20. Oltre al danno, anche la beffa
*Melissa*
«Io proprio non capisco cosa le ho fatto!» Esordisco dopo aver terminato di raccontare a Keiko la conversazione su Silvia avuta con Alex. «Mmmh...» Mugugna lei sorseggiando il suo cocktail.
Stasera ci siamo date appuntamento in un locale del centro, per bere qualcosa insieme e spettegolare del più e del meno. Anche se, da quando sono uscita di casa, l'unico mio argomento di conversazione è Silvia ed il perché non mi sopporti quando credevo fossimo amiche.
Keiko fa vagare i suoi occhi tra le persone. Pessimo segno, vuol dire che sa qualcosa e non me lo vuole dire. «Forza spara! Perché sto diventando matta.» La incito e lei torna finalmente a guardami. «Mi scoccia dare ragione all'uomo della caverne, ma ha ragione. E' lei che ha un problema con te, quindi perché sei tu a torturarti così?» Ribatte riferendosi alle parole di Alex. «E torturi anche me tra l'altro!» Conclude. «Perché tu sei la mia migliore amica e mi devi ascoltare in salute e in malattia. Finché morte non ci separi.» Spiego risoluta.
Lei sbuffa senza ritegno, appoggia i gomiti al piccolo tavolino quadrato tra di noi e si avvicina a me. «E va bene. Può essere che io sappia qualcosa, ma sono confidenze quindi non dovrei dirtele.» Bisbiglia cospiratrice. «Però tu me le dirai.» Concludo per lei. «Ho alternative?» «No, a meno che tu non voglia parlare di questo per il resto della tua vita.» Rispondo mettendomi nella sua stessa posizione. «Lo immaginavo.» Annuisce.
«Partiamo dal principio. Sai perché Silvia e Sam si sono lasciati?» Chiede saccente lei. Io le lancio un'occhiataccia irritata. «Sei qui per dirmi quello che sai non per farmi domande.» «Pensavo di essere qui per passare una piacevole serata con una mia amica e magari conoscere qualche bel ragazzo.» Risponde sarcastica. «Anche, ma prima il dovere e poi il piacere.» Ribatto frettolosamente. Dai, Keiko sputa il rospo. «Ok, ma poi chiudiamo qui il discorso.» Ordina alzando il dito indice davanti al mio viso. Acconsento e le faccio un cenno frettoloso per proseguire.
«Nel periodo in cui Silvia ha deciso di mollare Sam lui era un po' in crisi ricordi? I suoi si stavano separando, non riusciva a superare un esame e voleva mollare l'università.» Racconta la mia amica mentre riporto alla mente gli avvenimenti di quel periodo. «Ovviamente questo l'ha portato a trascurare un po' la sua fidanzata, che diciamocelo, ha questo innato desiderio di stare perennemente al centro dell'attenzione che non l'abbandona mai. Questo li ha portati a litigare spesso, almeno ogni volta che si vedevano. Così mi ha riferito Ricky che ci vive insieme.» Fa una piccola pausa per vedere se la sto seguendo. «Nel bel mezzo di questo loro momento non molto idilliaco... arrivi tu.» Conclude indicandomi. «Io?» Domando presa alla sprovvista da questa sua uscita. «Cosa c'entro io?» Chiedo stranita. «E' proprio qui il bello. Tu non c'entri niente, ma sei comunque una delle cause.» Risponde ovvia.
Ma cosa sta dicendo? In quel periodo Sam si sfogava spesso con me della mancanza di empatia nei suoi confronti di Silvia, ma niente di più. Cercavo di dargli buoni consigli, ma non mi pare di avergli mai detto qualcosa di negativo sulla ragazza o avergli suggerito di lasciarla. «Vedevi spesso Sam.» Esordisce Keiko osservandomi bene, come a voler leggere i miei pensieri e capire se fossi giunta o meno alla conclusione.
«Si, è vero. Ci vedevamo per studiare insieme. Lo stavo aiutando a non mollare l'università ed a passare quel maledetto esame.» Rispondo lentamente, mentre nella mia testa comincia a muoversi qualche ingranaggio. Il caso ha voluto che nello stesso periodo cominciassi a frequentare meno la mia amica Silvia. «Bingo!» Esulta Keiko trionfante. La fisso sconvolta mano a mano che la situazione finalmente mi diventa sempre più chiara. «Tra me e Sam non c'è mai stato niente. Non potrei mai con...» «Lo so.» Mi interrompe lei sicura. «Io lo so e tu lo sai. Ma prova a metterti nei panni di una bionda che vede tutte le attenzioni del suo ragazzo riversarsi improvvisamente su una come te che sembra avere la soluzione a tutti i suoi problemi accademici.» Conclude confermando così tutti i miei dubbi.
«E perché non è mai venuta da me per chiedermi spiegazioni? Sam le avrà sicuramente detto che le sue erano solo fantasie!» Sbotto irritata di aver permesso ad un ragazzo di intromettersi in un'amicizia tra donne. «E' sempre stata esageratamente gelosa ed evidentemente questo le ha dato alla testa. Non ha creduto a Sam e non crederà nemmeno a te.» Mi spiega lei con il tono di chi la sa lunga. «Ci parlerò e chiarirò una volta per tutte.» Enfatizzo contenta di avere una soluzione a portata di mano. «Ti ricordo che io non avrei dovuto dirti niente.» Mi suggerisce la mia amica. Ha ragione, non voglio mettere altre persone in mezzo a questa storia. «Dirò che ci sono arrivata da sola.» Rispondo convinta, ma lei mi lancia un'occhiata che potrei tradurre con "Figurati se ci crede." «Farò un giro di parole e in qualche maniera me lo farò dire da lei.» Aggiungo offesa dalla sua mancanza di fiducia nel mio intuito. «Se proprio ci tieni.» Keiko fa spallucce indifferente. «Se fossi in te però ed una mia "amica".» Riprende facendo il gesto delle virgolette con le mani. «Crede che io sia capace di andare a letto con il suo ragazzo e ancora peggio non abbia il coraggio di affrontarmi, per me avrebbe chiuso. Non solo non la considererei più tra le mie amicizie, ma ci metterei una pietra sopra, nel senso proprio che gliela lancerei dietro. Chissà, magari colpendola in testa rinsanisce.» Conclude afferrando il suo bicchiere e bevendo il liquido al proprio interno con sicurezza.
Come al solito devo ammettere che Keiko ha ragione. Se effettivamente fosse stata veramente mia amica, si sarebbe comportata in modo diverso. Però anche io ho le mie colpe. Avrei dovuto accorgermi del suo cambiamento nei miei confronti e fare qualcosa prima. Invece, come al solito, sono stata troppo presa da tutti i miei impegni per farmi qualche domanda in più.
«Non farlo.» Interrompe il flusso dei miei pensieri la mia migliore amica. «Non provare nemmeno a dubitare di aver fatto qualcosa di sbagliato. » Mi ammonisce. La guardo perplessa, ogni tanto mi chiedo ancora come faccia a capirmi con un solo sguardo, poi mi ricordo che è di Keiko che stiamo parlando. «Sono stata distratta. Se avessi capito subito che c'era qualcosa che non andava a quest'ora sarebbe tutto sistemato. Invece come sempre l'ho saputo solo perché qualcuno me lo ha detto!» Mi giustifico e lei scuote la testa disapprovando le mie parole. «Mel, tu sei così. Vivi nel tuo mondo di unicorni fatati dove tutti sono buoni e corretti, ma purtroppo non è sempre così. Silvia è una stronza egoista, non c'è molto da aggiungere. Tu aiutavi il suo ragazzo a non lasciare l'università e l'unico ringraziamento che hai avuto è quello di passare per la puttana di turno.» Sbotta lei ed io non posso che ammettere che infondo ha nuovamente ragione. «Mia nonna avrebbe detto "Cornuto e mazziato"» Intervengo ripensando alla mia vecchietta preferita. «Si, credo renda bene l'idea.» Asserisce lei portando una mano sotto il mento in una posa pensierosa.
«Detto ciò siamo giunte alla conclusione che di Silvia non ce ne frega niente. Ora parliamo d'altro.» Conclude il discorso e mi trovo d'accordo. «Visto che hai monopolizzato il discorso tu, ora si parla di me!» Riprende scherzosamente. «Ehi, ma se hai parlato tu per tutto il tempo!» La schernisco. «Si, ma delle tue paranoie assurde.» Precisa guadagnandosi dalla sottoscritta un'occhiata torva.
«Comunque dobbiamo festeggiare.» Mi comunica solenne. «Cosa esattamente?» Domando visto che per Keiko ogni occasione è buona per festeggiare. Ha preso un bel voto: bisogna festeggiare. Ha comprato un nuovo completino intimo super sexy: bisogna festeggiare.
«Ho chiuso definitivamente con Ricky.» Risponde e per poco non mi metto a saltare per la gioia. «Per davvero stavolta?» Chiedo. Meglio esserne sicuri, anche se anche l'ultima volta dopo aver usato le stesse parole è tornata sui suoi passi. «Davvero, davvero! Abbiamo litigato in malo modo stavolta.» Ribatte. «Cos'è successo?» Chiedo preoccupata.
Se quell'idiota ha fatto o detto qualcosa che può aver ferito la mia amica, lo ammazzo con le mie mani. Keiko si blocca e mi fissa dubbiosa. Questo suo comportamento rende inquieta ancora di più. «Non dovremo più parlarne.» Dice titubante. «Invece ne parleremo, forza spara!» La incito poco educatamente. Lei sospira e mi guarda di sottecchi per controllare la mia reazione. Perché ho come la sensazione di essere come il prezzemolo ultimamente: sempre in mezzo.
«Ho avuto un piccolo scambio di idee con un suo amico. E lui invece di stare dalla mia parte, mi ha dato contro.» Spiega. Alzo un sopracciglio scettica. So di per certo che il vero significato della sua frase è che ha insultato pesantemente qualcuno. «E quindi?» Domando perplessa. Stasera mi vuol far morire di curiosità bloccandosi sempre sul più bello ed omettendo i dettagli succulenti. «E va bene! Ne ho dette quattro a Samuele perché credo stia facendo qualcosa di poco carino.» «Cioè?» Chiedo confusa dalla sua strana reticenza nel continuare. «Senti, so che non ti piacerà quello che ti sto per dire.» Premette seria. «Ma è quello che penso perché ho visto degli atteggiamenti strani.» Aggiunge e le faccio cenno di continuare. «Ho come l'impressione che Sam sia ancora innamorato di Silvia e che stia cercando di farla ingelosire.» Asserisce. «Ma non dovevamo non parlarne più?» Ribatto e già immagino a dove ci porterà questa conversazione. «No, se lui decide di provarci con te solo per far dispetto alla sua ex.» Ecco la teoria della mia migliore amica. «Non credo che Sam possa essere così subdolo!» Dico e nello stesso momento mi viene in mente il nostro appuntamento. «Che c'è? Hai visto un unicorno?» Mi prende in giro la mia amica. Stavolta sono io a sospirare, già so che me ne pentirò, ma le racconto di martedì sera e dell'appuntamento con il ragazzo questo venerdì.
«Visto, questo dimostra che ho ragione.» Esclama lei alla fine del mio resoconto. «Magari è solo un modo per sdebitarsi, siamo amici non c'è niente di male a...» Provo a controbattere, ma non la persuado nemmeno lontanamente visto che non convinco nemmeno me stessa. «Unicorni. Fate. Boschi incantati.» Mi canzona interrompendo le mi ridicole giustificazioni. «Domani lo chiamo e disdico tutto.» Decido d'improvviso. Non credo che Sam sia una persona capace di una tale bassezza, ma siccome mi fido dell'intuito di Keiko è meglio evitare ogni fraintendimento. Considerando poi la figura che ci farei se Silvia lo venisse a sapere.
«No, tu ora ci vai.» Sancisce lei ed il suo tono non ammette repliche. «Vai là e metti subito le cose in chiaro.» Conclude. «Nessuno deve permettersi di usare la mia Mel, tanto meno un'idiota come lui.» Riprende dopo un istante con un po' troppa enfasi. Mi riempie di felicità sapere di avere un'amica che mi difende sempre e comunque, anche quando non c'è un reale motivo. «Non preoccuparti, la tua Mel chiuderà questa faccenda venerdì.» Dico decidendo di ascoltare il suo consiglio e presentarmi al nostro primo e ultimo appuntamento. Mi rendo conto di essere troppo influenzabile da lei, devo rimediare. Mi guarda scettica. «Cerca di essere risoluta però! Non farti abbindolare come al tuo solito!» «Non mi faccio abbindolare!» Replico stizzita. «Come no? Davide se ne va in vacanza e lascia a te il fardello del fratello. Sam ti chiede un'uscita e anche se non vuoi accetti comunque. Sei proprio la coerenza fatta a persona!» Mi schernisce divertita. «Lo sai che ho delle difficoltà a dire di no alle persone.» Mi giustifico imbarazzata. Lei mi ha sempre rimproverato per questo, ma è più forte di me.
«E' dicendo di si a tutti che poi ti metti in questi casini!» Mi rimprovera scherzosamente. «Beh, almeno con i miei casini ogni tanto ne faccio una giusta.» Mi complimento da sola. Lei mi guarda perplessa, in attesa di capire a cosa mi riferisca. Sorrido soddisfatta. «Tu e Ricky avete chiuso grazie ad uno dei miei casini.»
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