✘ L'Amarillide Velenosa (1/3)

Nota autrice:

Chiedo scusa ai miei lettori, ma la scelta di ripubblicare il capitolo è stata presa perché questo racconto l'ho suddiviso soltanto per rispettare un po' quelli che sono i canoni di watt, ma in realtà per una buona comprensione e un giusto coinvolgimento la lettura deve essere continua fino alla fine del racconto.
Così la mia scelta di ripubblicare il primo e a seguire gli altri due.

Grazie a tutti voi.
Suzette.

★★★

Ore tre e quarantacinque.

L'oscurità viene illuminata dai numeretti luminescenti della sveglia digitale.
Ancora una volta il suo breve riposo notturno si interrompe nel cuore della tregua terrena.

Strizza gli occhi per cercare di riassopire le cellule cerebrali, ma ormai lo sa che per lei non c'è più via di scampo.

Si sveglia sempre nel cuore della notte, proprio quando suo marito fa rientro dal suo lavoro di cameriere.
Una volta che il sonno l'abbandona è difficile che riesca di nuovo ad assopirsi.

Cosa le interrompe il riposo a Jasmine non è ancora chiaro.
Forse incubi, brutti pensieri, agitazione, o forse solo preoccupazione per il periodo che sta vivendo.

Quando si sveglia non ricorda il perché, sa solo che i suoi occhi si sgranano e non c'è verso di farli richiudere.
Sembra che sulle sue palpebre le viene messo del nastro adesivo cosicché il delirio notturno prenda forma nella testa affollandola di timori, paure, angustie.

La mano di lui si fa spazio fra le lenzuola e si adagia sulla sua coscia. La repulsione nasce dalle viscere fino ad arrivare al cranio.
L'uomo dorme profondamente, e Jasmine ringrazia il Creatore che lo stia facendo.

Scivola delicatamente sul fianco e la mano di lui cade come un sasso sul materasso affondato da vecchia data.

Riapre solo un occhio.
Tre e cinquantacinque.

Un'altra notte è finita e comincia il suo giorno.

◇◇◇

Ore tre e cinquantanove.

Sospira.

Allunga le braccia cercando il caldo conforto del corpo che ha da poco lasciato le coltri.

I loro incontri ormai avvengono nelle ore e nei momenti più disparati.
A quell'uomo capita spesso di lasciare addirittura il lavoro appena ha un attimo di tranquillità, per correre da lei, anche solo per abbracciarla, e poi volare via di nuovo al suo dovere.
La vicinanza dell'abitazione della donna a quest'ultimo, giova al fatto che possano incontrarsi spesso nell'arco della giornata e condividere quegli attimi di intimità cercata, voluta e desiderata da entrambi.

Uno spasmo al petto la colpisce.
Vorrebbe stringerlo ancora e bearsi della sua presenza e dei suoi abbracci.
Un saziante conforto l'appaga quando lui è lì a stringerla.
Le basta ogni volta chiudere gli occhi e inspirare per sentirlo ancora... vederlo ancora.

Lei, che si sente così piccola e indifesa, perde ogni volta tutte le sue fragilità stretta in quel corpo fervente di uomo.

Si rotola sul materasso fino a raggiungere il cuscino ormai freddo ma ancora pieno del suo odore.
Insipira profondamente.

Quattro e tre minuti.

Richiude gli occhi e il sonno scende di nuovo profondo nella stanza.

Continua...

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