha lunghi, così come la barba ma gli occhi, quei maledetti occhi sono gli stessi, proprio come io l'avevo già notato.

<Trixy dimmi che, lui non, lui...>

<Prima che Clarita uscisse tra una cosa e l'altra le ho chiesto se si ricordava della vecchia governante, inventandomi una banale scusa e indovina un po'? La tua adorata Clarita ricorda esattamente sia il suo nome ma anche quello del figlio>

<Trixy> sussurro il suo nome sconvolta quando la mia mente realizza quello che starà per dire da un momento all'altro.

<Stephen Walker Scott. Scott come il padre di Stephen e guarda casso lui si è presentato con il cognome Scott> confessa sicura di se mentre io smetto persino di respirare.

<Com, come è possibile?> domando balbettando mentre cerco di dare un senso a tutto ciò.

<Non lo so Des ma quello è un bugiardo, proprio come il suo amico>

<Cosa vuoi dire?> domando con la voce tremolante.

<Owen ti ha detto che Stephen è il suo migliore amico praticamente da sempre quindi...>

<Lui mi ha mentito> sussurro sconvolta.

<Perché la tua cabina armadio sembra un nascondiglio segreto?> la voce di Owen mi fa sussultare per lo spavento tant'è che mi cade dalle mani l'album di Roxane.

<Tu, come...>

<Perché, non lo sapevi che ogni donna ha un nascondiglio segreto?> domanda Trixy, interrompendomi all'istante.

<Davvero? E il tuo qual'è?> domanda il ragazzo in modo curioso e quando sento i suoi passi avvicinarsi di più a noi mi affretto a recuperare dal pavimento l'album e rimetterlo al suo posto.

<Non sono cose che ti riguardano. Tu piuttosto cosa nascondi?> domanda seria, facendomi diventare di pietra.

<Un cioccolatino dentro la tasta del giubbotto, perché?> domanda il ragazzo in modo scherzoso.

<Curiosità> risponde Trixy mentre mi tira una leggera gomitata, cercando di farmi riprendere dal mio stato di trance.

<Andiamo, io vado in palestra> dico la prima cosa che mi viene in mente ma subito dopo me ne pento amaramente.

<Oggi verrò anche io> dice Owen con il sorriso sulle labbra.

<Forse avrò bisogno anche io di qualche ora di allenamento. Sai se ci sono posti liberi?> domanda la mia amica mentre mi prende a braccetto e insieme ci dirigiamo nuovamente dentro la mia stanza.

<Tu, in palestra?> domanda Owen ridacchiando.

<Ti crea alcun problema?> chiede la ragazza infastidita.

<No, certo che no>

<Allora mi cambio e andiamo> dico mormorando mentre Trixy invita Owen a lasciare la mia stanza.

<Cosa ci vai a fare in palestra?> domanda a bassa voce.

<Volevo solo cercare di liberarmi di lui> rispondo piano mentre apro l'armadio.

<Potevi farmelo capire in qualche modo Des. Avrei trovato una soluzione migliore. Cosa farai adesso?>

<Non lo so Trixy. Sono così sconvolta che mi è difficile accettare questa scoperta. Mi hanno mentito Trixy. Owen più di tutti> sussurro tristemente. Io mi sono fidata di lui sin dal primo momento e lui mi ha mentito, così come Stephen mi ha preso in giro.

<Oddio, ho baciato il ragazzo di Roxane> sussurro sconvolta. Ma certo, per questo lui considerava tutto così sbagliato.

<Perché mi ha preso in giro in questo modo?>

<Io, lo scopriremo Des, te lo prometto> dice la mia amica a bassa voce mentre afferra la mia mano e stringerla fortemente con la sua.

<Non penso di avere il coraggio di guardarlo negli occhi e fingere>

<Lui, loro in tutto questo tempo l'hanno fatto Des e per quanto quel idiota che si trova di la sta iniziando a piacermi ti prometto che ti chiederà perdono in ginocchio se necessario> dice in modo aspro.

<Davvero vuoi aiutarmi a scoprire la verità?>

<Tu sei più importante di quel idiota Des> dice la ragazza per poi stringermi in un forte abbraccio. Nonostante Roxane fosse mia sorella di sangue Beatrix l'ho scelta come la mia seconda sorella e in diciannove anni di vita insieme a lei ho condiviso praticamente ogni singola cosa è sono davvero fortunata di averla accanto a me.

******

Il tempo che ho impiegato per arrivare in palestra è stato davvero stressante per me dato che non ho fatto altro che pensare alla mia conversazione con Trixy. Come hanno potuto mentirmi entrambi in questo modo ma soprattutto perché? Perché hanno fatto una cosa del genere, mi domando mentalmente praticamente da quando sono uscita di casa.

<Destiny, stai bene?> la tenera voce di Eleanor arriva alle mie orecchie, facendomi sussultare leggermente.

<Certo che sta bene. Sicuramente si è incantata a guardare il fisico di Stephen> dice la mia amica mentre abbozza un sorriso per non farle capire quanto in realtà abbia mentito. Sicuramente mi ero esternata dalla realtà ma non per guardare Stephen.

<Un bel ragazzo non trovi?> domanda la biondina mentre sposta lo sguardo e puntarlo in avanti, dove i due maschi, Owen e Stephen, fanno finta di lottare.

<Certo> rispondo in modo neutro, cercando di non sbilanciarmi più di tanto. Da quando Trixy ha ipotizzato certe cose su questa ragazza non so perché però non mi fido più di lei. Certo, non è che prima lo facevo dato che non la conosco affatto però mi stava simpatica per il fatto che mi aiutava con le chiamate di mio padre.

<Sono entrambi dei bei ragazzi> la sento mormorare nel momento in cui Trixy inizia a starnutire. Le succede sempre quando è nervosa e sono così sicura che il commento della ragazza l'abbia intervista a tal punto di farla arrabbiare.

<Se avete finito Destiny si deve allenare> dice Trixy mentre si alza dalla panchina attirando l'attenzione di tutti su di me.

<Hai deciso di non riscaldare più la panchina?> domanda l'idiota dagli occhi castani mentre avvanza verso di me con un sorrisetto sulle labbra.

<Ho deciso di prendere sul serio i miei impegni. Sai, avevo promesso a mio padre che avrei preso sul serio questo corso e io le mie promesse le mantengo> dico in modo tagliente.

<Almeno abbiamo qualcosa in comune. Anche a me piace mantenere le promesse> dice serio al che io sbuffo in una risata isterica.

<Scusami, solo, ho pensato ad una cosa> mi affretto a rispondere per poi diventare seria all'istante. Prima di quel incidente lui mi promossi che avrebbe fatto di tutto per potermi rivedere. Cosa non vera dato che non si è mai più fatto vedere, e adesso che è di fronte a me finge di essere qualcun altro.

<Calma ragazza> dice ridacchiando mentre schiva il mio pugno, salvando il suo bel faccino.

<Vediamo cosa sai fare Walker> lo chiamo con il suo cognome, attirando così tanto la sua attenzione che non è in grado di vedere il mio pugno che questa volta va a colpire in modo forte il suo viso.

<Destiny!> sento Owen chiamarmi con fare di rimprovero ma io non mi scompongo minimamente. I miei occhi sono fermi sulla figura di Stephen che dapprima mi rivolge uno sguardo confuso ma dopo pochi secondi lui sgrana gli occhi perplesso.

<Quando pensavi di dirmelo eh? Oppure volevi continuare questo teatrino all'infinito?> domando in modo aspro.

<Desy...>

<Desy cosa? Quale scusa patetica userai per cercare di passare come l'eroe che un tempo ti consideravo?> domando a bassa voce mentre cerco di trattenere le lacrime che vogliano mettermi in ridicolo davanti a lui.

<Steph, tesoro, stai bene?> la voce smielata di Eleanor arriva alle mie orecchie facendomi sbuffare all'istante soprattutto quando si avvicina a lui e cerca di confortarlo anche se non so da cosa. In realtà a lui non gli è fatto male il colpo che gli ho tirato ma il fatto che io l'abbia sorpreso con la verità che lui stesso mi ha nascosto.

<Trixy andiamo> dico solamente mentre mi sbrigo ad afferrare il mio borsone e senza guardare nessuno corro fuori, andando a sbattere contro qualcuno.

<Stai attenta stupida ragazzina!> quel qualcuno sbotta contro di me in modo forte e quando alzo la testa mi trovo davanti Harper che mi rivolge uno sguardo a dir poco amichevole.

<Tesoro, non ti arrabbiare per così poco, infondo non è successo niente> interviene la persona che solo adesso noto accanto alla ragazza.

<Ciao Destiny, che piacere rivederti> dice il signore, usando un tono di voce calmo mentre stende la mano verso di me, aspettando forse che io faccia altrettanto per salutarlo e questo lo posso capire da quel sguardo intenso che mi rivolge.

<Papà, dobbiamo andare> dice la ragazza e dal modo in cui sbuffa capisco quanto possa essere infastidita per questo scontro. Non conosco personalmente Harper ma quelle poche volte che ho avuto il dispiacere di incontrarla ho avuto modo di capirla, anzi, di capire le sue smorfie da ragazza viziata.

<Certo, andiamo. Salutami tuo padre> dice il signore per poi salutarmi con la mano e dirigersi all'interno della palestra con sua figlia.

<Quello, quello è Sayid Rashid?> domanda Trixy sconvolta appena mi affianca.

<Penso proprio di si> rispondo indifferente mentre mi incammino verso la macchina. Qui in America tutti conoscono lo schiocco Rashid, almeno di nomina dato che detiene la più grande multinazionale di trasporti nautici oltre che a una importante concessionaria ma io ho già avuto la fortuna, o forse la sfortuna di incontrarlo già ben due volte dal vivo e devo dire che non mi ha fatto una bella impressione. Che poi, come fa a conoscere mio padre, mi domando mentalmente mentre salgo in macchina ma non faccio in tempo a chiudere lo sportello che mi sento chiamare.

<Desy, ti devi parlare> dice Stephen mentre corre verso la macchina.

<Io non ho niente da dirti> dico in modo aspro mentre cerco di chiudere lo sportello ma lui me lo impedisce.

<Ti prego, ho bisogno solo di un minuto> sussurra a bassa voce.

<Non puoi chiedermi un minuto Stephen, non più> rispondo con la voce ferma per poi fare un po' di forza e chiudere lo sportello, mettendo in seguito la macchina in moto e andarmene con una grande crepa nel cuore.

<Non vuoi sapere cosa ha da dire?>

<Lui mi ha mentito Trixy>

<Lui ha omesso chi fosse realmente ma infondo non ti ha mentito su niente>

<E ti sembra una cosa da niente Trixy?> domando urlando. Io quel ragazzo, almeno il ragazzo che era un tempo lo adoravo tantissimo ed ero molto legata a lui ma poi mi ha ferito quando è sparito da un giorno all'altro e ora improvvisamente riappare nella mia vita senza neanche avere il coraggio di presentarsi come si deve.

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